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Autore: OfeliaMillet    04/05/2011    2 recensioni
" [...] Il moro iniziò a ridere coprendosi la bocca con la mano smaltata, quella tipa era davvero assurda!
Anthea lo guardò interrogativa -Ma vi siete messi d'accordo tu e tuo fratello per prendermi per il culo stasera?-
-Scusami...- Si ricompose passandosi due dita sotto gli occhi per evitare che le lacrime facessero colare il suo make up -No, non ci siamo messi d'accordo e se proprio lo vuoi sapere dopo andrò pure a dirgliene quattro a quel coglione...Comunque, non mi sono ancora presentato...- Fece per tendere la mano alla ragazza e proferire finalmente il suo vero nome, quando lei lo precedette -Si, sei Tom Kaulitz il fratello di Bill-
Il moro rimase bloccato, con la mano destra tesa a mezz'aria mentre la ragazza completava la sua frase in modo decisamente errato.
-Già...Tom...- [...] "
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6: Reden

Bill guardò il quadrante del suo orologio in preda ad una crisi di nervi.
Erano passate le cinque da qualche minuto e della bionda nemmeno l'ombra.
Si tolse con un gesto brusco gli occhiali lanciandoli sul sedile posteriore della macchina per poi stropicciarsi il viso.
Aveva deciso, in modo del tutto irrazionale, di uscire dall'albergo di nascosto nel cuore della notte, sperando di riuscire a vedere di nuovo la ragazza e presentarsi veramente per quello che era. Si era portato dietro pure il suo fidato bodyguard così che, se David l'avesse scoperto, sarebbe passato naturalmente da cretino ma da cretino responsabile.
Uscì dalla macchina, sbattendo stizzosamente la portiera.
Erano le cinque e quattro, i minuti sembravano non passare mai forse, per uno strano scherzo del destino, quella notte qualche entità celeste aveva deciso di divertirsi con il suo fragile equilibrio psichico.
Portò una sigaretta alla bocca e, dopo aver trovato nella sua borsa l'accendino, si poggiò con il bacino alla carrozzeria della macchina.
È assurdo come una semplice sigaretta possa distendere i nervi ad un fumatore; quel sapore amaro che gli grattava dolcemente la gola riusciva sempre a sciogliere la tensione accumulata e a far entrare in azione un po' di razionalità che, proprio quella sera, sembrava essere partita per un viaggio ai Caraibi.
Sputò fuori una boccata di fumo chiudendo gli occhi. Forse doveva tornare in albergo e dormire qualche ora o il giorno dopo il suo manager avrebbe definitivamente dato i numeri; bastava gi Tom a farlo disperare per le sue scappatelle libidinose e, da parte del cantante non si sarebbe mai aspettato una mossa così avventata e, oltretutto, Bill non aveva nemmeno avvertito Tom di essere uscito né tantomeno di quel piccolo e innocente cambio d'identità. Già se lo immaginava a pavoneggiarsi  perchè Bill aveva preferito essere Tom per accalappiare una ragazza e se avesse fallito, cosa molto probabile, lo avrebbe sfottuto per settimane intere.
Ma chi gliel'aveva fatto fare? Aveva uno stuolo di fan che conoscevano ogni piccolo neo di Bill Kaulitz, che solo per vederlo sgambettare sul palco si facevano ore e anche giorni di fila sotto il sole e invece quella si faceva pure attendere.

-Tom...- Una voce femminile lo risvegliò dalle sue pare mentali ma, senza aprire gli occhi continuò a fumare la sua sigaretta, d'altronde mica aveva chiamato lui!
-Ehy, Tom- Una mano si posò sulla sua spalla e per poco non ingollò la sigaretta che aveva imprigionato fra le labbra per lo spavento; quella sera lui era Tom, come aveva fatto a dimenticarlo?
-Ciao..mi hai...mi hai spaventato- Cercò di ricomporsi davanti alla ragazza che lo guardava divertita.
Aveva i capelli legati in una leggera crocchia e alcuni ciuffi ribelli le ricadevano sul sottile collo bianco latte; la prima sera in cui l'aveva conosciuta aveva i capelli sciolti e il collo coperto da una leggera sciarpa di cotone e adesso lui si ritrovò imbambolato a fissare quella candida porzione di pelle come un cretino. Anthea, accortasi del suo sguardo sorrise torturandosi un lembo della maglia -Adesso mi spaventi tu...non sarai mica un vampiro?-
Bill spostò lo sguardo imbarazzato -Se tu sei un'aliena io posso benissimo essere una creatura della notte-
-Ok, principe delle tenebre, come mai, se posso chiedere, sei qui da solo?- La bionda si appoggiò alla macchina di fianco al ragazzo -E non dirmi che ti sei trovato da queste parti per caso perché alle cinque di mattina non ci si trova mai in un posto per caso-
Bill le sorrise divertito -Passavo di qui per puro caso....-
-Toom sono le cinque di mattina, non puoi passare per puro caso-
-Volevo sgranchirmi le gambe-
La bionda corrugò la fronte contrariata -Eddai...-
-Volevo...volevo respirare l'aria notturna di Berlino...-
-Si, molto credibile..-
-E va bene...- Il ragazzo sospiro esasperato -Volevo farti un saluto-
-E perchè mai?-
Il moro arricciò le labbra divertito -Te l'ha mai detto nessuno che sei una piccola bambina petulante?-
-Hey!- Anthea gli tirò una leggera spallata -Sono solo una persona curiosa, tutto qui-
-Certo, giusto un po'- Bill rise divertito aspirando una boccata di fumo.
-Prima dici che volevi vedermi e ora sfotti?-
Bill assottigliò le palpebre -E chi ti dice che non volevo vederti per sfotterti?-
-Tom Kaulitz dei miei stivali!-
La risata del moro si smorzò nell'istante in cui la bionda pronunciò il nome del gemello, doveva dirle la verità, voleva sentire il suo nome fuoriuscire dalle sue labbra,voleva sentire che effetto gli avrebbe fatto essere chiamato per nome da lei.
-Ecco...a proposito di Tom...- La guardò serio ma la faccia divertita della ragazza lo distolse dal suo intento -Cos'hai da ridere?-
-Niente...è che vederti parlare in terza persona è esilarante principino, i Tokio cosi ti hanno proprio fatto gonfiare l'ego eh?-
-Non è vero, Il mio ego è sempre stato spropositato!- Bill la corresse risentito e Anthea iniziò a ridere ancora più di gusto -Oh, scusami, allora il nostro mister Modestia così sicuro del suo fascino non vuole dirmi perchè alle cinque di mattina è ancora sveglio per salutare una ragazza che si diverte a sfotterlo?-
Bill sbuffò imbarazzato e, dopo aver tirato un enorme sospiro iniziò a parlare -Allora, se vuoi tutta la verità sono uscito di nascosto dall'albergo perché non riuscivo a dormire e poi te l'ho pure scritto che gli alieni mi affascinano in una maniera pazzesca-
Anthea sorrise per poi accendersi una sigaretta recuperata dalla sua borsa, ai complimenti o a qualsiasi cosa che si avvicinasse ad una lusinga non sapeva proprio come comportarsi.
-Comunque ecco...se sei venuta vuol dire che il mio stalkeraggio non ti ha infastidita molto, sbaglio?-
-Diciamo che fra tutte le creature sovrannaturali ho sempre avuto una predilezione per i vampiri-
-Buon per me allora- Bill fece l'ultimo tiro della sigaretta per poi spegnerla sotto i suoi stivali.
-Che ne dici di stare un po' in macchina? - Le poggiò una mano su un braccio scoperto sentendo la ragazza tremare leggermente sotto il suo tocco  -Qui si gela e te stai tremando dal freddo come una foglia-
-Ok ma questa?- La ragazza indicò la sigaretta fra le sue mani
-Fumo pure io quindi non mi da noia se finisci la sigaretta dentro-
La bionda si abbracciò muovendo le mani per riscaldarsi -Ok, grazie..basta che non cerchi di azzannarmi, Nosferatu-
Bill aprì la portiera della sua Audi ridendo e facendo entrare la ragazza  -Mh, non ti assicuro nulla- Sogghignò malizioso per poi accomodarsi nei sedili posteriori di fianco a lei.
-Allora, che ne è dell'armadio che era con te dentro la discoteca?- Anthea, in completo imbarazzo, sputò fuori la prima domanda che gli passava nella mente cercando di anticipare il silenzio che stava per calare all'interno della vettura.
-L'ho lasciato tornare in albergo a riposare, a quest'ora penso di essere in salvo da agguati indesiderati di fan o di paparazzi curiosi-
La bionda arricciò le labbra assottigliando le palpebre divertita -Sicuro?-
Il ragazzo, inizialmente spiazzato, alzò un sopracciglio malizioso -Beh, non sarebbe un agguato indesiderato se proprio lo vuoi sapere-
Oddio ma che diavolo stava facendo? Ci stava provando e lo punzecchiava pure?
No, quella non era Anthea, qualche fan allupata si era impossessata del suo corpo, non c'erano altre possibilità.
Doveva cambiare argomento, doveva cambiarlo subito perchè quel sopracciglio alzato la stava mandando in iperventilazione.
-Mi..mi piace quel piercing!- Pronunciò la frase ad una velocità supersonica senza nemmeno guardare il ragazzo.
-Oh, grazie ma...quale?- Lui rise divertito indicando il suo volto curioso.
Anthea ringraziò il cielo che ne avesse davvero di piercing visto che quella frase l'aveva buttata a casaccio, sperando di cambiare argomento. Alzò lo sguardo scrutando bene il volto del ragazzo impreziositi dagli anellini di metallo.
Non si era mai soffermata a guardarlo per più di qualche secondo e, in quel momento, rimase totalmente spiazzata dai quei lineamenti decisamente perfetti e, insolitamente poco truccati.
 -Mi piace il septum, si, quello mi piace!-
-Grazie- Il ragazzo si illuminò -Sai, mio fratello quando l'ha visto non è che sprizzasse gioia da tutti i pori...mi ha detto che sto diventando uno scolapasta e che adesso somiglio ad un toro-
Anthea iniziò a ridere -Non ci avevo mai pensato a questa cosa...ma scusa quanti ne hai?-
-C'è quello al sopracciglio, ne ho uno alla lingua poi uno al capezzolo e, per finire, il septum!-
La bionda sembrò catalogare tutte quelle informazioni -Si, devo ammettere che sei più uno scolapasta che un essere umano...-
Bill iniziò a ridere -Eddai, sei cattiva però!-
-Ehy, sei tu quello che ha detto che è venuto qua solo per sfottermi o sbaglio? Quindi almeno qualche battutina concedimela!-
-Ok ok..ma dovresti essere l'ultima a parlare: ho visto un tatuaggio degno di un camionista spuntare dal tuo fianco...che cos'è?-
-Non è degno di un camionista, sei un ignorante- La ragazza gli tirò una leggera botta sulla spalla -Ma come avresti fatto a vederlo?-
-Sono un bravissimo osservatore..allora, che mi dici di quel tatuaggio?-
-Ma non ne ho molti di tatuaggi, sono solo due anche se questo è abbastanza esteso...-
Si guardò il busto,coperta dalla t-shirt bianca, indicando la zona sinistra dal punto in cui si trova il reggiseno fino all'inizio del fianco -L'ho disegnato io riprendendolo da una decorazione di Beardsley, hai presente?-
-Certo!- Il ragazzo scosse la testa ammirato e smanioso di poter vedere quel capolavoro sul suo fianco ma la ragazza continuò a parlare come assorta -Sai, io e i tatuaggi abbiamo un rapporto particolare: ogni volta che succede qualcosa di veramente significativo nella mia vita decido di imprimermelo sotto la pelle per renderlo un ricordo infinito...Ho una folle paura di dimenticare e questo è il mio modo terapeutico per superare questa fobia -
-Già, ricordi sono tutto ciò che ci rimangono quando siamo soli-
Bill la guardò serio e Anthea dopo quelle parole si sentì sciogliere come un cioccolatino lasciato troppo tempo al sole -Si...è..è esatto- Sorrise scostandosi una ciocca di capelli scivolatale sul viso.
Bill notò solo in quel momento la piccola scritta sul polso destro della ragazza -E questo cosa vuol dire? - Le prese delicatamente la mano cercando di leggere la piccola scritta in nero -Che lingua è?-
Provò di nuovo a leggere con la parlata tedesca facendo ridere la bionda -Questo è italiano, significa "sorridi"...Me lo diceva sempre mia madre- Gli occhi della ragazza furono velati dalla tristezza, non aveva raccontato quasi a nessuno di quel tatuaggio o di sua madre; non aveva costruito dei forti legami dopo la morte della donna per la paura di affezionarsi a qualcuno che prima o poi ti viene strappato via ma, forse perchè lui era un completo sconosciuto o per il sorriso comprensivo che la fece sentire maledettamente a proprio agio facendo crollare per qualche istante lo spesso muro che si era costruita attorno.

Senza accorgersi del tempo che passava fra chiacchiere più o meno intime i due si ritrovarono alle prime luci dell'alba a dormire esausti uno di fianco all'altro sui sedili posteriori della macchina.
Gli occhi di Bill si erano chiusi stanchi ma sereni alla vista dello scricciolo biondo addormentato sulla sua spalla. Era tanto che non si sentiva così libero qualcuno che non fosse suo fratello, c'era troppa ansia e paura per sorridere sereno ogni volta che incontrava persone nuove, aveva paura a sbilanciarsi troppo con le persone, a mettersi a suo agio ma con lei si sentiva Bill, non Bill Kaulitz, non il frontman della band tedesca, non "la diva"-come avevano deliziosamente iniziato a chiamarlo- si sentiva il vero Bill anche se per lei il ragazzo che aveva davanti si chiamava Tom. Ma che importanza poteva avere un nome?






Note: Ecco fatto ^^ scusate il "ritardo" ma ho avuto dei problemini di salute (niente di gravissimo) e sono dovuto stare dietro a quelli.
Forse questo capitolo vi risulterà un po' monotono e sciapo (spero di no però non si sa mai xD) comunque entro la fine di questa settimana dovrei postare la parte dopo e diciamo che sarà un pochettino più..mmmh...movimentata in un certo qual modo

Alla prossima
Ofelia

P.s. le recensioni non hanno gravi effetti collaterali e non nuociono alla salute, quindi, se avete letto, sapete cosa fare ;)
  
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