Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: littlediana    04/05/2011    2 recensioni
Salve a tutti, sono nuova del sito e questa è la mia prima fanfiction. Dopo aver letto delle bellissime storie sul mio gruppo preferito, ovvero i Green Day, mi è venuta voglia di continuare una bozza che avevo iniziato un po' di tempo fa. La storia è ambientata a Berkeley a cavallo fra il 1989 e il 1990, quando i nostri mitici musicisti erano solo dei diciassettenni un po' esuberanti. Spero vi piaccia, buona lettura!!!
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 21

CAPITOLO 21

 

Kim

Volevo fare qualcosa per tirare su di morale Lizzie, ma prima avevo bisogno di un bel caffè doppio, magari anche triplo…

Scendendo in cucina  trovammo mia madre intenta a canticchiare e cuocere alcune uova, era di ottimo umore, come sempre da quando aveva deciso di sposare Dave… constatai con una smorfia di disapprovazione

“ Oh buongiorno ragazze! Vi va un pancake? “ sorrise gentilmente

“ Wow magari signora McLane! Muoio di fame! “ esclamò Lizz entusiasta, guardando con occhi adoranti tutto il ben di dio in tavola, che di sicuro aveva pagato l’adorabile fidanzato di mamma, scossi la testa e mi impegnai ad esprimere tutto il mio disappunto squadrando il cibo con sufficienza, non mi piaceva dipendere da nessuno, soprattutto da un riccone di con una figlia insopportabile…

Lizz incurante dei miei pensieri si avventò poco finemente sulla colazione, rischiando di inondare i waffles  col succo d’arancia

“ Mmmmh! È daffefo squififo! “ biascicò tra un boccone e l’altro mettendo in bella mostra persino le tonsille; la fulminai con lo sguardo e iniziai a prepararmi il caffè

“ Tesoro? Qualcosa non va? “ chiese mia madre gentilmente

“ No figurati va tutto a meraviglia! “ ribattei non preoccupandomi di nascondere il sarcasmo

“ Kim… “ mi chiamò pazientemente con un sospiro “ Vogliamo parlarne? “

“ NO! “ risposi secca mentre cercavo di recuperare ,infondo alla credenza, la mia tazza preferita, sovrastata da una miriade di piatti e bicchieri nuovi di zecca

“ Ah per la miseria! “ imprecai spostando tutte le stoviglie nuove, di sicuro un altro regalo di Dave!

“ Kim! Insisto! Parliamone! “ ordinò mia madre con tono sicuro

“ Non ti piacerebbe quello che ho da dirti! “ la liquidai

“ Non importa, voglio saperlo lo stesso, sono sicura di poter fare qualcosa… cosa c’è? È per via di un ragazzo? O hai problemi a scuola? C’è qualche bullo che ti da fastidio perché se è così io… “

“ Ragazzi? Bulli? Scuola? Santo Dio mamma ma dove vivi? “ sbottai sbattendo sul ripiano la scatola del caffè; mi guardò interrogativa, davvero non aveva capito che il mio unico problema era il suo imminente matrimonio?

“ Lasciamo stare… “ conclusi, non avevo voglia di litigare

“ OH MIO DIO! “ urlò facendomi sobbalzare, mi girai per incontrare il suo sguardo allarmato, senza capire il motivo di tanta agitazione, lei mi fissava ad occhi spalancati con una mano sulla bocca, nella cucina cadde un silenzio tombale, interrotto solo dal ruminare di Lizz che seguiva attentamente la scena come davanti alla sua soap opera preferita

“ Non sarai incinta, vero? Oh San Gennaro aiutaci tu!!! Come hai potuto essere così irresponsabile??? Che figlia snaturata!E adesso dove li troviamo i soldi per mantenere un altro marmocchio???“

Restai a fissarla perplessa per qualche secondo giusto per creare un po’ di suspense, mi divertiva tenerla sulle spine in attesa di una risposta; infine sospirai, abbassai lo sguardo e con dei lenti movimenti misurati, mi lasciai cadere sulla sedia della cucina

“ Beh mamma per quanto riguarda i soldi, il tuo fidanzato ne ha talmente tanti che non sa più dove metterseli… “ feci una pausa guardandola dritta negli occhi, era l’immagine del terrore, mi trattenni a mala pena dallo scoppiarle a ridere in faccia e continuai la commedia

“ Comunque non ti devi preoccupare per me… io e il padre abbiamo deciso di lasciare Rodeo, ci trasferiamo in Messico, dove dei nostri amici ci hanno offerto un proficuo lavoro “ sparai guardandomi le unghie con fare annoiato

Sentii Lizz alzarsi di scatto facendo cadere la forchetta con cui si stava abbuffando

“ Che cosa???? Kim mi avevi promesso che non avreste accettato quel lavoro! Ho sentito alla radio che spacciare droga in Messico sta diventando molto complicato e rischioso, dicono che gira moltissima polizia soprattutto fuori dalle scuole!!! “

Ero sicura che Lizz mi avrebbe retto il gioco, nascosi un sorrisetto compiaciuto di fronte all’espressione sconvolta di mia madre e aggiunsi

“ Lo so Lizz ma sai che il mio ragazzo ha bisogno della sua dose giornaliera e quello è l’unico modo che ha di procurarsela ad un prezzo decente e… “

“ Oh Kim… “ iniziò a piagnucolare mia madre “ Mi dispiace così tanto! Avrei dovuto prestarti più attenzione… è tutta colpa mia! Non ci sono mai stata quando avevi bisogno di me e poi… “

Lizz non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata  a cui mi unii poco dopo; mia mamma ci squadrò interrogativa strofinandosi gli occhi umidi

“ Oddio mamma! Dovresti vedere la tua faccia!!! “ esclamai con le lacrime agli occhi per le troppe risate

“Ah mannaccia a voi! Volevate farmi venire un infarto! “ sbraitò brandendo pericolosamente una pentola

“ Scusa ma non ho saputo resistere! “ mi difesi versandomi finalmente il tanto agognato caffè

Dlin Dlooon

Il campanello mi sorprese facendomi quasi rovesciare tutto il liquido bollente “ Ma porca… “ imprecai a mezza voce “ Vado io… “ aggiunsi dirigendomi  in salotto

 

“ Salve, posso… “ non riuscii a terminare la frase perché sentii il  cuore mancare un battito quando mi resi conto di chi avevo davanti, la tazza mi scivolò dalle mani e cadde con un tonfo sordo sul legno del portico, sbiancai completamente e rimasi immobile sulla soglia senza riuscire a proferire parola

“ Ciao Kim… Ti trovo bene! “ azzardò lui sorridendo lievemente, non risposi, ero troppo impegnata a combattere contro il dolore che mi affliggeva il petto, fissavo l’uomo alla porta incredula e spaventata allo stesso tempo, la mia espressione tradiva tutta l’angoscia che sentivo, era come vedere un fantasma, si, uno dei tanti fantasmi del mio passato che avevo faticosamente accantonato nell’angolo più remoto della mia mente, nel profondo del mio cuore e che quel giorno era tornato a farmi visita. Tutta la vita mi passò davanti in un secondo, portando con se quella opprimente e angosciante sensazione che tanto detestavo e con cui non ero più abituata a convivere

“ Papà… “ fu solo un sussurro ciò che uscì dalle mie labbra anche se al mio cuore sembrò uno straziante urlo di disperazione che accentuò ulteriormente la voragine del petto; era da 7 anni che non pronunciavo quella parola e me ne pentii subito perché quel giorno, in quel momento, qualcosa andò in frantumi dentro di me; il suo ritorno distrusse completamente quel fragile muro che avevo faticosamente costruito per tenere lontani tutti i fantasmi del passato…

“ Tesoro… Va tutto bene? Ma chi è? “ sentii i passi di mia madre avvicinarsi

No mamma! No! Non venire! Non voglio che tu lo veda! Non è giusto! Non adesso! Non devi vederlo!!! No!!! Avrei voluto urlarle di restare dov’era ma ormai era troppo tardi…

“ Bill… “ fu un soffio leggero, pensai di averlo solo immaginato ma la reazione dell’uomo alla porta mi confermò la presenza di mia madre alle mie spalle, infatti l’ospite indesiderato alzò lo sguardo oltre la mia spalla e si aprì in un falso sorriso.

Non feci in tempo a girarmi per vedere l’espressione di mia madre che un rumore di vetri infranti mi gelò il sangue nelle vene, il bicchiere che teneva in mano andò in frantumi, schiantandosi contro le sbiadite assi di legno del pavimento, mia madre si accasciò lentamente a terra con una mano stretta all’altezza del petto e il viso deformato in una smorfia di dolore.

Corsi verso di lei e mi inginocchiai, i frantumi del bicchiere mi penetrarono nelle ginocchia ma non ci feci caso, il vero dolore era un altro e proveniva dal cuore

“ Mamma! Mamma! MAMMA!!! T… ti prego! Mamma! “ l’unica cosa che riuscivo a fare era continuare a chiamarla mentre la vedevo tra le mie braccia trafitta da un lancinante dolore che deformava le gentili forme del suo bel viso.

“ Kim! Oh mio Dio! Chiamo un’ambulanza! “ A Lizz bastò un’occhiata per rendersi conto della situazione e subito si precipitò al telefono vicino al corridoio

Mia madre si accasciò definitivamente fra le mie braccia, mi sentivo così inutile ed impotente, ma non era solo quello… improvvisamente sentii un’enorme rabbia, rabbia per quell’uomo che fissava la scena incredulo, come uno spettatore di fronte ad un film drammatico, era tutta colpa sua! Il suo ritorno aveva rovinato tutto… di nuovo! Ma questa volta non l’avrebbe passata liscia, non se ne sarebbe andato senza pagare le conseguenze delle sue azioni!

“ Perché sei tornato? “ sibilai appoggiando delicatamente mia madre a terra e girandomi verso di lui “ Perché sei qui? PERCHE’? “ urlai fuori di me, mi avvicinai e lo strattonai per la camicia

“ PERCHE’??? Dimmi perché! “ ringhiai con tutto il fiato che avevo in gola aumentando la presa sulla sua camicia e buttandogli addosso tutta la mia rabbia

“ Kim! Kim calmati! Per favore calmati! “ Dave mi raggiunse posando una mano sul mio braccio

“ No! Questa volta NO! “ spintonai quell’uomo che ormai mi rifiutavo si considerare mio padre e in quel momento pensai veramente che se avessi potuto l’avrei ucciso, lo desideravo con tutta me stessa, non riuscivo a pensare ad altro

“ Io ti ammazzo! “ urlai cercando di colpirlo con tutta la forza che avevo in corpo ma Dave mi prese saldamente i polsi e cercò di farmi ragionare

“ Kim! Kim ti prego! Non ne vale la pena! “

“ No! Io lo ammazzo! Tu cosa ne puoi sapere Dave? Stanne fuori! “ urlai dimenandomi disperatamente mentre delle calde lacrime di disperazione iniziavano a rigarmi il volto e ad appannarmi la vista

“ Hey Kim calmati! Pensavo che vi avrebbe fatto piacere rivedere il vostro paparino! “ si difese alzando le mani in segno di resa e aprendosi in un sorriso maligno

“ Ma allora lei è davvero un deficiente! “ questa volta fu Dave a rispondere e il suo tono freddo mi colse di sorpresa

“ Ora faccia un favore a tutto il mondo! Porti il suo culo di merda da un’altra parte e non si faccia mai più rivedere qui! “ ordinò fulminandolo con lo sguardo

“ Come si permette lei? Questa è la mia famiglia! “ urlò Bill alzando i pugni in segno di sfida

“ No ti sbagli! Non più! “ la voce che pronunciò quella frase era piatta  e atona ma mi fece gelare il sangue nelle vene per la sua freddezza, mi girai liberandomi dalla presa di Dave e rimasi pietrificata vedendo Steve in piedi vicino al corpo inanimato di mamma che puntava una pistola contro l’uomo alla porta

“ Steve ma che cazzo…”

“ No Dave! Stanne fuori! E’ una questione fra noi e quell’uomo! “ lo interruppe mio fratello avanzando lentamente, lo sguardo calmo e agghiacciante

“ C’è un limite a tutto, papà! “ pronunciò quella parola con sdegno e sufficienza fermandosi a pochi metri di distanza da lui

“ Ti prego non mi uccidere! “ implorò abbassando le mani e iniziando ad indietreggiare

“ Perché dovrei risparmiarti, stronzo?! Dammi solo una buona ragione che mi dissuada dal farti saltare quel cervello del cazzo che ti ritrovi! “ ribatté con voce tremante per la rabbia

“ Non mi uccidere! Ti prego! Non mi farò più vedere! Sparirò per sempre! E’ una promessa! Non mi avrete mai più fra i piedi ma ti prego non mi uccidere! “ implorò di nuovo iniziando a piagnucolare; io e Dave eravamo immobili, incapaci di intervenire, stavano succedendo troppe cose, tutte troppo velocemente, e io mi sentivo troppo stanca per fare qualsiasi cosa

“ Mi fai schifo! Sei solo un vigliacco senza palle! La tua vita è così mediocre che mi faresti quasi compassione se non fossi troppo impegnato ad odiarti! “ urlò Steve sputandogli addosso

“ Adesso sparisci e non farti mai più vedere! “ ordinò infine

Osservai quell’uomo, che per molti anni avevo chiamato padre, allontanarsi incespicando per imboccare la malmessa strada di Rodeo e sparire tra le nuvole basse, ricche di pioggia di metà dicembre; quel giorno William McLane uscì per sempre dalle nostre vite. L’ambulanza fece il suo ingresso trionfale nel vecchio quartiere invitando le varie pettegole ad affacciarsi alle finestre… ora la vita di mia madre dipendeva dai medici che entrarono velocemente con una barella. In quel momento le mie stanche gambe cedettero e l’oscurità mi avvolse.

 

Billie

 
L’ennesima macchina mi sorpassò a tutta velocità ignorando il mio disperato bisogno di un passaggio per San Francisco; mi affrettai a rinfilare la mano in tasca per proteggerla dal vento gelido di quel terribile inverno e procedetti a testa bassa ignorando la pioggia che cadeva incessante.

Udii un’altra macchina avvicinarsi alle mie spalle lungo statale ma continuai a camminare velocemente, certo che nessuno avrebbe mai dato un passaggio ad un diciassettenne vestito da straccione e bagnato fino alle mutande

“ Hey cazzone! Vai da qualche parte? “ la voce di Al mi fece sobbalzare risvegliandomi dai miei pensieri; mi girai e incredulo vidi, in tutto il suo splendore, il furgone preistorico del padre di Trè

“ Beh veramente stavo facendo una passeggiata fino a San Francisco ma potrei anche decidere di onorarvi della mia presenza “ ironizzai aprendomi in un sorriso angelico

“ Avresti dovuto prendere un ombrello, dicono che a San Francisco sta piovendo di brutto! “ esclamò Trè per poi sorridere compiaciuto alla sua battuta ben riuscita

“ Ma non mi dire… “ commentai atono, osservando il cielo plumbeo

“ Tu che dici Pritchard? Lo diamo un passaggio a questo povero squattrinato? “ intervenne Al, ignorando completamente la pessima battuta di Trè; la porta posteriore del furgone si aprì e ne spuntò un assonnato Mike che dopo un sonoro sbadiglio acconsentì

“ Dai! Sali Armstrong! “

Non me lo feci ripetere due volte e balzai nel furgone.

“ Si può sapere che diavolo ci facevi in mezzo alla strada, Billie? “ domandò Mike ancora visibilmente in fase dopo-sbornia

“ Devo andare a San Francisco “ spiegai tentando inutilmente di recuperare, dalla tasca della giacca, ciò che restava del mio amato pacchetto di sigarette

“ Oh anche tu hai sei stato invitato alla festa di Ben? “ chiese Trè già su di giri “ Chissà quante belle pollastrelle! “ esclamò con aria sognante

“ Veramente io devo andare all’ospedale… E poi… chi cazzo è Ben???“ risposi, iniziando ad imprecare poco gentilmente contro il povero pacchetto, ormai completamente zuppo

“ E che ci vai a fare in ospedale? Ti trapiantano un cervello nuovo?!! “ sghignazzò Al

“ Ma che cazzo dici Al, caso mai gli impiantano il primo, visto che non l’ha mai avuto! “ precisò Trè con aria saccente per poi scoppiare a ridere seguito dall’altro batterista

“ Ah ,ma andate a fanculo! “ sbuffai tirandogli in testa i resti del povero pacchetto di Marlboro

“ Insomma volete chiudere quelle fogne? Ho un terribile mal di testa! “ sbottò Mike accendendosi una sigaretta, mi affrettai a rubargli il pacchetto e aspirai a pieni polmoni la tanto agognata nicotina.

“ No seriamente, Billie, che ci vai a fare in ospedale? “ domandò Mike dopo un momento di silenzio

“ A dir la verità non lo so… dovrei trovarci Kim… Spero che non le sia successo niente “ mormorai portando le ginocchia al petto e aspirando un’altra boccata di fumo

“ Come? Kim è in ospedale? “ sbraitò Mike dopo un attimo di silenzio durante il quale aveva riflettuto sulle mie parole

“ Secondo la sua vicina di casa impicciona si! Spero stia bene “ confermai mentre sentivo la paura crescere dentro me, cosa avrei fatto se fosse successo qualcosa a Kim? Il solo pensiero mi faceva attorcigliare lo stomaco dal terrore, era questo l’amore? Mi ero davvero innamorato di Kim? Era da giorni che rimuginavo sulla situazione senza riuscire a venirne a capo…

“ Oh il nostro tenerone è preoccupato per la sua adorabile fidanzatina! “ mi punzecchiò Trè con voce degna di un bambino di 5 anni

“ Oh sta zitto Trè! Non capisci un cazzo! La relazione più lunga che hai avuto è durata 2 giorni! “ sbottai

“ Hey nano non te la prendere stavo solo scherzando “ si difese spiazzato dalla mia risposta secca; non era da me prendermela per così poco, ma sentivo davvero i nervi a fior di pelle

“ Ah lascialo perdere Trè, è preoccupato per la sua bella! “ intervenne Al

“ Ci sarà anche Lizz con loro? “ chiese Mike fingendo disinteresse

“ Credo proprio di si… “ confermai

“ Cazzo Trè ti vuoi dare una mossa??? Schiaccia quell’acceleratore! “ urlò il mio migliore amico facendo sobbalzare tutti i presenti

“ Eh non rompere Pritchard sono già a tavoletta! “ protestò Trè

“ Bah che rottame del cazzo! “ sbuffò il bassista incrociando le braccia al petto

Con quella scenata mi era sparito ogni dubbio: Mike era cotto di Lizz! Era palese… Ma lui continuava a negarlo… scossi la testa sorridendo debolmente

“ E tu togliti quel sorrisetto soddisfatto dalla faccia! “ mi apostrofò per poi tornare a guardare fuori dal finestrino

Aaaah Mike!

Ok! Non so cosa dire ad essere sincera... Cioè questo capitolo... bah non lo so è stato un parto! Davvero non riuscivo più a venirne a una... Dunque, se non fosse chiaro ho fatto venire un infarto alla mamma di Kim XD no sul serio insomma mettetevi nei panni della signora: ha 5 figli a cui badare, si sta per risposare dopo che il suo primo matrimonio è stato un totale disastro e si vede lì alla porta il padre dei suoi figli! Penso che un infarto sia una cosa abbastanza realistica... almeno credo! Fatemi sapere se secondo voi ho esagerato che provvederò a riscrivere il capitolo =) 

Poi un altro chiarimento: per quanto riguarda Billie nel capitoloo precedente non l'ho specificato ma era andato da Oakland a Rodeo in pullman; mentre in questo capitolo, non essendoci nessun autobus che passava a quell'ora si è dovuto incamminare a piedi sperando in un passaggio di qualche anima pia... perchè insomma Rodeo- San Francisco a piedi la vedo un po' dura XD

Passiamo ai ringraziamenti  =)

Nowhere Is Paradise City:  ahahah in quel capitolo abbiamo messo Kim a nudo ma anche Trè non scherza! XD Beh mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo =) E i Guns mamma santa li adoro!!! =)

Icegirl46: Ahaha scusa non era mia intenzione provocarti un'attacco cardiaco =) Povero Billie che casa di matti XD 

Gloria Jailbird: =) vedo che Trè ha riscosso molto successo =) lo faremo girare nudo più spesso =) 

Ringrazio anche chi preferisce, segue e i lettori silenziosi! =) 

Con affetto

Littlediana <3

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: littlediana