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Autore: Kourin    01/05/2011    4 recensioni
Tanto tempo fa, durante le semifinali del torneo di calcio delle scuole medie, un ragazzo tenace venuto dall'Hokkaido combatteva contro un avversario più forte di lui. Una ragazza triste che stava per lasciare il Giappone gli aveva donato una fascetta portafortuna o hachimaki. Sarà l'hachimaki stesso a raccontarvi di quel giorno.
Genere: Sovrannaturale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Tsubasa Ozora/Holly, Yoshiko Fujisawa/Jenny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I LOVE YOU

 

 

Una mano gentile mi raccolse e mi riportò da Hikaru. Provai una gran gioia. Subito dopo, però, fui sopraffatto un'immensa vergogna.

Lui mi scrutò. Sentivo il suo sguardo attraversarmi le fibre ormai private del loro candore. Ero intriso del sale del sudore versato, della terra calpestata, della linfa di fili d'erba strappati. Volteggiavo inerme abbandonato al soffio di una lieve brezza, quando un raggio di sole obliquo illuminò all'improvviso i segni che mi erano stati incisi alla nascita. Lo spirito di Hikaru mancò ed io, impreparato, fui risucchiato dal vuoto insieme a lui. Quando riemersi, ero di nuovo nel Paese delle Nevi.

Era ancora buio ed era freddo. Respirando la nebbia che ammantava ogni cosa, correvo sorretto dalla mia sola volontà, trafitto dalla lama tagliente di una spada di gelo. “Non mi puoi fermare,” dicevo all'Inverno che così puniva la mia insolenza. Non poteva capire quanto fosse importante per me vincere. Se fossi finito ancora una volta in ginocchio davanti ai miei nemici, sarebbe scesa dal Cielo una barriera di roccia che mi avrebbe impedito per sempre di volgere lo sguardo ai miei sogni e di raggiungerli e di toccarli. Anche se mi superavano in talento, i miei nemici erano come me. Vincerli non era impossibile: agli uomini si dice che i sogni sono di tutti. Chi si impegna al massimo ha una possibilità per afferrarli. Era quella possibilità a rendermi invulnerabile, che l'Inverno volesse crederci o meno.

Violai la neve fresca che nascondeva il suolo congelato. La Terra, dura e tangibile, dava certezza al mio proposito. Presi la sfera. Iniziai a provare i passi della battaglia. Una, due, tre, infinite volte.

Fu allora che lei arrivò. Uno spirito limpido, come la luce di un'alba rosata che si poggia sulle distese di neve stemperandone la violenza del candore. Non importava se in me ci fossero frustrazione o felicità. Se infuriasse la tempesta di primavera o stesse per scatenarsi un acquazzone d'inizio estate. Ogni giorno lei mi accompagnava, permettendomi di scorgere un passaggio tra le nubi.

Mentre cercavo di comprendere, qualcosa iniziò ad avvicinarsi. Era quell'ombra fatta di tristezza. Stavolta non le avrei permesso di sbarrarmi la strada. Hikaru doveva aver sentito la mia determinazione, perché mi strinse con forza. Sentivo di nuovo il calore dell'estate: stavamo tornando sul campo della sconfitta, bagnato dai raggi cocenti del sole. Allora con l'energia sconosciuta di cui, senza accorgermene, ero sempre stato imbevuto gridai: “Vola!”

Hikaru capì e iniziò a correre. Le sue ali erano segnate dall'ultimo scontro ed erano intirizzite dal freddo, ma io sapevo dove dovevo condurle. Oltrepassammo le nubi, affrontammo correnti sconosciute, finché sentii l'animo di Hikaru toccare l'animo che mi aveva creato. Fu un attimo, ma da allora nessuno poté più separarli.

Avevo raggiunto il mio scopo. E' per questo che sono stato in grado di raccontarvi la mia storia. Rivive ogni volta che Hikaru mi prende tra le sue mani, ormai screpolate dalla fatica e dalle intemperie, solcate da ferite aperte e poi richiuse. Non succede spesso, ma io so attendere. Anche nel Paese delle Nevi, a volte, il candore si tramuta in fango. Però Hikaru può scrollarselo di dosso e tornare a volare, perché io conosco quella rotta che conduce al Cielo dell'alba che fu tracciata in una notte d'estate, quando il mondo degli spiriti e quello degli uomini si sovrappongono per brevi attimi.

 

 


***

 

 

Note dell'autrice

Così si conclude la storia, breve ma intensa, dell'hachimaki di Matsuyama. Dovete sapere che, anche se all'apparenza può sembrare una cosa seria, mi sono divertita moltissimo a scriverla.

Grazie a tutti i lettori e grazie a NonnaPapera che, con il suo contest, mi ha fornito l'ispirazione ^_^

 

 

 

 

 

 

  
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