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Autore: PennyGreen    06/05/2011    1 recensioni
Mi dispiace se il linguaggio utilizzato possa risultare fastidioso, non intendevo essere volgare. Prometto che dopo il prologo ridurrò (forse a zero) uscite e tematiche simili.
Scritta per ridere, una cosa leggera. L'ennesima storiella sul tipo sfigato che s'illumina e comincia a vivere davvero.
Perfetto. Sono venuto.[...]
Quello che potrebbe essere maggiormente interessante sarebbero le circostanze in cui sono venuto: tra le lenzuola di un letto lussuoso, situato nell'area bordello di un noncertopropriamentedefinibile dozzinale loft di Manhattan; e qualcuno mi osservava pure: sì, be', in realtà tolte gli undicicento rettangoli brillanti che scorgo dalla finestra c'era sole lei, la mia puttana di fiducia, scelta prescelta, selezionata (asciugata, essicata, lavata, trattata -no, credo che smetterla qui possa evitare di confondere facendo credere di stare leggendo il testo di una pubblicità di confetture di frutta), la mia “concubina” - e mettiamo un po' in pratica gli insegnamenti di anni di super scuole per super ricconi, quali ero solito frequentare da giuovine!.
L'ha scelta mio padre questa portoricana figherrima [...]
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se non fossi me.



Prologo.


Perfetto. Sono venuto.
Come? Mi state chiedendo in che senso?
Ok, se vi dicessi che ho raggiunto l'apice/amplesso/orgasmo/eiaculazione/coito/e simili, ci arrivereste?
Quello che potrebbe essere maggiormente interessante sarebbero le circostanze in cui sono venuto: tra le lenzuola di un letto lussuoso, situato nell'area bordello di un noncertopropriamentedefinibile dozzinale loft di Manhattan; e qualcuno mi osservava pure: sì, be', in realtà tolte gli undicicento rettangoli brillanti che scorgo dalla finestra c'era sole lei, la mia puttana di fiducia, scelta prescelta, selezionata (asciugata, essicata, lavata, trattata -no, credo che smetterla qui possa evitare di confondere facendo credere di stare leggendo il testo di una pubblicità di confetture di frutta), la mia “concubina” - e mettiamo un po' in pratica gli insegnamenti di anni di super scuole per super ricconi, quali ero solito frequentare da giuovine!.
L'ha scelta mio padre questa portoricana figherrima a mia disposizione come a disposizione di altri cento e passa uomini. Un ottimo lavoro se non fosse che non sono mai soddisfatto.
Nelle mie misere tre opportunità in 30/31/28/29 giorni che ho per scopare come e con chi si dovrebbe succede sempre la stessa cosa; la signorina staccodicosciamoltolungo mi dice “non venirmi dentro che ho il coso virus” oppure in alternativa (se è in vena di alternative) se ne esce con “non dentro che dopo scappo e non posso docciarmi, tesoro”. Tutte le volte la stessa storia cosicché la mia frustrazione sessuale finisce con lo spegnersi e consumarsi tra le pieghe di cotone del letto.
È ovvio che quelle che mi rifila siano solo scusa come è altrettanto ovvio il motivo per cui me le svende ad ogni maledettissima scopata-seduta.
Sono un cesso di 31 anni, brutto, grassoccio, unto, bisunto, flaccido come nemmeno un novantenne e per giunta occhialuto.
La famosa Madre Natura, tanto gentile quante seria e ragionevole, mi ha persino dotato di faccia e atteggiamenti da pesce lesso! (sapete quell'espressione con occhi a palla scuri, carnagione più che pallida, naso a patata, capelli biondo slavato, bocca perennemente schiusa in una ridicola “o”, respiro affannato e triplo mento? Quella che avete trovato sul mio volto? Ecco, quella.).

Insomma la verità è che in 10 anni di non certo florida e appagante attività sessuale, promossa a suon di quattrini e assegni paterni, non ho mai raggiunto il famosissimo e molto in auge “amplesso in fica”. Mai.
E credetemi signori, di certo non disdegno seghe, pompini, porno e cazzilli vari, ma ad un certo punto l'esasperazione si fa sentire.


-Senti Ed, è tardi, ho un altro cliente tra venti minuti, che ne dici di... - dice ad un tratto la bella portoricana che mi ha steso supino come uno scarafaggio sul suo letto.
-Andarmene? Ma sì, certo!- rispondo leggero con la mia voce nervosa e nasale. Rotolo giù dal letto. Afferro occhiali e calzini, l'indosso e mi alzo. La sento ridere e riderei con lei se il proprietario di quello schifo di corpo non fossi io.
-E poi anche io devo scappare, cara... sai com'è... stasera ho ancora molte femmine da soddisfare ed è meglio che io vada... sia mai che qualcuna si ritrovi ad aspettare e attendere un 'sì piacevole incontro... -
LA guardo ridere della mia battuta e mi viene da vomitare –strano!
Solo con le parole diverto la gente e per smuovermi da situazioni imbarazzanti, come quella che vede me, proprio in questo momento, con cazzo e pancia flosci, vestito di soli calzini e occhiali.
-Ah Ed! Sei sempre così spiritoso...-
Completo l'operazione “vestiti addosso” lentamente beccandomi le nevose e scocciate occhiate della mia concubina che intanto si prepara il letto e il corpo per il prossimo cliente; dopo un po' mi si avvicina e comincia a trascinarmi verso l'uscio di casa tra vari e concitati “è tardi!” e “le scarpe te le metti poi!”.
Sulla porta mi rigiro nella presa in uno dei miei rarissimi scatti di agilità, arrivando a fronteggiarla seppur dalla mia triste altezza di 165 centimetri.
-Ed, cazzo, non mi va che ti vedano gli altri!-
Faccio finta di non aver sentito, di esserci abituato. So di farle pena e credo sia l'unica cosa insieme ai puparuoli che la spinga a farsi scopare da me.
Sorrido beffardo, nuovamente al sicuro sotto i miei 97 chili di grasso.
-Solo una cosa e sloggio. Ti risparmio il bacio d'addio se mi dici chi è il prossimo...-
-Non posso dirt-
La mia bocca a culo di gallina sembra funzionare perché s'interrompe per poi lasciarsi sfuggire un “un pezzo grosso delle TV”, seguito a ruota da uno strattone e un calcio in culo che mi immette direttamente sull'autostrada delle Scale per il Portone, a piena velocità e possibilità di capitombolo.


Caro il mio Ed è ora di ritornare a casa.



[NdA]
Questa storia  probabilmente non ha senso. O forse ce l'ha ma sono io che scrivo senza senso.
Insomma, mi dispiace se questo capitolo possa risultare palloso. Dovevo introdurre il personaggio principale, Ed, e spero almeno di averlo fatto nel modo in cui volevo... immaginavo di darvi uno scorcio sull'insulsa vita da mantenuto di 'sto qui senz aperò cadere nel vittimismo o nella negatività...
Spero vivamente di avervi strappato un sorriso...
Che altro aggiungere?
Non so che pensare del mio prodotto, so soltato che il nostro Ed, l'imbranato cesso, se ne vedrà di belle... non prometto azione... solo cose "tranquille"... che poi diciamocelo, dove potrebbe andarsene quel tipo lì a destreggiarsi come un Ethan Hunt o James Bond che si voglia? Nonono... :P
Alla prossima... a presto, spero... :D
Adios!
   
 
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