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Autore: Jaded_Mars    05/05/2011    2 recensioni
Due anime che si perdono in una notte d'estate, riusciranno a ricongiungersi?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nikki uscì da casa di Gem, la sua pubblicista, felice di averle chiesto giorni prima di ritirare l’anello per conto suo. Era troppo prezioso per rischiare di non riuscire a prenderlo e visto gli imprevisti che gli erano successi, non aveva fatto altro che bene. Diede un’ultima occhiata a quel prezioso regalo prima di infilarlo al sicuro nella tasca della giacca e ripartire verso casa di Holly. ‘E’ perfetto per lei’. Sentiva però che spiegarle che c’era stato un incidente sulla freeway e che avevano chiuso momentaneamente le uscite sarebbe suonata solo come una scusa ridicola, però era la verità e sperava che sarebbe riuscito a farsi perdonare. Gli venne in mente che forse avrebbe potuto chiamarla a casa per avvertirla, quando era ancora da Gem. Ora, però, non avrebbe fatto altro che perdere altro tempo tornando indietro, ci avrebbe messo meno ad arrivare e raccontarle tutto di persona. Erano settimane che non aspettava altro che vederla, poterla abbracciare e baciare, fare l’amore con lei per tutta la notte e tutto il giorno, sentire il suo corpo muoversi contro il suo, diventare tutt’uno col suo. La desiderava più di ogni altra cosa  in quel momento,  non vedeva l’ora di averla davanti e farle la proposta. Chissà come l’avrebbe presa, se sarebbe stata entusiasta o chissà che altro. In cuor suo ovviamente sperava che avrebbe accettato senza esitazioni, però sapeva anche che era una proposta avventata, avevano parlato di matrimonio giusto un paio di volte, così alla leggera, non avevano mai affrontato l’argomento seriamente. Senza poi tralasciare il fatto che lui aveva trent’anni certo, era ora che si sistemasse, ma Holly era più giovane, magari non se la sentiva di fare un passo così importante a ventiquattro anni, con lui per di più. Stavano iniziando ad attanagliarlo mille dubbi improbabili mentre era in ascensore, aspettando di  arrivare al piano. Sul pianerottolo si raddrizzò la giacca e finì di abbottonare la camicia che aveva lasciata mezza aperta per tutto il tempo e che per le corse si era un po’ sgualcita. Diede un’occhiata all’orologio, le dieci. Si aspettava un cazziatone da Holly, anche se  non era il tipo. Anzi in realtà proprio non sapeva che aspettarsi. Nella mano che si era tagliato stringeva una rosa rossa, gliel’aveva data Gem assieme all’anello, sicura che avrebbe fatto fare una figura migliore a quel fulminato. Nikki sperò che fosse davvero di aiuto, anche se la sua ragazza non era di quelle che si conquistava con due moine e un fiore. Suonò il campanello due volte, come era abitudine. Ma quando ad aprire fu  una furiosa Liz in vestaglia che lo coprì di insulti, gli venne il panico. Era davvero arrabbiata,  sapeva di averla fatta grossa.  Ma era anche vero che Liz non lo amava molto, era la migliore amica di Holly, ma lo sopportava solo in nome di quell’amicizia. Lo trovava tutto fuorché interessante ed affidabile ed adatto alla sua amica. Credeva che prima o poi l’avrebbe delusa e ferita con qualche suo gesto. Liz non aspettava altro che compisse qualche passo falso per poterglielo rinfacciare e quella sera, secondo lei, non aveva fatto altro che dimostrare la sua tesi col suo comportamento. Nikki, dopo l’iniziale disorientamento provò a calmarla. Doveva assolutamente parlare con Holly e tentò di entrare.

“Non c’è, mi spiace” Liz era ferma sull’uscio a braccia incrociate.

“Dai avanti Liz, fammi entrare, le devo parlare.”

“Dì, non hai sentito belloccio? Ho detto che non è in casa.”  Disse granitica e irremovibile.

“Liz ti prego, devo vederla…” supplicò Nikki. Non voleva sprecare energie in stupidi giochi di forza con lei e le spiegò tutto dall’inizio, sperando che almeno avesse un minimo di comprensione una volta conosciuta la storia completa. Liz, era estremamente prevenuta, non voleva credere a una parola, era troppo futile come scusa. Figuriamoci poi sposarla, addirittura, l’aveva decisamente sparata grossa quella volta. Gli rise in faccia. Nikki stava perdendo la pazienza, gli formicolavano le mani, le avrebbe volentieri tirato un cazzotto, ma si trattenne. Invece frugò in tasca, tirò fuori la scatolina con l’anello e glielo mise sotto il naso. “Ci credi ora? E’ abbastanza come prova?! Ora per favore mi dici dov’è andata Holly? ”. Liz, presa in contropiede, si zittì. Non ci avrebbe mai creduto altrimenti, ma questa volta Nikki faceva davvero sul serio. Scrutò con attenzione il viso del moro, per capire, convincersi del tutto. Un misto di urgenza ed esasperazione traspariva dai suoi occhi chiari, che stavano diventando lucidi ogni momento che passava. La ragazza si arrese.

 “E’ andata alla spiaggia, con Sally, Todd, Lucy e gli altri a vedere i fuochi, al solito posto. Era anche venuta a cercarti a casa, visto che eri sparito. Certo che sei proprio un coglione eh Sixx, potevi avvisare anziché fare tutto questo mistero. Lo sai che ci teneva, oggi è il vostro anniversario, non ti vede da settimane, bastava una chiamata e si sarebbe sistemato tutto.”
Il suo tono era tranquillo ma severo, come se stesse parlando a un bambino che aveva fatto una marchella, non c’era più traccia di rancore.

 “Però adesso vedi di muoverti e schizzare da lei, sono sicura che sei ancora in tempo per farla diventare la serata speciale che doveva essere… Dai vai!” e diede una piccola spinta a Nikki, facendolo indietreggiare. Mentre le porte dell’ascensore si chiudevano lui le sillabò un grazie pieno di riconoscenza.  Per l’ennesima volta in quella serata che sembrava infinita, risalì in sella alla sua Harley e si mise in viaggio verso Santa Monica.
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Quando arrivò, la spiaggia era un brulicare unico di persone, c’erano piccoli fuochi ogni dove, anche se normalmente era proibito, quel giorno era un’eccezione. Nikki aveva lasciato la moto non lontano dalla postazione 15 della lifeguard. Iniziava a fare freschino, l’aria di mare inumidiva quella giornata calda. Nonostante Liz gli avesse detto che Holly avrebbe raggiunto i suoi amici, lui era sicuro di trovarla lì, un po’ più isolato rispetto al centro della festa, più tranquillo, adatto per pensare. Quello era il posto dove erano andati la sera del loro primo appuntamento, dove avevano visto l’alba insieme e dove avevano aperto i loro cuori l’uno all’altra.  Andò con passo deciso verso la torretta, e mentre si avvicinava diventava sempre più definita la silhouette della sua ragazza, seduta a piedi nudi nella sabbia, con quel bel vestito bianco, i lunghi capelli scomposti dalla brezza marina.  Stretta nella sua giacca di pelle, era seria, assorta nei suoi pensieri, fragile e sicura allo stesso tempo.  Non si era accorta che fosse lì. Forse era tutta colpa della lontananza che li aveva separati, ma le sembrava ancora più bella di come se la ricordava, non c’era una di quelle polaroids di lei che si portava dietro che le rendesse davvero giustizia.  In quel momento capì che stava per fare la cosa più giusta che avesse mai fatto, era davvero con lei che avrebbe voluto passare tutto il resto della sua vita. Fece un respiro profondo e proseguì verso di lei. 

   
 
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