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Autore: ItsFabio    04/05/2011    1 recensioni
Jane,scrittrice in momento di crisi,inizia a scrivere quello che diventerà il suo prossimo Best-Seller:Ashley,la protagonista,si trasferisce ed inizia una nuova vita in Italia,dove troverà l'amore. Anche un'altra vita verrà cambiata: quella di Jane. Infatti un suo fan di nome Paul riuscirà a rivoluzionare la vuota esistenza della scrittrice.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CapitoloQuattro!

Jane era partita.
E quando partiva non riusciva a fermarsi.

Dlin Dlon

"Nooo,proprio ora?!"
Stava iniziando a scrivere del viaggio in aereo per l'Italia di Ashley quando sentì il campanello suonare.
C'era qualcuno alla porta.
Dallo studio riusciva a vedere anche la sagome dietro la porta vetrata: Un uomo,probabilmente,molto alto.
Si alzò dalla sedia girevole e si diresse alla porta per aprire.
“Ciao!”
Si ricordava quel viso,e anche quella voce...Ma soprattutto ricordava...L'odore.
“Cosa ci fai tu qui?!” Era il ragazzo del supermercato.
Dall'odore pareva che avesse continuato a fare jogging e non avesse ancora avuto tempo di farsi una doccia.
“Sono venuto a dirti una cosa..”
Jane si tappò il naso con il pollice e l'indice e gli disse:
“Sai che potrei denunciarti per stalking?”
“Solo perché ti ho seguito fino qui?”
“Mi hai seguito?!”
Lui annuì un po’ in imbarazzo.
“Questo E' Stalk..”
Ma lui finì la frase per lei: “..Amore”
“Questo è amore” Ripeté lei senza rendersi conto di quello che aveva appena sentito. “A-Amore?!”
“Mh,Mh!”
“Ma mi conosci da mezz'ora pervertito!”
“No,ti conosco da quando hai scritto "Omicidio a due prospettive"”
“Il mio primo..”
“Romanzo.” Finì la frase lui.
“Okay. Entra.” Disse fredda.
“Senti..Ti ho seguita perché mi hai allagato la casa!”
“Scusa?”
“Sì! Stavo rileggendo per la millesima volta "Omicidio a due prospettive" sul letto,nel frattempo avevo aperto l'acqua in bagno per farmi un bagno,ma leggendo il capitolo 7,il mio preferito,mi sono scordato dell'acqua...Un po’ troppo..Quando ho aperto la porta del bagno...L'acqua è finita in tutta la casa!”
“E perché sarebbe colpa mia scusa?”
“Perché se tu non avessi mai scritto quel romanzo,questo non sarebbe mai successo!”
“Ha un senso...Pazzo..Però è comunque un senso.”
“Quindi...?”
“Quindi puoi restare qui fino a quando la tua casa non sarà apposto.”
“Grazie!” Le disse prendendola in braccio a mo’ di abbraccio.
“Sì,prego...Ora fatti una doccia però..” Gli disse disgustata.
“Okay,scusa!” Le disse con un sorriso che lei non aveva mai visto. Era un sorriso riconoscente,davvero riconoscente.
Un sorriso vero,non finto.
“Dov'è il bagno?” Le chiese distogliendola dai suoi pensieri.
“Eh? ..Ah. Sì seconda porta a destra.”
“Mi puoi prestare un accappatoio o anche solo un asciugamano?”
“Certo,lo vado a prendere.” Gli rispose con un sorriso sincero.
Nel frattempo che la ragazza frugava in uno dei cassetti nella sua camera da letto,Paul entrò in bagno e iniziò a spogliarsi.
Jane era tornata all'ingresso dove non trovò Paul.
“Paul?”
“Sono in bagno!” Le rispose una voce in lontananza.
Jane si diresse in bagno e aprì la porta.
Quando vide quella visuale,seppure ottima,richiuse velocemente la porta.
“Jane?Che c'è non hai mai visto un uomo in mutande?”
Lei non ne aveva mai visto uno neanche senza mutande.
Era vergine e l'unico fidanzato che aveva mai avuto era un biondino in quarta elementare.
“No,scusa...Io avrei dovuto bussare...”
“Jane..Tranquilla..Entra.”
La ragazza obbedì,non si sarebbe certo lasciata sfuggire un’occasione per rivedere quel corpo così perfetto,e per lo più semi-nudo!
Entrata camminò lentamente verso quella grande figura e gli porse l'accappatoio rosa..
“Scusa per il colore,ma è l'unico che ho” Disse senza distogliere gli occhi dai quei pettorali così muscolosi.
“Tranquilla,fa niente..Anzi grazie a te!”
“Ora ti lascio..Fa pure con comodo!”
Disse uscendo.
Chiusa la porta dietro lei esclamò:
“Oh,caz*o!”
 
***

Jane era appena uscita dal bagno quando sentì una suoneria di un cellulare.
Non era il suo,lei non aveva quella suoneria!
Allora era..Di Paul!
L'aveva lasciato sul tavolino nel salotto ed ora era lì che squillava e vibrava.
Jane non ce la fece. Dovette sbirciare.
Si avvicinò pian piano al tavolino,provando a non fare rumore, e guardò il BlackBerry.
Sullo schermo c'era un nome e una foto.
Lillyan
E vicino quella foto.
Una foto di una ragazza bellissima,solare e per di più con un fisico da paura.
Era ovvio.
Quella doveva essere la ragazza di Paul.
In fondo,era impossibile che un ragazzo del genere non fosse ancora impegnato.
E lei che si era illusa,ora stava malissimo.
Si asciò,letteralmente,cadere sul divano stremata dalla giornata.
Questo qui quanto sarebbe rimasto a casa sua?!
Lei doveva scrivere!
Scrivere!
Non avere un'ennesima delusione d'amore.
"E' proprio venuto al momento giusto!"
Mentre pensava dalla porta uscì Paul,avvolto solo dall'accappatoio rosa di Jane che a lui stava estremamente piccolo,vista la sua altezza e i suoi muscoli.
Appena lo vide,Jane si ricompose e cercò di raddrizzarsi sul divano.
“Cosa stai facendo?!” Troppo tardi,Paul l'aveva vista.
Arrossì.
“Ehm...Vieni..Ti faccio vedere la camera degli ospiti..Un po’ piccola però accogliente” Sorrise.
“Perfetto,grazie.” Ricambiò il sorriso.
“Ah,giusto! Ti ha chiamato Lillyan mentre ti lavavi!”
"Oh caz*o!Figura di mer*a!Io non avrei dovuto dire il nome!Così saprà che ho sbirciato!"
“Ah,grazie...Mia sorella è un po’ possessiva mi chiama 3 volte alla settimana..Si preoccupa per me,che è anche una bella cosa,però a volte esagera.” Precisò strizzandole un occhio.
“T-Tua sorella?!”
“Sì. Lillyan Nytes.”
Senza accorgersene Jane tirò un sospiro di sollievo.
La camera degli ospiti era subito dopo la sua.
Aprì la porto di mogano e subito entrò nel corridoio un'atmosfera fredda.
Quella stanza non era solo la stanza degli ospiti.
Appese alle pareti c'erano aquiloni e dal lampadario pendeva una mongolfiera giocattolo azzurra e bianca.
Gli armadi erano azzurrini e il letto aveva un copriletto con sopra tanti animali della foresta e,sul cuscino,c'erano appoggiati dei pupazzi.
Jane si rattristò appena rivide quella stanza.
Non ci entrava più da anni.
Non voleva entrarci.
Quella era la stanza di Dave.
Suo figlio.
La donna si sentì svenire e cadde addosso al giovane.
“Jane!Cosa è successo?!” Chiese,prendendola al volo.
Paul la prese in braccio e la posò sul divano del salotto.
Era successo qualcosa in quella camera.
Ma cosa?!

Pochi minuti dopo Jane si riprese.
“Come stai?”
“Senti,scusami...Non avevo previsto quello che sarebbe successo.”
“Perché?”
“Beh,quella era la stanza di Dave.”
“Il tuo ex?”
“No...Mio figlio.” Disse con la morte nella voce.

Fine Capitolo 4
  
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