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Autore: virgily    28/04/2011    0 recensioni
-cosa credi? Che quando sara’ giunta l’alba e avrai consumato le tue, e le mie, energie io ti rimpiangero’ come l’unico uomo della mia vita?- si sollevo’ puntando i gomiti sul materasso in soffici lenzuola color panna ricamate in merletto candido; i capelli si frastagliavano scomposti e disordinati sulle sue spalle e il suo sopracciglio sinistro s’inarcava in una sinuosa e provocatoria curva
-beh, onestamente non mi dispiacerebbe vedere le lacrime dei tuoi occhi...-
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era spuntato il bel tempo, dopo quel temporale della notte scorsa il sole aveva finalmente diciso di fare capolino da dietro le nuvole. Un venticello tiepido e soffice coccolava appena le sue guance stranamente asciutte. Joanna era li, sotto quel limpido cielo con lo sguardo fissato sulla lapide marmorea impiantata al terreno. Wow, era gia’ passati quattro anni e quante cose erano cambiate! Suo padre era mutato, lei era diventata una libidiosa amante, Gerard era entrato nella sua vita. Quest’ultimo sostava al suo fianco, immobile mentre le teneva la mano. Quante cose non sapeva di lei. Lungo la stradina che portava alla tomba la castana gli aveva accennato le dinamiche dell’infausto accaduto: sua madre che si butta dalla finestra a soli  trentacinque anni. Osservo’ la fotografia della donna che assomigliava in tutto e per tutto alla ragazza che tenva per mano. Scorse appena una lieve lacrima versarsi sulle sue labbra fine e rosee mentre a passo lento la giovane Gray posava una rosa rossa appena sotto l’epitaffio che avevano inciso sul marmo pregiato. Con un sorriso la castana accarezzo’ con tenerezza nostalgica il nome della sua genitrice, quasi rimpiangendo il fatto di essersvi svegliata dallo strano sogno che aveva fatto qualche ora prima.

-vuoi rimanere ancora un po piccola?- la voce del moretto che si era inginocchiato al suo fianco la fece sussultare appena, un po per la sorpresa, un po per la gioia di poter udire quella splendida voce. Si fissarono e il ragazzo le asciugo’ le lacrime con la punta delle dita, prima di poggiare le labbra su quelle morbide e ancora “calde” della sua compagna. Si sollevarono e cingendole le spalle con il braccio Way si avvio’ con la sua castana verso l’altra coppieta che era rimasta qualche metro indietro, quello era il momento di Gray e nessuno glielo avrebbe tolto. Staccandosi dal corpo del suo bel biondino dall’espressione spaesatamente triste, Helena corse tra le braccia della sua migliore amica, affinche’ quel gesto fraterno facesse da morfina a tutto il dolore che la sua cara amica sopprimeva nell’intimo profondo del suo cuore.

Qualche metro piu’ distante invece, un uomo calvo sulle quaranta osservava la scena, e i suoi occhi marroni quasi bruciavano alla vista di quelle due figura maschili “ignote”. Chi erano quei due? E sopratutto, perche’ quel tipo dai capelli lunghi color pece e l’abbigliamento trasandato stava dando tutta questa confidenza a sua figlia?! Come ogni padre Robert Edwin Gray era geloso della sua bambina, che da quattro anni a questa parte da “docile fanciullina sognatrice” era diventata la sua “lussuriosa gallina dalle uova d’oro”. Certo, Edwin era un ottimo oratore, e un abile uomo d’affari, ma sapeva benissimo che se non fosse stato anche per sua figlia, che aveva manipolato a sua immagine e somiglianza, il suo successo si sarebbe limitato a soltanto settemila dollari al mese. Era fiancheggiato da due grandi uomini vestiti di nero con il viso coperto da grandi occhiali scuri, e dall’orecchio sinistro di entrambi penzolava un filo di palstica, un auricolare. Silenziosamente fece cenno alle sue guardie del corpo di seguirlo, e a passo lento e pesantemente carico di rabbia si avvicino’ alle coppiette. Moriva, si struggeva nel vedere lo sguardo della sua pargoletta nei confronti di quel “pezzente capellone”, e sapeva che se non avesse fermato il tutto subito avrebbe perso anche la sua enorme fortuna fondata sull’intelligente uso della dote di sua figlia.

-sapevo di trovarti qui Joanna...- quella voce tranquillamente fredda la fece fremere, a tal punto che Gerard percepi’ il brivido’ che le Sali’ per la schiena con il semplice tocco di una mano

-c-che ci fai tu qui?- i suoi occhi si erano di colpo sbarrati, e sebbene il moretto continuasse a stringela a se, mentre guardava l’uomo ben vestito dinnanzi a lui, la castana rimaneva immobile, impietrita e spaventata allo stesso tempo. Si era portato le guardie del corpo, sicuramente per la presenza di Gee e Mik...

-a trovare tua madre ovviamente...- rispose ovvio l’uomo lanciando un fiore sulla rosa che aveva posato per lei. Sapeva perfettamente che mentiva, mai si era piu’ presentato al cimitero per salutarla, perche’ proprio quel giorno sarebbe dovuto venire se non per risquotere qualcosa?

-e per venirti a prendere. Non penserai sul serio che dopo ieri sera non avessi preso provvedimenti signorinella!- Gerard cominciava a non capirci piu’ nulla di quello che stava succedendo, ma di certo il tono ostile e rabbioso che quell’uomo aveva nei suoi confronti non gli piaceva per niente

-Avanti Joanna. Andiamo! Da oggi torni a vivere da me...- un sussulto la fece sbiancare di colpo, facendo spaventare il ragazzo al suo fianco. Non l’aveva mai vista ridotta in quello stato: con lo sguardo basso, e la coda tra le gambe, intimorita da quella losca figura che le ordinava di andarsene con lui

-e perche’ dovrebbe? Con quel tono minaccioso ci credo che stenta a farsi avanti...- eccolo, come suo solito si era messo in mezzo, e il sorriso divertito e sadico allo stesso tempo che si era dipinto sul volto dell’uomo non piaqque per niente alla castana

-e tu, ragazzino, osi commentare il modo con cui un padre parla a sua figlia? E poi chi diavolo sei?!- “padre”. Quella parola lo fece morire per qualche istante, non aveva mai conosciuto i genitori delle sue ragazze, e onestamente non ci teneva. E senza neanche farlo apposta aveva cominciato con il piede sbagliato. Eppure, sebbene una parte di se sapeva che doveva comportarsi bene, l’altra gli diceva che dietro quello sguardo fintamente severo si nascondeva un qualcosa di ancora piu’ cattivo e spietato

-i-io sono Gerard Way. E sua figlia mi sta molto a cuore. E non mi piace che le si parli in questo modo- “Dio ti prego basta, smettila o ti farai male...” mentre i due continuavano ma mandarsi sguardi letali e frecciatine micidiali, Joanna nel suo intimo conscio pregava che il suo bel moretto smettesse di fare il cavaiere per una volta, che la piantasse con il suo orgoglio. La faccia che cominciava ad assumere il suo genitore non gli piaceva per niente, sapeva cosa avrebbe potuto fare: sguinzagliare le sue guardie e farlo mal menare, e di certo vedere il suo bel faccino mutilato dai pugni era l’ultimo dei suoi desideri

-senti, Way, non sono un uomo di grande pazienza. Percio’ lascia andare mia figlia, lei ha faccende piu’ importanti da risolvere piuttosto che gironzolare con uno come te...-

-ah certo, perche’ ubriacarsi con ricconi assetati di sesso sono questioni urgenti vero?-

-non provocarmi ragazzino...-

-altrimenti?- i due dalle larghe spalle avevano gia’ cominciato ad avvicinarsi quando prontamente la castana si posiziono’ proprio dinnanzi al suo ragazzo, facendo si’ che i due bestioni si dovettero per forza fermare. Sentiva il cuore scoppiarle, e sapeva che sarebbe perfino arrivata a piangere, ma le cose stavano degenerando, e se non faceva qualcosa alla svelta qualcuno si sarebbe fatto male. Dare retta a suo padre? Oppure restare con Gerard con il pericolo che gli succedesse qualcosa? Sarebbe mai stata cosi’ egoista da tenersi Way tutto per se, consapevole che suo padre si sarebbe vendicato presto su di lui? Si morse un labbro, cercando quasi di trovare la forza per pronunciare quelle piccole e flebili paroline che fecero ammutolire l’atmosfera caotica che si er aformata:

-basta papa’! ha-hai vinto. Vengo con te basta che lo lasci in pace... okay?- la frase della ragazza fece imanere di stucco tutti i presenti, Mikey e Helena compresi che quasi come due estranei osservavano la scena basiti. Gerard dal canto suo osservo’ la ragazza che si era voltata verso di lui, era ferito, ma non deluso. Sapeva che infondo non sarebbe mai riuscita a ribellarsi al padre, ma gli piaceva sperare che quel brutto momento fosse soltanto un’orribilante sogno, che al risveglio si sarebbe ritrovato nudo e stretto a lei sotto le lenzuola, come se la passione non si fosse mai fermata, come se il tempo non fosse mai trascorso. L’avrebbe mai rivista? Non ne aveva idea, sapeva solo che non voleva tornare al suo vecchio stile di vita, non voleva piu’ sprecare il suo tempo e il suo sesso con donne insulse e avide di desidero. Lui voleva lei, lei e basta.

-J-Joanna- lo sussurro’ piano, come la prima volta, quando stavano sdraiati su quel letto matrimoniale in albergo, quando ancora non aveva idea del vulcano di pensieri e brividi che la castana gli aveva provocato, quando ancora non sapeva di essere capace di provare amore

-m-mi dispiace. Perdonami se puoi...- Edwin li osservo’ stretti in un abbraccio, e gli venne il volta stomaco. Quel marmocchio era riuscito a stregare sua figlia piu’ del previsto, avrebbe sudato per farla tornare come prima. Stavano per baciarsi, e per il signor Gray era veramente troppo. Cosi’ scanzo’ brutalmente gli uomini dinnanzi a lui e sfrattono’ a se la ragazza per un braccio, costringendola dunque a lasciare il ragazzo cosi’, nel peggiore dei modi, senza neanche un bacio. Immediatamente un ringhio roco si arrampico’ sulla gola sel moretto, che fuso dalla rabbia parti’ in carica

-no, no Gerard no!- tento’ di dimenarsi mentre non riusciva a liberarsi dalla stretta di suo padre, il quale con nonchalanche affermo’

-stendetelo e andiamocene- cosi’ gli scimmioni obbedirono, e dopo un gancio sul viso e un poderoso calcio sull’addome ebbero tutto il tempo di montare in macchina e andarsene. Con le lacrime agli occhi Joanna osservava quel bellissimo ragazzo sputare sangue a terra, mentre veniva soccorso da Helena e Mikey, quest’ultimo con un grande rancore nel cuore.

-i-i patti erano che non lo avresti toccato...- sussurro’ a denti stretti mentre poggiava la tempia sul finestrino freddo, rimanendo con lo sguardo sperso nel vuoto mentre la lussuosa macchina sfrecciava per i viali della citta’

-infatti non sono stato io a toccarlo- ridacchio’ divertito l’uomo

-n-neanche gli ho dato un bacio...- sussurro’ quasi dolcemente, sentiva sulle labbra ancora il suo sapore, e la nostalgia gia’ cominciava a impadronirsi di lei

-non mi dirai mica che ti stai innamorando Joanna-

Silenzio

-o Dio. Senti piccola te l’ho gia’ detto tante volte. Tu e l’amore non andrete mai d’accordo. Sopratutto con un ragazzo come quello...-

-si dia il caso che quel ragazzo mi ha fatto passare i giorni piu’ felici e liberi della mia vita. Quelli che tu non saresti mai in grado di comprarmi...- si fissarono in cagnesco, caspita... la sua lingua si era affinata parecchio ultimamente. Tuttavia l’uomo non si lascio’ intimorire, nell’ignoto della sua mente aveva gia’ architettato qualcosa. Mai mettersi contro di lui, perche’ non avrebbe avuto pieta’... neanche con sua figlia

-ahh, come sei ingenua. Secondo te per quale motivo quel Gerard ti viene dietro? Tze’ non dirai sul serio che e’ per amore! Sono l’odore dei soldi e del successo che hai addosso ad attirarlo come un’ape al fiore-

-no. Ti sbagli. Lui non e’ cosi’...- fece per riprendere fiato e continuare a smentire le sue accuse insulse e patetiche, ma l’uomo arrivo’ prima di lei

-non mi interessa. Adesso l’importante e’ che quando arriveremo a casa tu ti faccia una doccia e ti tolga quella roba di dosso- e per “roba” intendeva gli abiti di Way che aveva preso in prestito

-e cancella quell’espressione da cane bastonato. Stasera dovrai fare bella figura...-

-scordatelo...- ripsose secca

-sono sicuro che il figlio di McCracken ti piacera’...- continuo’ facendo finta di non averla sentita

-ho detto che te lo puoi scordare...-

-fidati, quando lo vedrai cambierai idea- era ufficiale. Il suo diabolico piano aveva inizio, e con la partecipazione di Bert, il figlio scapestrato ma astuto allo stesso tempo, avrebbe preso due piccioni con una fava: separato i due amanti, e fraternizzato con il nemico.

 

*Angolino di Virgy*

Ufficialmente ho lasciato perdere la ragione, e quello che vedete e' un capitolo forgiato dalla mia piccola mente malata e senza freno. Non chiedetemi spiegazioni, non saprei darvele ma so solo che sta prendendo una strana stranissima piega.

Commentate se volete e Grazie per aver letto

Un Bacio

-V-

  
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