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Autore: buzzy    01/05/2011    1 recensioni
Si dice che il miglior modo per conquistare una donna sia farla ridere,nei miei 25 anni di vita posso affermare che il contrario non funziona,infatti le mie uscite con lo stesso ragazzo non andavano oltre quota due:un bel due di picche!!!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nei film romantici è tutto dannatamente semplice,ci sono i problemi anche lì ovviamente sennò tutto sarebbe scontato e spesso lo è,ma nei momenti difficili arriva loro un lampo di genio che gli risolve tutta la matassa e li porta al lieto fine;
Il protagonista sfigato è innamorato perdutamente della ragazza dei suoi sogni che invece fa il filo al fusto di turno,nella realtà il povero ragazzo rimane fregato mentre nel film ha successo;
La protagonista dei film romantici non combina mai cavolate e non ha bisogno di trovare soluzioni a danni fatti né tanto meno di conquistare con corteggiamenti vari il fustacchione di turno,nella realtà invece non accade la stessa cosa...purtroppo.
Era stato tutto un enorme equivoco,ora da quel fraintendimento era nato il putiferio,Andrea era furioso come un caimano e non aveva voluto sentire spiegazioni e io che ammetto sono un po' orgogliosa non avendo fatto nulla di male non avevo avuto, e continuavo a non averne,intenzioni di scusarmi per quello che era accaduto durante il pranzo.
Tutto ciò mi aveva portato a mangiare una tonnellata di schifezze e a prendere una mezza sbornia in compagnia della mia guida spirituale,l'alcol ne circolo ematico e anche le chiacchiere mi avevano portato a capire che infondo infondo a me del fustacchione importava,che Andrea mi piaceva e che se volevo vedere come poteva evolvere questa storia dovevo fare qualcosa pure io,dovevo sistemare le cose,conquistare o almeno farmi ascoltare dal ragazzo e cercare anche di riprendermi il mio lavoro.
Io e Michela parlammo per tutta la sera e un pezzo della notte finché il sonno non ebbe la meglio su di noi,la mattina sarei dovuta andare a lavoro forse ci sarebbe stato anche Andrea o forse no,chissà se avrebbe lavorato lo stesso con qualcun altro ,comunque non sapevo come comportarmi,cosa dirgli.

“Ma che cacchio”,esclamai saltando a sedere sul letto.

“Finalmente ti sei svegliata,ci voleva una cuscinata per farti aprire gli occhi”,Michela sulla soglia della mia stanza se la rideva davanti al mio sguardo confuso e anche per i capelli imbizzarriti sulla mia testa.

“Potevi essere più delicata e che ne so svegliarmi a parole”,dissi mentre le lanciavo indietro l'arma del delitto.

“Ci ho provato ma non avresti sentito nemmeno delle cannonate,piuttosto vedi di sbrigarti che è tardi e le provette ti aspettano-disse uscendo dalla stanza-Ho preparato il caffè per rianimarti i neuroni in caso che la notte non ti abbia portato consiglio”,urlò già nell'altra stanza.

Nessun consiglio onirico,ero crollata in un sonno senza sogni e avevo dormito senza interruzione,nemmeno il caffè aveva fatto miracoli e nemmeno Michela aveva avuto brillanti idee,così dopo la colazione e dopo uno strappo in macchina a lavoro mi ritrovavo davanti il portone incerta se dirigermi in laboratorio o cercare il signor Bettini e impietosirlo per farmi dare un periodo di ferie.

“Signorina Burla si decida ad entrare che blocca l'entrata”,a quanto pare non avevo bisogno di andare nel suo ufficio,infatti il caro signor Bettini era comparso dietro le mie spalle con in mano il giornale,immancabile suo compagno di vita.

“Beh veramente avevo intenzione di chiederle se potevo prendermi qualche giorno di riposo”dissi incerta.

“Oh no,non se ne parla. Figliola hai combinato il pasticcio e ora lo risolvi. Non sto qui a rimproverarti per aver intrapreso una relazione sul lavoro né a dirti il mio parere e né a spiegarti come sappia tutto quanto,ma ti dirò solo una cosa ora tu entri in quel laboratorio e vedi di riprenderti il progetto e se ci riesci anche il ragazzo”,disse indicandomi la strada con l'indice.

“Ma veramente...”

“Niente ma,si dia il caso che se ti ho affidato la realizzazione di questo nuovo farmaco è perché ti reputavo la più adatta per questo compito e non ho intenzione di accettare che sia dato ad un'altra persona e per giunta esterna al mio team,perciò ora tu entri in quella stanza e vai a parlare con Carlisi”,il suo viso era più rosso e infuriato di quanto lo avessi mai visto e non lasciava scelta.
Dalle parole del mio capo a quanto pare il progetto era ricominciato sotto guida di un altro ricercatore e con lui stava collaborando Andrea,ciò non piaceva al signor Bettini e a me ancora meno.

“Puoi farcela”,pensai mentre aprivo la porta.
Lo spettacolo che mi trovai davanti non mi piacque affatto,ero contrariata di essere stata subito rimpiazzata in nemmeno 24ore ma il mio sostituto mi aveva fatto saltare i nervi del tutto.

“Lei chi è?E' un area riservata non può stare qui a meno che non debba comunicarci qualcosa,perciò se è così dica pure”,disse una ragazza con lunghi capelli rossi e il trucco appariscente,che assomigliava alla forma umana di Jessica Rabbit in camice bianco.
Il rumore dell'aprirsi della porta aveva fatto girare la mia sostituta e anche la persona che cercavo.

“Dovrei parlarti”,dissi guardando Andrea che mi osservava serio in volto.

“Beh mi spiace ma dovrà passare più tardi stavamo lavorando”,disse la ragazza, prima che lui  potesse rispondermi,mentre si attaccava al suo braccio.

Il fustacchione a quel gesto sembrò confondersi e infastidirsi però il fedifrago rimaneva comunque attaccato a quella lì.
Lui poteva arrabbiarsi se io rincorrevo un amico e io invece dovevo restare calma a suo parere,questa l'avrebbe pagata ma prima mi sarei occupata dell'oca che gli stava accanto.
Io quella l'ammazzavo,e poi ero io quella poco seria sul lavoro,quella faceva la civetta e passavo io per irresponsabile e immatura.

“Sentimi bene Jessica Rabbit dei miei stivali questi non sono affari tuoi perciò non impicciarti e lasciaci parlare a quattrocchi. Smamma prima che venga io a staccarti da lì”,dissi mentre la fulminavo con lo sguardo.

“Ma chi ti credi...”

“Miriam credo che sia meglio che vai ora,puoi tornare a casa per oggi i lavori sono sospesi”,disse interrompendola .
La ragazza non fiatò prese le sue cose e se andò non prima di lanciarmi un'occhiataccia che le rimandai indietro.
Ora eravamo soli.

“Allora che devi dirmi?”,chiese

Se prima non sapevo cosa gli avrei detto ora invece avevo ben chiaro in mente quali parole sarebbero uscite dalla mia bocca,ma lo stato d'animo era cambiato,se prima ero andata per seppellire l'ascia da guerra ora invece l'arma bianca era scintillante e anche ben affilata.
Contai fino a dieci per calmarmi un po',per controllare la rabbia che mi era montata dentro e poi successe quello che successe...



ANGOLO DELL'AUTRICE:mi scuso con chi segue questa storia per l'assenza ma tra le lezioni universitarie e anche perchè non avevo idea di cosa scrivere,ho potuto aggiornare solo oggi.Chiedo ancora venia per il capitolo corto e orrendo ma spero di farmi perdonare nel prossimo capitolo.
Ancora grazie a chi mi segue e un grazie particolare a manymany che per vostra sfortuna mi incoraggia ma vi sollevo il morale siamo a pochi capitoli dalla fine e vi saluto augurandovi un buon 1maggio.
Ciao da Buzzy   :)

  
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