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Autore: luxu2    30/04/2011    3 recensioni
Lucy suona il basso ed il suo sogno è sempre stato quello di suonare con una grande band. Dopo l'abbandono di Tim, la ragazza partecipa alle selezioni per il nuovo bassista della band e viene scelta per il suo talento. Partirà in tour con i 30 Seconds to Mars condividendo con Jared, Shannon e Tomo l'adrenalina dei concerti. Il suo rapporto con Jared, all'inizio, non è molto tutto rose e fiori come con Shannon. Lucy ha un brutto carattere e le sue litigate con Jared sono da manuale. Ma, come recita un vecchio detto, chi disprezza ama e la passione non tarderà a scoppiare.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tour continuava e con esso le giornate passate sul tourbus fra scherzi e discussioni.
"Io sono sempre del parere che sarebbe una bellissima idea la serata dei supereroi come tema." Jared stava nuovamente convincendo il resto del gruppo a fare la mascherata da supereroi.
"Non lo so bro. Non mi convince molto." rispose Shan un po' scettico. "Voi due cosa ne pensate?" disse poi rivolto a Tomo e a Lucy.
"Io ci sto, solo se posso fare Batman." ribattè il croato.
Shan si girò verso l'unica alleata che potesse avere. "E tu cosa dici?"
Lucy si tolse le cuffiette dell'Ipod e guardò Shannon "Io dico che tuo fratello è da rinchiudere in un manicomio." rispose tranquilla.
Shannon si girò verso il fratello e sorrise "Vedi! Anche lei mi da ragione: è una cazzata!"
Lucy intervenne nuovamente "Però è una cazzata anche la serata Nerd."
Jared ridacchiò e Shan si girò a guardare nuovamente quella che credeva fosse la sua alleata "Non è la serata Nerd, ma la serata Yuppie! Siamo tutti terribilmente eleganti."
Lucy si mise seduta sulla cuccetta "Sì, e tu eri così elegante con quel papillon, che sembravi Alfalfa de Le piccole canaglie."
Shan rimase interdetto mentre Jared scoppiava in una risata a pernacchia e Tomo cadeva dalla sedia in preda alle convulsioni.
"Perchè non possiamo suonare vestiti normalmente?" domandò di nuovo Lucy.
Jared si alzò e si andò a sedere nella cuccetta assieme a Lucy prendendola per la vita. "Ma tesoro mio, sarai bellissima vestita da Catwoman o da Wonder Woman."
Lucy scostò il braccio di Jared e si sedette accanto a Tomo, il più innocuo dei tre. "Perchè ho solo quelle due opzioni? A me piace Tempesta degli X-men, oppure la Donna invisibile."
Shan si prese la sua piccola rivincita "Non saresti abbastanza sexy, e noi ti vogliamo mooolto sexy."
Lucy li guardò "Ma le Echelon non vengono mica a vedere me. A loro non frega niente se sono sexy io. Potrei venire a suonare in completo intimo che nessuno mi si filerebbe comunque."
Tomo guardò i fratelli Leto che, a questa uscita di Lucy, avevano assunto lo sguardo di due lupi affamati. Le diede una lieve gomitata "Qualcuno apprezzerebbe di sicuro." disse il croato con un sorriso.

Il concerto era terminato. Jared l'aveva spuntata con l'idea dei supereroi e Lucy si tolse il cappuccio di Catwoman che l'aveva fatta sudare in modo indecente. Non che la tuta in latex nero fosse stata più fresca o gli stivali con il tacco 15 a spillo fossero due pantofole, ma almeno l'aveva avuta vinta lei sul modello: aveva scelto quello versione Michelle Pfiffer, piuttosto che quello succinto di Hale Berry.
"Maledizione ai supereroi." brontolò entrando in camerino ed appoggiando con delicatezza Flea nella sua custodia. I ragazzi non erano ancora arrivati e Lucy ne approfittò per cercare di sfilarsi il costume ed infilarsi sotto la doccia per prima. Trattenne un sorriso guardando la sua pagina di Twitter: Granny, la fantomatica fan che rimproverava sempre i fratelli Leto, le aveva mandato un messaggio. Per Lucy era stata una vera sorpresa scoprire che si trattava di nonna Ruby che seguiva in incognito i suoi nipoti. Le aveva promesso di mantenere il segreto con i suoi ragazzi e Lucy non aveva spifferato nulla: lei era una delle persone che aveva più di un segreto da mantenere, come, ad esempio, il fatto che fosse finita a letto con Jared sul divano di casa di sua nonna.
Chiuse il telefono e si dedicò a cercare di sfilarsi di dosso il costume che aveva praticamente incollato addosso. Stava ancora armeggiando con la cerniera sul davanti, quando la porta si aprì e spuntò Jared in tenuta da Joker con il trucco colato per il gran caldo.
"Ah! Sei qui allora!" esclamò vedendola.
"Avrei preferito essere già sotto alla doccia, ma questa maledetta tuta mi si è incollata addosso." brontolò cercando di sfilasi una manica.
Jared si avvicinò "Aspetta che ti aiuto."
"Tira piano che qui è come farsi la ceretta." implorò Lucy.
"Ma dai! Un bel colpo secco è quello che ci vuole." disse Jared sorridendo.
Lucy si girò e lo guardò male. "Attento Leto."
Jared rise nuovamente e ricominciò a far scendere, con la maggiore delicatezza possibile, il costume di latex dalla schiena sudata di Lucy.
"Più tardi che fai?" domandò noncurante mentre osservava la schiena della ragazza lucida di sudore.
Lucy prese un profondo respiro liberatorio per essere riuscita a sfilare mezza tortura "Ho un appuntamento importate. L'abito da sera è già pronto."
Jared la guardò sorpreso. La conosceva abbastanza bene da sapere che non le piacevano affatto le feste e che, soprattutto, non amava mettersi in tiro. "Con chi sarebbe questo appuntamento?" domandò.
Lucy sorrise a mezza bocca e si girò verso di lui "Con il mio letto."
Jared scrollò il capo sorridendo: avrebbe dovuto immaginarsi una risposta del genere. "Avanti: siediti sul divanetto. Siamo solo a metà dell'opera e ci sono ancora gli stivali e i pantaloni da togliere."
Lucy si infilò una maglietta lunga sopra al reggiseno e trafficò per far scivolare lungo i fianchi i pantaloni del costume.
Jared la guardò "Con quel perizoma sei un'istigazione a delinquere. Non te ne avevo mai visto uno addosso."
"Imprimitelo bene nella memoria, allora, perchè non me lo vedrai più. E' la cosa più scomoda che io abbia mai indossato, apparte questo costume."
"Dai, siediti che finiamo più in fretta." Lucy obbedì e Jared le afferrò una caviglia tirando delicatamente per sfilarle lo stivale.
Lucy si lamentò nuovamente "La prossima volta che decidi per i nemici di Batman, io faccio lo Spaventapasseri."
Jared ridacchiò lanciando uno stivale e prendendole l'altra caviglia "Pensavo a Poison Ivy."
Lucy ci pensò su un momento "In effetti ha addosso meno gomma di Catwoman."
Jared terminò di armeggiare con i pantaloni e Lucy trasse un profondo respiro di sollievo. "Oh grazie! Ancora un minuto e sarei morta soffocata." Poi guardò Jared "Quel completino viola ti dona parecchio." disse sorridendo.
"Grazie, ma credo che sia venuto il momento, anche per me, di togliermi il costume." e fece il gesto di slacciarsi i pantaloni.
"Tu non sei il Joker, ma un diavolo tentatore. Potevi farlo prima sul palco: avresti quadruplicato gli applausi." disse lei.
Jared si avvicinò alla porta e la chiuse a chiave. Lucy lo guardò sorpresa "Cosa pensi di fare?"
Jared sorrise malefico "L'hai detto tu che sono un diavolo tentatore, ma tu non sei da meno. Doccia?" domandò.
Lucy sorrise scrollando il capo "Questo si chiama approfittare della situazione."
Jared si avvicinò lentamente slacciandosi la camicia verde e lasciandola cadere a terra assieme alla giacca e ai pantaloni. "Vai ad aprire l'acqua. Voglio fare una doccia bollente."
Lucy si mise sull'attenti ridendo e leccandosi le labbra "Agli ordini capo." e schizzò nel piccolo bagno.

Le settimane passavano fra un concerto e l'altro. Il gruppo era radunato sul tourbus durante lo spostamento verso l'ennesima meta.
Lucy alzò lo sguardo dallo spartito che stava studiando e guardò fuori dal finestrino. Il giorno seguente avrebbero suonato ad Helena in Montana. Era da più di un anno che non era così vicina a casa. Le montagne rocciose si stagliavano fiere a scomporre la linea dell'orizzonte.
Jared la vide pensierosa e le si avvicinò "Non sei contenta di essere così vicina a casa?"
Lucy si strinse nelle spalle e si sistemò meglio addosso il golfino di lana che indossava "Sì. Le mie montagne mi danno una sensazione di pace incredibile."
Jared sorrise e le passò un braccio sulle spalle attirandola verso di sè. Lucy si lasciò abbracciare senza protestare.
Shannon li studiò per un momento in silenzio e poi espresse la sua opinione "Devo dire che l'aria del Montana ti fa proprio bene all'umore."
Lucy si girò a guardare il batterista con aria interrogativa. "In che senso?"
Shan sorrise "Sei talmente in pace che non hai ancora litigato con mio fratello. E ce l'hai pure molto vicino. Cosa vorrà dire questo?" domandò in maniera quasi retorica.
Tomo, seduto dall'altro lato del tavolo con la chitarra in mano, alzò la testa "Magari hanno cominciato ad andare a letto insieme. Per questo sono diventati così amici." disse con noncuranza.
Un brivido di terrore percorse la schiena di Lucy: eppure ci erano stati veramente attenti a non farsi beccare.
Jared si mosse a disagio sul divanetto e tolse il braccio dalle spalle di Lucy. Shan e Tomo li stavano fissando attentamente.
"Beh? Che avete da guardare? Volete una foto?" sbottò Lucy tornando la solita di sempre e fissando i due.
Subito Shan ed il croato tornarono alle loro occupazioni.
Lucy si alzò dal divanetto e si andò a rintanare nella sua cuccetta ed isolandosi dal resto del mondo con il suo Ipod.

Quella sera avrebbero dormito in un hotel: un vero letto ed una doccia decente dove non dovevi, per forza, razionare l'acqua. Lucy lasciò cadere sul pavimento del bagno i suoi slip e si infilò nella doccia. Quel pomeriggio, appena arrivati ad Helena, aveva chiamato suo fratello per fargli sapere che era in zona e per decidere di incontrarsi la mattina dopo: aveva troppa voglia di rivederlo e di vedere anche la sua nipotina Agnes che era sicuramente cresciuta moltissimo dall'ultima volta che l'aveva vista mesi prima.
Uscita dalla doccia prese la forbice diede una spuntatina ai capelli, che teneva cortissimi, e si spettinò con l'aiuto delle mani senza neppure asciugarli.
Ah! Che bello avere una stanza ed un bagno tutti per sè senza doverli dividere con il resto della band: tre uomini che non si degnavano neppure di alzare la tavoletta del water quando addirittura non la lasciavano sporca.
Si distese nel grande letto al buio e rimase con gli occhi aperti a fissare le ombre sul soffitto della camera. Quella sera non aveva indossato il solito pigiama con gli orsetti "antisesso", come lo aveva definito una volta uno schifato Shannon, ma aveva optato per una camicia da notte a sottoveste di seta lilla, regalo di Jennifer per la buona riuscita del provino.
Nel silenzio perfetto che aleggiava per la stanza, Lucy chiuse gli occhi per cercare di dormire e si concentrò sul proprio respiro.
Un leggero bussare alla porta la riportò indietro dalle braccia di Morfeo. Si alzò sbuffando e, sfregandosi l'occhio sinistro che le lacrimava, andò ad aprire la porta.
Jared stava sulla soglia, bello come il sole e con una rosa rosso scuro fra le mani. "Ciao. Mi fai entrare?" disse con un sorriso seducente.
Lucy era troppo stanca per decidere di chiudergli la porta in faccia e mandarlo al diavolo. Gli fece un cenno di assenso con il capo e, quando lui ebbe varcato la soglia, richiuse la porta. Jared le piaceva parecchio, ma era sempre combattuta dalla voglia di dirgli un no secco e sbatterlo fuori dal suo letto. Anche questa volta, però, aveva ceduto e lo aveva lasciato entrare.
Si girò a guardare l'uomo che, con addosso una semplice tutta da ginnastica nera, stava fermo in mezzo alla stanza e le sorrideva con la rosa rossa fra le mani.
Si avvicinò lentamente senza sorridergli e lui le porse la rosa. Lucy la guardò rigirandola fra le mani con delicatezza, ma senza mai fissare Jared negli occhi "Perchè?" domandò semplicemente lei.
Jared alzò le spalle con un sorriso tenero "Mi era sembrato un gesto carino. Quando l'ho vista mi ha fatto pensare a te."
Lucy sorrise senza allegria ed alzò lo sguardo fissando gli occhi chiari di lui "Jared, te l'ho già detto che non servono questi gesti romantici. Noi non abbiamo una storia: scopiamo e basta." ed appoggiò la rosa sul tavolino dandogli le spalle.
Jared la circondò con le braccia lasciando vagare le sue mani sul ventre di Lucy coperto dalla seta della sottoveste. Lei non disse niente e lo lasciò fare, come ogni volta rimanendo, però, passiva.
Jared avvicinò le labbra al suo collo e, con una mano, sollevò la sottoveste e le carezzò la pelle del fianco. Allungò la mano per una carezza più intima ed audace e si accorse che Lucy non era partecipe. Tolse la mano e sbuffò mettendole le mani sulle spalle e facendola girare verso di lui "Ma cos'hai stasera? Se non ti andava, bastava dirlo."
Lucy alzò lo sguardo mostrandogli gli occhi rossi per le lacrime. Jared rimase sorpreso e spaventato "Che ti succede?" disse abbracciandola di slancio e lasciando che lei appoggiasse la testa sulla sua spalla inondandola di lacrime.
Lucy prese a singhiozzare sulla spalla del cantante e lui la strinse di più carezzandole la schiena e cercando di farla calmare. "Non te la sarai presa per quello che ha detto Tomo oggi?"
Lucy scosse la testa. Jared l'accarezzò ancora. "Se vuoi me ne vado. Però mi stai facendo preoccupare, piccola."
La ragazza alzò la testa dalla spalla del cantante e tirò su col naso "Scusami. Non so cosa mi sia preso, probabilmente ho nostalgia di casa."
Jared sorride e le passò un pollice sulla guancia per asciugare una lacrima. "E' normale quando si è in tour. Io sono fortunato ad avere sempre con me mio fratello, anche se mi manca tanto mia madre."
Lucy sorrise "Io mi incontro con il mio domani mattina, mentre voi siete alla radio per l'intervista."
Jared sorrise e la guidò verso il letto. Si sdraiarono sotto le coperte e la tenne abbracciata stretta. "Ti va di parlarmi di lui." propose.
Lucy si accoccolò contro la sua spalla. "E' il mio unico fratello e, anche se non sembra, è più piccolo di me di un anno."
Jared la guardò "Perchè non sembra?"
"Perchè, spesso, ci scambiano per gemelli. Ci somigliamo molto."
"E lui cosa fa nella vita?" domandò Jared, sempre più curioso.
"Lavora al ranch di mio padre, è sposato, ha una bellissima bambina di quasi 2 anni ed un'altra in arrivo." rispose Lucy.
"Quindi sei zia." osservò Jared.
Lucy annuì "Sì, e la mia Agnes è la bambina più bella del mondo, per me."
"Perchè solo per te?" domandò scettico.
Lucy sorrise "Perchè è grassa come un maialino ed ha delle adorabili orecchie a sventola."
Jared rise. "Vorrei proprio vederla."
"Gli piaceresti sicuramente. Ha un debole per gli uomini belli."
"Perchè non li inviti a venire a sentire il concerto di domani sera?" propose lui.
"Con mia cognata con il pancione e la bambina piccola, non è proprio una grande idea."
"Beh, ma almeno il sound check domani pomeriggio."
Lucy guardò Jared "E' una buona idea. Però ti raccomando solo una cosa."
"Cosa?"
"In presenza della piccola, non abbinare un fuck ad ogni accordo di chitarra, per favore."
Jared la guardò incredulo "Ma sono veramente così sboccato?"
Lucy annuì "Sì, lo sei. Lo siete tutti e tre, a dire la verità."
Jared l'abbracciò carezzandole distrattamente un braccio e sospirò "Tu, però, non sei da meno. Quando ti arrabbi dici cose che neppure oso immaginare."
"Ma le dico solo quando mi arrabbio." puntualizzò.
Jared sorrise e la strinse di più "Ora dormi. Domani sarà una lunga giornata." disse lasciandole un bacio fra i capelli.
   
 
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