CAPITOLO 21
Kim
Volevo fare
qualcosa per tirare su di morale Lizzie, ma prima avevo bisogno di un bel caffè
doppio, magari anche triplo…
Scendendo in
cucina trovammo mia madre intenta a
canticchiare e cuocere alcune uova, era di ottimo umore, come sempre da quando
aveva deciso di sposare Dave… constatai con una smorfia di disapprovazione
“ Oh
buongiorno ragazze! Vi va un pancake? “ sorrise gentilmente
“ Wow magari
signora McLane! Muoio di fame! “ esclamò Lizz entusiasta, guardando con occhi
adoranti tutto il ben di dio in tavola, che di sicuro aveva pagato l’adorabile
fidanzato di mamma, scossi la testa e mi impegnai ad esprimere tutto il mio
disappunto squadrando il cibo con sufficienza, non mi piaceva dipendere da
nessuno, soprattutto da un riccone di con una figlia insopportabile…
Lizz
incurante dei miei pensieri si avventò poco finemente sulla colazione,
rischiando di inondare i waffles col
succo d’arancia
“ Mmmmh! È
daffefo squififo! “ biascicò tra un boccone e l’altro mettendo in bella mostra
persino le tonsille; la fulminai con lo sguardo e iniziai a prepararmi il caffè
“ Tesoro?
Qualcosa non va? “ chiese mia madre gentilmente
“ No
figurati va tutto a meraviglia! “ ribattei non preoccupandomi di nascondere il
sarcasmo
“ Kim… “ mi
chiamò pazientemente con un sospiro “ Vogliamo parlarne? “
“ NO! “
risposi secca mentre cercavo di recuperare ,infondo alla credenza, la mia tazza
preferita, sovrastata da una miriade di piatti e bicchieri nuovi di zecca
“ Ah per la
miseria! “ imprecai spostando tutte le stoviglie nuove, di sicuro un altro
regalo di Dave!
“ Kim!
Insisto! Parliamone! “ ordinò mia madre con tono sicuro
“ Non ti
piacerebbe quello che ho da dirti! “ la liquidai
“ Non
importa, voglio saperlo lo stesso, sono sicura di poter fare qualcosa… cosa
c’è? È per via di un ragazzo? O hai problemi a scuola? C’è qualche bullo che ti
da fastidio perché se è così io… “
“ Ragazzi?
Bulli? Scuola? Santo Dio mamma ma dove vivi? “ sbottai sbattendo sul ripiano la
scatola del caffè; mi guardò interrogativa, davvero non aveva capito che il mio
unico problema era il suo imminente matrimonio?
“ Lasciamo
stare… “ conclusi, non avevo voglia di litigare
“ OH MIO
DIO! “ urlò facendomi sobbalzare, mi girai per incontrare il suo sguardo
allarmato, senza capire il motivo di tanta agitazione, lei mi fissava ad occhi
spalancati con una mano sulla bocca, nella cucina cadde un silenzio tombale,
interrotto solo dal ruminare di Lizz che seguiva attentamente la scena come
davanti alla sua soap opera preferita
“ Non sarai
incinta, vero? Oh San Gennaro aiutaci tu!!! Come hai potuto essere così
irresponsabile??? Che figlia snaturata!E adesso dove li troviamo i soldi per
mantenere un altro marmocchio???“
Restai a
fissarla perplessa per qualche secondo giusto per creare un po’ di suspense, mi
divertiva tenerla sulle spine in attesa di una risposta; infine sospirai,
abbassai lo sguardo e con dei lenti movimenti misurati, mi lasciai cadere sulla
sedia della cucina
“ Beh mamma
per quanto riguarda i soldi, il tuo fidanzato ne ha talmente tanti che non sa
più dove metterseli… “ feci una pausa guardandola dritta negli occhi, era
l’immagine del terrore, mi trattenni a mala pena dallo scoppiarle a ridere in
faccia e continuai la commedia
“ Comunque
non ti devi preoccupare per me… io e il padre
abbiamo deciso di lasciare Rodeo, ci trasferiamo in Messico, dove dei nostri
amici ci hanno offerto un proficuo lavoro “ sparai guardandomi le unghie con
fare annoiato
Sentii Lizz
alzarsi di scatto facendo cadere la forchetta con cui si stava abbuffando
“ Che
cosa???? Kim mi avevi promesso che non avreste accettato quel lavoro! Ho
sentito alla radio che spacciare droga in Messico sta diventando molto
complicato e rischioso, dicono che gira moltissima polizia soprattutto fuori
dalle scuole!!! “
Ero sicura
che Lizz mi avrebbe retto il gioco, nascosi un sorrisetto compiaciuto di fronte
all’espressione sconvolta di mia madre e aggiunsi
“ Lo so Lizz
ma sai che il mio ragazzo ha bisogno della sua dose giornaliera e quello è
l’unico modo che ha di procurarsela ad un prezzo decente e… “
“ Oh Kim… “
iniziò a piagnucolare mia madre “ Mi dispiace così tanto! Avrei dovuto
prestarti più attenzione… è tutta colpa mia! Non ci sono mai stata quando avevi
bisogno di me e poi… “
Lizz non
riuscì più a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata a cui mi unii poco dopo; mia mamma ci squadrò
interrogativa strofinandosi gli occhi umidi
“ Oddio
mamma! Dovresti vedere la tua faccia!!! “ esclamai con le lacrime agli occhi
per le troppe risate
“Ah
mannaccia a voi! Volevate farmi venire un infarto! “ sbraitò brandendo
pericolosamente una pentola
“ Scusa ma
non ho saputo resistere! “ mi difesi versandomi finalmente il tanto agognato
caffè
Dlin Dlooon
Il
campanello mi sorprese facendomi quasi rovesciare tutto il liquido bollente “
Ma porca… “ imprecai a mezza voce “ Vado io… “ aggiunsi dirigendomi in salotto
“ Salve,
posso… “ non riuscii a terminare la frase perché sentii il cuore mancare un battito quando mi resi conto
di chi avevo davanti, la tazza mi scivolò dalle mani e cadde con un tonfo sordo
sul legno del portico, sbiancai completamente e rimasi immobile sulla soglia
senza riuscire a proferire parola
“ Ciao Kim…
Ti trovo bene! “ azzardò lui sorridendo lievemente, non risposi, ero troppo
impegnata a combattere contro il dolore che mi affliggeva il petto, fissavo
l’uomo alla porta incredula e spaventata allo stesso tempo, la mia espressione
tradiva tutta l’angoscia che sentivo, era come vedere un fantasma, si, uno dei
tanti fantasmi del mio passato che avevo faticosamente accantonato nell’angolo
più remoto della mia mente, nel profondo del mio cuore e che quel giorno era
tornato a farmi visita. Tutta la vita mi passò davanti in un secondo, portando
con se quella opprimente e angosciante sensazione che tanto detestavo e con cui
non ero più abituata a convivere
“ Papà… “ fu
solo un sussurro ciò che uscì dalle mie labbra anche se al mio cuore sembrò uno
straziante urlo di disperazione che accentuò ulteriormente la voragine del
petto; era da 7 anni che non pronunciavo quella parola e me ne pentii subito
perché quel giorno, in quel momento, qualcosa andò in frantumi dentro di me; il
suo ritorno distrusse completamente quel fragile muro che avevo faticosamente
costruito per tenere lontani tutti i fantasmi del passato…
“ Tesoro… Va
tutto bene? Ma chi è? “ sentii i passi di mia madre avvicinarsi
No mamma!
No! Non venire! Non voglio che tu lo veda! Non è giusto! Non adesso! Non devi
vederlo!!! No!!! Avrei voluto urlarle di restare dov’era ma ormai era troppo
tardi…
“ Bill… “ fu
un soffio leggero, pensai di averlo solo immaginato ma la reazione dell’uomo
alla porta mi confermò la presenza di mia madre alle mie spalle, infatti
l’ospite indesiderato alzò lo sguardo oltre la mia spalla e si aprì in un falso
sorriso.
Non feci in
tempo a girarmi per vedere l’espressione di mia madre che un rumore di vetri
infranti mi gelò il sangue nelle vene, il bicchiere che teneva in mano andò in
frantumi, schiantandosi contro le sbiadite assi di legno del pavimento, mia
madre si accasciò lentamente a terra con una mano stretta all’altezza del petto
e il viso deformato in una smorfia di dolore.
Corsi verso
di lei e mi inginocchiai, i frantumi del bicchiere mi penetrarono nelle
ginocchia ma non ci feci caso, il vero dolore era un altro e proveniva dal
cuore
“ Mamma!
Mamma! MAMMA!!! T… ti prego! Mamma! “ l’unica cosa che riuscivo a fare era
continuare a chiamarla mentre la vedevo tra le mie braccia trafitta da un
lancinante dolore che deformava le gentili forme del suo bel viso.
“ Kim! Oh
mio Dio! Chiamo un’ambulanza! “ A Lizz bastò un’occhiata per rendersi conto
della situazione e subito si precipitò al telefono vicino al corridoio
Mia madre si
accasciò definitivamente fra le mie braccia, mi sentivo così inutile ed
impotente, ma non era solo quello… improvvisamente sentii un’enorme rabbia,
rabbia per quell’uomo che fissava la scena incredulo, come uno spettatore di
fronte ad un film drammatico, era tutta colpa sua! Il suo ritorno aveva
rovinato tutto… di nuovo! Ma questa volta non l’avrebbe passata liscia, non se
ne sarebbe andato senza pagare le conseguenze delle sue azioni!
“ Perché sei
tornato? “ sibilai appoggiando delicatamente mia madre a terra e girandomi
verso di lui “ Perché sei qui? PERCHE’? “ urlai fuori di me, mi avvicinai e lo
strattonai per la camicia
“ PERCHE’???
Dimmi perché! “ ringhiai con tutto il fiato che avevo in gola aumentando la
presa sulla sua camicia e buttandogli addosso tutta la mia rabbia
“ Kim! Kim
calmati! Per favore calmati! “ Dave mi raggiunse posando una mano sul mio
braccio
“ No! Questa
volta NO! “ spintonai quell’uomo che ormai mi rifiutavo si considerare mio
padre e in quel momento pensai veramente che se avessi potuto l’avrei ucciso,
lo desideravo con tutta me stessa, non riuscivo a pensare ad altro
“ Io ti
ammazzo! “ urlai cercando di colpirlo con tutta la forza che avevo in corpo ma
Dave mi prese saldamente i polsi e cercò di farmi ragionare
“ Kim! Kim
ti prego! Non ne vale la pena! “
“ No! Io lo
ammazzo! Tu cosa ne puoi sapere Dave? Stanne fuori! “ urlai dimenandomi disperatamente
mentre delle calde lacrime di disperazione iniziavano a rigarmi il volto e ad
appannarmi la vista
“ Hey Kim
calmati! Pensavo che vi avrebbe fatto piacere rivedere il vostro paparino! “ si
difese alzando le mani in segno di resa e aprendosi in un sorriso maligno
“ Ma allora
lei è davvero un deficiente! “ questa volta fu Dave a rispondere e il suo tono
freddo mi colse di sorpresa
“ Ora faccia
un favore a tutto il mondo! Porti il suo culo di merda da un’altra parte e non
si faccia mai più rivedere qui! “ ordinò fulminandolo con lo sguardo
“ Come si
permette lei? Questa è la mia famiglia! “ urlò Bill alzando i pugni in segno di
sfida
“ No ti
sbagli! Non più! “ la voce che pronunciò quella frase era piatta e atona ma mi fece gelare il sangue nelle
vene per la sua freddezza, mi girai liberandomi dalla presa di Dave e rimasi
pietrificata vedendo Steve in piedi vicino al corpo inanimato di mamma che
puntava una pistola contro l’uomo alla porta
“ Steve ma
che cazzo…”
“ No Dave!
Stanne fuori! E’ una questione fra noi e quell’uomo! “ lo interruppe mio
fratello avanzando lentamente, lo sguardo calmo e agghiacciante
“ C’è un
limite a tutto, papà! “ pronunciò
quella parola con sdegno e sufficienza fermandosi a pochi metri di distanza da
lui
“ Ti prego
non mi uccidere! “ implorò abbassando le mani e iniziando ad indietreggiare
“ Perché
dovrei risparmiarti, stronzo?! Dammi solo una buona ragione che mi dissuada dal
farti saltare quel cervello del cazzo che ti ritrovi! “ ribatté con voce
tremante per la rabbia
“ Non mi
uccidere! Ti prego! Non mi farò più vedere! Sparirò per sempre! E’ una
promessa! Non mi avrete mai più fra i piedi ma ti prego non mi uccidere! “ implorò
di nuovo iniziando a piagnucolare; io e Dave eravamo immobili, incapaci di
intervenire, stavano succedendo troppe cose, tutte troppo velocemente, e io mi
sentivo troppo stanca per fare qualsiasi cosa
“ Mi fai
schifo! Sei solo un vigliacco senza palle! La tua vita è così mediocre che mi
faresti quasi compassione se non fossi troppo impegnato ad odiarti! “ urlò
Steve sputandogli addosso
“ Adesso
sparisci e non farti mai più vedere! “ ordinò infine
Osservai
quell’uomo, che per molti anni avevo chiamato padre, allontanarsi incespicando
per imboccare la malmessa strada di Rodeo e sparire tra le nuvole basse, ricche
di pioggia di metà dicembre; quel giorno William McLane uscì per sempre dalle
nostre vite. L’ambulanza fece il suo ingresso trionfale nel vecchio quartiere
invitando le varie pettegole ad affacciarsi alle finestre… ora la vita di mia
madre dipendeva dai medici che entrarono velocemente con una barella. In quel
momento le mie stanche gambe cedettero e l’oscurità mi avvolse.
Billie
L’ennesima
macchina mi sorpassò a tutta velocità ignorando il mio disperato bisogno di un
passaggio per San Francisco; mi affrettai a rinfilare la mano in tasca per
proteggerla dal vento gelido di quel terribile inverno e procedetti a testa
bassa ignorando la pioggia che cadeva incessante.
Udii un’altra
macchina avvicinarsi alle mie spalle lungo statale ma continuai a camminare
velocemente, certo che nessuno avrebbe mai dato un passaggio ad un
diciassettenne vestito da straccione e bagnato fino alle mutande
“ Hey
cazzone! Vai da qualche parte? “ la voce di Al mi fece sobbalzare
risvegliandomi dai miei pensieri; mi girai e incredulo vidi, in tutto il suo
splendore, il furgone preistorico del padre di Trè
“ Beh
veramente stavo facendo una passeggiata fino a San Francisco ma potrei anche
decidere di onorarvi della mia presenza “ ironizzai aprendomi in un sorriso
angelico
“ Avresti
dovuto prendere un ombrello, dicono che a San Francisco sta piovendo di brutto!
“ esclamò Trè per poi sorridere compiaciuto alla sua battuta ben riuscita
“ Ma non mi
dire… “ commentai atono, osservando il cielo plumbeo
“ Tu che
dici Pritchard? Lo diamo un passaggio a questo povero squattrinato? “ intervenne
Al, ignorando completamente la pessima battuta di Trè; la porta posteriore del
furgone si aprì e ne spuntò un assonnato Mike che dopo un sonoro sbadiglio
acconsentì
“ Dai! Sali Armstrong!
“
Non me lo
feci ripetere due volte e balzai nel furgone.
“ Si può
sapere che diavolo ci facevi in mezzo alla strada, Billie? “ domandò Mike
ancora visibilmente in fase dopo-sbornia
“ Devo
andare a San Francisco “ spiegai tentando inutilmente di recuperare, dalla
tasca della giacca, ciò che restava del mio amato pacchetto di sigarette
“ Oh anche
tu hai sei stato invitato alla festa di Ben? “ chiese Trè già su di giri “
Chissà quante belle pollastrelle! “ esclamò con aria sognante
“ Veramente
io devo andare all’ospedale… E poi… chi cazzo è Ben???“ risposi, iniziando ad
imprecare poco gentilmente contro il povero pacchetto, ormai completamente
zuppo
“ E che ci
vai a fare in ospedale? Ti trapiantano un cervello nuovo?!! “ sghignazzò Al
“ Ma che
cazzo dici Al, caso mai gli impiantano il primo, visto che non l’ha mai avuto! “
precisò Trè con aria saccente per poi scoppiare a ridere seguito dall’altro
batterista
“ Ah ,ma
andate a fanculo! “ sbuffai tirandogli in testa i resti del povero pacchetto di
Marlboro
“ Insomma
volete chiudere quelle fogne? Ho un terribile mal di testa! “ sbottò Mike
accendendosi una sigaretta, mi affrettai a rubargli il pacchetto e aspirai a
pieni polmoni la tanto agognata nicotina.
“ No
seriamente, Billie, che ci vai a fare in ospedale? “ domandò Mike dopo un
momento di silenzio
“ A dir la
verità non lo so… dovrei trovarci Kim… Spero che non le sia successo niente “
mormorai portando le ginocchia al petto e aspirando un’altra boccata di fumo
“ Come? Kim
è in ospedale? “ sbraitò Mike dopo un attimo di silenzio durante il quale aveva
riflettuto sulle mie parole
“ Secondo la
sua vicina di casa impicciona si! Spero stia bene “ confermai mentre sentivo la
paura crescere dentro me, cosa avrei fatto se fosse successo qualcosa a Kim? Il
solo pensiero mi faceva attorcigliare lo stomaco dal terrore, era questo l’amore?
Mi ero davvero innamorato di Kim? Era da giorni che rimuginavo sulla situazione
senza riuscire a venirne a capo…
“ Oh il
nostro tenerone è preoccupato per la sua adorabile fidanzatina! “ mi punzecchiò
Trè con voce degna di un bambino di 5 anni
“ Oh sta
zitto Trè! Non capisci un cazzo! La relazione più lunga che hai avuto è durata
2 giorni! “ sbottai
“ Hey nano
non te la prendere stavo solo scherzando “ si difese spiazzato dalla mia
risposta secca; non era da me prendermela per così poco, ma sentivo davvero i
nervi a fior di pelle
“ Ah
lascialo perdere Trè, è preoccupato per la sua bella! “ intervenne Al
“ Ci sarà
anche Lizz con loro? “ chiese Mike fingendo disinteresse
“ Credo
proprio di si… “ confermai
“ Cazzo Trè
ti vuoi dare una mossa??? Schiaccia quell’acceleratore! “ urlò il mio migliore
amico facendo sobbalzare tutti i presenti
“ Eh non
rompere Pritchard sono già a tavoletta! “ protestò Trè
“ Bah che
rottame del cazzo! “ sbuffò il bassista incrociando le braccia al petto
Con quella
scenata mi era sparito ogni dubbio: Mike era cotto di Lizz! Era palese… Ma lui
continuava a negarlo… scossi la testa sorridendo debolmente
“ E tu
togliti quel sorrisetto soddisfatto dalla faccia! “ mi apostrofò per poi
tornare a guardare fuori dal finestrino
Aaaah Mike!
Ok! Non so cosa dire ad essere sincera... Cioè questo capitolo... bah non lo so è stato un parto! Davvero non riuscivo più a venirne a una... Dunque, se non fosse chiaro ho fatto venire un infarto alla mamma di Kim XD no sul serio insomma mettetevi nei panni della signora: ha 5 figli a cui badare, si sta per risposare dopo che il suo primo matrimonio è stato un totale disastro e si vede lì alla porta il padre dei suoi figli! Penso che un infarto sia una cosa abbastanza realistica... almeno credo! Fatemi sapere se secondo voi ho esagerato che provvederò a riscrivere il capitolo =)
Poi un altro chiarimento: per quanto riguarda Billie nel capitoloo precedente non l'ho specificato ma era andato da Oakland a Rodeo in pullman; mentre in questo capitolo, non essendoci nessun autobus che passava a quell'ora si è dovuto incamminare a piedi sperando in un passaggio di qualche anima pia... perchè insomma Rodeo- San Francisco a piedi la vedo un po' dura XD
Passiamo ai ringraziamenti =)
Nowhere Is Paradise City: ahahah in quel capitolo abbiamo messo Kim a nudo ma anche Trè non scherza! XD Beh mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo =) E i Guns mamma santa li adoro!!! =)
Icegirl46: Ahaha scusa non era mia intenzione provocarti un'attacco cardiaco =) Povero Billie che casa di matti XD
Gloria Jailbird: =) vedo che Trè ha riscosso molto successo =) lo faremo girare nudo più spesso =)
Ringrazio anche chi preferisce, segue e i lettori silenziosi! =)
Con affetto
Littlediana <3