Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Herm735    05/05/2011    7 recensioni
“Credo che sia il momento opportuno per parlare della profezia.” [...] "Il suo cuore è puro, incontaminato. Dovrà affrontare un lungo viaggio, e alla fine la metà del suo cuore sarà con lei per sempre.” Aveva scoperto che avevano due possibili ipotesi su cosa significasse quella frase.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Ginny Weasley, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'WANTED'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve ragazzi! Per prima cosa, ringrazio roxy_xyz, Alexy89, Jollyna, SweetBlueNight che hanno recensito il capitolo precedente.

Buona lettura!





Quando l'amore basta


Da fuori la tenda riusciva già a sentire le voci delle due donne all'interno.
Si chiese come potessero essere in grado, in un momento come quello, di fare discorsi tanto frivoli.
“Devo ancora scegliere gli addobbi e tutto il resto. Comunque penso che se ne occuperà mia madre adesso che è qui.”
“Infondo è il sogno di ogni madre occuparsi del matrimonio della propria figlia, no?”
Delle risate riempirono la tenda.
“Luna, devo parlarti di una cosa. Però devi essere molto discreta a riguardo, non ne ho parlato nemmeno a Draco ancora.”
Non sentì una risposta, quindi immaginò che la donna si fosse limitata ad annuire.
“Hermione, quando è tornata, ti ricordi, giusto? Quando eravamo dentro la tenda, e...ecco lei, m-mi ha detto...” si chiese se il balbettamento fosse dovuto a nervosismo o ad imbarazzo. Riusciva a percepire entrambe le emozioni provenire dalla ragazza dentro la stanza.
“Avanti Ginny, cosa ha detto Hermione?”
“Ha detto...” con un gesto nervoso si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. “Ha detto che sarà certamente un maschio.”
Ci fu un istante di silenzio, seguito da un piccolo urlo.
“Oh mio Dio!”
“Luna, abbassa la voce, te l'ho detto. Draco non lo sa ancora.”
Di nuovo silenzio.
“Perché non gliene hai parlato? Hai paura che non sia...non sia quello che vuole?”
“No” si affrettò a rispondere l'altra donna. “No, non è quello. Però guardiamo in faccia la realtà, Luna. Draco mi permette a malapena adesso di fare i turni di guardia. Cosa pensi che farebbe se sapesse che aspetto suo figlio?”
“A volte non capisco come fai a stare con lui. Se Ron mi dicesse cosa fare, io...Dio, credo che impazzirei.”
“A volte non lo capisco neanche io.”
Rimase spiazzata dall'improvviso senso di impotenza che aveva riempito la sfera emotiva della rossa. Perché si sentiva in obbligo di stare con il piccolo Malfoy? Perché non sembrava felice delle sue scelte?
Qualcosa le sfuggiva. Qualcosa che non riusciva a comprendere.
E poi, improvvisamente, la mente della ragazza proiettò nella sue una serie di immagini che resero tutto incredibilmente chiaro.
Aveva le risposte che cercava.
Rifiutandosi di origliare oltre rese nota la propria presenza, entrando nella tenda con un colpo di tosse e attirando l'attenzione delle due streghe ancora sedute sul letto, che, alla vista dell'altra donna, balzarono in piedi.
“Buongiorno. Mi dispiace interrompervi, ma ho bisogno di parlare con te, Ginevra.”
Ginny, sentendo il suo nome pronunciato per intero, non riuscì a evitare di sentirsi a disagio.
Lei e Luna si scambiarono uno sguardo eloquente, prima che la bionda uscisse.
Amanda attese con pazienza che i suoi passi fossero sufficientemente lontani prima di iniziare a parlare di nuovo.
“Credo che adesso sia abbastanza lontana da non riuscire a sentire. Sai, non tutti riescono a leggere nei pensieri delle persone.”
“Noto un certo risentimento nei miei confronti, nelle tue parole, Ginevra. Forse ho fatto qualcosa di sbagliato nei tuoi confronti?”
Ginny cercò di recuperare una sorta di contegno.
“No. Certo che no.”
“Mia cara” Amanda ammorbidì il tono di voce. “Temo che sia ormai troppo tardi, da parte tua, per fingere che non ci sia alcun rancore.”
Ginny deglutì.
“Nessun rancore. Ma non sono a mio agio con persone che non conosco e che, a piacere, potrebbero scoprire i miei più profondi segreti.”
“Non credi che io sia venuta a conoscenza dei tuoi segreti, o almeno, di quei segreti di cui credo stiamo parlando, già da molto tempo?”
L'espressione di Ginny divenne perplessa.
“C'è un'altra persona che condivide quel segreto, lo sai. Una persona che mi è molto vicina. Quindi avresti dovuto immaginare che io fossi già a conoscenza di cosa ancora ti lega a questi luoghi.”
Ginny scosse la testa con un sorriso amaro. “E cosa mi lega a questi luoghi?” chiese in un tono marcatamente ironico, mentre dentro sé realizzava che più niente la legava al campo. Niente più la legava alla sua stessa vita.
“Oh, ma qualcosa c'è” disse Amanda, entrando senza scrupoli dentro i suoi intimi pensieri. “La paura. La paura che la tua felicità possa essere di intralcio alla felicità degli altri.”
Ginny si sentì avvolgere dalla malinconia così all'improvviso che per un secondo pensò fosse stata colpa di un incantesimo.
“Così è più semplice.”
Amanda scrutò i suoi occhi per qualche secondo.
“Per chi è più semplice? Per tutti gli altri, forse. Ma per te, è più semplice per te? Credi che sia più semplice per Draco? Credi che lui non veda che qualcosa in te è incompleto? Credi che per te sia più semplice essere felice? O credi che per l'altra persona a cui hai spezzato il cuore lo sia, adesso?”
“Lo so, ok?” urlò, perdendo la calma per un secondo. “Lo so” sussurrò poi. “So che ho fatto un casino. So che non posso aggiustarlo.”
Neanche lei sapeva dire se si stesse riferendo al corso degli avvenimenti o al suo cuore.
“So solo che mia madre, mio padre, Dio, perfino Ron, loro non capirebbero mai.”
Amanda annuì lentamente.
“Vedi, ho vissuto a lungo, adesso. E ho imparato alcune cose che spesso nel corso di una vita normale non si ha il tempo di imparare. Voi mortali andate sempre di fretta, troppo freneticamente per vedere alcune cose che a me sono apparse chiare. Prestate troppo poca attenzione per sentire cose che la vita mi ha urlato addosso. Però voglio dirti una cosa.”
Fece qualche passo verso di lei, come a voler condividere con lei un segreto.
“Ho sentito dire a tanti che l'amore non basta.”
Le sopracciglia di Ginny si avvicinarono, formando un'espressione perplessa.
“Sai, quando le cose vanno male e uno dei due scappa, o quando uno dei due cerca una scusa per evitare di affrontare i problemi. Dicono che l'amore non basta. Dicono che è grande, immenso, che supera montagne altissime e naviga oceani in tempesta, ma che da solo non basta. Io però voglio dirti qualcosa che pochissimi hanno capito. Voglio dirti qualcosa con cui quei due testardi dei tuoi amici stanno combattendo proprio ora, chissà dove, chissà come. Voglio dirti la verità.”
Ginny senza accorgersene neanche stava trattenendo il fiato.
“Ogni tanto l'amore basta. Non ogni volta, non per chiunque, ma qualche volta capita che l'amore sia tutto quello che serve a due persone per continuare a vivere molto più felicemente di quanto non sarebbero mai stati in grado di fare, altrimenti.”
Ginny per un attimo parve valutare l'idea.
Forse era vero.
Tutte le cose della sua vita sembravano essere prive di significato, per lei. Forse questa sensazione era data dal fatto che quelle cose non avevano davvero più un significato.
Forse Amanda aveva ragione.
Forse poteva vivere solo di amore.
Scosse la testa energicamente.
“È un'eccezione. Quando l'amore basta, quella è un'eccezione. Un numero su infiniti numeri, una stella tra tutte le stelle che sono state e saranno, una goccia di tutta l'acqua mai stata presente sulla Terra. Solo una è l'eccezione. E noi non siamo altro che una stupida, semplice, inutile regola. Noi siamo esattamente quello che sembriamo. Non siamo un numero, non siamo una stella, non siamo una goccia. Noi siamo un'immagine in bianco e nero di qualcosa che è nato ed è morto. Siamo il passato.”
“Neanche tu lo credi, Ginevra. Posso leggertelo negli occhi.”
“Non chiamarmi in quel modo. Non farlo mai.”
Amanda sorrise con amarezza. “Perché solo una persona ha il permesso di chiamarti così, non è vero? Solo una persona può farlo senza suscitarti disagio. E quella persona non è Malfoy.”
Una lacrima scese lenta sul viso di Ginny.
Fu in quel momento che Amanda capì di aver passato il segno.
Fece un passo indietro e riacquistò il suo solito contegno.
Si guardò intorno con imbarazzo.
Non era qualcosa che le succedeva di solito.
Poi fissò di nuovo il suo sguardo sugli occhi lucidi di Ginny.
“Mi dispiace infinitamente. Come è ovvio, questi non erano fatti di mia competenza. E per la mia intromissione mi scuso. L'unico motivo per cui mi sono permessa è che la persona di cui stiamo parlando, ancora non riesce ad essere felice. Ed io vorrei solo poter vedere ancora quell'amore che a me è stato negato, brillare sul suo viso.”
La faccia di Ginny non mutò.
“Ma credo che neanche in te sia rimasto, e forse questo è stato un mio errore.”
Ginny, incredula, scosse la testa.
Eppure Amanda riusciva a leggere i suoi pensieri.
Lei, più di ogni altra persona al mondo, avrebbe dovuto sapere.
Avrebbe dovuto capire.
“Era per dirmi questo che sei venuta qui?” chiese con la voce tremante a causa delle lacrime ancora presenti nei suoi occhi.
Amanda parve riscuotersi improvvisamente dai suoi pensieri.
“No. No, hai ragione. In realtà sono qui perché ho bisogno di chiederti un favore.”
“Che genere di favore?”
“Ho bisogno che tu tenga una cosa per me. E ho bisogno che, quando arriverà il momento, tu sappia esattamente cosa fare con la cosa che ti consegnerò. E, ovviamente, ho bisogno che tu tenga questo segreto. È una cosa di cui non dovrai mai parlare a nessuno. Mai, nemmeno a Draco. Ciò che sto per dirti non dovrà mai uscire da questa tenda.”
Ginny annuì.
“Non lo dirò a nessuno.”
“Bene. Perché se lo farai, se infrangerai il patto che ti sto chiedendo di stringere, il pegno che dovrai pagare sarà altissimo. Sarà qualcosa di molto peggiore della morte.”
Ginny fu percorsa da un brivido.
“Un Voto Infrangibile?”
Amanda annuì brevemente.
“Su cosa dovrò giurare?”
Un silenzio carico di tensione invase immediatamente la stanza.
Lo sguardo di Amanda vagò lentamente sul corpo di Ginny, fino a fermarsi sul suo addome ancora piatto.
Poi, velocemente, tornò a fissarsi nei suoi occhi.
La mano sinistra di Ginny coprì immediatamente la piccola protuberanza ancora invisibile ad occhio nudo.
“No. Non puoi chiedermi di giurare su di lui.”
“Non te lo sto chiedendo. Però tu lo farai lo stesso. Perché ci sarà un momento in cui la sorte di tutto il Mondo Magico sarà nelle tue mani. Ed io ho bisogno di essere sicura che le cose vadano come devono andare.”
“Perché hai scelto me per questo?”
“Ho bisogno di qualcuno a cui affiderei la mia stessa vita. Ma, allo stesso tempo, qualcuno che riesca a rimanere nell'ombra. Non posso chiedere di custodire questo segreto a una delle mie guardie, né a qualcuno dell'Ordine. Dovrai essere tu. È destino che sia tu. E giurerai Ginny. Forse non in questo momento, ma posso assicurarti che un giorno verrai da me e mi dirai di essere pronta a giurare sulla vita di tuo figlio.”
Ginny scosse la testa con decisione.
“Cosa ti rende così sicura che cambierò idea?”
“Perché qualsiasi altra persona a cui chiederò di farlo, perderà la vita. Ho visto ogni possibile futuro, posso assicurartelo. Ed è destino che sia tu a farlo.”
“Non posso.”
Fu solo un sussurro.
Ma Amanda sentì la sua voce chiaramente.
Annuì e si incamminò verso l'uscita, fermandosi con una mano sulla tenda, e parlò ancora senza mai voltarsi indietro.
“Aspetterò fino a domani al tramonto. Poi andrò da Luna.”
“Cosa?” Ginny le si avvicinò, afferrandole un braccio. “No. Non puoi farlo. Luna ha una figlia.”
Amanda si voltò.
“La lista di persone di cui mi fido è molto ristretta. Se non vuoi che vada da Luna, c'è solo un'altra persona a cui lo chiederò. Ma come ti ho già detto, il prezzo sarà la sua vita.”
“Condanneresti una persona a morte senza dirle a cosa va incontro?”
“Pensi che, se lo sapesse, non lo farebbe?”
“Se fossi tu a chiederglielo farebbe di tutto, probabilmente.”
Amanda annuì ancora una volta, liberandosi dalla stretta di Ginny e voltandosi di nuovo.
“Il tramonto. E a quel punto, se non sarai tu, o sarà Luna, o...”
Era chiaro il nome al termine di quella frase.
Così chiaro che nessuna delle due sentì la necessità di terminarla.
Amanda fu veloce a sparire dalla sua vista proprio com'era arrivata, lasciando Ginny ai suoi pensieri.
Si stese sul letto, chiudendo gli occhi e cercando di immaginare come dovesse essere. Cosa si provasse ad essere l'eccezione.
Quando l'amore basta.
E, per quanto si sforzasse, non riuscì a paragonarlo a nient'altro che al suo passato.




Recensire richiede solo un minuto del vostro tempo. Ringrazio chiunque di voi si prenderà la briga di scrivermi due righe e farmi sapere la sua opinione. Grazie a tutti per aver letto il capitolo e un grazie particolare a chi segue la storia.




  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Herm735