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Autore: AdryaM    05/05/2011    6 recensioni
Bella vive a Forks con suo padre. Seduta alla tavola calda, aspetta impazientemente l'arrivo della sera, consapevole che la sua vita cambierà. Ma non ha idea che il destino a volte gioca brutti scherzi e che presto le sue speranze saranno disattese. Partirà così alla volta di New York per cercare di rifarsi una vita, e proprio lì incontrerà il famoso attore Edward Cullen, noto per il suo carattere scostante, che le sconvolgerà completamente la vita. E quando tutto sembra tornare a girare finalmente di nuovo per il verso giusto, arriverà il fato che ancora una volta scompiglierà tutte le carte in tavola.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Epilogo Un piccolo salutino, prima di leggere la fine di questa storia... :D

 Eccoci qui... eccoci alla fine...

Scusate se ci ho messo così tanto, ma l'ultimo periodo è stato denso di avvenimenti per me che mi hanno impedito di sedermi, concentrarmi e scrivere la giusta fine per questa storia.. o forse semplicemente non volevo che finisse...
Ma ogni cosa è destinata ad avere un inizio e una fine.. ed è il momento di concentrarmi su nuovi progetti e su nuove storie (sto pensando di scrivere una nuova FF ^__^).

Ma andiamo a noi... io voglio ringraziarvi.. per il vostro sostegno, per avermi seguito in questa avventura...

Spero che la mia conclusione vi piaccia... Fatemi sapere cosa ne pensate, lasciate tanti commentini, così che possa ringraziarvi ad una ad una, rispondendovi!!! :)

Buona lettura.. vi voglio bene! 

A.

EPILOGO
Edward Pov.
 
Camminavo per strada e guardavo la mia figura che si rifletteva sulle vetrine. Stava spuntando qualche capello bianco, ma non è che me ne importasse chissà quanto.  Mandai i capelli sotto il cappello e sistemai gli occhiali scuri che mi aiutavano a celare la mia identità. Essere una star era sempre stato difficile, e anche se era passato qualche anno, la gente continuava a riconoscermi quasi con la stessa cadenza per strada.
Già, perché la mia carriera di attore era finita. Ed era finita esattamente quattro anni fa. In fin dei conti non era stata una decisione sofferta. Ci avevo pensato, avevo fatto la mia scelta quando avevo capito che non era davvero quello di cui avevo bisogno per essere felice.
Non possono non ammettere che la mia vita era completamente cambiata. Per mantenermi avevo aperto un piccolo ristorante, che devo dire andava anche discretamente bene. Non so se per il cibo o perché la gente era curiosa di vedere me.
Sorrisi quando due ragazze mi passarono accanto e mi indicarono con le solite movenze. Gli anni passavano, ma le cose restavano immutate per certi versi.
Come ogni mattina stavo percorrendo la strada che mi portava da casa al locale. Sapevo che non avevano bisogno di me per andare avanti, che il mio staff era perfettamente in grado di cavarsela, ma a me piaceva avere qualcosa da fare e pian piano avevo anche imparato a cucinare.
Qualcosa vibrò nella mia tasca. Guardai il monitor e vidi che era Rosalie.
“Cosa c’è?” Chiesi rispondendo alla chiamata.
“Non posso chiamare il mio piccolo e dolce fratellino a cui voglio immensamente bene?” La sua voce mi fece insospettire.
“Ok, hai ragione.. Rettifico: cosa vuoi?” Sorrisi. Mia sorella era la persona più testarda del mondo, ma per me la vita non avrebbe avuto senso senza di lei.
“Uffa, Ed! Non è possibile che ti chiami solo per sapere come stai?” Sbuffò ed io cominciai a sghignazzare.
“Rosalie, ti conosco, quando hai quella voce, è perché ti serve qualcosa. Su forza.. non ti vorrò meno bene per questo.”
“Dannazione Eddy.. come diavolo fai a conoscermi così bene?” Sospirò profondamente e continuò. “Bene, so che non è una cosa da dire al telefono, ma… vorrei che fossi il mio testimone di nozze.” Un singhiozzo di commozione ruppe la sua voce.
“COSA?” Urlai fermandomi in mezzo la strada, mentre due signori in giacca e cravatta mi sfiorarono, lanciandomi occhiate poco carine.
“Bè.. io ed Emmett abbiamo deciso di sposarci ed io voglio che tu e Jasper siate i miei testimoni. E non puoi dirmi di no.” Il suo tono aveva un’autorità che anche con tutta la volontà del mondo nessuno sarebbe riuscito a dirle di no.
“ E sia mia piccola Rose.” Mi arresi dolcemente.
“Grazie Ed, non sai quanto mi fai felice. Corro a dirlo ad Emmett. Ti chiamo in settimana. Ti adoro.” E chiuse la chiamata, senza neanche potessi controbattere o aggiungere altro.
Sorrisi ancora una volta. La mia Rose finalmente sarebbe convolata a nozze. Come sarebbe stato strano vederla in abito bianco.
In men che non si dica mi ritrovai al ristorante e appena aprii la porta, una dolce massa di capelli mi saltò addosso, facendomi indietreggiare. Ne sospirai a pieni polmoni l’incantevole profumo e la strinsi forte a me, come se non l’avessi tra le mie braccia da troppo tempo, anche se erano passati solo pochi minuti dall’ultima volta che l’avevo vista.
Anche se era ancora una piccola donna, aveva un’intelligenza che spesso mi lasciava davvero di stucco. Era davvero la perfezione assoluta.
“Sei in ritardo. Ti avranno di nuovo fermato per strada, Edward Cullen?” Dalle cucine arrivò anche lei che sghignazzava allegramente e mi distolse dai miei pensieri. Mi prendeva ancora in giro perché la gente continuava a riconoscermi e a chiedermi l’autografo o una foto.
“Papà..” Carlie cercò di attirare nuovamente la mia attenzione ed io l’abbracciai ancora più forte. E dopo pochi secondi si svincolò dalle mie braccia per tornare a giocare. Ed io tornai a guardare lei.
“No, tesoro, mi ha chiamato Rose. Lei ed Emmett si sposano ed io farò da testimone.” Dissi sorridendo, mentre seguivo con lo sguardo la mia piccola che cercava di far entrare ad un orsacchiotto il vestito di una barbie.
“SI SPOSANOOO!! Ma che bella notizia!” Urlò di gioia. “Finisco di sistemare le prenotazioni e mi racconti tutto.” Mi baciò velocemente sulle labbra e tornò nel retro bottega.
Bella. Era lei la donna della mia vita, e lo avevo capito esattamente nel momento in cui avevo pensato di perderla per sempre.
Ricordo ancora quel giorno come fosse ieri.
Ero andato in ospedale, le avevo chiesto di sposarmi, ma dopo pochi minuti avevo scoperto che lei aspettava un bambino, che NOI aspettavamo un bambino.
E in quel momento la mia vita era cambiata. Stupito, stordito, scioccato. Un miliardo di emozioni avevano attraversato il mio corpo. Ma soprattutto paura. Paura di perderla per sempre, paura che non volesse stare con me.
E i primi tempi così era stato. Ero stato tre mesi a corteggiarla, a farle capire che ero cambiato, a dimostrarle che era lei la donna con cui volevo stare. E ne era assolutamente valsa la pena.
Perché quando ti rendi conto che davanti a te hai la donna della tua vita, il resto non conta. Non conta quanto tempo ci metterai a conquistarla, quante cose dovrai fare per lei. Conta solo lei, averla nella tua vita, convincerla che tu sei l’uomo giusto.
La mia vita, la mia intera vita non avrebbe avuto senso senza di lei, perché che senso ha vivere un’esistenza senza quella che sai essere la tua anima gemella?
Lei era diversa, diversa da tutto quello che io avevo conosciuto, da quello che io pensavo di volere, ma mi era bastato guardarla negli occhi, quel giorno in reception per capire che lei era speciale. E non mi sarei mai perdonato di lasciarla andare via, perché insieme a lei tutto ha finalmente un significato.
Il giorno in cui finalmente mi aveva detto si, che mi avrebbe sposato, era stato uno dei più belli della mia intera vita. In quello stesso giorno, mi aveva chiesto di scegliere tra lei e la mia carriera, perché lei voleva una vita normale, una famiglia, una persona su cui potere contare in ogni momento. Ed io non ci avevo pensato due volte. Volevo lei.
E poi era nata Carlie. La mia piccola bambina, la mia grande ragione di vita. Lei e Bella erano tutta la mia vita. Non avevo mai creduto di avere così tanto amore da dare finchè non l’avevo tenuta tra le braccia per la prima volta. Era così piccola, così indifesa e aveva bisogno di me. Ero diventato un papà. Avevo una vita di cui prendermi cura.
E adesso erano passati 4 anni. E anche se la vita non era ogni giorno rose e fiori, non avevo paura di affrontare le difficoltà, perché sapevo di avere loro a mio fianco.
“Ed, che pensi?” Bella interruppe per l’ennesima volta i miei pensieri. Mi avvicinai a lei e l’abbracciai forte, baciandola con passione.
“Ti amo Bella, ti amo da impazzire.” Dissi appena riuscii ad allontanarmi dalle sue labbra che erano come una calamita per le mie.
Lei mi guardò sorridendomi e il mio stomaco andò in subbuglio, la mia testa diventò leggera.
“Anche io amore.”
“Pure io, pure io, abbraccio mamma e papà.” Carlie corse verso di noi, unendosi al nostro abbraccio.
Tutto era tornato a posto ed io finalmente ero davvero felice.

FINE
   
 
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