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Autore: Hika86    28/04/2011    0 recensioni
RACCOLTA di One Shot di genere "Slice of life".
La raccolta nasce per la "One hundred prompt challenge", per la quale ho deciso di fare, con gli argomenti dati, 100 one shot di slice of life tutte dedicate agli Arashi
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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IN TABELLA, N° 05.NOTTE

Saluto i colleghi ringraziandoli per il lavoro svolto, sorridendo ad ognuno di loro, quindi tiro la zip della giacca chiudendola fino al collo e faccio fare qualche giro alla lunga sciarpa. Lo zaino mi penzola da una spalla e lo sento battere lievemente sulla schiena ad ogni mio passo mentre trotto fuori dalla stazione televisiva.
La strada è illuminata dai lampioni come fosse giorno, ma le poche macchine sono segno che ormai è passata la mezzanotte da parecchio. Se alzo gli occhi e guardo oltre quelle luci c'è un buio profondo che faccio fatica a vedere.
Attendo a lato del marciapiede finchè non vedo avvicinarsi un taxi e allora alzo la mano per bloccarlo. Saluto cortesemente il guidatore. Abbiamo entrambi la voce stanca: io perchè ho appena finito di lavorare e non vedo l'ora di dormire, lui invece? Starà per finire il suo turno e non vedrà l'ora di andarsene a casa? Oppure si è tirato giù dal letto per fare il turno notturno? Gli comunico l'indirizzo e sprofondo nel sedile posteriore. Il viaggio sarà lungo.
Me ne sto acquattato, come un gatto, nell'ombra della macchina, mentre osservo come incantato il paesaggio che passa fuori dal finestrino.
Le insegne illuminate dei karaoke aperti fino a tardi.
Le vetrine accecanti dei pachinko semivuoti il lunedì notte.
Ogni tanto ci sono delle bancarelle di ramen o soba caldi agli angoli delle strade: vedo di spalle i clienti, chini sul loro piatto probabilmente, chiusi nelle giacche pesanti invernali.
Alcuni pub chiudono e posso intravedere le ombre dei camerieri portare fuori i bidoni della spazzatura alla fine della loro giornata.
Fermi ad un semaforo, ormai lontani dalla grande Tokyo, osservo un ragazzo che cammina svogliato, trascinato dal suo cane tenuto al guinzaglio. Quando diventa verde per noi lo diventa anche per lui, ma l'animale sembra accorgersene prima e lo strattona sulle strisce. Per poco non cade. Ridacchio nascondendomi la bocca dietro la sciarpa rossa.

Capita spesso di finire il lavoro la notte tardi. Sicuramente ogni lunedì*, dato che il programma finisce tardi e prima di tornare a casa voglio sempre togliermi il trucco, messo per stare davanti alle telecamere, e cambiarmi abito.
Mi dicono spesso che sembro a mio agio nei completi giacca e cravatta. Penso sia perchè la gente ha di me l'idea di una persona intelligente, brillante. Perchè sono laureato. E allora il completo mi sta proprio bene, lo porto con classe. Così dicono.
A volte ho l'impressione che Matsujun sia cinque volte più intelligente di me, eppure non è laureato. Anzi, se non gli avessi fatto una lavata di capo anni fa non avrebbe nemmeno terminato gli studi.
Perchè le persone si ostinano a giudicare gli altri a priori? In base a carte, a idee senza fondamento?
Ho studiato fino alla laurea, ma indossare il completo non mi piace. La cravatta mi stringe sempre troppo e poi mi sento sempre come se fossi tenuto a rimanere serio quando vesto a quel modo. Non mi piace.
Mi piacciono i vestiti abbinati di VSArashi. Mi piace ridere, saltare e correre durante i giochi.

Abbasso il finestrino fino infondo e lascio che il vento freddo mi colpisca in faccia per svegliarmi un po'. Non voglio addormentarmi sul taxi, non mi è mai sembrato carino nei confronti del guidatore. So che è il suo lavoro, ma comunque mi sembrerebbe di fargli uno sgarbo a lasciarlo da solo.
Mi incanto a guardare con quanta frequenza i pali della luce ci sfrecciano di fianco o a guardare il percorso dei fili dall'uno all'altro, per vedere dove finiscono.
C'è l'odore acuto dell'asfalto bagnato di pioggia fredda. Ha piovuto durante la messa in onda e tornerà a piovere. L'abbiamo segnalato noi stessi durante le previsioni.
Le nuvole in cielo si vedono: anche se è tutto buio, è chiaro che quello è un buio più soffocante e non quello ampio dello spazio profondo in cui viviamo. E' un brutto cielo eppure dietro ci sono stelle meravigliose.
Mentre l'autista attende il suo turno per svoltare ad un incrocio guardo una ragazza correre lungo il marciapiede e fare un urlo. Dietro di lei qualcuno la insegue. Aggrotto le sopracciglia: a quest'ora della notte starà succedendo qualcosa? Mi raddrizzo sul sedile e guardo meglio. L'ombra alle sue spalle è di un ragazzo che la raggiunge e la abbraccia.
Ride. Ridono entrambi.
Staranno approfittando del sonno di molti, delle poche persone per strada, per giocare tra loro. Per atteggiamenti intimi che normalmente non terrebbero in pubblico.
La notte. Che mondo oscuro.

Mi rimetto comodo sul sedile e scuoto il capo. Anche io faccio presto a giudicare, a farmi un'idea. Forse perchè ci hanno abituato così? Siamo abituati a giudicare le nuvole degli altri e non teniamo conto delle stelle che ognuno ha dentro di sè.
Dovremmo educarci alla conoscenza, invece che al giudizio superficiale e affrettato.
Dovremmo conoscerci tutti di notte, perchè nel silenzio delle strade, nel buio del cielo e delle scale, è più facile svelarci per ciò che siamo veramente. Perchè confidare un segreto sotto il sole è meno emozionante che sussurrarlo quando le ombre sono tanto lunghe da non vederne la fine.

Ho dato un indirizzo impreciso. Casa mia in realtà è un paio di isolati più distante, ma faccio sempre così per prudenza. La macchina quindi si ferma nella via indicata, davanti ad un parrucchiere dalle luci spente e le tende tirate.
Ringrazio l'autista e gli lascio i soldi. Mentre li conta tiro su il finestrino e metto lo zaino in spalla. Mi ringrazia e gli auguro buona notte prima di scendere.
In questo momento si mette a piovere! Fortuna che sono praticamente arrivato. Mi metto a correre per raggiungere presto il cancello. Un capo della sciarpa mi scivola da dietro la spalla.
Finalmente svolto un angolo e vedo casa mia infondo alla strada. Non la vedo davvero, in realtà è solo un'ombra scura tra le altre, ma so che è lei.
Se riusciamo a muoverci nel buio senza problemi, se riconosciamo le cose quando non c'è luce, allora significa che sono cose che conosciamo bene. Sono nostre, è la nostra vita.
Stanotte ho concluso che se riconosciamo la nostra vita anche nell'oscurità significa che stiamo facendo la cosa giusta.
Arrivo davanti al cancello che sto ridacchiando tra me e me. Che pensieri profondi! Degni di te: Keio boy.
Scuoto il capo: a volte va bene anche non guardare troppo a fondo, nel buio.

*Si parla di NEWS ZERO che va in onda il lunedì sera alle 22:54

  
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