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Autore: Betty    27/01/2004    2 recensioni
La carriera di Benji è finita bruscamente e la sua vita sta andando a rotoli. Ma dal passato ritorna una vecchia amica che avrà bisogno del suo aiuto. Sarà lei a donargli una nuova speranza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5

CAPITOLO 5

Ringrazio Luxy che mi recensisce sempre e mi fa anche i complimenti, lei è sicuramente molto più brava di me! Ringrazio anche Sakura chan.

 

 

Benji era rimasto spiazzato dall'affermazione della ragazza, era vero, lui non aveva più un sogno. Il suo sogno si era distrutto poco tempo prima.

"Hai ragione, non ho più un sogno. Ma quali sono i tuoi?"

"Vorrei trovare un uomo che mi ami e mi rispetti. Che non gli dia fastidio se sono una donna in carriera e che mi faccia ridere." Disse Eileen.

"Non chiedi molto in fondo. Dovresti solo trovare un uomo che guadagni più di te, ragazza mia, credimi ma è un po’ dura!"

"Tu andresti benissimo, sei pieno di soldi, bello e simpatico. Quando non bevi a dismisura!"

"Mi stai corteggiando?" chiese Benji con un sorriso.

"Non illuderti, io e te insieme saremmo un disastro!"

"Perché? Insomma ci conosciamo abbastanza bene, siamo entrambi belli e ricchi, e se mi impegno posso farti divertire come vuoi tu." Disse Benji.

Eileen improvvisamente arrossì "Mi stai corteggiando?"

"Può darsi. Anche perché sei troppo tenera quando arrossisci!" rispose con un sorriso l'uomo.

"Quando eravamo ragazzini, vedevo sempre le altre ragazze correrti dietro e tu ogni tanto parlavi con le più carine. Insomma ero un po’ gelosa."

Benji rimase sorpreso da quell'ammissione "Ti piacevo, ammettilo!" disse con finta arroganza come era suo solito fare.

"Non prendermi in giro, Price." Ribatté Eileen.

"Non ti sto prendendo in giro, sono curioso. Raccontami"

"Cosa ti devo dire, che ti ho beccato che ti sbacciucchiavi con Pamela Sanders e avrei voluto essere al posto di quella strega?" Eileen si girò imbarazzata anche se non ne sapeva il motivo.

Benji le si avvicinò alle spalle "Vorresti essere ancora al suo posto?"

"Benji, ero una ragazzina. Adesso è tutto cambiato, io sono cambiata.." Eileen si girò cercando di guardare negli occhi Benji, ma senza riuscirvi.

"Anch'io sono cambiato, e so che adesso vorrei tanto baciarti"

L'uomo avvicinò il viso a quello di Eileen e premette le sue labbra sopra quelle della ragazza; all'inizio Eileen cercò di restare lucida ma poi rispose al bacio con tutta se stessa.

A Benji sembrò di essere in paradiso, le labbra morbide della ragazza erano così arrendevoli e dentro di sé sentì una grande gioia.

All'improvviso però Eileen si staccò di colpo, lasciando Benji molto sorpreso.

"No Benji, non posso. Noi stiamo correndo troppo, siamo in una situazione drammatica e tutto questo non farà altro che portare malumori" disse la ragazza tutto d'un fiato.

"Eileen era solo un bacio" disse Benji anche se in cuor suo sapeva che per lui era molto di più.

"Appunto, lo hai detto tu. Per te è stato solo un bacio, io invece ho paura…. Ho paura di volerti bene e perderti di nuovo."

"Non sto cercando sesso facile! Stai tranquilla che per quello non ho mai dovuto supplicare nessuna donna. Credevo che fra noi ci fosse qualcosa di speciale, ma forse il fatto di rimanere sobrio per troppo tempo mi ha fatto venire le allucinazioni!" così dicendo Benji uscì di casa.

Eileen si appoggiò al muro della cucina e sospirò triste

Dovevo proprio rovinare tutto! Sono sempre la solita. Pensò poi guardò l'ora e si accorse che doveva andare da Ele per somministrarle le medicine.

Si diresse verso la camera della donna e la vide profondamente addormentata, forse troppo.

"Nonna, nonna" la chiamò dolcemente ma non ottenne risposta, così la scosse ma senza risultati, toccò la carotide e non sentì più il polso.

"Benji! Benji" iniziò ad urlare mentre sollevava la donna con difficoltà e la posava per terra.

"Benji, mio dio corri!" urlò per l'ultima volta prima di iniziare a fare una rianimazione cardiopolmonare (o RCP per gli addetti ai lavori, ovvero chi è volontario della croce Rossa come me ed affini. N.d.a.).

Benji era rimasto sul pianerottolo, non voleva allontanarsi veramente da Eileen ma aveva bisogno di riprendere il controllo, quando sentì urlare il suo nome si catapultò in casa. Corse in camera di Ele e vide Eileen che cercava disperatamente di rianimarla.

"Benji, aiutami è ancora calda"

"Eileen, è inutile." Disse Benji mettendosi accanto alla ragazza.

"Cosa è inutile? Devo salvarla, devo.." disse la ragazza continuando la RCP.

Benji la afferrò per le braccia e la allontanò dal corpo della donna. "Eileen è finita! Lasciala andare, lasciala andare!" Benji vide la determinazione della ragazza trasformarsi in paura e poi in dolore.

Le lacrime cominciarono a scorrere sul suo viso.

"No! No! Non può lasciarmi così, non può lasciarmi sola!"

Benji la abbracciò "Adesso non soffrirà più. Lei sarà sempre con te, non sarai mai sola. E anch'io ci sarò" disse Benji mentre sentiva le lacrime sgorgare copiose dai suoi occhi. Finalmente pianse, pianse per Ele e per se stesso.

 

Eileen finì di pettinare Eleonor "Sei bellissima nonna!" disse dandole un ultimo bacio sulla fronte.

Benji accanto a lei la imitò, erano passati due giorni dalla morte della donna e quella mattina ci sarebbe stato il funerale.

I due ragazzi osservarono l'uomo che chiuse la cassa e seguirono il feretro, prima in chiesa poi al cimitero. Erano soli, solo loro c'erano al funerale, Eileen si guardò intorno spaesata, in mezzo a così tante lapidi c'erano solo lei e Benji, il prete sarebbe arrivato dopo pochi minuti; all'improvviso vide arrivare alla spicciolata delle persone.

Li riconobbe subito anche se erano invecchiati, i domestici di casa Price, tutti quelli che negli anni aveva conosciuto ed amato Eleonor.

Eileen sorrise mentre Benji le stringeva la mano, la salutarono tutti con affetto, Maggy la cuoca spiegò del ritardo.

"Scusaci bambina, ma il sig. Price è qui in città e non ci permesso di venire prima"

Benji strinse la mascella imprecando mentalmente contro il padre, sapeva della morte di Eleonor lo aveva avvisato lui stesso. Ma come aveva detto non sarebbe potuto intervenire, gli affari prima di tutto. Certo si era premurato di mandare un mazzo di fiori! Ma questa volta non l'avrebbe passata liscia, né lui né sua madre.

"Benji, mi stai stritolando la mano"

"Scusa Ero soprappensiero" si giustificò il ragazzo.

"Ecco il prete" disse Eileen.

L'uomo sulla cinquantina si scusò per non aver seguito subito il feretro ma c'era stato un problema in chiesa.

"Fratelli e sorelle siamo qui riuniti per dare l'ultimo saluto alla cara Eleonor. Una donna eccezionale, lo devo ammettere anche se purtroppo l'ho conosciuta solo in tempi recenti. Vorrei lasciare la parola ai suoi parenti ed amici per farci partecipi dei loro ricordi."

Poco alla volta i domestici di casa Price ricordarono la loro vecchia amica, poi fu il turno di Benji

"Cosa posso di dire di Eleonor. Per me è stato tutto, è stata una madre, mi ha cresciuto ed educato, mi ha medicato e sgridato. Mi ha amato come se mi avesse concepito lei stessa. Io oggi non ho perso la mia vecchia bambinaia, ho perso mia madre"

Eileen cercava di trattenere le lacrime ma senza risultato, le parole di Benji le avevano fatto capire che lui provava il suo stesso dolore. Vide il ragazzo dirigersi verso di lei con gli occhi lucidi, lo abbracciò e piansero ancora mentre la bara veniva calata nella terra.

 

Quando rientrarono nell'appartamento di Eleonor, Eileen si diresse decisa verso la camera che era stata della donna e iniziò a svuotare gli armadi.

"Cosa fai?" chiese Benji

"Svuoto l'armadio, non vedi?" rispose quasi seccata la ragazza.

"Vieni a riposarti un po’, non hai dormito molto in questi giorni"

"Non sono stanca"

"Eileen, devi fartene una ragione. Ele non c'è più è vero, ma questo non vuol dire che devi eliminare ogni traccia di lei."

La ragazza si sedette sul letto, e si mise le mani sul volto.

"Mi fa male vedere i suoi vestiti, i suoi ricordi" disse a bassa voce.

"Lo so, fa male anche a me. Ma passera, con il tempo passerà anche questo dolore."

Eileen sollevò il viso e sorrise debolmente a Benji.

"Grazie Benji. Non so cosa avrei fatto senza di te."

"E io ti ringrazio per avermi riportato a casa. Se vuoi ancora sistemare tutte le cose di Eleonor sono pronto a darti una mano."

"Prima iniziamo e prima finiremo." Disse la ragazza.

"Guarda cosa tiene in questa scatola!" disse Benji mostrando una scatola di colore verde.

"Sono le tue pagelle, cavoli eri proprio un asinello!"

"Scherza pure, qui ci sono anche le tue di pagelle. Non dire niente, ho già visto i voti!" disse Benji abbattuto.

"Una nostra foto, di quando eravamo piccoli"

"Eri proprio un maschiaccio!" disse Benji.

"E questa busta?" chiese Eileen prendendo una busta leggermente ingiallita.

La aprì a Benji esclamò "Ma è un testamento!"

"C'è anche una lettera."

Mia cara Eileen, se stai leggendo questa lettera vuol dire che ho raggiunto tua madre in cielo. Sono sicura che al tuo fianco c'è il mio Benjamine.

In questa busta c'è il mio testamento e un segreto che non ho mai rivelato a nessuno, ne siamo a conoscenza solo io, il buon Dio e la madre di Benji.

Non meravigliarti ragazzo mio, tua madre è legata a me più di quanto tu creda; sono venuta a lavorare a casa Price per stare accanto a mia figlia e al mio nipotino.

Sì hai capito bene, tua madre Catherine è mia figlia, forse è meglio se inizio il racconto dall'inizio.

Io lavoravo a casa dei tuoi nonni materni come cameriera, ero giovane, molto giovane e tuo nonno un dongiovanni.

Mi sono infatuata di lui e abbiamo avuto una relazione piuttosto lunga; Sally, tua nonna era sempre malata e in quasi dieci anni di matrimonio non era mai riuscita a portare a termine una gravidanza.

Io dopo poco tempo sono rimasta incinta e venne deciso che il bambino venisse cresciuto come figlio di Duncan e Sally Taylor.

Un medico di fiducia di Duncan mi aveva seguita durante la gravidanza e il parto, avvenuto in casa, la sera del 12 aprile 1954 partorii due gemelle. Catherine e Cassandra.

Cassandra risultò essere la più debole e il medico disse che non avrebbe vissuto a lungo, fu così deciso che solo Catherine venisse riconosciuta come una Taylor. Cassandra morì durante la notte.

Fu un dolore indefinibile per me, ma sapevo che almeno Catherine sarebbe cresciuta con un futuro.

La sig.ra Taylor per togliermi dai piedi, mi obbligò a sposare un altro loro dipendente, il loro autista, vedovo da poco e bisognoso di qualcuno che crescesse la sua bambina.

John fu un ottimo marito e Elise era una bambina dolcissima, mi accettò subito come madre anche perché la sua vera madre era morta dandola alla luce e quindi non la aveva mai conosciuta.

Ho cresciuto Elise come se fosse veramente mia figlia e quando John è morto e lei ha deciso di andare a vivere da sola io ho scelto di seguire Catherine nella sua nuova casa.

So che vi ho sconvolto con queste rivelazioni, ma sono sicura che saprete accettare la verità e condividerla.

Voglio che capiate che io vi amato entrambi allo stesso modo, perché voi siete entrambi miei nipoti.

Con affetto Eleonor.

Eileen arrivò in fondo alla lettera a stento, non capiva più niente, lei non era veramente sua nipote e Benji sì.

"Ele era mia nonna?" disse incredulo Benji.

"Benji mi sento male" disse Eileen sedendosi sul letto.

Benji le si sedette accanto "Respira lentamente, e cerca di rilassarti"

"Come faccio a rilassarmi? Dopo tutto quello che è successo in questi giorni?"

"Calmati, lo so che è stato un brutto colpo scoprire che Ele non è tua nonna. Insomma lo è stata lo stesso anche senza legami di sangue."

"E' vero, ma adesso noi due cosa siamo? Parenti o no?" chiese Eileen.

"Mia madre è figlia di Ele, ma la tua è la figlia adottiva, quindi non abbiamo una parentela di sangue. Anche se potremmo considerarci cugini, credo" disse Benji razionalmente.

"Oh Dio! Ho baciato mio cugino!" disse la ragazza.

"Ma non siamo parenti di sangue! Che problema ti fai?"

"E' vero. Noi siamo due amici, che hanno scoperto che mia nonna non è veramente mia nonna ma è la tua."

"Esatto!" disse Benji.

"Scusa ma non ti sembra un po’ complicata questa situazioni?"

"No, finalmente ho delle certezze. Ele era mia nonna, la madre di mia madre; e tu non sei mia parente, quindi posso baciarti di nuovo!"

"Ma sei scemo! Noi scopriamo una cosa del genere e tu fai il deficiente?" gli urlò la ragazza.

"Eileen era per sdrammatizzare, e poi cosa può cambiare adesso? L'affetto che ci legava ad Eleonor è per caso cambiato?"

"No!"

"Quindi è tutto come prima o quasi. Adesso però sappiamo la verità!"

"Benji, abbracciami" disse Eileen, si sentiva sola e in un certo senso tradita, sì tradita dai segreti di Eleonor. "Promettimi che non mi lascerai da sola!"

"Te lo prometto" rispose Benji stringendola tra le sue braccia.

 

 

 

 

  
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