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Autore: Drika    06/05/2011    4 recensioni
Un amore forte come il diamante e caldo come il centro della terra, nascosto a studenti e colleghi per paura di rovinarlo. La situazione fa molto male a Minerva e Silente, ma sono momenti come questo che li aiutano ad andare avanti.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un raggio di sole picchiava insistentemente contro il suo occhio e, nonostante tentasse in tutti i modi di ignorarlo, alla fine dovette cedere al suo potere. Deciso però a non alzarsi subito dal letto, si girò su stesso e si avvicinò per abbracciare la donna sdraiata accanto a sé. Mentre con un braccio le cingeva le spalle, con l'altro si fermò a carezzare i morbidi capelli della compagna che, liberi per una volta, erano disordinatamente appoggiati sul cuscino.

Rimase per molto tempo immobile in quella posizione, guardandola dormire e coccolandola finché anche lei non si svegliò girandosi a guardarlo.

-Buongiorno, tesoro mio.- mormorò lei, la voce e il viso ancora impastati dal sonno -E' molto che sei sveglio?-

Albus si allungò per baciare la fronte della sua compagna e disse:
-No, Minerva, ma non ho voluto svegliarti, sei così stupenda mentre dormi... Anche perché posso approfittarne per carezzarti i capelli, visto che è un rarissimo privilegio vederli sciolti.- Rise mentre avvicinava a sé la donna.

Minerva lo lasciò fare e appoggiò le sue labbra alle sue, sfiorandole appena con la punta della sua lingua. Ogni fibra di lei desiderava quel contatto, quella morbidezza, mentre le mani del compagno indugiavano sotto i suoi capelli e sul suo viso, ogni tocco come se fosse la prima volta. Quando finalmente trovò il coraggio di sciogliere il bacio (sebbene facendo una fatica immensa), riaprì gli occhi e guardò quelli del compagno. Erano di un azzurro stupendo, come di un lago incontaminato, e amava smarrirsi dentro di essi, alla completa mercé di Albus.

-Va tutto bene?- si fermò un momento baciandole i capelli, erano così buoni e profumati e morbidi! Aveva paura di aver fatto qualcosa di sbagliato. Lei era così importante che la paura di perderla era sempre con lui.
-Sì, tutto perfettamente. Solo quanto vorrei che questo momento non finisse, che il tempo per noi durasse per sempre, che gli impegni scolastici non ci separassero...- Così vicini in quel momento, così apparentemente freddi e professionali per il resto del giorno. Minerva odiava quella dicotomia apparente, ma non poteva che accettarla, sarebbe stato troppo complicato da gestire altrimenti! No, era decisamente meglio che la scuola credesse (o facesse finta di credere) che tra lei e Silente c'era solo il rapporto professionale che si conface alla vicepreside col preside, o, tutt'al più, quello fra due colleghi di vecchia data.

-Arriverà più velocemente di quanto credi stasera, tesoro mio, e sarai di nuovo tra le mie braccia, a farmi ammirare i tuoi perfetti occhi verdi, le tue mani affusolate e morbide, la tua bellezza travolgente, la tua dolcezza inebriante.- Ogni complimento era scandito da uno nuovo bacio, prima sugli zigomi, poi sulle guance, sul spalle e infine sul collo, dove indugiò finché non sentì il respiro della compagna aumentare di intensità e vide le sue labbra aprirsi in delicati quando eccitanti mormorii.

-Al...Albus, non possiamo ora, non...- ma niente in lei riusciva veramente a fermarlo, a digli che non avevano tempo, perché quei baci, quelle attenzioni erano tutto ciò che aveva sempre desiderato. Una persona che le volesse bene, tutta per lei, esclusivamente per lei, che le volesse bene per quello che era, non per quello che rappresentava o si sforzava di essere.
-Credo che la colazione potrà aspettare...- mormorò di rimando alla donna, mentre le sue mani correvano fino ai suoi fianchi e le avvicinavano a sé, sempre più vicina e sempre più desiderata. Albus la amava moltissimo, ma rimaneva comunque fatto di carne e sangue e Minerva ai suoi occhi era la donna più bella del'intero universo.
-Non...No... Forse.. Credo... Credo proprio di sì...- ogni parola sembrava essere la più complicata dell'universo mentre la formulava, incapace di pensare ad altro che al suo compagno e al loro amore così impregnato di desiderio. Si lasciò, quindi, avvolgere dai desideri del suo uomo e, dimentica di ogni cosa intorno a sé, si immerse in quel paradiso di emozioni, ogni volta così simile ma sempre così diverso a quello precedente.

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Un paio di considerazioni personali. So perfettamente che nei libri non c'è assolutamente questa componente, anzi il rapporto fra i due è meramente scolastico e anche sul personale si mantiene solo al livello di due buoni colleghi (sebbene a volte la McGranitt sembri provare qualcosa di più per il preside, ma la sua maschera tiene perfettamente). Questo non toglie che ai miei occhi (e non solo xD) è una delle coppie che J.K poteva tranquillamente sfruttare visto quanto stanno bene insieme. Comunque lei la scrittrice, lei il capo, non ho nessunissima pretesa di sostituirmi a lei, nonostante questa FF. Come quella su Tonks e Lupin non segno che è completa, perché sia mai che mi venga in mente di ampliarla.

Non so esattamente come mi sia venuta, ma questa mattina mi frullava nella testa e quindi ho deciso di condividerla con voi :3 Il titolo deriva da una canzone di Céline Dion (When I fall in love, per l'appunto) che ascoltavo casualmente mentre scrivevo.

Aspetto i vostri commenti e le vostre recensioni!

Se vi dovesse piacere e vorrete leggere altro di mio, passare pure da un'altra mia FF su Lupin/Tonks oppure su questo racconto (in corso) originale sulla storia d'amore fra un'esorcista e un demone.

   
 
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