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Autore: Melloschocolate    03/05/2011    0 recensioni
Questa storia racconta di due ragazzi conosciuti per caso, puro caso, forse. Oppure è stato destino, chi lo sa. Ci saranno un sacco di ostacoli da superare insieme, un sacco di bugie da rivelare, e mille inaspettate rivelazioni.
Lo so, l'introduzione sembra tanto 'Gossip Girl'.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.Pioveva, le nubi erano grige e gli irrigatori erano spenti, tuoni e lampi incombevano nel cielo, la TV era accesa e Anna sonnecchiava sul divanetto. Erano le 15:30, tra un'ora sarebbe dovuta andare a prendere suo fratello che faceva la quarta elementare, ma aveva la mentalità di un bimbo di un anno alle prime armi col girello. Un lampo colpì l'antennta e la luce andò via, la ragazza si sveglio di colpo, quasi avesse fatto un brutto sogno; si alzò dal divanetto rosso e si stiracchiò. La prima cosa che fece era controllare l'ora: 16:44. Si affrettò a vestirsi, ad infilarsi le scarpe e indossare la sciarpa di lana della sua nonna defunta, il tutto in fretta e furia, con tanto di bestemmie. Uscendo, ovviamente, dimenticò le chiavi, così entrò dalla finestra e le prese, controllando l'orologio da polso: 16:50. Si avviò col veicolo verso le elementari quasi, investendo un gatto. La sigaretta le cadde sulle ginocchia, bucando i jeans (già strappati di loro), mentre lei cominciò a borbottare qualcosa tipo ''Merda, tutto oggi mi doveva capitare.'' Arrivò a destinazione. Suo fratello la aspettava davanti l'edificio con la sua maestra di matematica, una tipa coi capeli legati e degli occhiali sul naso; Anna la odiava a morte, e la maestra provava la stessa cosa per lei. Anna si avviò verso il cancello verde scuro, mentre la maestra la guardava borbottando. La ragazza arrivò con timore vicino a lei, prese per mano il fratello e fece per andare, ma la maestra la fermò. -Che non accada mai più. -Ho avuto da fare. -Non penso. Ma comunque, che non succeda di nuovo. Anna si voltò e sbuffò, proseguendo per la sua strada. Arrivò all'automobile, pronta ad aprire la macchina con le chiavi in mano e suo fratello di fianco a lei, ma d'un trattò si fermò, perchè intravise un ragazzo che s'era appoggiato alla sua automobile. -Comodo? Il ragazzo sorrise e si spostò in avanti. -E' sporca, dovresti pulirla qualche volta. -Non sono affari tuoi questi. -Come sei scontrosa. La ragazza fece finta di non aver sentito le sue ultime parole, apri il bagagliaio e ci mise dentro lo zaino del fratello. -Comunque, piacere, Simon. Il ragazzo tese la mano verso di lei, ma Anna la evitò facendo finta di nulla. -Anna. Ghignò. -Ti va di andare a prendere un caffè insieme? -Non ho ne tempo, ne voglia. -Mi dai il tuo numero? Anna estrasse un foglietto dalla tasta del giubbotto e glielo pose. -Ne farò tesoro. -Sarò meglio per te, che è l'ultimo, e se lo perdi non te ne darò mica un altro. Il ragazzo rise alla battuta di Anna, mentre la ragazza lo fissava e il fratello le tirava la manica. Ci fu un lungo attimo di silenzio, interrotto dalla stridula voce del fratello. -Dai, andiamo! Anna sbuffò e aprò lo sportello della macchina salutando Simon. Era strano, ma lei lo pensò per tutto il viaggio scuola-casa. Arrivata nella sua dimora la prima cosa che fece è stata accendere il cellulare e aspettare una sua chiamata, magari per risentire la sua voce, la sua risata..
  
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