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Autore: ChristineB    01/05/2011    10 recensioni
Kate rimane scioccata ma alla fine chiude gli occhi e si lascia andare a quel bacio.
A quel bacio desiderato da anni, a quel bacio che non si aspettava, a quel bacio improvviso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I gave both magic, Princess.



Sicura di aver mandato il messaggio con il luogo dell'appuntamento a Castle, la detective Kate Beckett si avviò verso Central Park ma il suo caro scrittore sarebbe stato un po' deluso.
Niente tutina da Catwoman ma un paio di shorts e una canotta bianca che avrebbero lasciato spazio alla sua perfetta forma fisica.
Da lontano, intanto, Castle la vide e provò un piccolo moto di delusione vedendo che non indossava la tutina desiderata. Quatto quatto, si avvicinò a lei cercando di non fare rumore e le sbucò all'improvviso da dietro un albero facendola sobbalzare.
«Buonasera detective!»  esclamò facendo capolino con un bel sorriso.
«Castle!» disse lei, sorridendo e scendendo dalla moto con fare sexy, il casco rigorosamente sottobraccio. «Buonasera anche a te. Ti starai chiedendo perchè non ho messo la tutina vero?»
«In effetti si. Rivelami questo arcano segreto detective Beckett...» disse lui con fare molto ironico.
«Ho deciso di metterla... in un giorno più speciale di questo.» ribattè sorridendo per poi rimettersi a cavallo della sua bella Harley, osservando Castle.
«D'accordo, allora diciamo che lo prendo come un "non ti preoccupare voglio solo farti rodere ancora un po' il fegato, un giorno la vedrai."»
Sapeva che avrebbe fatto un commento epico per come cavalcava le moto, forse anche un po' imbarazzante ma ormai il danno era fatto.
«Vuoi... ti va se facciamo un giro in moto?» chiese lei sentendosi un po' in imbarazzo per averglielo chiesto. Intanto si affretta a prendere il secondo casco.
«E me lo chiedi? Questa ragazza è favolosa da cavalcare!» Poco dopo, Castle si rende conto del doppio senso appena creato. «Ovviamente parlavo della moto!»     
Senza una parola ma con una piccola risata soffocata, gli passò il secondo casco salendo sulla moto e allacciando il suo.
«Allaccialo bene. Vado molto veloce io...»
«Agli ordini capo!» sistemato bene il casco sulla testa, allacciato bene, Castle salì sulla moto. Subito dopo si accostò a Kate per dirle qualcosa. «Senti, posso attaccarmi a te o mi denunci per molestie? Sai, non vorrei ritrovarmi sdraiato sull'asfalto senza che tu te ne renda conto.»
Kate annuì e, sorridendo, parte velocissima sfrecciando per le strade di New York.
La destinazione era un parco. Un parco che poca gente conosceva ma molto bello, a dir la verità. Da lì si potevano vedere benissimo le stelle senza tutti quei palazzi del centro città.
Scesi dalla moto entrambi, Castle si sedè a terra.
Da lì lo spettacolo era magnifico.
«Però... non conoscevo l'esistenza di questo posto...» Appoggiò i gomiti sull'erba e rivolse lo sguardo al cielo. «... le stelle si vedono benissimo, incredibile!» commentò, infine, guardando Kate.
«Mi ci portava sempre mio padre.» disse lei sorridendo «Mi diceva: "Ogni volta che vedi queste stelle pensa a tua madre ed esprimi un desiderio." Non ho mai smesso di farlo e se l'unico a cui sto raccontando questa storia...»
Detto ciò si sdraiò sull'erba con un sorriso stampato sulle labbra, continuando a guardare le stelle.
Castle le sorrise e le prese la mano, intrecciando le dita con le sue.
«Ci vorrebbe un po' di magia nella vita, sai? Forse è anche per questo che ho iniziato a scrivere. Cercavo la magia, non ho conosciuto mio padre, quando ero piccolo mia madre l'ho vista pochissimo. In pratica sono cresciuto con le tate fino a dieci anni, non rivolgevo la parola a nessuno tranne che alla mia babysitter. Non ho mai avuto dei veri amici, nè tantomeno una di quelle famiglie perfette in stile film hollywoodiano ma nonostante tutto non ho mai smesso di sognare. E' l'unica cosa che nessuno è riuscito a portarmi via e quando scrivo mi sento come se regalassi un po' di quella magia ad altre persone e questo mi fa stare bene!» disse lui, guardandola. «Bada bene che sei l'unica a cui ho raccontato queste cose. Non dirle a nessuno o poi sarò obbligato ad ucciderti!»
Sul suo viso si formò, di nuovo, un sorriso.
«Sai, forse me l'hai trasmessa quella magia. Fin dal tuo primo libro, fin dalla prima riga, ho sempre voluto prendere l'assassino di mia madre. Cioè è successo prima ma leggendo i tuoi libri, il desiderio è aumentato e ogni volta che leggevo qualcosa di tuo mi sentivo... a casa, vicino a mia madre, sul divano.»
D'istinto, Kate strinse forte la mano intrecciata a quella dello scrittore. Sul viso di Castle si forma un bel sorriso.
«Sono felice di sentirlo, davvero.» disse sospirando. «Sai, infondo anche io non ho mai smesso di sperare di ritrovare mio padre un giorno, anche se so che probabilmente è una cosa che non accadrà mai. Mi sono sempre chiesto cosa stesse facendo, se sentiva la  mia mancanza... A volte immaginavo che fosse in mezzo a qualche tempesta su una nave oppure in missione segreta come spia. Era più facile pensare a lui in questo modo piuttosto che accettare il fatto che mi avesse abbandonato...»
Lei si sposta, mettendosi più vicina a lui, su un fianco e sorrise.
«Ti sarebbe piaciuta mia madre sai? Era una donna molto intelligente e ti sarebbe piaciuta davvero.»
Guardando un po' più attentamente le stelle, Kate si accorge di una stella cadente ed è su di giri, ricordando le parole del padre.
«Castle, una stella cadente! Esprimi un desiderio!» esclama felice, mentre chiude gli occhi per esprimere il suo.
Nel momento in cui la detective chiuse gli occhi per esprimere il desiderio, lo scrittore non ci pensa due volte. Si avvicina a lei e la bacia, prima dolcemente poi con più passione. Alla fine si stacca, guardandola dritto negli occhi.
«Non ho bisogno di esprimere un desiderio... il mio si è appena avverato!» così, dolce e adorabile, tornò a baciarla.
Quel bacio aveva scatenato qualcosa di forte dentro Beckett, qualcosa di molto forte. Così forte che si ritrovarono a rotolare sul prato come due bambini che giocano su una collina. Lei sorride e si ritrova Castle sopra.
«Io ne ho espressi due e uno si sta decisamente avverando.» disse prima di continuare a baciarlo.
Con una mossa scaltra ed agile, Castle, ribaltò le posizioni, portandola sopra di sè.
«Suppongo che l'altro desiderio tu non me lo possa dire, giusto?» le sussurrò a fior di labbra con un piccolo sorriso beffardo.
«Giusto, cowboy spaziale.» rispose lei sorridendo, pensando al suo ultimo travestimento di Halloween.
Di nuovo i due si ritrovano a guardarsi negli occhi, fisso, senza mai staccare il contatto.
«Mmm poco male.. io conosco un metodo infallibile per far parlare le persone, magari poi te lo insegno...» disse lui sfiorandole teneramente il naso con il suo.
«Questo non te lo dico. Dopo non si avvererà. Perchè non pensiamo a quello che già sai?»
Risposta furba quella della detective che, pochi minuti dopo, continua a baciarlo sotto le stelle, lentamente.
E senza staccare le labbra dalle sue, Castle le cinge la schiena con le braccia, attirandola più a sè, stringendola forte quasi come se le volesse far capire che era lì con lei e ci sarebbe sempre stato.
Kate ha bisogno di ossigeno per respirare, così si staccò e lo guardò. Quegli occhi azzurri, quel sorriso...
Non sa proprio resistere al fascino di quell'uomo e così, con la mano, gli accarezza la tempia, poi il profilo del naso ed infine le labbra.
Poi, avvicinando le sue a quelle dello scrittore sussurrò: «Non sapevo che le favole finissero così...»   
«Stavolta la magia l'ho regalata ad entrambi, Principessa...» le sussurrò lui a fior di labbra per poi tornare a baciarla dolcemente sotto quel cielo stellato.
Quel cielo stellato che ricordava quello delle favole... 
  
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