Fanfic su artisti musicali > Mötley Crüe
Segui la storia  |       
Autore: Jaded_Mars    03/05/2011    3 recensioni
Due anime che si perdono in una notte d'estate, riusciranno a ricongiungersi?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mentre stava guidando, Holly frugò nella borsa per cercare le chiavi di casa di Nikki, era sicura di averle prese ma preferiva ricontrollare altrimenti tutta la strada che stava facendo sarebbe stata inutile. Van Nuys era a un’oretta e mezza da casa sua, che era a downtown. La strada era piuttosto lineare e progressivamente usciva dal centro urbano per inoltrarsi lungo le brulle colline dei dintorni della città. Percorrendo l’autostrada in quel momento, la ragazza guardava impressionata la coda infinita nella carreggiata di fianco.  Proprio allora, con la coda dell’occhio le parve di vedere una moto simile a quella di Nikki che sfrecciava via, ma non fece in tempo a ricontrollare, visto che anche lei stava andando a tavoletta.  Quando arrivò finalmente al vialetto d’ingresso della villa, le venne un brivido. Non le piaceva quella enorme magione gotica che tanto assomigliava a una casa delle streghe. Non ci si era mai sentita sicura, da sola, emanava vibrazioni negative. In  più le sembrava sempre di essere spiata da uno di quei brutti gargoyles che popolavano il salotto, quasi fossero pronti ad attaccare gli ospiti da un momento all’altro. Quel gusto di Nikki per il macabro e l’oscuro non lo capiva fino in fondo, lei che era così solare. A dirla tutta, non lo capiva nessuno degli amici di lui, ma, come loro, anche Holly lo aveva accettato, perché sapeva che dopotutto tutti avevano le proprie passioni e lei certamente non voleva farlo cambiare semplicemente perché a lei non piaceva. Scendendo dalla macchina per aprire il cancello, una folata di vento scosse gli alberi e proiettò ombre scure sul vialetto. Il sole era oramai tramontato e il cielo si stava tingendo di un colore bluastro striato di arancione cupo, quasi fosse macchiato si sangue. La ragazza si stava prendendo paura, avrebbe dato qualsiasi cosa affinché ci fosse qualcuno con lei, o per lo meno dei vicini nei dintorni, anziché il nulla totale per almeno 700 metri. Sì, in quel momento odiava decisamente la voglia di riservatezza di Nikki, per non dire quella sua ex che aveva scelto la casa anni addietro e che lo aveva portato a sistemarsi in un posto così isolato. ‘Eddai, piantala di fare la cagona, sono solo ombre e questa è una casa che conosci bene.  Uff, spero solo che sia qui!’ si disse fra sé mentre parcheggiava di fronte all’ingresso. Armeggiò con le chiavi per aprire le mandate e disattivò l’allarme appena entrata.

“Nikki!! Nikki ci sei?!?”urlò.

Silenzio. Sembrava non esserci nessuno. Si addentrò nel buio salotto, provò in cucina ma niente. Era tutto in ordine. Effettivamente era rientrato solo due giorni prima da un tour, conoscendolo si era diretto subito a letto o a scrivere qualcosa e non aveva badato a disfare nemmeno la valigia, figuriamoci se si era messo a cucinare, visto che nemmeno era capace. Salì le scale, accendendo tutte le luci che trovava, per fare sparire la sua paura, sperando in fondo in fondo di trovarlo addormentato come un bambino tra le coperte. Arrivò in cima alla rampa e quando aprì la porta della stanza le parve che ci fosse passato un uragano. Il letto era sfatto con le coperte ammucchiate, per terra c’era il telefono circondato da fogli foglietti e polaroids e le ante dell’armadio erano aperte con delle magliette che penzolavano dalle mensole. Come aveva previsto la borsa che si era portato via in quei mesi era ancora intatta di fianco alla finestra. In un certo senso, Holly era sollevata dal non averlo trovato lì, voleva dire che era uscito per andare da lei, non si era scordato, solo che allo stesso tempo non capiva dove diamine si fosse cacciato, se era in ritardo avrebbe chiamato e  a vedere quel casino, sembrava che lo fosse. ‘Magari Tommy sa dov’è andato…’ lo avrebbe chiamato, ma prima doveva andare in bagno. Quando accese la luce per poco non le venne un infarto e cacciò un piccolo urlo. C’era sangue ovunque, nel lavandino, per terra, sugli asciugamani era allucinante. Si ricordò di quando Nikki le aveva raccontato che a volte, quando si bucava, usciva un sacco di sangue e lo scenario che aveva dipinto era più o meno quello. Le venne uno tuffo al cuore e un pensiero le saettò in testa ‘ E se…’

Ma poi le tornò in mente quella sera in cui erano finiti all’alba seduti sulla sabbia, dopo avere passato un’intera  notte a vagare senza meta per la città, fermandosi dove ne avevano voglia, raccontandosi di tutto, di loro. Accoccolati l’uno all’altra, mentre guardavano il mare in silenzio, Nikki avvicinò il suo volto a quello di lei e le posò un bacio delicato sulla tempia. “Holly, sai, vorrei che ti potessi  fidare davvero di me, fino in fondo, intendo.” Poi se ne uscì con una frase insolita.

“Regalami il tuo sogno, quello che non hai mai rivelato a nessuno, che tieni nascosto per paura che raccontandolo, non si realizzi più. Prometto che te lo custodirò, lo conserverò finché ne avrai bisogno.”

E lei glielo aveva regalato davvero. Aveva aperto il suo cuore a quel ragazzo che non si avvicinava nemmeno lontanamente  ad essere un santo, ma che era stato completamente sincero con lei sin dall’inizio.  Di lui, sì proprio di lui, sentiva di potersi fidare, anche se sembrava paradossale, sapeva che nonostante le sue stranezze, nonostante la vita sregolata che aveva condotto fino a quel momento e che non avrebbe del tutto abbandonato, aveva solo buone intenzioni con lei, ed era una persona fantastica. Non  l’aveva mai tradita; era sempre stato sincero, le aveva detto tutto, anche dei suoi momenti di debolezza, in cui si sentiva tentato di mollare tutto per  tornare indietro ai suoi demoni. Però non lo aveva mai fatto. Ed era per quello che Holly pensava che nemmeno quella volta aveva ceduto alle tentazioni. Si fidava troppo di Nikki, sapeva quanto amava la vita, quanto fosse tornato entusiasta come un bambino per le piccole cose, per credere che avesse preferito gettare tutto al vento. Essendo una ragazza razionale, cercò di darsi una spiegazione plausibile per tutto quel casino. Trovò i resti del bicchiere rotto sparsi nel lavandino e capì che doveva essersi tagliato mentre li raccoglieva. Si tranquillizzò, però ancora doveva capire dove si fosse cacciato.’Magari in ospedale per farsi medicare’.  Andò a sedersi sul letto, raccolse il telefono e chiamò Tommy, sperando di trovarlo in casa e non fuori con Heather. Fortunatamente rispose al primo colpo, con quella voce allegra che lo contraddistingueva.

“Ciao Tommy sono Holly, disturbo?”

“Holly, tesoro! Come stai? Come mai, questa chiamata, non dovresti essere col tuo principe a quest’ora?”

“Tom è proprio per Nikki che ti chiamo, non riesco a trovarlo, doveva venirmi a prendere, solo che aveva un ritardo insolito per lui, e allora ho pensato di venire io a Van Nuys, per vedere se era ancora qui.”

“Oh no… sei a Van Nuys in questo momento? Merda!”

“Sì sono in camera sua però non l’ho trovato. Hai idea di dove possa essere?”

“Tesoro, l’ho svegliato io un paio di ore fa. Mi ha urlato al telefono che doveva passare in centro e poi venire da te, sembrava che l’avesse morso una tarantola.”

“Ah…beh … grazie dell’aiuto Tommy, ora provo a chiamare a casa. Passa una bella serata con Heather! Un bacio a tutti e due!”

“Holly spero che tu riesca a trovare quel coglione, guarda te che riesce a rovinare anche una serata speciale a cui teneva tanto dopo che abbiamo passato settimane a  prepararci … A presto!”


La ragazza non  capì del tutto quell’ultima frase, però non stette lì a rifletterci. Si sentiva una perfetta idiota per essere corsa via così, pensando che chissà quale disgrazia fosse accaduta. Chiamò casa, e parlò con Liz, ma Nikki non era passato. Holly iniziò ad arrabbiarsi. Stava sprecando quella sera a rincorrere il suo ragazzo che era scomparso, erano le dieci passate oramai. La loro idea, tra le altre cose, era quella di  vedere i fuochi d’artificio nella baia di Santa Monica, che erano i più spettacolari della contea. Decise di non rinunciarci e andarci comunque,  poi sarebbe tornata a casa. Certo sarebbe apparsa un po’ strana così ben vestita, da sola sulla spiaggia, però non voleva sprecare quella sera più di quello che già aveva fatto, correndo dietro a Nikki. E poi le venne in mente che anche i suoi amici dell’università sarebbero stati lì, al loro solito posto di ritrovo dei vecchi tempi. Richiamò Liz per avvisarla di quel cambio di programma e se ne andò da Van Nuys decisa a non tornarci tanto presto.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mötley Crüe / Vai alla pagina dell'autore: Jaded_Mars