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Autore: nancyiry    04/05/2011    0 recensioni
ciao a tutti. cosa posso dirvi di questa storia ? prima di tutto, vi consiglio di leggervi la mia precedente perchè sono colelgate e questa è la continuazione.la storia che ho scritto e pubblicato in precedenza, si intitola this is the life. anche questa mia seconda fax narra le avventure di Max e dei suoi compagni...leggete pure e fatemi sapere che ne pensate !
nancyiry
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO N * 30

 

I ragazzi restarono all’interno dell’occhio del ciclone fino a quando la tempesta si calmò un po’.

 

In quel momento di calma, i ragazzi uscirono volando dall’uragano.

I ragazzi, mentre sorvolarono la città videro gli ingenti danni provocati dall'uragano: case distrutte, cartelli stradali sradicati e sparsi ovunque...

“Che disastro...”, disse Nancy guardandosi intorno.

“E' vero...Se gli effetti del riscaldamento globale sono questi, dobbiamo davvero fare qualcosa per impedire che peggiori ancora.”, concordò Kevin seriamente mentre volava accanto alla ragazza.

“Sì, avete ragione...Se non facciamo niente per ridurre il problema, tra un po' non ci resterà neanche un pianeta sul quale vivere.”, disse Max cupamente.

“Già.”,disse Nancy preoccupata.

“E pensare che questa era una delle più famose e belle città della Florida...Guardate adesso com'è ridotta.”, disse Fang.

“E' vero...Non sembra più la Miami che conoscevamo.”, concordò Gazzy tristemente.

“Avevi ragione, Fang. Dobbiamo aiutare a fermare il riscaldamento globale.”, disse Max seriamente rivolgendosi al ragazzo.

“Cos’hai detto ? Puoi ripetere ?”, le chiese Fang incredulo continuando a volarle accanto.

“Che c’è di strano ? E comunque, non ho nessuna intenzione di tornare in Antartide ! Faceva troppo freddo lì.”,  gli rispose Max imbarazzata.

“Che ne dite se mangiamo qualcosa e poi chiamiamo la dottoressa Martinez ?”, chiese Fang guardando prima Max e poi gli altri ragazzi.

”Ottima idea !”, gli rispose Max sorridendo felice.

 

 

Era il giorno nel quale Max avrebbe dovuto parlare al Congresso del Governo di Washington riguardo al problema del riscaldamento globale.

I ragazzi vennero fatti entrare in una stanza dove c’erano molti esponenti della  politica americana.

Prima di entrare nella sala con i suoi  amici, Nancy vide Anne accanto alla  dottoressa Martinez.

Mamma !”, pensò Nancy guardandola e sorridendo felice.

Anne ricambiò, sorrise a sua volta e fece cenno alla figlia che l’avrebbe aspettata fuori.

“Vuoi stare un po’ con lei ?”, le chiese Kevin sottovoce parlandole all'orecchio destro.

Nancy annuì, sorridendo.

 

“Mi sento malissimo…Non ce la posso fare…”, disse Max agitata.

“Ce la farai, invece. Sei l’indistruttibile Max, no ?”, le  chiese Fang pacatamente cercando di calmarla.

“Andrà tutto bene, Max. Siamo tutti con te. Non sei da sola.”, le disse Nancy sorridendo.

Max guardò ogni membro dello stormo,  calmandosi un po’.

“E’ che non ho mai fatto nulla di così difficile.”, disse loro Max nervosa.

“Tranquilla, Max. Andrà tutto bene e se qualcuno prova a metterti i bastoni tra le ruote, ci penseremo noi a fermarlo !”, le disse Iggy sorridendo.

“Certo, Igg ha ragione. Non ti devi preoccupare, Max.”, concordò Nancy sorridendo a sua volta.

Max li guardò un momento, poi sospirò e disse:”E va bene, ragazzi. Lo farò, ma spero che finisca il più presto possibile ! Non sono fatta per stare al centro dell'attenzione.”

Tutti i ragazzi le sorrisero incoraggianti.

“Max, hai tutto ? I tuoi appunti ?”, le chiese Brigid.

“Sì.”, le rispose la ragazza.

“Okay. Credo siano pronti ad ascoltarti.”, le disse  Brigid sorridendo.

“Forza, Max. Questa è la tua missione.”, la incoraggiò Jeb.

Max annuì e salì sul podio in fondo alla sala.

 

Scese il silenzio e Max iniziò il suo discorso sotto gli occhi dei ragazzi dello stormo, degli  scienziati della Wendy K, di Jeb, della dottoressa Martinez e di Anne.

“Grazie per avermi invitata qui oggi. Sono qui per  parlarvi di un grave problema che minaccia il  nostro pianeta.”, iniziò a dire Max.

“L’uomo si è molto evoluto, ha inventato delle  cose incredibili. Le persone sono riuscite a fermare e far ripartire un cuore umano, hanno addirittura creato degli esseri come me…Ma tutto  questo progresso, questo sfruttamento delle risorse naturali ha i suoi prezzi.”, continuò Max seriamente.

“Ogni giorno inquiniamo il pianeta con lo scarico  delle automobili, distruggiamo chilometri quadrati  di boschi e il suolo coltivabile sta diminuendo. Le invenzioni delle persone stanno inquinando  e sconvolgendo  il nostro pianeta. Sapete una cosa ? Noi abbiamo solo un pianeta e se non facciamo qualcosa  subito per salvarlo, non lo avremo più e non ci saremo più nemmeno noi. Bisogna investire sulle fonti energetiche alternative…Bisogna agire subito. Ormai non ci è rimasto molto tempo…O volete aspettare che l’oceano sommerga le vostre case e le vostre famiglie ?”, concluse Max seriamente guardando la sua platea.

 

 

Bel discorso, Max.”, pensò Nancy sorridendo e  guardando l’amica.

Dopodiché Max scese dal palco e tornò dai suoi  amici.

“Sei stata grande, Max !”, si complimentò Nudge.

“E’ vero.”, confermò Fang.

 

Nel frattempo, l’aula di stava svuotando.

Nancy vide Anne fuori dalla porta e la raggiunse.

“Ciao, tesoro !”, esclamò la donna felice, abbracciandola.

“Ciao, mamma !”, le rispose Nancy abbracciandola a sua volta.

Quando si allontanarono, Nancy le disse: “Mamma, senti…se non ti ho scritto è perché non  avevo dietro lo zaino…”

“Sì, lo so. La mamma di Max mi ha spiegato tutto: dal vostro rapimento in Antartide all’asta di Miami.”, disse Anne sorridendo.

“E poi…ecco qui la tua roba. Jeb me l’ha fatta avere.”, le disse la madre porgendole lo zaino.

“Wow ! Grazie.”, le disse Nancy prendendo lo zaino con dentro il pc, il cellulare e la macchina fotografica.

“Mamma, senti…”, disse poi Nancy.

“Dimmi, Nancy.”, le rispose la donna guardandola intuendo che la figlia le stava per dire qualcosa che la imbarazzava.

“Se per te non è un problema…vorrei tornare un po’ a casa.”, le disse Nancy.

“Ehi, parla al plurale. Vengo anch’io.”, aggiunse Kevin sorridendo avvicinandosi.

“Ciao, Kevin. Questo era sottointeso…”, disse Anne guardando il ragazzo sorridendo, poi, rivolgendosi a entrambi disse loro: “E comunque non c’è assolutamente nessun problema, ragazzi. Sarò felice di avervi per casa.”

Nancy e Kevin si scambiarono un sorriso.

“Okay, allora andiamo a dirlo agli altri, va  bene ?”, chiese Nancy al ragazzo.

Kevin annuì e, insieme raggiunsero il resto dello stormo.

 

“Ragazzi.”, li chiamò Nancy.

Tutti si voltarono nella sua direzione.

“Che c’è ?”, le chiese Max.

“Io e Kevin staremo un po’ da mia madre. Volete  venire ?”, le rispose Nancy.

Max, capendo che l’amica voleva stare un po’ da sola con la madre e con Kevin, le rispose sorridendo:”No, grazie. Noi dobbiamo andare alla Scuola speciale per Mutanti Alati !”

“Max, non si chiama così !”, la rimproverò la  dottoressa Martinez.

“Che Scuola ?”, le domandò Nancy.

Allora Max raccontò all’amica della scuola  speciale situata in Virginia che le autorità del  Governo avevano costruito apposta per loro.

“Ho capito…Allora, ci vedremo tra un po’.”, disse Nancy.

Max la guardò, poi le disse: “Già e, comunque, sentiamoci per telefono e per e-mail.”

“Certo !”, le rispose Nancy.

A Nancy dispiaceva lasciare i suoi amici, ma  voleva davvero passare del tempo con sua madre e con Kevin e, soprattutto, vivere una vita normale…almeno per un po’.

“Okay, allora ci vediamo ragazzi.”, li salutò Kevin.

“Ciao.”, lo salutarono Gazzy e Fang in coro.

“E prenditi cura di Nancy.”, le disse Iggy sorridendo.

“Come sempre, Igg.”, gli rispose Kevin sorridendo.

“Oh, non ricominciate voi due ! So badare benissimo a me  stessa !”, sbottò Nancy imbarazzata incrociando le braccia al petto.

Gli altri ragazzi la guardarono sorridendo.

Nancy abbracciò a turno tutti, poi, quando si  allontanò da Max le disse: “A presto, Max.”

“Contaci…E comunque, goditi questo periodo.”, le rispose Max sorridendo.

Nancy sorrise e, prendendo Kevin per mano si voltò verso la madre.

 

 

“Allora ? Vogliamo andare ?”, chiese loro Anne.

“Sì, siamo pronti.”, le rispose Nancy sorridendo.

Poi, i tre si avvicinarono al parcheggio, dove c’era la macchina di Anne, la jeep blu.

 

FINE CAPITOLO N * 30

  
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