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Autore: fran_buchanan    03/05/2011    2 recensioni
[dal cap.1]
- Eccomi, Direttore – fece un piccolo inchino a Kaien, poi si rivolse a me – Il mio nome è Hanabusa Aido, e da oggi sarò tuo compagno di classe. Il tuo nome invece, bella fanciulla? – mi sorrise affabile, facendomi il baciamano. Arrossii di botto, non ero abituata a certe cose.
- A-Alyson Heiser – mormorai imbarazzata, ritirando la mano non appena Aido lasciò la presa.
- Bene, ora che vi siete presentati, è meglio che andiate, o non riuscirete a fare una visita al dormitorio prima dell’inizio delle lezioni. Su, forza – ci fece il direttore, sospingendoci verso la porta con un sorrisino innocente in faccia. Quando uscimmo, ci chiuse la porta davanti al naso. Che modi, umpf.
[dal cap.3]
Rimanemmo qualche minuto in silenzio, Hanabusa sempre ad occhi chiusi, così ne approfittai per guardarlo per bene da vicino, il più silenziosamente possibile. Viso d’angelo, capelli biondi come il grano, quelle labbra perfette... E gli occhi, di quel blu perfetto. Uh, occhi? Shit. Aveva riaperto gli occhi.
Come una scema rimasi lì ad osservarlo per qualche secondo, in stasi, poi voltai lo sguardo sopra la sua testa.
- Uh, perché mi stavi osservando, Al? –
***
Revisionata. Enjoy!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki Kain, Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3.There is a danger near the Academy

Quella note non riuscivo a dormire, così decisi di andare a fare una passeggiata sotto le stelle; mi aveva sempre calmato camminare al chiaro di luna, fin da piccola.
Dopo circa una decina di minuti, arrivai ad una piccola radura. Era veramente carina, piccola, un cerchio quasi perfetto di erba, e piena di piccoli fiori colorati. Avanzai fino al centro dello spiazzo e mi sdraiai a guardare le stelle, che quella sera erano un qualcosa di magnifico.
Rimasi sdraiata fino a che non sentii dei passi a me conosciuti avvicinarsi.
- Ehi, Alyson, che ci fai qui? –
- Potrei farti la stessa domanda, Hanabusa. Comunque non riuscivo a dormire – gli risposi con un sorriso, mettendomi seduta.
- Nemmeno io – replicò il biondo facendo spallucce, per poi sdraiarsi accanto a me ad occhi chiusi.
- Uh, okay, allora siamo nella stessa barca – sorrisi, per poi sdraiarmi a mia volta.
Rimanemmo qualche minuto in silenzio, Hanabusa sempre ad occhi chiusi, così ne approfittai per guardarlo per bene da vicino, il più silenziosamente possibile. Viso d’angelo, capelli biondi come il grano, quelle labbra perfette... E gli occhi, di quel blu perfetto. Uh, occhi? Shit. Aveva riaperto gli occhi.
Come una scema rimasi lì ad osservarlo per qualche secondo, in stasi, poi voltai lo sguardo sopra la sua testa.
- Uh, perché mi stavi osservando, Al? – mi domandò il suddetto ragazzo in questione, con uno sguardo curioso. Ci mancavano solo i punti di domanda sopra la sua testa, e la faccia curiosa perfetta sarebbe stata completa. Ma ritorniamo a noi.
- Ehm... Stavo guardando i fiori dietro la tua testa – sorrisi angelicamente. Scusa pessima, davvero.
- Farò finta di crederti, solo perché  mi stai simpatica – mi fece, alzando un sopracciglio.
- Grazie eh, molta fiducia mi dicono – borbottai, mettendo il broncio, per scherzo.
- Suuu, non tenermi il broncio – mi fece Hanabusa, con il labbruccio. Ridacchiai, e per ripicca iniziai a fargli il solletico. Ma ahimè, come tutte le volte che provo a fare il solletico, quella che viene torturata e che muore dalle risate sono sempre io.
Infatti, mi trovavo sotto Aido. Quando aprii gli occhi, dopo essermi asciugata qualche lacrima a causa delle risate, mi ritrovai il naso di Hanabusa a neanche due centimetri dal mio.
Sentivo la tentazione di provarea sentire se quelle labbra erano davvero così morbide come pensavo. Inconsapevolmente iniziai ad avvicinarmi pian piano, ma a poca distanza dalle sue labbra mi bloccai. Non potevo. Non volevo rischiare di rovinare quell’amicizia fantastica tra noi. No.
Scivolai via dalla sua presa, rimettendomi in piedi. Hanabusa mi seguiva con lo sguardo. Sembrava quasi triste, deluso. Come se avesse voluto quel bacio..
- Uhm.. Forse è meglio tornare in dormitorio – biascicai dopo un po’, in imbarazzo.
- Hai ragione – rispose il biondo, poi si alzò.
Andammo verso il dormitorio fianco a fianco, in silenzio. Quando arrivammo davanti alla mia stanza, diedi la buonanotte ad Hanabusa. Lui replicò, dandomi anche un bacio sulla guancia. Poi mi sorrise e si avviò verso la sua stanza.
Rientrai in camera sfiorandomi la guancia. Ero terribilmente felice, e solo per un bacio sulla guancia. Che cosa mi hai fatto, Hanabusa Aido? Mi addormentai con questo pensiero in testa ed un sorriso sulle labbra.
Nei giorni seguenti, come fosse un comune e muto accordo, io ed Hanbusa sembravamo esserci dimenticati il quasi bacio di quella sera. Nel frattempo, io, Eve, Aido ed Akatsuki facevamo sempre più gruppo. Oramai eravamo un quartetto bello compatto. Insomma, tutti per uno, uno per tutti.
Dopo circa due settimane, una sera in cui stavo passeggiando per il parco, prima di andare a lezione, ebbi un presentimento. Come una sensazione, ecco. Con il tempo, fin da piccola, io e quelli che mi stavano intorno avevano imparato a fidarsi sempre delle mie sensazioni. Non avevano mai sbagliato. Erano un po’ come dei poteri divinatori. Non avevo visioni, ma sensazioni, che variavano in base all’evento, felice o tragedia che fosse, ed anche in base alle persone coinvolte.
Insomma, percepii questa sensazione, questa fitta alla bocca dello stomaco. Mi sentivo oppressa. Fu un attimo, ma avevo già capito a chi si riferiva. Hizashi.
Presi un repiro profondo, e corsi verso il dormitorio, dritta da Eve, per portarla con me dal direttore.
- L’hai sentita? – ci domandammo a vicenda quando ci incontrammo nell’atrio. Beh, direi che l’aveva sentita anche lei.
- Vieni, dobbiamo avvisare il direttore – dissi, prendendola per mano.
- Quindi, mi state dicendo che nei giorni seguenti la scuola si potrebbe ritenere sotto attacco?- chiese Kaien, serio, dopo che gli spiegammo la situazione.
- Esattamente. C’è questo Hizashi, penso sia un cacciatore, che non so perché, vuole sterminare la nostra famiglia. E ci ha trovate, sa che siamo qui. –spiegai io.
- Sì, ho già sentito parlare di lui. Dicono che da giovane fosse un cacciatore eccellente, ma che poi, dopo aver incontrato una vampira purosangue, abbia perso la testa, ed abbia iniziato ad eliminare i vampiri che non erano purosangue, oppure uccidere il purosangue che si era unito con un umana, e la relativa famiglia – ci spiegò Kaien. Quindi era per questo. Solo perche nostro padre aveva concepito con un’umana. Per questo insulso motivo io ed Eve avevamo perso le persone più importanti di tutta la nostra vita.
Rimasi in silenzio, non replicai.
- Bisognerà avvisare Yuuki e Zero, ed anche il capo dormitorio Kuran. Devono sapere tutti come difendersi, nel caso lo incontrino. –
- Kuran lo avvisiamo noi. Lei pensi ai due guardian – disse Eve, risoluta. Kaien annuì, firmando poi due fogli.
- D’accordo. Comunque vi ho firmato questi due permessi per il ritardo. Ora andate, ed avvisate tutta la Night Class –
- Certo. Arrivederci – salutammo io ed Eve con un piccolo inchino, poi, silenziose, ci dirigemmo a lezione.
  
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