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Autore: SassyUnicorn    04/05/2011    4 recensioni
« Quindi tu non suoni la chitarra.» deduco ripensando a quella povera e innocente chitarra nelle sue mani pallide.
« No, canto» sorride un pò imbarazzato.
« Mi piacerebbe sentirti.» ammetto ma me ne pento quando punta i suoi verdi occhi nei miei, merda.
3mila wat mi percorrono la schiena, i suoi occhi sono fottutamente stupendi, magnetici. non posso distogliere lo sguardo da lui.
Continuiamo a scrutarci e a volte a sorriderci, poche parole. La cosa dovrebbe essere imbarazzante ma non c'è un filo di imbarazzo nell'aria.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'What if I'm pregnant?'
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#2 « Ehy Mik!» faccio per salutare Mikey ma mi si para davanti Kate. « Ciao Frank!» sorriso a 1234567 denti.
« Ciao Kate.» dico normalmente.
« C-Come stai?» altro sorriso.
« Si va avanti, tu?» io e Kate abbiamo fatto insieme tutte le scuola ma non c'è mai stata troppa confidenza, questo avvicinamento mi sorprende.
« Bene bene,» si guarda intorno « Bhè ti volevo dire.. hai.. hai sentito del ballo?» cerca di non avere un contatti visivo, è agitata..
« In verità no.» scrollo le spalle, vedo Mik che sta per entrare, cazzo! « Kate ti.. ti dispiace se ne riparliamo?» le do una pacca sulla spalla e corro verso Mik.
« Mik cazzo!» finalmente si gira dopo che gli ho afferrato la spalla.
« Frank!»
« Mi hai lasciato nelle mani di Kate, mi devi una birra.» ridiamo entrambi.
« Che voleva?»
« Da brava gentil donna mi ha informato che la scuola sta organizzando un ballo, credo di fine anno.» Mik si ferma e mi fissa con aria sconvolta.
« E tu.. hai pianto Kate là in mezzo» punta un dito alla porta « per.. per nulla! Insomma che avevi di importante da dirmi!»
« Ehy ehy calmo!» cerco di dire ma Mik mi interrompe « Calmo un cazzo Frank! Quella povera ragazza ti viene dietro da quanto ti conosco e ti conosco da quando sei nato!»
La mascella quasi mi cade « E tu l'hai lasciata lì! Chissà quanto c'ha messo a convincersi a parlarti, tipo 20 pigiama party!»
«Mik, smettila.» Kate non mi aveva mai cagato di striscio « e poi le ho detto che ne riparliamo. Avevo una cosa troppo importante da dirti.»
Mi fa un cenno per continuare.
«Ricordi Ray? Campeggio?» sono eccitato e Mik se ne accorge.
« Si dimmi!» alza un pò la voce iniziando a capire, forse ha capito che è importante!  
« E' tornato in città!» quasi urlo e Mik inizia a picchiarmi per l'eccitazione.
« Cazzo e.. e come lo sai? Insomma cazzo! C'hai parlato?»
« Mia madre ha incontrato la madre, solite chiacchiere e mi ha detto che settimana prossima si trasferiscono in città.»
Entrambi abbiamo un unico interrogativo ma per paura di una risposta negativa taciamo tutti e due, siamo troppo eccitati all'idea di riformare quella "band" con Ray. L'estate in campeggio più bella della mia vita. Ray suonava la chitarra, Mik era alle prime armi con il basso e io amavo di già la mia chitarra, iniziai anche a cantare qualcosa ma la mia voce non mi è mai piaciuta come solista. Ray è il solo, dopo Mik, che conosce "il vero Frank", quello libero dai suoi problemi, quello che si lascia andare, quello a cui scendono le lacrime quando suona la canzone preferita di suo padre.
« Mik ma credi davvero che Kate mi venga dietro dai tempi della pietra?» gli chiedo ripensando al discorso iniziale.
« Si bhè-» Mik viene interrotto da uno spintone che lo fa sbattere contro di me che mi fa sbattere al muro «MERDA!» urlo « Mik ma ce l'hai con la mia testa? Merda!» ennesima botta alla testa.
« Scusa non è colpa d Mik,» e ora Gerard da dove era uscito? « volevo chiamarlo ma mi hanno spintonato un pò troppo forte e mi sono schiantato con voi..» sembrava.. dispiaciuto.
« Tranquillo.» taglio corto.
Da quel giorno a casa di Mik cerco di non guardare più Gerard negli occhi, anzi cerco di non incontrare più Gerard. Non c'è un valido motivo per ignorarlo, semplicemente un certo instinto mi dice di farlo..
« Ti fa male?» interviene Mik.
« No sul serio, ormai mi ci sto abituando!» rido nervoso, quel ragazzo mi fa male.
« Dai ti porto in infermeria.» insiste Gerard.
« No ragazzi sto bene cazzo.» scaccio le mani dei due fratelli che cercano di trascinarmi « E' una piccola botta, passerà.»
« Allora vi lascio, a dopo Mik.» Gerard ci saluta e sale le scale a due a due, forse è tardi, ma la campanella è suonata?
Non faccio in tempo a chiedere che Mik mi precede 
« Si, è suonata da più di venti minuti.» ridiamo e ci salutiamo, io Matemtica lui Fisica.


***


Lascio i libri nel mio armadietto, finalmente è venerdì, e vado verso l'uscita. Mi aspetta una bella passeggiata, Mik esce frà un ora e mamma è a lavoro.
Mi accendo una sigaretta e inizio a camminare, ho dimenticato anche l'Ipod a casa ma la stanchezza mi impedisce di imprecare.
Quasi striscio i piedi mentre cammino, l'ora di sport mi ha stremato, trovo una panchina e decido di fare una pausa. Camminare mi piace ma oggi non è girnata, il sole è anche forte. Sento un clacson, mi volto e mi copro gli occhi dal sole.
« Frank!» non riesco a capire chi ci sia in macchina e il rumore delle macchine non mi fa riconoscere la voce così decido di avvicinarmi
« Frank, sono Gerard..» perchè non mi sono stato seduto? « Vuoi un passaggio? sembri stanco.» ride osservando la mia faccia.
Mi guadro intorno quasi con la speranza di trovare mia madre che mi aspetta in macchina, osservo di nuovo lui che si è sporto verso il finestrino. Accetto.
« Umh va.. va bene, grazie.» salgo in macchina e di nuovo quell'odore familiare mi accoglie, sorrido.
« Dove devo andare?» mi chiede all'incrocio.
« Destra e poi la prima a sinistra.» dico osservando la strada.
Un silenzio imbarazzante persiste anche quando li faccio cenno di fermarsi e scendo dalla macchina. Di nuovo mi guardo intorno, vedo l'ora e senza pensarci lo invito dentro.
« Ti va di bere un caffè? Sono le undici ancora, sempre se non hai da fare insomma i-» parlo a manetta ma mi interrompe.
« Si, adoro il caffè.» mi sorride e scende dalla macchina, la sua bellezza mi stende. Un momento, ho appena definito indirettamente Gerard  bellissimo? Merda.
Entriamo dentro e lo invito a fare come se fosse a casa sua.
Accendo la macchinetta del caffè e dopo accendo la tv, ho bisogno di musica.
Scambiamo qualche parola e gli porgo la tazza colma di caffè.
« Oddio!» mi trattengo dall'urlare come faccio di solito, prendo il telecomando ed inizio ad alzare il volume. I Muse in tv. « Merda adoro Plug in Baby.» sussurro. Gerard mi sta fissando forse ma non me ne curo, la mia canzone preferita dei Muse in tv merita tutta la mia attenzione.
Canticchio ancora un pò dopo che è finita e mentre abbasso in volume Gerard spezza il silenzio,
« Ti piacciono i Muse?» domanda retorica.
« Si, parecchio.» sorrido, che cosa ovvia.
« Piacciono anche a me.» questo mi fa scattare come una molla.
« Figo!» trattengo l'entusiasmo, non voglio sembrare una quindicenne alla sua prima cotta, mi sono definito una quindicenne alla sua prima cotta? ma merda.
Continuiamo a parlare un pò di musica e robe varie, scopro che Gerard vuole frequentare l'Accademia di belle arti e che è nella "band" della scuola.
« Non sapevo nemmeno che la scuola avesse una "band" » ammetto.
« Bhè la mia vecchia scuola mi ci ha infilato subito, e ad essere sincero non trovo che sia organizzata bene la cosa.»scuote il capo.
Gerard era ritornato dalla madre, i genitori sono separati e inizialmente aveva preferito il padre per vivere. Qualche settimana fa è ritornato, non l'avevo mai conosciuto prima, Mik mi parlava molto di lui, dei suoi fumetti e di come fosse stralunato. 
« Quindi tu non suoni la chitarra.» deduco ripensando a quella povera e innocente chitarra nelle sue mani pallide.
« No, canto» sorride un pò imbarazzato.
« Mi piacerebbe sentirti.» ammetto ma me ne pento quando punto i suoi verdi occhi nei miei, merda.
3mila wat mi percorrono la schiena, i suoi occhi sono fottutamente stupendi, magnetici. Il telefono mi vibra in tasca ma non me ne curo, non posso distogliere lo sguardo da lui.
Continuiamo a scrutarci e a volte a sorriderci, poche parole. La cosa dovrebbe essere imbarazzante ma non c'è un filo di imbarazzo nell'aria.
La mano che tiene la tazza e diventata gelida quindi decido di muoverla e involontariamenente sfioro la sua, anch'essa gelida, per un attimo distolgo lo sguardo e fisso le nostre mani che si sfiorano, devo mettere fine al momento.
« Mi.. mi passi la tazza?» dico alzandomi e dirigendomi al lavello per sciacquare la tazza.
« Certo.» è dietro di me, lo sento. Il suo alito mi ha accarezzato il collo e per un attimo mi ha fatto chiudere gli occhi dal piacere, mi volto per prendere la sua tazza e ci troviamo viso e viso, che situazione strana.
Non un filo di malizia nei suoi occhi, solo un pò di timore nei miei, so di volerlo baciare e so anche che il mio instinto agisce da se ma questa situazione è davvero, fottutamente, perfetta. Le sue braccia quasi mi stringono appogiate al bancone, un grande sorriso gli dipinge il volto.
« Hai le labbra sporche!» mi dice ridendo divertito tutto ad un tratto. Instintivamente mi copro la bocca « Merda sul serio?» le mie gote vanno a fuoco.
« Si ma poco guarda giusto..» mi toglie la mano da davanti alla bocca e mi trova mentre mi lecco il labbro superiore. « Si, hai fatto.» ride.
Si sposta e la sua lontananza quasi mi pesa.
« Frank, grazie del caffè ora devo proprio andare. E' l'una, non vorrei che mia madre mi desse per disperso.» l'una!?
« Umh.. uao già l'una, mia madre dovrebbe arrivare a momenti.» sussurro sentendo ancora la mancanza di.. lui.
« Grazie ancora, alla prossima.» mi fa un cenno con la mano e sparisce, sento la porta chiudersi e quella pesantezza farsi più forte.
Sapevo di essere bisessuale ma Gerard.. no cazzo.
Mi picchio la testa con fare teatrale e vado in stanza, credo che non ne uscirò fino a lunedì mattina.
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Salve a tutti, sono di nuovo qui con questa storia che non ha pretese!
Ringrazio chi la segue, chi l'ha recensita e anche solo chi l'ha letta.
Kiss, -Gee
   
 
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