Provava dolore ovunque. Sentiva schegge conficcate nella pelle, il freddo della sera avvolgerle il corpo ferito e soffiare nel vestito strappato.
C'era però qualcosa di insolito in quel dolore: lo sentiva.
Era ancora Viva.
Flora aprì gli occhi e si rese conto di essere a testa in giù, appesa per un piede ad una pianta e con la schiena poggiata sul muschio della radura sotto la Torre degli Oleandri.. Il rettile non l'aveva squartata, la caduta non l'aveva ridotta in poltiglia, i rami non l'avevano trapassata. Certo, non era al massimo della forma, ma non era morta.
La sorpresa era tale che dimenticò di essere in un Labirinto mortale e cinque minuti dopo era seduta in maniera più tranquilla sotto la Torre.
“C'è qualcuno?” urlò.
Sentì i versi di altre creature in lontananza. Non era al sicuro. Non lo sarebbe mai stata.
Adesso era sola e gli altri erano distanti. Era abbandonata...sarebbe sopravvissuta? Era questo che voleva il Destino?
Una lacrima le scivolò lungo la guancia, bruciando sulla pelle quando venne a contatto con una ferita che aveva sul mento.