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Autore: MissDiggory    30/04/2011    1 recensioni
Dora POV Un uomo dagli occhi ambrati con un sorriso triste mi porge la mano affabile; ha cicatrici sul viso e i capelli sono striati di grigio, anche se sembra più vecchio so che ha l’età di Sirius, ma sono quelle cicatrici ad incuriosirmi di più, chissà come se le è procurate. Rem POV Una ragazza con esuberanti capelli rosa accesi ricambia la mia stretta, ha un nome strano, ma le sembra calzare a pennello, gli occhi accesi di una luce che ormai non mi appartiene più, fissa incuriosita il mio viso, evidentemente non sa cosa sono, mi lascio scappare un lieve sorriso
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Nuova generazione
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Capitolo 2: Pain

Non ce la faccio più. Basta. Non voglio più continuare così! Amo essere la sua ancora di salvezza in quei momenti.. anche se non lo ammetterebbe mai, io so che lo faccio stare bene.. non posso continuare così.. potrebbe funzionare, no? Se funziona un paio di notti al mese.. perché non potrebbe durare per tutte quante? Eppure Remus sembra non capirlo.. non capire che è la stessa cosa, non capire che per me i soldi non sono mai stati un problema, né l’età. Ecco su questo potrei avere qualcosa da ridire: deve smetterla di fare la vittima, e deve iniziare ad ascoltarmi seriamente.

La realtà è che ho sempre sognato di avere una casa, una famiglia, dei figli.. ma ogni volta che me lo immaginavo, non ero costretto a scappare di casa le notti di luna piena per non metterli in pericolo, e soprattutto non temevo che i miei figli avrebbero potuto avere qualcosa del lupo che porto dentro.. non sopporterei mai di tramandare ai miei figli la mia.. maledizione. E ora lei mi chiede ciò che ho sempre sperato, ma che non riuscirò mai a darle: un matrimonio felice, una vita normale e dei figli sani.. “ma, per le mutande di Merlino, Remus! Non esiste un matrimonio felice, ce lo costruiamo noi, con i mezzi che abbiamo a disposizione! non voglio assolutamente una vita normale.. e soprattutto.. credi che un figlio possa mai crescere sano con una madre come me?” ripete ogni volta.


Ultimamente lo vedo raramente, inizialmente pensavo che mi stesse evitando, ma parlando con altri membri dell’Ordine ho capito che era in missione, una missione orribile, che Silente gli aveva proposto a cui Remus aveva insistito per mettere in atto, adesso passava quasi tutto il suo tempo insieme ad altri lupi mannari, nel vero senso della parola: sanguinari, assetati di sangue, e soprattutto odiano gli altri umani, rinnegano la loro parte umana per mantenere viva il lupo che si nasconde dentro di loro, esattamente il contrario di quello che Remus aveva sempre cercato di fare, sono terrorizzata, ogni volta che mi vede non mi parla nemmeno, a mala pena mi guarda e io mi sento sempre più inutile.

Quando Silente mi chiese se avessi mai pensato di poter avvicinare dei miei simili per cercare di scoprire qualcosa di più dei piani di Voldemort pensai che forse sarei stato utile a qualcosa nella mia vita: non avrei mai potuto avere un lavoro normale nella vita, quindi tanto valeva dare il meglio per la riuscita di questa battaglia, e con tutto quello che ho visto in questi mesi a contatto con i miei simili, e dovuto fare per integrarmi credo che qualcosa si sia spezzato dentro di me, credevo di aver già superato il limite, e invece ho dovuto ancora vedermela con i miei fantasmi e i miei mostri.. me stesso insomma, e vedere Dora in questi momenti fa più male che mai, perché lei rappresenta la mia normalità, il porto sicuro dove la mia maledizione sembra meno dura.


Voglia il cielo che finalmente si sia ricreduto: che finalmente abbia capito che tutte le sue scuse erano solamente vane arrampicate sugli specchi. Poco dopo la morte di Silente e le ferite di Bill sembra aver colto un barlume di speranza anche dentro di sé. Stiamo in silenzio, ma entrambi andiamo verso I Tre Manici di Scopa, dove abbiamo le nostre stanze, non dice nulla ed entra risoluto nella sua stanza, mi mordo a sangue il labbro inferiore pur di non ricominciare a supplicarlo e vado diretta nella mia stanza, cercando di non rompere nulla, mi butto sul letto ancora vestita. Tutto quello che è successo dalla morte di Sirius in poi mi ha sfiancata a livello psicologico ed emotivo.. soprattutto emotivo, l’unico motivo che potrei avere per alzarmi dal letto sarebbe, oltre a Remus, una bella porzione di pastiglie per il mal di testa.

Mi sfilo la camicia rapidamente e mi lascio cadere sul letto a peso morto, mi sento distrutto, non per aver combattuto per quasi tutta la sera, ma per quello che è successo dopo; la morte di Silente e le ferite di Bill, non riesco a pensare ad altro, eppure ci si è messa pure Dora, e Molly.. perfino la McGranitt! Soffoco un grido nel cuscino, perché non si mettono nei miei panni? Come faccio a costringere Dora a stare con un lupo mannaro? Ho un mal di testa insopportabile, allungo una mano sul comodino scassato e aprendo a tentoni il cassetto e prendo un pezzo di cioccolata, mordendone avidamente un pezzo, cercando di calmarmi e non pensare a niente, inutilmente. Getto via il cioccolato e mi volto a fissare il soffitto.. l’unico motivo che potrei avere per alzarmi dal letto sarebbe, oltre a Dora – lo ammetto sì – una bella porzione di pastiglie per il mal di testa.


Remus ha ricominciato a parlarmi, non che avesse mai smesso, era solo apatico per essersi preso parole da tutti quanti e per aver capito che forse aveva torto. Mi ha cercato il giorno prima del funerale di Silente e con quegli occhi ambrati mi ha solo fissata, mi ha passato un braccio attorno alle spalle e mi ha stretta forte. Mi sono sentita in paradiso, ma credevo sarebbe stata solo questione di minuti, invece mi ha sorpresa invitandomi a mangiare qualcosa, ha stretto la mia mano e ha lasciato un ruvido bacio sulla fronte. Credevo che questo momento sarebbe stato qualcosa di incredibilmente romantico e invece è stato semplicemente un punto e a capo, lui ha semplicemente deciso – no, capito - che sarebbe stato giusto così, che era giusto così.

Passai una notte quasi insonne a lambicarmi il cervello su tutto quello che era successo, e alla fine ero arrivato a due soluzioni: o me ne andavo, così da allontanarmi e lasciarla in pace, oppure.. stare con lei. E alla fine il solo pensiero di allontanarmi da lei mi faceva sentire solo, ancora più di quello che ero: come avrei superato le notti di luna piena? Come avrei continuato la mia vita? Sarei morto, lentamente e dolorosamente come durante la mia permanenza con gli altri lupi. Eppure, in fondo, sapevo che una fine del genere mi la sarei meritata... Ma perché poi? Nella mia vita non avevo forse sofferto innumerevoli volte? Non era forse arrivato il momento di trovare la pace? Assieme a Dora.

 

Era stato l’impulso di una notte di follie. Una proposta che ancora Remus non era pronto ad accettare, ma incredibilmente aveva detto di sì, quindi mi ritrovo qui come un idiota con l’abito bianco da sposa di mia madre, i miei capelli sono faticosamente mantenuti costanti su un castano così simile a quello di Remus, ma so che non dureranno ancora per molto, l’agitazione che ho in corpo esploderà appena vedrò Remus e torneranno corti e rossi.. mamma mi ucciderà. Praticamente non è stato molto organizzato, oltre a chi celebrerà il matrimonio e a noi due, ci saranno solo i miei genitori e un paio di amici di Remus. L’abito mi sta largo, ma con un po’ di magia è stato sistemato, ci sposiamo in una piccola chiesetta del paese dove abitano i miei, dove io e Remus andremo ad abitare nel mio appartamento.

Quanto lei entra nella chiesa io ero completamente marinato nel mio stesso panico, avevo paura di quello che stavamo facendo perché sarebbe diventato ufficiale, non sarei più scappato, o almeno in teoria, la osservai e per la prima volta la vidi aggrappata al braccio di Ted Tonks, la donna che stavo sposando, un lieve sorriso sul volto arrossito a dismisura e un abito leggermente sformato, Dora mi fissa incredibilmente timorosa e io, senza rendermene conto, sorrido e le porgo la mano per stringerla forte a me, quando il matrimonio finisce e ci invitano a baciarci, i capelli di Dora iniziano a diventare rossastri e sento il sospiro di Andromeda e sorridendo le prendo il viso tra le mani e ci scambiamo un rapido bacio. La funzione è rapida e non è stato organizzato nessun rinfresco, non è esattamente il momento migliore per fare una festa in grande, e io non sono il tipo.
 

Già dopo i primi giorni riesco a leggere il rimorso nei suoi occhi mentre fissa distrattamente la fede al dito, in quei momenti cerco di distrarlo in diversi modi, chiacchierando, coccolandolo, o almeno ci provo, e ogni tanto ci riesco e lui sembra stare tranquillo, ma so che non dura a lungo, durante la missione per portare Harry al sicuro mi è sembrato ancora più rigido del solito, come sempre dopo la luna piena.. è esasperante.. i giorni prima della luna piana e durante, è praticamente irremovibile dal letto, e io con lui, perché non mi lascia assolutamente lasciare la camera da letto, mentre i giorni subito dopo quasi non mi vuole vedere. Era logico che prima o poi...

Non ci credo. No. Il mio più grande incubo e il mio più grande sogno.. Dora è incinta, diventerò padre.. darò a mio figlio la mia maledizione, gli sto solamente rovinando la vita, al bimbo e chissà che ripercussioni potrebbe avere su Dora portare una creatura come me nel grembo per nove mesi. Mi alzo di scatto e esco rapidamente dall’appartamento, Dora dorme beata, e io esco risoluto con una copia della gazzetta del profeta del giorno in mano, ho un’idea malsana in testa, un’idea che però sembra sempre più allettante, mi smaterializzo a grimmould place e quando riesco sono ancora più arrabbiato.. no non sono arrabbiato.. sono innervosito, incredulo. Che cosa devo fare? Non torno all’appartamento e me ne vado a zonzo per Londra Babbana  fino a quando non mi perdo nella periferia un Patrono argentato dalla forma indefinita mi gironzola addosso, non dice nulla, ma so che è il Patrono di Dora, così annuisco e mi smaterializzo a casa.


Cielo, non credevo che essere incinte fosse così complicato, ho dolore a tutta la schiena, perennemente, e non ho niente da fare tutto il giorno, Remus continua ad essere estenuante tra la sua idea che sto sbagliando a tenere il piccolo, e l’essere iperprotettivo con entrambi, sia me che il piccolo, soprattutto per il piccolo\a. Ormai la pancia inizia ad essere abbastanza grande e scomoda, già sono goffa di mio, nel pomeriggio ho la visita dall’ecografo al San Mungo, ma Remus non mi accompagnerà, troppo rischioso, e nemmeno mia madre può venire, mio padre poi è in fuga e la cosa non fa che preoccupare da morire mia madre e me. Così ci vado da sola, col Nottetempo, non potevo di certo smaterializzarmi, col rischio di far del male al bimbo.

Dora oggi ha una visita dall’ecografo – ok, ammetto di essere un filino geloso dell’ecografo – quindi per passare il tempo, cercando di non pensare alle conseguenze negative, vado a fare un salto a casa dei suoi di Dora, sua madre mi ha chiesto di andarla a trovare perché mi doveva parlare di una cosa importante e di tacere con Dora. Non nascondo che sono abbastanza preoccupato, ma appena Dora esce di casa, mi smaterializzo da Andromeda: era un pezzo che non la vedevo, e la trovo molto più magra e trascurata dell’ultima volta, la somiglianza con sua sorella adesso è incredibile, mi viene incontro e mi fa sedere vicino a lei, su una panchina vicino all’entrata, quando le chiedo cos’è successo, scoppia a piangere, e forse non serve altro, l’abbraccio forte sentendomi per la prima volta molto più vicino a lei di quando non fossi mai stato.

________

Ehi

Son tornata!

spero che questo nuovo capitoletto vi sia piaciuto^^

a presto con il prossimo e ultimo :D

un bacio,

MissD ^-^

  
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