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Autore: _MaryCullen_    06/05/2011    1 recensioni
Questa storia parla di Luna, una ragazza che si trasferisce a Milano.
Luna, dovrà affrontare, oltre al trasferimento, anche il dolore di un amore perso.
E' la mia prima storia. Vi prego, siate clementi ^_^
AVVISO: Questa storia prima si chiamava "Luna_*".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ballo.

 
Quando arrivammo a scuola ci accolsero Eleonora e Samuele.
«Finalmente! Pensavamo che non foste arrivati mai!».
«Eppure eccoci qui!» rispose Mattia.
Io e Ryan sorridemmo.
Ad un certo punto arrivò una ragazza bellissima a dir poco.
Aveva un vestito mozzafiato tutto coordinato con gli accessori. Neri e fucsia, come il vestito. Aveva degli stupendi boccoli biondi e lo sguardo era Evidenziato dal trucco. Barbie 2 alla vendetta!
A quel pensiero mi venne da ridere e mi guardò torva per qualche attimo. Non mi diede molta attenzione perché avevalo sguardo fisso su Ryan.
«Allora, Ryan. Sei il mio accompagnatore o no?» chiese infastidita. Cosa le aveva fatto?
A quel punto mi cinse i fianchi e rispose:
«Amy non vedi? Sono già impegnato. Per cui fammi veder come muovi quelle tue gambine da gallina per andartene da qui».
«Quindi preferisci stare con lei…» fece un cenno per indicarmi, alzando un sopracciglio «…invece che con me?» sorrise maliziosa.
Che idiota. E’ proprio vero: le persone si sfasciano quando aprono bocca.
Prima che potessi risponderle per l’insulto mi precedette Ryan:
«No. Non è che la preferisco e basta. La preferisco mille e più volte. Detto ciò il discorso è chiuso. Sloggia ragazzina».
Restai a bocca aperta. Aveva detto che mi preferiva mille e più volte o avevo sentito male io? Non potetti fare a meno di sentire le mie guance che cominciavano ad infuocarsi.
Quando Amy fu più lontana, Ryan cominciò a parlare:
«Tesoro, ora non ti montare la testa però» disse sorridendomi.
«Uhm…Tu sei scemo. Te lo detto?»
Scoppiò a ridere. Incredibilmente la sua risata mi fece sentire bene. Bene come non lo ero stata da qualche mese a questa parte. Bene come solo Mattia sapeva farmi stare.
Un momento. Alt. Fermi tutti. Che stava succedendo? Perché avevo pensato questo? Oddio. Guai in vista. O forse no? Forse farei meglio a pensare quelle cose?
«Allora? Vogliamo entrare o ci stiamo tutta la serata qui?» chiese Mattia. Quando entrammo tutto quel frastuono mi rimbombava in testa. Le luci mi facevano sentire una drogata.
Mi tappai le orecchie, Ryan se ne accorse e disse qualcosa. Con tutto quel chiasso, però non riuscii a capirlo e così mi prese una mano e mi portò fuori.
  
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