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Autore: CatMJ    01/05/2011    1 recensioni
La cronaca di una bellissima storia di amicizia vera, disinteressata, raccontata, attraverso i ricordi, dalle parole di una persona che ha amato Michael come un figlio e che ha combattuto, ogni giorno, contro un dolore devastante.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***

 
 
-Quindi verrà dimessa domani?- chiesi a Rachel.
 
-Si, il dottor Foster ha visionato gli ultimi esami del sangue e li ha trovati buoni, il cuore ha ripreso un ritmo sinusale e i cardiochirurghi hanno già programmato l’intervento per i primi di  Ottobre. Mrs. Taylor oggi ha chiesto conferma della tua presenza anche per quest’ultima notte. Ti si deve essere affezionata, eh?- mi domandò la mia collega ma non vi era invidia nelle sue parole.
 
-Anch’io mi sono affezionata a loro…….cioè a lei….- annuii.
 
-Ma, perché mi hai detto che le è morto un figlio? Michael Jackson, mica era suo figlio!!!! –
 
-Hai ragione, era figlio della Luna, solo che lei non riesce a lasciarlo andare…..-
 
-Stento a seguirti, Abby!-
 
-Non importa, Rachel, non fa niente. Ora vado da lei, scusa….. – abbozzai un sorriso, presi dalla borsa nell’armadietto il mio fonendoscopio e uscii in corridoio.
 
La vidi accanto alla porta dell’ascensore, sulla sua carrozzina, in compagnia di un giovane uomo di colore, pensai fosse una  guardia del corpo.
 
-Ohh, Abby!!!!- mi fece segno con la mano di raggiungerli –Tesoro! Ti presento, il mio boyfriend!-
 
-Piacere, Mr. ……?-
 
-Jason andrà benissimo, signorina, ci mancherebbe!!!- mi rispose stringendomi la mano accompagnando il gesto con uno smagliante sorriso.
 
-Buona sera, Jason- ricambiai il suo saluto.
 
-Grazie per tutto quello che ha fatto per Liz, le sono davvero molto grato –  era imbarazzato - ma…ora devo andare, è tardi.- disse salendo in ascensore dopo aver dato a Mrs. Taylor un bacio sulla guancia.
 
-Si immagini….…….- riuscii a pronunciare solo queste parole, prima che la porta scorrevole si chiudesse.
 
-Scusalo, sai, è un po’ timido. Lui non è abituato a mostrarsi in pubblico. O almeno non da quando è fidanzato con me! – rise piano- Prima era il mio manager ma adesso…….Figurati che i media ci hanno già ‘programmato’ la data delle nozze!!!- rise di nuovo.
 
Notai che la sua era pura ironia, che probabilmente era stanca anche di quegli atteggiamenti morbosi che i giornalisti avevano manifestato in merito alla sua nuova relazione. Si sentiva indagata, sondata, giudicata, ferita.
 
-Stanno scommettendo sul fatto se Jason diventerà il numero 8 e se presto ci sarà il nono matrimonio!!!- sospirò con amarezza dirigendosi verso la stanza.
-Guarda, Abby! –cambiò discorso- Anche la Luna è venuta a trovarmi, questa sera! Forse ha sentito i medici parlare delle mie dimissioni ed è qui per salutarmi!!- era veramente felice, spinse la carrozzina fin sul terrazzo. Quella fu una notte di plenilunio, sembrava davvero di poter toccare quell’astro d’argento solamente allungando una mano, il cielo era trapunto di stelle.
 
-Io lo seguivo durante le sue apparizioni pubbliche, ero con lui quando festeggiò trent’anni di carriera solista, lo supportai nell'organizzazione del concerto benefico per raccogliere fondi a favore dei famigliari delle vittime dell’11 settembre e lo feci sempre, non riuscii mai ad abbandonarlo, nemmeno dopo quel maledetto giorno……- il timbro di voce si affievolì, al sopraggiungere di un ricordo troppo doloroso,abbassò lo sguardo sulle sue mani, intrecciate sul petto, quasi come nel tentativo di tenere a freno quel cuore che palpitava in una languida, incancellabile pena -……. era a Las Vegas, a girare un video per un brano che parla  della possibilità di recuperare un amore perduto, quando fu raggiunto da un mandato di arresto spiccato a suo carico dalla Procura di Los Angeles; lo vidi alla televisione, ammanettato e umiliato di nuovo, già condannato per la ‘colpa’ di chiamarsi Michael Jackson,lo sguardo immoto, a fissare basito il nulla alla ricerca di una spiegazione logica che non sarebbe mai arrivata, un corpo senza più anima…….- stava per piangere, Mrs. Taylor, così decisi di intervenire dicendole che conoscevo i fatti, che avevo seguito la vicenda ed ero rimasta molto contrariata, da come tutta la storia fu gestita dai mezzi di informazione e che non avevo mai creduto, nemmeno per un momento, che Mr. Jackson potesse essere colpevole di un tale reato, che  potesse essere in qualche modo responsabile di una simile nefandezza. Prese un lungo respiro e proseguì.
 
-Quello fu un colpo durissimo, per Michael, lo fu ancora di più che nel ’93 perché da quel processo non riuscì mai a riprendersi veramente anche se poté  dimostrare la sua totale innocenza, non lo vidi più sorridere come un tempo, ne uscì devastato, nel corpo e nello spirito, la luce dei suoi occhi si era spenta, per sempre ma, nonostante questo, non smise mai di amare il mondo, i bambini, gli animali e le persone.-
 
 
 “Mi sembra di non appartenere più a questa gente, Liz. Mi sento in colpa, come se avessi tradito la loro fiducia, la mia patria mi ha emarginato………ma io non so cosa ho fatto di male!”- mi telefonò da Dubai, una sera di fine Ottobre “Eppure” mi disse “ siamo tutti sotto lo stesso cielo…..qui splende la stessa Luna e brillano le stesse stelle  che abitano la volta celeste di ogni continente, dovremmo essere tutti fratelli…..” –era molto triste, come svuotato.
Passarono quasi due anni prima che Michael tornasse in America. Aveva voluto lasciare alle sue spalle quella terra dalla quale si sentiva usato, che lo aveva deriso, incriminato ingiustamente, sbattuto in prima pagina come un orribile mostro, colpendolo vigliaccamente su quanto avesse di più caro al mondo,voleva fuggire da quella patria che lo ‘ringraziava’ per il suo impegno artistico e umanitario, accusandolo di uno dei crimini più infamanti e spregevoli che ci siano.
Ci incontrammo pochissime volte, dopo il suo ritorno a Los Angeles. Era preoccupato perché stava perdendo Neverland che  sarebbe finita all’asta di lì a qualche tempo. “Non voglio tornarci, Liz, non ce la facccio! Me l’hanno violato, il mio sogno è infranto per sempre...” Mi disse quasi arrabbiato .”Ma non voglio perdere il mio mondo, ne morirei, Liz, ne morirei!!!” Lo tranquillizzai, gli dissi che ci sarebbe stato di sicuro un modo per evitare che accadesse ma né io né lui sapevamo ancora quali fossero i progetti delle persone che suo fratello Jermaine gli avrebbe, di lì a poco, fatto conoscere.
“Liz!! Liz, mio Dio!!!” – mi chiamò sul cellulare, entusiata. “E’ finita, grazie al cielo, Neverland è salva!!!” Sembrava un bambino davanti al tanto desiderato balocco. Ma la cosa non mi convinse, ero scettica riguardo al comportamento di certi individui che entrarono a far parte della sua vita, così, quasi senza chiedere permesso…..- smise di parlare, sospirò, si passò le mani fra i capelli, chiuse gli occhi per un istante.
 
-La sua terapia, Liz.- le porsi le solite capsule.
 
-Grazie, tesoro. Hai saputo certamente degli accordi intercorsi tra il dottor Foster e i cardiochirurghi, in merito al mio intervento….- cercò conforto e sostegno.
 
-Si….si ho saputo. Adesso vedrà che si sistemerà tutto! Lei è una donna forte.- le misi una mano sulla spalla, la strinse nella sua e mi guardò sorridendomi.
 
-Grazie….- sussurrò piano prima di riprendere i suoi ricordi.
 
-Mi accennò di alcuni suoi problemi economici, era preoccupato, voleva vederci chiaro inoltre espresse i suoi timori riguardo alla sua sicurezza e quella dei suoi figli, si sentiva in balìa di qualcosa o qualcuno cui non riusciva a dare un nome né un volto, era confuso. Aveva paura, i suoi incubi erano tornati. Non dormiva più la notte e faticava anche a mangiare. Così gli consigliai di rivolgersi alla sua confidente spirituale e fu ciò che fece ma, ormai, era troppo tardi……- smise di parlare, fissò il cielo e si asciugò una lacrima.
-Credo che non potrò mai perdonarmelo……credo di essermi arresa anch’io, come tutti, come lui……….
Non volevo che facesse quei concerti, sentivo che qualcosa non avrebbe funzionato, ma non riuscii a mettermi in contatto con lui. Si faceva negare al telefono, dicevano che non voleva ricevere nessuno perché era sotto pressione per via delle prove, sostenevano che doveva concentrarsi, che stava preparando un ‘grande ritorno’ e questo lo impegnava mentalmente e fisicamente al massimo e doveva stare tranquillo, nessuna distrazione………….Avrei dovuto insistere, avrei dovuto portarlo via di là..…..…-Fece lunghe pause durante il suo racconto,piegò la testa e chiuse gli occhi per un tempo indefinito. Attorno a noi era calato il silenzio. Rispettai il suo dolore perché capii che si doveva sentire tremendamente in colpa, non dissi nulla.
Prese un’immagine dalla tasca della vestaglia e la strinse al petto.
 
 -Quando ricevetti quella telefonata, il mondo mi parve fermarsi, vuoto, e lo spazio intorno a me dilatarsi a dismisura, privandomi di ogni riferimento…..…….sentii il cuore sussultare freneticamente nel petto e, subito dopo, arrivare in gola saltando, la testa divenne pesante e ‘piatta’, si, questa fu la sensazione che avvertii  e fu come essere catapultata in un’altra dimensione, al di là del razionale. Strinsi i pugni e urlai forte, come se quel  grido mi potesse svegliare riportandomi alla vita.
Ma non fu così.
Da quel giorno  il mio cuore… la mia mente… sono in frantumi. Ho amato Michael per tutta la mia vita con tutta l’anima e non riesco a immaginare la mia vita senza di lui. Abbiamo avuto tante cose in comune e ci siamo amati e divertiti assieme. Vivrà per sempre nel mio cuore ma non basterà di certo a colmare questo vuoto. La mia vita sarà così vuota. Nessuno potrà mai capire quanto e come ci siamo amati. L’amore più puro e sincero che abbia mai avuto. Mi mancherai…….- sollevò lo sguardo verso il cielo.
-Non riesco a immaginare la mia vita senza di lui… e ora mi trovo qui a stringere tra le mani una foto che Michael mi aveva regalato con una dedica e anch’io lo amerò per sempre-.
La osservai mentre pronunciava quelle parole e mi commossi perché , in quel momento, non vidi più la diva di fama mondiale che conoscevo ma solo un’anziana  donna, annientata dal dolore.
-Vedi, Abby, voglio pensare che non mi abbia lasciata per sempre, voglio credere che, un giorno, lo ritroverò lassù…..- indicò la Luna-…….poiché Michael non se ne è andato, è semplicemente tornato a casa.-






FINE
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Elizabeth Taylor fu ricoverata a causa di un collasso  il giorno 14 luglio 2009 e venne dimessa il 18 luglio 2009.
I primi di ottobre dello stesso anno fu sottoposta ad un intervento di ‘riparazione’ su una valvola cardiaca, durante il quale le fu impiantato un dispositivo  medico-chirurgico, utile a prevenire gli scompensi cardiaci.



Up-date 23 Marzo 2011.
 
Elizabeth Taylor, si è spenta stamane, all'età di 79 anni.
Il suo cuore, tanto provato dagli eventi della vita, si è arreso dinanzi a quello che, per lei, era un dolore troppo grande da sopportare e così, è volata in cielo per stare accanto al suo "FIGLIO della LUNA".
 
R.I.P. Elizabeth.......abbraccia Michael per noi!!! 


N.B.Le parole in grassetto contenute in questa FF, sono state pronunciate realmente  da Mrs. Elizabeth Taylor
  
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