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Autore: Silvar tales    04/05/2011    9 recensioni
Una raccolta di 7 flash-fic 500 parole/disomogenee dedicate all'Artista.
♠ ~ L'Irreale
♠ ~ Il Contagocce
♠ ~ Le Stelle
♠ ~ La Scorciatoia
♠ ~ La Civetta
♠ ~ L'Armadio
♠ ~ La Pellicola
[Questa raccolta di flashfic si è classificata quarta al "Seven Weeks Contest" indetto da Shark Attack]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Deidara, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Più contesti
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L'Irreale

Con questa flashfic ho ottenuto [5] punti per un totale di [5] punti nella sfida
- Partecipante al Contest "Seven Weeks - Tutti contro Tutti" indetto da Shark Attack sul forum di efp -

turno: 1
personaggio base: Deidara
personaggio aggiunto: Kakashi
prompt: Rancore

Nick autrice: Silvar tales (Deidaradanna93)
Titolo: L'Irreale
Introduzione: Si trovava ancora piegato sotto lo sharingan, ancora violentato dall'illusione dell'occhio rosso.
Ancora, la sua arte non poteva contrastarlo.

Hai perso”
Genere: triste; introspettivo.
Personaggi: Deidara; Kakashi.
Contesto: Shippūden
Rating: arancione
Avvertimenti: flashfic; non per stomaci delicati; what if?

*

Annaspava, affondando le dita nella terra molle. Alzava a stento il viso, mordendo aria, trovandosi a fissare dal basso l'espressione pacata del suo avversario. Digrignava i denti, come un cane minaccia l'estraneo da dietro le sbarre del cancello. La grata che gli impediva di azzannarlo era l'illusione.
L'illusione.
Si rialzò in piedi sul ginocchio rotto, trattenendo a stento un conato di vomito per il dolore. I capelli biondi erano raggrumati in ciocche stoppose di sangue, gran parte del tessuto dei vestiti era squarciato in corrispondenza delle innumerevoli ferite che avevano lacerato pelle e muscoli.
Alzò una mano, lasciando scivolare dal palmo ultimi veloci volatili bianchi, che si gettarono in una frazione di secondo sull'avversario. Vennero risucchiati nel campo parallelo dalla barriera illusoria evocata dallo sharingan. La stessa che si era presa un pezzo della sua spalla sinistra.
“Sono inutili attacchi diretti contro lo sharingan, Deidara” disse con tranquillità, ma con espressione esausta. Il ragazzo notò con un piccolo moto di soddisfazione che una delle sue bombe era riuscita a sfregiare il viso del nemico. Forse poteva ancora...
“Non sono un bambino che deve risentire la stessa lezioncina, Hatake”.
Eppure ne avrebbe dovuto ascoltare ancora molte di lezioni, di rimproveri, di seccanti guide.
Lo pensò, suo malgrado, mentre impotente cadeva a terra sotto un ennesimo flusso elettrico.
Assaggiava la terra ruvida e cedevole, sentiva in bocca la polvere, l'erba, gli insetti.
Chiudeva gli occhi per poi riaprirli entrambi scoperti. La sua arma di difesa contro l'arte degli Uchiha, svelata troppo tardi. Il suo prezioso marchingegno, perduto.
La battaglia, finita male.
Si trovava ancora piegato sotto lo sharingan, ancora violentato dall'illusione dell'occhio rosso. Ancora, la sua arte non poteva contrastarlo.
Era ancora così debole davanti alle illusioni.
“Hai perso, arrenditi ragazzo”.
La voce di Kakashi, odiosamente sicura e decisa, quasi compassionevole.
Deidara piegò il collo in alto, in un ultimo sforzo.
Sentiva il cuore pompare sangue fuori dal corpo, la spalla perdere sensibilità, il braccio cadere strappato dalla cavità ossea. Così come il resto.
“La mia arte...” Non sarebbe morta.
“Cazzo!” Digrignò i denti, in un ultimo ringhio, pensando a quel bambino.
Un pensiero che quasi lo rassicurava. La sua arte non sarebbe scomparsa con la sua morte.
Avrebbe maledetto e rivendicato il suo posto attraverso altri occhi.

Kakashi abbassava lo sguardo, guardando quella miserevole creatura agonizzare.
Era quasi disgustato delle sue carni macellate, sparse sul terreno flaccido.
Pensava a volte dell'insensata corsa contro un muro di quegli shinobi.
Perché accettare di morire per l'orgoglio? Perché ricercare costantemente la sfida, l'odio, il rancore? Perché seminarli per poi raccogliere fallimenti?
Rivolse nuovamente lo sguardo al ragazzo, in preda a delirii.
Lo finì tagliandogli il collo niveo con un kunai, il più affilato che aveva.
La ruggine si frantumava quando incontrava la pelle, faceva attrito, impregnava i pori di polvere arancione.
Sarà stato anche giovane. Diciassette, forse diciott'anni?
Kakashi portò una mano ai suoi occhi azzurri, chiudendoli.

Una lacrima.
Sarà stata stanchezza, emozione, malinconia, rigetto.
Chi avrebbe potuto dirlo.



~


Silvar Tales con “L'Irreale”

☐ Originalità
(utilizzare un richiamo al loro scontro, per quanto drammatico e ben descritto, è un po' scontato)
☑ Grammatica
(solo un errore di grammatica, una ripetizione)
☑ IC Personaggio Base
☑ IC Personaggio Aggiunto
(in riserva, non è un ottimo Kakashi)
☑ Plausibilità flashfic
☐ Uso del Prompt
(la sconfitta è più centrale del rancore, nascosto dalla morte)
☑ Bonus/Malus
(prima a consegnare)
Totale:
5 punti



   
 
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