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Autore: LadyofShadow    08/02/2006    2 recensioni
Tre persona sanno la verità. Tre persone sanno che Lucius non è il vero padre di Draco. Ma quando la verità è troppo dolorosa, quando scopre un baratro di menzogne, segreti e rimpianti, forse è meglio che resti celata... quando la verità fa fare cose strane alle persone, cose priobite... forse la verità è che non è mai troppo tardi per cercare di tornare indietro. Questa fiction è dedicata ad Angi e Gius.
Genere: Triste, Malinconico, Dark, Sovrannaturale, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Sirius Black | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 – Accordo

Capitolo 6 – Accordo

 

Draco P.O.V.

 

Che ci fosse una sottile, crudele vena di soddisfazione, nella sua voce? Quel mezzo ghigno che cercava di celare, mentre mi descriveva come lui, il grande Harry Potter, era stupidamente caduto in trappola. Beh, ovviamente non sono state queste le sue esatte parole.

 

A dire il vero, cercò di porre tutto su un piano “Io-(da-quel-grande-eroe-che-sono)-volevo-salvare-Sirius-anche-a-rischio-della-vita,-ma-tu-lo-hai-lasciato-morire”.

Io la vedevo più da un punto di vista “Tu-sei-stato-talmente-stupido,-ma-talmente-stupido,-da-mettere-in-pericolo-tutti-i-tuoi-amici-e-causare-la-morte-di-mio-padre”, ma decisi di lasciar correre. Nessuno dei due avrebbe cambiato idea facilmente, pur sapendo che l’altro aveva la sua parte di ragione. Da parte mia odiavo il fatto che Sirius apprezzasse tanto il suo sfacciato coraggio, emblema di tutti i Grifondoro, che io non avevo ereditato. Potter invece odiava che fossi il figlio del suo padrino, che aveva inconsciamente etichettato come “suo”. Ma cambiava davvero qualcosa che fosse mio padre? Non mi aveva mai conosciuto. Non ero mai stato una minaccia per il caro Harry, quindi che diavolo aveva contro di me? Pirla.

 

********************************************************************************

 

Harry P.O.V.

 

-         Volevano quella stupida Profezia, ma non sapevo cosa fosse, così li ho minacciati di romperla e in qualche modo abbiamo creato abbastanza confusione da riuscire a scappare… ci hanno inseguiti per un po’, finché non mi sono ritrovato in quella stanza , con un grande arco di pietra ricoperto da un velo – si sporse ad ascoltare con maggiore attenzione

-         Puoi descriverlo? –

Gli gettai un’occhiata pungente

-         perché? –

-         voglio sapere, ok? – rispose, brusco

Mi crogiolai un attimo nell’idea di descrivergli, con particolari raccapriccianti, il “luogo” dov’era finito Sirius, ma il pensiero era troppo doloroso anche per me. Avevo bisogno di credere che fosse andato in un posto migliore.

-         Era un imponente arco ogivale, di pietra. Era molto antico e rovinato, pieno di crepe, chiuso da una tenda nera, che oscillava come se ci fosse vento, o come se qualcuno l’avesse appena toccata, anche se non c’era nessuno… -

-         Ricordi altro? Anche i particolari più piccoli… -

-         Perché? –

-         Cazzo, Potter, non puoi rispondere e basta? –

Capì immediatamente di aver commesso un errore. La sua impazienza aveva rivelato più di quanto volesse.

-         Perché ti interessano tanto i dettagli? Cosa te ne può venire? Che cosa stai cercando di fare? –

-         Uhm… niente, io… -

-         Non so cosa hai in mente, ma non mi fido affatto di te! Chi mi dice che tu sia davvero il figlio di Sirius? – stavolta gli puntai contro la bacchetta, esplicitamente

-         Sono disarmato, ok? – alzò le mani, in segno di resa – Immaginavo che non ti saresti fidato di me. E va bene, se vuoi ti dirò tutto. Non riesco a capacitarmi di come si possa morire semplicemente cadendo dietro a un velo. Voglio sapere il più possibile riguardo a quell’arco, perché sospetto che possa essere… una specie di porta. –

-         Una porta? – abbassai appena la bacchetta – E per dove? –

-         Non lo so, ma deve pur affacciarsi da qualche parte, no? Su qualche luogo da dove non si può tornare. Magari una specie di limbo. –

-         Quindi tu pensi che… Sirius potrebbe non essere m-morto? –

-         Non so cosa pensare. Se ci fosse un modo qualsiasi per mettersi in contatto con lui, potrei cercare di scoprirlo – notai che aveva detto “potrei” e non “potremmo”. Pensava di essere l’unico a tenere a Sirius?

-         Lui… - ecco, dovevo dirglielo. Anche a costo di essere giudicato, dovevo dirglielo. – Mi aveva dato uno specchietto, che comunicava con un altro che avrebbe tenuto sempre con sé. Per chiamarlo, se avessi avuto bisogno –

Rimase un momento senza parole, con la faccia di uno che ha appena ingoiato un limone. Sapevo che era una cosa temporanea; presto avrebbe realizzato…

-         Quindi – sibilò, stringendo gli occhi a fessura. Ahi, ci siamo – avresti potuto metterti in contatto con lui, per cercare di scoprire se era stato davvero rapito. Perché non lo hai fatto? –

-         Io non sapevo… mi sono accorto troppo tardi dello specchio. Mi ero dimenticato di averlo, non sapevo a cosa servisse… -

-         Ah. Insomma, sei un idiota. –

-         Io… -

-         Il minimo che puoi fare è rispondere alle mie domande, o no? –

-         Si, sono un idiota –

-         Mi riferivo all’arco. –

-         Oh – mormorai, imbarazzato – Si, l’arco… ecco… poggiava su una piattaforma di roccia. Girando intorno all’arco non si nota niente di strano. Sembra un normalissimo ammasso di pietre… beh, non proprio, dà l’idea che ci sia qualcuno, dietro il velo. Si sentono… non so, mormorii sommessi, risatine a mezza voce… e mi ricordo che i miei compagni erano molto spaventati, mentre io ne ero attratto; sentivo l’impulso di attraversare il velo per vedere cosa ci fosse dietro –

-         Quelle voci… le sentivi solo tu, o anche gli altri? –

-         No, solo io e…Luna. Luna Lovegood li sentiva. E anche… anche Ginny e Neville, non so se li sentivano, ma fissavano l’arco imbambolati, come me –

-         Hm… bene, grazie, Potter. Cercherò informazioni su questo arco, e vedrò cosa riesco a scoprire –

-         Ti aiuterò –

-         No – rispose, pacatamente – Non puoi… non possiamo lavorare insieme. Non posso permetterti di scoprire chi fingo di essere –

-         Ma perché? Scusa, ma se abbiamo un obiettivo comune, come pretendi che mi fidi di te se non mi dici chi sei? –

-         Ti ho già detto chi sono –

-         Hai capito cosa intendo! –

-         No, c’è il rischio che il marito di mia madre lo scopra. È sempre all’erta, non vuole che lo riveli a nessuno –

-         Hai così tanta paura di lui? –

Lo vidi rabbrividire impercettibilmente, ma non disse nulla

-         è un uomo malvagio? –

-         lo è… in un certo senso, si – rispose, evasivo

-         e ti tiene d’occhio? –

-         sempre –

Dopo una breve pausa, tornai all’attacco

-         Ma qui non c’è nessuno che potrebbe fare la spia. Ci siamo solo tu ed io –

-         No, non me la sento di rischiare –

-         Andiamo, cosa potrebbe mai… -

-         Ho detto NO, Potter. Qual è la parte che non capisci? – esclamò, irato

-         Che cosa mi stai nascondendo? –

-         Niente, perché non ti riguarda! Ok? –

-         Intendi dirmi solo quello che “mi riguarda”? Mi stai usando? –

-         Sto cercando di ottenere la tua collaborazione, se non l’hai capito. Anzi, hai già fatto quello che ti competeva, grazie –

-         Non puoi lasciarmi fuori! Mi hai sentito? – si girò per andarsene, ma lo afferrai per un braccio – Non puoi escludermi. – ripetei

-         E va bene. Ci rivedremo, ok? Mi farò vivo io. Ti dirò tutto quello che riesco a scoprire, ma tu non cercarmi e non indagare a tua volta, tanto meno su di me! Sono stato chiaro? Promettimelo, Potter –

Lo fissai a lungo negli occhi, con ostilità, ma non abbassò lo sguardo

-         E va bene – mugugnai – Non ti cercherò e non farò nulla che possa insospettire qualcuno –

-         E non parlerai al Preside della mia idea –

-         Quale idea? –

-         A proposito dell’arco –

-         Ah. Va bene, non ne parlerò. Ma posso riferire la nostra conversazione ai miei amici? –

-         Non voglio che la voce si sparga… -

-         Solo a Ron ed Hermione –

-         Si, ok, ma fa in modo che non lo dicano a nessuno –

Annuì in risposta, soddisfatto.

 

Si fida troppo del mio onore di Grifondoro.

 

  
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