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Autore: Himeno    05/05/2011    6 recensioni
Due ragazzi che non conoscono ancora l'amore e che sono uno il contrario dell'altro, possono innamorarsi? Angelo e Diavolo. Il loro amore potrebbe nascere a causa di un gioco? la mia prima ff su questo cartone favoloso! Leggete e ditemi che ne pensate^^ kiss
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love Game'
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Capitolo 13

 

-Lo detesto! E’ Satana in persona quel farabutto!- esclamai in pieno sfogo.

Appena ritornai nella mia “prigione”, andai nella mia stanza a dirne di tutti i colori pur di far diminuire almeno un po’ la mia rabbia. Mi tolsi la divisa di scuola e indossai dei jeans aderenti e una maglietta rosa a maniche corte.

“Guarda te se devo pure mettermi a parlare da sola come una scema! Tutta colpa di quel-quel-quel… ohhh non riesco nemmeno a trovare un insulto abbastanza grande” pensai fremente di rabbia.

Bussarono e il mio sguardo arrivò di scatto alla porta.

-Che cosa volete?- risposi in malo modo. Ero troppo arrabbiata per pensare alle buone maniere.

-La sarta la sta aspettando, signorina Raf. Se ha finito di cambiarsi, la accompagno in salotto dove è già tutto pronto per la sua scelta dell’abito- disse il maggiordomo da dietro la porta, ignorando il mio tono.

Andai ad aprire e gli dissi che ero pronta.

Mi scortò fino in salotto e lì ad attendermi c’era una donna magrolina di circa mezza età con corti capelli rossi e occhi verdi.

-Buona sera, signora- salutai.

-Salve. Il signorino Sulfus mi ha detto che le serve un abito da sera per il ballo del ministro. Mi ha dato le misure, deve solo scegliere il modello- disse la sarta estraendo dalla borsa, il catalogo dei vestiti.

-Certo- e così ci sedemmo sulla poltrona a osservare il depliant. Erano tutti dei modelli stupendi, degni di una regina ma ognuno costava un capitale. Io non ho mai speso così tanto per un vestito in vita mia!

-Non si deve preoccupare dei prezzi, signorina. Il signorino Zolfanelli non bada a spese e desidera vedervi brillante e meravigliosa come una stella. Vuole che al ballo, tutti la ammirino e che faccia bella figura- mi disse come se mi avesse letto nel pensiero.

Ma è giusto che paghi lui per un mio abito? Così io sarei in debito con Sulfus Zolfanelli. Oh gesù! Che cosa devo fare?

-Che ne dice di questo abito celeste? Sono sicura che le starebbe d’incanto-

Mi fece vedere il vestito e appena lo vidi, me ne innamorai all’istante. Era perfetto! Al diavolo il debito con Sulfus! Prima o poi, gli restituirò i soldi.

-E’ meraviglioso. Ho deciso, voglio questo-

-Benissimo. Adesso però dovrei prendervi altre misure per rendere l’abito adatto alle vostre curve- disse e tirò fuori il metro cominciando a misurarmi. Ci mise tre minuti esatti.

Prese le due misure mancanti, se li appuntò sul suo taccuino e lo rimise, insieme al metro, in borsa.

-Ok! Per domani, sarà tutto pronto. L’abito è già fatto in magazzino, devo solo adattarlo alle vostre misure-

-Perfetto- dissi soddisfatta. Malgrado l’arrabbiatura di prima, sono contenta di questo acquisto.

-Arrivederci, signorina Raf- salutò stringendomi la mano

-A presto-

E così se ne andò lasciandomi da sola in salotto.

“E ora che faccio? Sulfus non mi ha ancora mostrato la casa e rischio di perdermi in questo labirinto infernale. Dove saranno i domestici?” pensai.

Mi guardai intorno e cominciai ad ammirare la stanza. Il salotto era davvero grande, quasi quanto la sala da pranzo. Fu allora che vidi il maestoso camino di pietra, e sopra c’erano diverse cornici. Mi avvicinai per vederle meglio. Anche se forse non dovevo impicciarmi, la curiosità ebbe il sopravvento su di me.

C’erano foto della signora Temptel e in una era raffigurato un bambino dai capelli neri e gli occhi ambrati. Era senz’altro Sulfus quando andava alle elementari.

“Che sguardo imbronciato e triste. Non si è sforzato nemmeno di sorridere per la foto” pensai continuando a fissare la fotografia di lui da piccolo.

“Chissà perché era così triste. Vedendolo adesso, sembra un ragazzo arrogante e pieno di sé. Poi può avere tutto quello che desidera”

-In questa foto, il signorino aveva appena compiuto 7 anni. E’ stata scattata proprio il giorno del suo compleanno- irruppe la voce del maggiordomo di prima che mi fece sussultare dalla sorpresa.

Ero talmente assorta nei mie pensieri da non accorgermi della sua presenza.

-Ah capisco. Mi dispiace, non avrei dovuto curiosare-

-Non si preoccupi-

-E’-è una bella donna la signora Zolfanelli- dissi non sapendo che dire.

Era impossibile non notare la madre di Sulfus. Dalla quantità di foto sul camino e alcune viste in sala da pranzo, si capiva che la padrona di casa è una che ama mettersi in mostra. Deve avere sui quarant’anni e ha lunghi capelli viola con la frangia e occhi dorati come quelli del figlio. A parte il trucco, troppo eccessivo per i miei gusti, si può definire attraente.

-Sa, conosco la famiglia Zolfanelli dai tempi in cui il nonno del signorino era un adolescente. Sono tutti dei veri diavoli-

-Non ne dubito- risposi.

-Si dice addirittura che discendano da Satana in persona ma sono solo dicerie per spaventare i deboli. Per favore signorina, sii gentile con il signorino Sulfus. Lui è diverso da sua madre e suo nonno. Sembra meschino ma in fondo ha un cuore tenero-

Sulfus un cuore tenero? Chi l’avrebbe detto. Se non fosse che l’anziano servitore dava l’aria di essere sincero, sarei scoppiata a ridere.

-Come mai era triste in questa foto?- chiesi senza pensarci. Oddio che cosa ho detto! Perché mi interessa saperlo?

-Era solo. Nemmeno sua madre era presente quel giorno e non gli ha nemmeno telefonato per fargli gli auguri. Capisce ora il perché le chiedo di essere magnanima?-

-Sì… capisco- dissi sentendo una strana stretta al cuore.

-Bene. La riaccompagno in stanza. Prego mi segua- mi disse.

E così, lo seguii fino alla mia stanza mentre navigavo nei miei numerosi pensieri.

 

******************************

 

Finito anche oggi il lavoro in azienda! Sono le 16,30. Perfetto! Presto darò una lezione al pivello spagnolo da non scordarselo a vita. Un momento! Perché ho tutta questa rabbia in corpo verso quello? Lo conosco appena e non è uno dei miei nemici che incontro per strada. Mhà! Sarà perché è da tanto che non mi sfogo in una rissa.

Uscii dall’edificio e mi trovai la mia fedele moto davanti. Non ho tempo di cambiarmi e così mi devo accontentare di andare all’appuntamento con giacca e cravatta. Roba da matti!

-Aspetta, Sulfus!- mi ferma la voce di Gas. A quanto pare mi ha raggiunto con la sua moto.

-Che vuoi, Gas?-

-Ti ho portato altri vestiti per cambiarti. Non vorrai andare a pestare il moccioso vestito da pinguino?-

-Gas, te l’ho mai detto che sei grande?- dissi. Gas sei un vero amico!

-Grande in senso delle mie dimensioni o altro?- mi chiese. Il solito tonto.

-Lascia perdere, Gas- dissi e filai di nuovo dentro all’azienda.

Andai in bagno e feci presto a cambiarmi. Riuscii e salendo sulla moto, sfrecciai nella strada come un fulmine, insieme a Gas.

Come previsto, arrivammo precisamente alle 17 nel parcheggio delle moto. Lui era già lì ad aspettare.

-Ciao! Non mi aspettavo che eri così impaziente di farti male- dissi con un ghigno.

-Lo stesso potrei dirlo io. Mi sottovaluti, Zolfanelli-

-Gli amici e i nemici mi chiamano Sulfus-

-Allora ti chiamerò Sulfus visto che sono tuo nemico-

-Che onore- dissi con sarcasmo.

-La pagherai per quello che hai fatto a Raf. Lei non c’entra niente con le stupidaggini del padre-

-Un accordo è un accordo. Il vecchio ha accettato e io ho preso-

-Vuoi dire che hai messo tu in gioco Raf?-

-Esatto. A Serafini non mancava tanto per perdere tutto ed io, nella mia immensa “generosità”, gli ho lasciato la sua ridicola azienda e la casa in cambio della figlia-

-Che hai in mente, Sulfus? Perché hai rinunciato alla distruzione di Serafini per una semplice ragazza?-

-Semplice dici? Proprio tu che sei follemente innamorato di lei-

-C-chi te l’ha detto?- domandò sconvolto.

-Lo sanno tutti, stupido. A parte la diretta interessata ovviamente-

-Bhè… sì mi piace, e allora? Resta il fatto che è fidanzata con Gabi-

-A lui ci ho già pensato io a comunicargli la lieta notizia del trasloco di Raf-

-E come l’ha presa?-

-Come qualsiasi pollo che si fa fregare la fidanzata da sotto il naso. Ha provato a colpirmi ma sa benissimo che non ha speranze contro di me sia in lotta che in amore-

-Sei troppo sicuro di te-

-Almeno io sono diretto e non come te che fai la parte del grande amico pur amandola. Che ipocrita! Volevi continuare con la recita e stargli vicino fino a quando non avrebbe scelto te al posto di Gabi?-

 -Non sono affari tuoi! E poi che diritto hai di comportarti così? Sembri un innamorato geloso, non è che Raf piace anche a te?-

Sta scherzando, vero? Figurati se mi piace quella ragazzina! Io non so nemmeno il significato della parola “amore”.

-Non dire cazzate. Io e quella mocciosa santarellina? Sappi che lei è da me solo per divertimento e nient’altro-

-Divertimento? Non mi dire…-

-Esatto, Ricky. Sei parecchio sveglio-

E’ divertente vedere la reazione degli spasimanti della biondina alla notizia della sua perdita di verginità. Manco fosse vero.

Lo sguardo del ragazzo divenne furioso e partì all’attacco. Finalmente un po’ d’azione.

-Stessa reazione del caro Gabi, eh- sorrisi divertito schivando il suo pugno.

-Stai zitto, bastardo!- e continuò ad attaccare. Non ci furono più parole tra noi ma soli colpi su colpi e Gas, come unico spettatore, seguiva attentamente ogni mossa.

“Devo ammettere che il pivello non se la cava male” pensai mentre contrattaccavo.

Ci stavamo menando di brutto da circa un quarto d’ora e chissà quanto ancora sarebbe durato questo scontro.

 

Continua…

 

Scusate l’enorme ritardo ed eccovi il capitolo. Nel prossimo vi lascerò anche un immagine del presunto vestito di Raf al ballo^^ Curiose? Lo vedrete solo nel prossimo capitolo sperando che Sulfus non sia trp malconcio per non accompagnarla al ballo XP Ciao alla prossima! Commentate!

   
 
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