Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Beatriz Aldaya    03/05/2011    3 recensioni
FANFICTION TERZA CLASSIFICATA AL CONTEST "DIRTY LITTLE SECRETS" (indetto da Emogirl in Pink sul forum di efp; all'interno il bando!)
SongFiction AlicexJasper ispirata alla stupenda canzone di Tiziano Ferro "Sere Nere", di cui sono presenti spezzoni nel quarto e quinto capitolo.
Dopo che Alice combina un pasticcio, la vampira si trova a dover affrontare da sola una paura scaturita dal suo passato che credeva ormai scomparsa e che non ha mai confidato a nessuno non riuscendo a comprenderla lei stessa...
Dal primo capitolo:
"Smisi di respirare, e il silenzio assoluto mi travolse. Un antico terrore che credevo ormai scomparso si affacciò sulla mia anima per poi tuffarvisi dentro a capofitto.
Cercando di mantenere la calma, presi fiato per spezzare il nulla, ma il suono somigliò solamente ad un lugubre rantolìo che mi spaventò ancora di più.
In un attimo mi ritrovai in piedi e, senza averlo deciso razionalmente, comiciai a correre verso la casa, verso il mio amore, scappando dal silenzio della natura e della mia anima."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
4. Sere Nere

Ripenserai agli angeli,
Al caffè caldo svegliandoti,
Mentre passa distratta la notizia di noi due...



Si, ripenserò al mio amore, al mio angelo. Lui mi ha salvata, quando ancora non sapeva della mia esistenza e quasi non ne ero cosciente neanche io. Mi sono aggrappata a quelle tre parole incerte pronunciate nella visione per mesi, ripetendomele all'infinito per scacciare la paura del silenzio che non mi lasciava vivere. E alla fine l'ho trovato. In una bettola semideserta, in una giornata di pioggia e davanti ad un caffè ordinato per non destare sospetti nel barista. Quel giorno mi sono svegliata veramente ed ho cominciato a vivere, perchè sapevo che non sarei stata mai più sola.

Dicono che mi servirà,
Se non uccide fortifica,
Mentre passa distratta la tua voce alla tv...
Tra la radio e il telefono risuonerà il tuo addio.



No, non mi può servire. Come può servire il dolore? Non uccide fisicamente, ma uccide la volontà di vivere. Sono annientata... ed ho di nuovo tanta paura di essere sola col silenzio, so che impazzirò.
Non mi hai nemmeno detto addio. Le ultime parole che mi risuoneranno nelle orecchie saranno terribili: “hai paura di me?”. Ed io saprò che a questa domanda in quel momento avrei inspiegabilmente risposto di sì.

Di sere nere,
Che non c'è tempo,
Non c'è spazio,
E mai nessuno capirà...
Puoi rimanere,
Perché fa male, male,
Male da morire
Senza te...



Sere nere... notte nera. Sei fuori nel buio infinito. Chissà cosa pensi, dove stai andando.
Di tempo e di spazio ne hai fin troppo, quindi perderanno importanza e non ci saranno più. Una vita e un mondo davanti.
Mai nessuno capirà niente di te. Tu non apri il cuore, ma quella sera con me non hai avuto bisogno di farlo. Mi hai solo afferrato una mano e ti sei fidato.
Puoi rimanere qui nella mia anima. Tanto lo farai anche senza il mio permesso, perchè senza te io non posso farcela.

Di sere nere,
Che non c'è tempo,
Non c'è spazio,
E mai nessuno capirà...
Puoi rimanere,
Perché fa male, male,
Male da morire,
Senza te...



Sere nere... notte nera. Sono qui dentro nel silenzio infinito. Non so cosa penso, la mente vaga da sola. Non ho più tempo, non ho più spazio.
Mai nessuno capirà il perchè. Io non do spiegazioni, con te non ne ho mai avuto bisogno. Quella sera ti ho solo sporto la mano e ti ho chiesto fiducia.
Puoi rimanere qui nel mio cuore, ma fa male, male da morire, stare senza te.

Ho combattuto il silenzio parlandogli addosso
E levigato la tua assenza solo con le mie braccia...



All'inizio della mia vita, sei stato la mia àncora di salvezza con tre sciocche paroline: “Mi dispiace, signorina”. Ho levigato la tua assenza sapendo che presto saresti stato con me per sempre e dopo averti incontrato ho combattuto il silenzio che tanto mi terrorizzava parlando spesso troppo.
Tu avvertivi le mie emozioni: mi guardavi con quella strana luce negli occhi e mi chiedevi di cosa avevo paura.
“È un segreto!”, cinguettavo allora io. Non so perchè non me la sentivo di rivelartelo. È l'unica cosa di me che non sai.
L'ultima circostanza in cui sono stata terrorizzata dal nulla era una sera nera e senza luna, qualche settimana dopo che tu avevi accettato di stringere la mia mano a Filadelfia. Quella sera mi hai baciata per la prima volta e da quel giorno non ho mai più avuto paura del silenzio perchè tu, il mio amore, sei stato con me.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Beatriz Aldaya