02/05/2011
2 recensioniGomenasai,
Juudaime.
La felicità è come un cielo sempre sereno. ~
Un arcobaleno dopo la
tempesta. ~
~ #01Tempesta.
Quanto tempo era trascorso? Quanti anni si erano dissipati dietro quel volto candido e smunto privo di quell'effimera vita che Dio gli aveva donato?
Lui lo sapeva. Ne era a conoscenza, poichè di giorno in giorno il dolore che lo spezzava si acuizzava come un fuoco maledetto, che ardeva fino a farlo morire.
Morire.
Morire.
Era sciocco pensare ciò, perchè Hayato Gokudera aveva smesso di sorridere dal tempo in cui Sawada Tsunayoshi gli aveva rivolto uno sguardo di paterna apprensione, come a rassicurarlo che sarebbe andato tutto bene, prima di varcare la porta che lo condusse lontano da lui.
Da quel momento, era stato un continuo morire. Non uno, non due, non tre; ogni giorno che trascorreva provava la sensazione come se qualcuno indirizzasse una pistola contro il suo petto, e sparasse.
E soffriva, ma non penava per ciò che gli succedeva, si tormentava perchè non aveva fatto il possibile, perchè non era stato in grado di fermarlo in tempo, aiutarlo come un fidato braccio destro.
Lui aveva fallito. E, ormai, non vi era più rimedio.
- Irie, come sta il Decimo? -
L'espressione rassicurante che gli rivolse non acquietò l'angustia e la trepidazione che lo dilaniava. - Non dovrebbero esserci problemi, dovrebbe ritornare qui fra pochi minuti. Tranquillo. - gli sorrise, accostandosi le lenti spesse al viso.
Guardò l'orologio allacciato al polso, tamburellando con le dita lungo la gamba, impaziente.
D'altronde, Shoichi parve accorgersi che ciò che attorniava Gokudera non era semplice tensione, bensì qualcos'altro che andava, purtroppo, al di fuori della sua portata.
Non lo confortò con parole gentili, non gli poggiò amichevolmente una mano sulla spalla. - Capirà. - non sapeva come aiutarlo.
- "Sorridi Gokudera-kun, il cielo non sta per spegnersi." Ecco cosa mi disse, prima di morire. -
Per un lungo periodo non fu in grado di comprendere appieno il valore di quella frase. Ora lo sapeva.
E adesso aveva paura, paura di riscontrare una realtà che non desiderava affrontare.
Perchè quei sorrisi che Sawada Tsunayoshi gli rivolgeva non li meritava. E più arcuava affettuosamente quelle labbra, più la morsa al cuore si induriva.
- Mi perdoni, Decimo. -
Non si inginocchiò, lui non era degno. Non gli baciò la mano, lui non era degno. Non si azzardò neppure a guardarlo, perchè lui non era meritevole di essere un suo Guardiano.
Tsuna adagiò entrambe le mani sopra le spalle di Hayato, mentre un debole raggio di luce attraversò la finestra, rischiarando le spalle del Decimo Boss dei Vongola.
Una luce calda, accogliente, luminosa come Sawada Tsunayoshi.
- Sorridi Gokudera-kun, il cielo non sta per spegnersi. -
- Mi disse anche di aspettarlo, ma quel giorno non venne mai. Ora lo so perchè, il Decimo non ci ha mai abbandonati. -
Ve ne rendo atto, devo finirla di imbrattare questo fandom, perdonatemi. (?)
La mia mente (Non datele ascolto) ha pensato di creare questa raccolta, nella speranza che qualcuno non l'abbia già fatta, in ogni caso avvertitemi e tuttò ciò verra cancellato immediatamente, comunque l'idea mi piace e spero di non aver ideato qualcosa di già creato :)
Saranno presenti le riflessioni di tutti i Guardiani, più uno Special finale.
Che questa raccolta non sia pessima e che riesca ad attirare qualcuno xD
Grazie per l'attenzione!
Golden Brown