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Autore: Jaded_Mars    02/05/2011    4 recensioni
Due anime che si perdono in una notte d'estate, riusciranno a ricongiungersi?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nikki non sapeva più se ringraziare per quell’illuminazione che gli era venuta quando aveva deciso di prendere la moto o continuare a bestemmiare in qualsiasi lingua per quel casino allucinante che aveva trovato. Non ce la faceva più sembrava isterico, controllava ogni minuto l’ora, come se potesse cambiare da un momento all’altro. E stava anche pregando di non beccare nessuna volante della polizia, non poteva permettersi di perdere del tempo a farsi fare una multa per essere uscito senza casco. ‘ Ti odio Los Angeles! Sei così bella ma diventi maledettamente insopportabile quando c’è traffico.’. Tra l’altro quel giorno era festa nazionale quindi tre quarti di città era a casa e si smobilitata, chi per andare nei parchi per fare un barbecue in compagnia, chi per passare una giornata al mare, ma soprattutto tutti si stavano progressivamente riversando in strada per andare ad accaparrarsi un bel posto per vedere i fuochi d’artificio che avrebbero fatto di lì a poche ore sulla costa. Il quattro luglio era sempre stato così, da che si ricordava, un giorno caldo assolato, in cui tutti stavano in compagnia e si passava il tempo a bere, mangiare, ridere e scherzare fino a tarda notte, per poi riprendere la vita normale il giorno dopo. Non che lui lo avesse vissuto mai come un giorno diverso, considerato che quello era stato il suo tenore di vita da dieci anni, e il ritorno alla sua quotidianità non era propriamente come quello di tutti gli altri. Si sentiva fortunato a potere vivere di quello che amava, libero di potere fare quello che voleva. Ora lo capiva davvero. Per anni aveva passato i giorni a buttarsi via, a farsi del male credendo illusoriamente di farsi del bene. Poi aveva smesso. E ci era riuscito, non senza difficoltà e sforzi, però finalmente si sentiva libero, padrone di se stesso come mai lo era stato prima. Non era più dipendente da niente se non dalla musica, dagli amici, dalla fotografia e da Holly. Il suo piccolo diamante nero, così la definiva quella ragazza speciale, la sua ragazza. Quando l’aveva incontrata per la prima volta tre anni prima, le era piaciuta,  era bella con quegli occhiali che le incorniciavano i grandi occhi, verdi come i suoi, ma nei quali splendeva una luce del tutto diversa, viva. L’aveva incontrata in un negozio di fotografia, lei stava studiando con aria concentrata degli obiettivi, i lunghi capelli castani mossi che le ricadevano sulle spalle, coprendo parzialmente la giacca di camoscio beige che indossava. Le davano un’aria da intellettuale, diversa dalle solite ragazze appariscenti ed esagerate che aveva incontrato in passato. Nikki si era fermato a guardarla, era l’unica persona presente, a parte il commesso alla cassa. Niente da dire, aveva trovato qualcosa di magnetico in quella ragazza, che gli aveva fatto venire voglia di volere stare solo con lei a parlare di qualsiasi cosa, anche del tempo se si fosse reso necessario. Quello era il periodo in cui si stava curando, per uscire dalla sua dipendenza, la sua autostima e capacità di relazionarsi era andata sotto zero con le persone, per non parlare di quanto si sentiva inetto e di nuovo un sedicenne quando si  trattava di cercare di parlare con una donna a cui era interessato.  Cercò di attirare la sua attenzione in modo non troppo appariscente, sperando anche che lei non lo riconoscesse, non voleva che scappasse via a causa della sua cattiva fama. Prese un paio di libri a caso dagli scaffali e si avvicinò a lei.

“Ciao … ehm … sembra che tu te ne intenda di fotografia vero? Sai per caso quale sia migliore tra questi per potere iniziare?”

Lei si girò, distogliendo lo sguardo dall’obbiettivo per posarlo su quell’alto ragazzo che aveva di fronte per poi farlo cadere sui volumi che le stava mostrando.

“Beh diciamo che non sono professionista però qualcosina conosco, se me li fai vedere posso provare a darti una mano.” Gli sorrise. Nikki sempre più imbarazzato, nel darle i libri, mancò la sua presa e li fece cadere per terra. Si sarebbe voluto scavare una fossa e sotterrarsi lì all’istante, per la figura da idiota che stava facendo. Quella ragazza era semplice e gentile, tanto che era rimasta lì ad aiutarlo finché non aveva trovato il libro giusto per iniziare.  

“…suoni?”

“Come?” non si aspettava una domanda del genere, anche se si sentiva sollevato, in parte,  perché non aveva problemi a parlare della sua professione, o almeno, della parte raccontabile.

“Sì sai, stavo guardando le tue mani e...niente ho visto che hai un po’ di tagli e calli sulle dita, così mi son chiesta se per caso suonavi.”

“Sì suono il basso in una band, vivo di musica.”

Venne fuori che anche lei suonava, il contrabbasso per la precisione. Si era diplomata al conservatorio e le piacevano il blues e il rock.  Nonostante conoscesse molti gruppi e artisti sia contemporanei che di passati,  non dava segni di riconoscerlo, nonostante lui fosse molto famoso, forse più per la sua vita sregolata piuttosto che per la bravura e la tecnica di bassista. Senza accorgersene, passarono mezzo pomeriggio in quel negozio, a parlare di musica e fotografia,  fino a quando il commesso non iniziò a guardarli torvamente per invitarli ad andare da qualche altra parte. Pagarono e uscirono.
Lei si fermò di fronte a lui e gli fece “Mi  ha fatto piacere parlare con te, hai gusti interessanti. Però non ci siamo ancora presentati … Holly, mi chiamo Holly.” gli tese la mano e sorrise. Nikki stava pensando a quanto fosse carina quando sorrideva,  si illuminava e le si formavano due adorabili fossette da bambina sulle guance.

“Holly! Come Holly Golightly, quella di Colazione da Tiffany!...io sono Nikki.”

“Ah sì, sì proprio come lei. È una costante, me lo dicono sempre tutti quando mi presento!” rise imbarazzata e Nikki si sentì di nuovo come lo scemo del villaggio che dice un’inutile banalità, anche se lei non glielo aveva detto facendogliela pesare. “Beh allora… ciao Nikki, alla prossima!” lo salutò.


Lui la restò immobile sul marciapiede, schermandosi gli occhi dalla luce del sole con la mano, mentre la guardava attraversare rapida la strada e andare verso la sua macchina. Prima di entrare si girò a salutarlo di nuovo con la mano. Era terribilmente felice di essere riuscito a passare del tempo con lei. Holly. Le piaceva più di quello che avrebbe mai pensato, ma in cuor suo aveva immediatamente capito di non appartenere al suo mondo, non avrebbe mai potuto farne parte, nonostante la grande autostima e presunzione che lo caratterizzavano, non era alla sua altezza. Una come lei non avrebbe mai voluto uscire con lui.   Invece eccolo lì, tre anni dopo, innamorato più che mai di quella ragazza che lo aveva accettato per quello che era con tutti i suoi pregi e difetti, che gli era stata vicina in quei momenti in cui era più fragile, che lo aveva sempre sostenuto  e che gli aveva insegnato tante cose che non conosceva, aiutandolo a ricominciare a vivere.  Nikki continuava a correre verso downtown per andare a ritirare l’anello che le avrebbe donato più tardi, quando le avrebbe domandato di  potere essere suo per sempre, chiedendole di sposarlo. 

   
 
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