CAPITOLO
N * 30
I
ragazzi restarono all’interno dell’occhio del
ciclone fino a quando la tempesta
si calmò un po’.
In
quel momento di calma, i ragazzi uscirono volando
dall’uragano.
I
ragazzi, mentre sorvolarono la città videro gli ingenti
danni provocati
dall'uragano: case distrutte, cartelli stradali sradicati e sparsi
ovunque...
“Che
disastro...”, disse Nancy guardandosi intorno.
“E'
vero...Se gli effetti del riscaldamento globale sono questi, dobbiamo
davvero
fare qualcosa per impedire che peggiori ancora.”,
concordò Kevin seriamente
mentre volava accanto alla ragazza.
“Sì,
avete ragione...Se non facciamo niente per ridurre il problema, tra un
po' non
ci resterà neanche un pianeta sul quale vivere.”,
disse Max cupamente.
“Già.”,disse
Nancy preoccupata.
“E
pensare che questa era una delle più famose e belle
città della
Florida...Guardate adesso com'è ridotta.”, disse
Fang.
“E'
vero...Non sembra più la Miami che conoscevamo.”,
concordò Gazzy tristemente.
“Avevi
ragione, Fang. Dobbiamo aiutare a fermare il riscaldamento
globale.”, disse Max
seriamente rivolgendosi al ragazzo.
“Cos’hai
detto ? Puoi ripetere ?”, le chiese Fang incredulo
continuando a volarle
accanto.
“Che
c’è di strano ? E comunque, non ho nessuna
intenzione di tornare in Antartide !
Faceva troppo freddo lì.”,
gli rispose
Max imbarazzata.
“Che
ne dite se mangiamo qualcosa e poi chiamiamo la dottoressa Martinez
?”, chiese
Fang guardando prima Max e poi gli altri ragazzi.
”Ottima
idea !”, gli rispose Max sorridendo felice.
Era
il giorno nel quale Max avrebbe dovuto parlare al Congresso del Governo
di
Washington riguardo al problema del riscaldamento globale.
I
ragazzi vennero fatti entrare in una stanza dove c’erano
molti esponenti
della politica
americana.
Prima
di entrare nella sala con i suoi amici,
Nancy vide Anne accanto alla dottoressa
Martinez.
“Mamma
!”, pensò Nancy guardandola e
sorridendo felice.
Anne
ricambiò, sorrise a sua volta e fece cenno alla figlia che
l’avrebbe aspettata
fuori.
“Vuoi
stare un po’ con lei ?”, le chiese Kevin sottovoce
parlandole all'orecchio
destro.
Nancy
annuì, sorridendo.
“Mi
sento malissimo…Non ce la posso fare…”,
disse Max agitata.
“Ce
la farai, invece. Sei l’indistruttibile Max, no ?”,
le chiese Fang
pacatamente cercando di calmarla.
“Andrà
tutto bene, Max. Siamo tutti con te. Non sei da sola.”, le
disse Nancy
sorridendo.
Max
guardò ogni membro dello stormo,
calmandosi un po’.
“E’
che non ho mai fatto nulla di così difficile.”,
disse loro Max nervosa.
“Tranquilla,
Max. Andrà tutto bene e se qualcuno prova a metterti i
bastoni tra le ruote, ci
penseremo noi a fermarlo !”, le disse Iggy sorridendo.
“Certo,
Igg ha ragione. Non ti devi preoccupare, Max.”,
concordò Nancy sorridendo a sua
volta.
Max
li guardò un momento, poi sospirò e
disse:”E va bene, ragazzi. Lo farò, ma
spero che finisca il più presto possibile ! Non sono fatta
per stare al centro
dell'attenzione.”
Tutti
i ragazzi le sorrisero incoraggianti.
“Max,
hai tutto ? I tuoi appunti ?”, le chiese Brigid.
“Sì.”,
le rispose la ragazza.
“Okay.
Credo siano pronti ad ascoltarti.”, le disse
Brigid sorridendo.
“Forza,
Max. Questa è la tua missione.”, la
incoraggiò Jeb.
Max
annuì e salì sul podio in fondo alla sala.
Scese
il silenzio e Max iniziò il suo discorso sotto gli occhi dei
ragazzi dello
stormo, degli scienziati
della Wendy K,
di Jeb, della dottoressa Martinez e di Anne.
“Grazie
per avermi invitata qui oggi. Sono qui per
parlarvi di un grave problema che minaccia il nostro
pianeta.”, iniziò a dire Max.
“L’uomo
si è molto evoluto, ha inventato delle
cose incredibili. Le persone sono riuscite a fermare e far
ripartire un
cuore umano, hanno addirittura creato degli esseri come
me…Ma tutto questo
progresso, questo sfruttamento delle
risorse naturali ha i suoi prezzi.”, continuò Max
seriamente.
“Ogni
giorno inquiniamo il pianeta con lo scarico
delle automobili, distruggiamo chilometri quadrati di boschi e il suolo
coltivabile sta
diminuendo. Le invenzioni delle persone stanno inquinando e sconvolgendo il nostro pianeta. Sapete
una cosa ? Noi
abbiamo solo un pianeta e se non facciamo qualcosa
subito per salvarlo, non lo avremo più e non
ci saremo più nemmeno noi. Bisogna investire sulle fonti
energetiche
alternative…Bisogna agire subito. Ormai non ci è
rimasto molto tempo…O volete
aspettare che l’oceano sommerga le vostre case e le vostre
famiglie ?”,
concluse Max seriamente guardando la sua platea.
“Bel
discorso, Max.”, pensò Nancy
sorridendo e guardando
l’amica.
Dopodiché
Max scese dal palco e tornò dai suoi
amici.
“Sei
stata grande, Max !”, si complimentò Nudge.
“E’
vero.”, confermò Fang.
Nel
frattempo, l’aula di stava svuotando.
Nancy
vide Anne fuori dalla porta e la raggiunse.
“Ciao,
tesoro !”, esclamò la donna felice, abbracciandola.
“Ciao,
mamma !”, le rispose Nancy abbracciandola a sua volta.
Quando
si allontanarono, Nancy le disse: “Mamma, senti…se
non ti ho scritto è perché
non avevo dietro lo
zaino…”
“Sì,
lo so. La mamma di Max mi ha spiegato tutto: dal vostro rapimento in
Antartide
all’asta di Miami.”, disse Anne sorridendo.
“E
poi…ecco qui la tua roba. Jeb me l’ha fatta
avere.”, le disse la madre
porgendole lo zaino.
“Wow
! Grazie.”, le disse Nancy prendendo lo zaino con dentro il
pc, il cellulare e
la macchina fotografica.
“Mamma,
senti…”, disse poi Nancy.
“Dimmi,
Nancy.”, le rispose la donna guardandola intuendo che la
figlia le stava per
dire qualcosa che la imbarazzava.
“Se
per te non è un problema…vorrei tornare un
po’ a casa.”, le disse Nancy.
“Ehi,
parla al plurale. Vengo anch’io.”, aggiunse Kevin
sorridendo avvicinandosi.
“Ciao,
Kevin. Questo era sottointeso…”, disse Anne
guardando il ragazzo sorridendo,
poi, rivolgendosi a entrambi disse loro: “E comunque non
c’è assolutamente
nessun problema, ragazzi. Sarò felice di avervi per
casa.”
Nancy
e Kevin si scambiarono un sorriso.
“Okay,
allora andiamo a dirlo agli altri, va
bene ?”, chiese Nancy al ragazzo.
Kevin
annuì e, insieme raggiunsero il resto dello stormo.
“Ragazzi.”,
li chiamò Nancy.
Tutti
si voltarono nella sua direzione.
“Che
c’è ?”, le chiese Max.
“Io
e Kevin staremo un po’ da mia madre. Volete
venire ?”, le rispose Nancy.
Max,
capendo che l’amica voleva stare un po’ da sola con
la madre e con Kevin, le
rispose sorridendo:”No, grazie. Noi dobbiamo andare alla
Scuola speciale per
Mutanti Alati !”
“Max,
non si chiama così !”, la rimproverò la
dottoressa Martinez.
“Che
Scuola ?”, le domandò Nancy.
Allora
Max raccontò all’amica della scuola
speciale situata in Virginia che le autorità del Governo avevano costruito
apposta per loro.
“Ho
capito…Allora, ci vedremo tra un po’.”,
disse Nancy.
Max
la guardò, poi le disse: “Già e,
comunque, sentiamoci per telefono e per
e-mail.”
“Certo
!”, le rispose Nancy.
A
Nancy dispiaceva lasciare i suoi amici, ma
voleva davvero passare del tempo con sua madre e con Kevin
e,
soprattutto, vivere una vita normale…almeno per un
po’.
“Okay,
allora ci vediamo ragazzi.”, li salutò Kevin.
“Ciao.”,
lo salutarono Gazzy e Fang in coro.
“E
prenditi cura di Nancy.”, le disse Iggy sorridendo.
“Come
sempre, Igg.”, gli rispose Kevin sorridendo.
“Oh,
non ricominciate voi due ! So badare benissimo a me
stessa !”, sbottò Nancy imbarazzata
incrociando le braccia al petto.
Gli
altri ragazzi la guardarono sorridendo.
Nancy
abbracciò a turno tutti, poi, quando si
allontanò da Max le disse: “A presto,
Max.”
“Contaci…E
comunque, goditi questo periodo.”, le rispose Max sorridendo.
Nancy
sorrise e, prendendo Kevin per mano si voltò verso la madre.
“Allora
? Vogliamo andare ?”, chiese loro Anne.
“Sì,
siamo pronti.”, le rispose Nancy sorridendo.
Poi,
i tre si avvicinarono al parcheggio, dove c’era la macchina
di Anne, la jeep
blu.
FINE
CAPITOLO N
* 30