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Autore: SC_Swami    01/05/2011    7 recensioni
I due corpi presto si trovarono a contatto tra loro e in quell’unione mai sospettata ne prevista eppure così naturale, Santana si senti per la prima volta completa. Dagli arbori la storia di Brittany e Santana.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Santana Lopez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Santana si staccò subito da quelle labbra, spingendo via con violenza la ragazza che l’aveva tentata maliziosamente.
<< Perché l’hai fatto! >>
<< Hey stai calma, non lo so… mi è venuto di farlo. Lo… lo volevo fare. E anche tu volevi! >>
<< No che non volevo! >>
<< Se è durato venti secondi ci sarà un cazzo di motivo! >>
<< Io sono impegnata! >>
<< Già. E vuoi così bene a quella ragazza che ti fai baciare dalla prima sconosciuta che ti capita d’avanti! >>
Santana abbassò lo sguardo. Ferita. Sapeva che quella era la verità.
Il treno si fermò. Erano arrivate.
Senza guardare l’altra negli occhi la bruna si alzò, prese i bagagli e scappò via.
<< Hey, heeey. Dove credi di andare? Heeeeey. >>
Ma Santana era ormai già fuori e correva verso la stazione di taxi.
Prese il primo che le capitò d’avanti e partì.
 
**********
 
<< Saaan! Ben arrivata! Com’è andato il viaggio? >>
<< Ciao nonna. E’ stato… >> ripensò a tutto quello che era accaduto << sconvolgente. >>
<< Ah! Questi nuovi mezzi! Dicono tante cose belle su come sono “tecnologici” e poi… bha! >>
L’anziana signora accompagnò dentro la sua bella nipote tenendola stretta in un abbraccio.
Le era mancata davvero. Erano ormai sei mesi che le due non si vedevano.
<< Allora piccola, tutto bene a scuola? La mamma come sta? >>
<< Come vuoi che stia. La vedo si e no una volta al giorno. A stento prepara da mangiare. E’ troppo preoccupata a litigare con papà… e a tradirlo a quanto pare. >>
<< Non cambierà mai quella donna. E’ tutta tuo nonno! >>
<< Per la scuola tutto bene. Al solito. >>
<< Come sei brava! L’orgoglio di tua nonna. >> dicendolo andò a strapparle un caloroso bacio sulla guancia.
Santana sorrise. Triste.
 La sveglia signora non si lasciò sfuggire quella nota amara sul volto della nipote.
<< Raccontami dai. Come va con gli amici? E stai ancora con quel bel ragazzone con quegli strani capelli? >>
<< Chi? Puck? Scherzi? Nooo. Ci siamo lasciati parecchio tempo fa. >>
Se mai siamo stati insieme.
<< E quella tua bell’amica biondina? Quella…quella tanto simpatica… come si chiama… Brittany! >>
Santana ebbe una fitta a sentir pronunciare quel nome.
<< Sta… sta benissimo >> sforzò un sorriso al quale la nonna fece finta di credere.
<< Nessuna novità particolare? >>
Silenzio.
E’ tua nonna. E’ avanti anni luce. Diglielo.
Cazzo no!
Tu sei questo. Non puoi nasconderti per sempre. Special modo da lei e dalla tua famiglia.
Si che posso.
Perché ti spaventa così tanto essere te stessa?
Non mi spaventa essere me. Mi spaventa quello che le persone possono dirmi o pensare di me.
Ti spaventi! Tua nonna comunque non ti giudicherebbe. Ti adorerebbe qualsiasi cosa tu fossi.
 
<< Svegliaaa. Sveeeeeglia. San? >>
<< Si. Si qualche novità. >> disse la bruna con voce fredda e sguardo assente.
<< Per esempio? >>
Diglielo diglielo diglielo.
<< Sono G…olosa. Si. Sono golosa. Mangio in continuazione ultimamente >>
<< Ah. Ho capito. Eppure non sembra, sei uno stecchino! >>
<< Strano… ho preso un paio di chili! >> disse Santana ridendo istericamente.
<< Ok. Devi essere stressata per il viaggio. Meglio se vai a riposarti. E’ molto tardi. Domani avremo tutto il tempo di parlare. >>
<< Buona notte Amalure >>
<< Chiamami nonna. Ormai mi sono fatta vecchia anche io. >>
Santana ne rimase stupita. Aveva sempre voluto che lei la chiamasse per nome.
<< Ok. Notte…nonna. >> le diede un bacio sulla guancia e salì in camera sua.
Il fatto di stare da sola la terrorizzava. I suoi pensieri avrebbero preso il sopravvento. E così effettivamente fu.
Il telefono vibrò in quell’istante. Un messaggio.
Avevi detto che mi avresti chiamato appena arrivata. Comunque volevo solo darti la buona notte. Mi manchi tanto. Britt.
Fitta di dolore. Rispose con un banale buona notte e tornò ad incupirsi.
Si addormentò stranamente presto. La stanchezza e lo stress di quello strano giorno l’avevano fatta crollare in un sonno tormentato da incubi.
Sognò due treni. Diversi in colore e forma. Passavano veloci di fianco a lei. Doveva sceglierne uno e saltarvici sopra per salvarsi. L’angoscia della scelta era viva in lei. La sentiva forte addirittura come dolore fisico.
Più volte quest’incubo la fece svegliare di botto durante la notte.
Era ormai l’alba quando si svegliò definitivamente. Si distese distrutta su un lato, poggiata su un braccio e iniziò a pensare a lei.
 
Sono un mostro. Un mostro senz’anima.
Come hai potuto fare una cosa del genere?
Io… io non lo so. La amo. La amo lo giuro.
Non abbastanza da resistere ad una cretina che neanche conosci.
E’ stato tutto un errore. Lei non deve sapere nulla.
Devi dirglielo invece. Devi essere sincera.
Non posso farlo. Preferirei morire piuttosto che ferirla.
Potevi pensarci prima.
Dio… mi odio mi odio.
 
Iniziò così il suo pianto. Gli occhi le si fecero rossi e il cuscino ormai bagnato che la ospitava spesso subiva anche quei pugni di ira, che sicuramente la ragazza avrebbe preferito darsi da sola.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
Santana sapeva già chi era e in quel momento pensò che non ci fosse niente di meglio.
<< San…posso? >>
<< Amalure… >> disse singhiozzando.
La donna si sedette sul letto e con la mano asciugò le lacrime della nipote, poi l’accarezzò.
<< Ti va se mi stendo qui vicina a te? >>
La ragazza non rispose. Semplicemente le fece spazio nel letto. Continuava a piangere.
La nonna non fece domande, in realtà non disse proprio nulla. Preferì rimanere in silenzio a cullare la nipote in lacrime. Di tanto in tanto ripeteva solo << Vedrai piccola… todos irà bien >>
Santana si perse in quel calore, tranquillizzandosi finalmente e addormentandosi tra quelle braccia.
 
********
 
Erano le dieci spaccate quando la ragazza trovò la forza di alzarsi.
Scese in cucina. Sua nonna stava riposando sulla sua poltrona.
Passò vicino a quella e le diede un bacio sulla fronte.
Le doveva davvero tanto dopo quella dannata notte.
Iniziò ad armeggiare qualcosa in cucina. Voleva preparare il pranzo.
<< Buongiorno bella addormentata >>
Santana si voltò. Sorrise malinconica.
<< Buongiorno Amalure. >>
<< Nonna! >>
<< Si… nonna. >> rise.
<< Che bella che sei quando sorridi. >> disse l’anziana iniziando ad aiutarla con i fornelli.
Prepararono così insieme un pranzetto squisito. Il fatto che la nonna non menzionasse l’accaduto della notte precedente giovò a Santana. Sapeva che l’altra non voleva invadere i suoi spazi, che si tormentava si, ma che avrebbe aspettato che fosse lei stessa a parlare per prima.
Lo fece allora.
<< Ricordi Brittany? >>
<< Certo che la ricordo. E’ una bimbetta davvero fantastica. >> Santana sorrise.
<< Lo so. Lo so bene. Infatti me ne sono innamorata. >> disse in un unico fiato.
Amalure alzò gli occhi a guardarla. Non era uno sguardo cattivo, né stranito. Era volto solo ad accertarsi fosse il vero.
<< E quando l’hai capito? >>
<< Un paio di mesi fa… l’ho accettato… diciamo così. >>
<< E l’hai detto a qualcuno? >>
<< Solo tu e la madre di Britt lo sapete ora. >> E dicendolo pensò ad Effy. Anche lei lo sapeva.
<< Porque? >>
<< Cosa? >>
<< Perché solo noi e non… tutti? >>
<< Io…non lo so. Credo sia perché ho paura… >>
<< E lei? Lei è innamorata di te? >>
<< Proprio così. >>
<< Maravilloso.  Dov’è il problema allora chiquitita?
Santana abbassò gli occhi e iniziò a raccontare tutto a sua nonna.
La donna ascoltò tutta la sua storia. Senza mai interrompere la nipote né cambiare espressione. Attenta ad ogni particolare.
<< Devi dirle la verità. >>
<< No Amalure sei pazza?!?! No non posso. Non posso farle del male! >>
<< Ormai già gliene hai fatto! Devi tentare di rimediare. Se ti tieni il segreto non potrai che stare peggio e ferirla con le tue bugie e i tuoi silenzi. >>
Le lacrime solcarono il volto di Santana.
La donna la strinse forte a se e un senso di protezione invase la giovane dal profondo.
 
*********
 
L’affetto e l’amore che sua nonna riuscì a trasmetterle scaldò il cuore di Santana e l’aiutò a dimenticare, anche se per pochi giorni l’accaduto.
Rari furono i punti di contatto Brittany, che intanto soffriva maledettamente la sua mancanza.
Si sentiva persa senza la sua Santana.  Aveva bisogno di lei.
Perché era così fredda? Non le diceva mai che l’amava né quelle belle parole dolci a cui ormai era abituata. Dov’era la sua Santana?
 
**********
 
<< Amalure. Dai fai presto che perdo il treno. >>
<< Hey non ti scordare che non ho più 20 anni! >>
<< Perché non ti trasferisci da noi? Sarebbe meraviglioso. >>
<< Lo sai che sono troppo legata alla mia casa per lasciarla. Ma tu puoi venire a trovarmi quando vuoi. E puoi portare Britt con te la prossima volta. >> fece un enorme sorriso.
Santana ricambiò e la strinse forte.
<< Ci vediamo presto nonna. >>
<< Va… presto. Prima che il treno parta senza di te. >>
La ragazza annuì e fece per andarsene.
<< Saaan. >> la chiamò lontana la nonna.
<< Todos irà bien! >>
Santana sorrise e salì sul treno.
Felice.
Finalmente avrebbe di nuovo visto la sua piccola BrittBritt.

Continua...


Angolo autrice

Hey ragazzi, lo ammetto è stata una faticata scrivere questo capitolo. Ho impiegato tantissimo tempo a pubblicarlo anche perché proprio non ho avuto un secondo libero. E’ breve e di transizione. Mi piaceva l’idea che Santana e sua nonna avessero un rapporto del genere e così ho sviluppato un qualcosa intorno anche a questo. Lo spagnolo di Amalure è del traduttore google… per eventuali errori prendetevela con lui xD
p.s. la mia testa mi dice di non rileggerlo quindi è così…di getto. Non fateci caso. xD
Grazie.Stef.


   
 
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