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Autore: Marta Michelle    06/05/2011    1 recensioni
Questa storia parla di Letizia, grande fan dei Beatles che va al loro concerto a Roma nel 1965 e li incontra di persona. Passa un anno e la ragazza si trova in una nuova vita, che verrà stravolta da ciò che lei ha sempre desiderato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Mummy!- gridò la bambina andando incontro alla donna che aprì la porta.
-Mia piccola Becca!- sua madre le sorrise e la abbracciò.
-Letizia?- una signora si avvicinò e la abbracciò.
-Ciao mamma, è bello tornare in Italia ogni tanto!- disse mentre teneva la sua bambina in braccio.
Erano passati due anni da quando Letizia era andata al concerto, poi si era trasferita insieme a Meg in Inghilterra, dove aprirono un negozio di musica. Aveva conosciuto un ragazzo inglese di venticinque anni, che l’aveva corteggiata per molto e alla fine aveva chiesto la sua mano, per poi sposarla. I due ragazzi ebbero la loro figliola Rebecca. Rebecca, o Becca, come la chiamava la sua mamma aveva imparato a dire alcune parole sia in inglese sia in italiano. Aveva dei lungi capelli ricci, come la madre, e neri come quelli del padre; aveva dei grandi occhi verdi, uguali a quelli della madre. Era una bambina molto intelligente, simpatica e molto estroversa. Letizia e suo marito James divorziarono poco dopo un anno, e la bambina fu affidata a sua madre. Letizia dovette tornare in Inghilterra, ma la bambina veniva lasciata in Italia, con la nonna; per Letizia, Becca era ancora troppo piccola per cambiare completamente ambiente, così decise che si sarebbero trasferite solo quando sarebbe stata sicura che alla bambina piacesse Londra, non voleva causarle uno shock.  Letizia non era rimasta in buoni rapporti con il suo ex marito, ma alcune volte lo incontrava per fargli vedere Becca. Letizia era diventata più chiusa verso le persone da quando suo padre era morto. Letizia amava suo padre, l’uomo che le aveva regalato il giorno più bello della sua vita. Era riuscita in parte a superare la cosa, anche grazie alla sua bambina. Adesso era tornata dal suo lavoro per prendere su figlia e passare l’estate insieme con lei in Inghilterra.
-Hai preparato le valige Becca?- le chiese Letizia.
-Si- rispose la piccolina correndo in cameretta. Quando tornò nella stanza, aveva con sé il suo piccolo cane di peluche.
-Ritchie!- disse la bambina porgendo il pupazzetto alla madre.
-Certo che lo puoi portare!-
-Letizia ti vorrei dare una cosa! – disse sua madre. Si diressero nella stanza dei genitori. Quando entrò, Letizia rivisse tutti i momenti più belli della sua infanzia, come quando da piccola entrava nella stanza e indossava alcuni abiti della madre giocando a fare la ‘’grande’’ e ricordò anche di avere una foto insieme a suo padre, la conservava a casa sua in Inghilterra, nella sua mitica stanza dei ricordi. La stanza dei ricordi, era la stanza progettata da Letizia che conteneva i suoi più cari ricordi. Un sorriso comparve sulle sue labbra. La madre prese una scatola dal suo armadio e la porse alla figlia. Letizia con molta cura la aprì, e spiegò il vestito che era al suo interno. Era un vestito con gonna a falda larga di colore blu. Un sorriso solcò di nuovo il viso di Letizia.
-Questo vestito mi fu regalato da tuo padre lo scelse perché
-…adorava il blu!- dissero insieme le due donne, e sorrisero. Letizia abbracciò sua madre e la ringrazio. Le valige furono caricate sul taxi che aspettava fuori dalla casa.
-Mi raccomando stai attenta!- la baciò la madre.
-Sempre le solite raccomandazioni-, le sorrise sua figlia. Letizia e Becca salirono sul taxi alla volta dell’aeroporto. La bambina si era addormentata, così non visse l’epopea del viaggio, alla quale ormai la madre era abituata. Quando si svegliò, si trovava sull’aereo mentre atterrava a Londra Heathrow. I suoi occhi brillavano, e si vedeva che era così emozionata del nuovo luogo dove era arrivata. Presero un CAB e si diressero verso la casa di Letizia. Casa sua era un appartamento a Belsize Road, vicino al suo negozio. Era composta da una salotto con un divano, una poltrona il giradischi e la libreria piena di libri e dischi; la cucina era divisa dal salotto da una parete, era molto piccola ma vivace; le stanze erano tre: la stanza di Letizia,quella della piccola Becca e la stanza dei ricordi; un bagno molto elegante era accanto alla stanza di Letizia; infine c’era un balcone che dava sulla strada e dalla quale si aveva una bella visuale.  Letizia portò sua figlia nella sua stanza. La piccola camera aveva le pareti di un rosa davvero chiaro, quasi impercettibile, il mobilio era color ciliegio; sul comodino accanto alla lampada c’era una foto di Letizia con sua figlia appena nata in braccio, era sorridente e felice. Mise la bambina a letto e i suoi occhi si soffermarono su quella foto. Ricordava quanto fosse felice in quel momento: era innamorata di suo marito e sembrava stesse vivendo il sogno di una vita. Decise di andare a letto.

-mummy!- urlò Becca entrando nella stanza della madre e saltando sul letto.
buon giorno amore mio!- la abbracciò Letizia. Scesero dal letto e si diressero in cucina, dove prepararono insieme la colazione a base di latte e biscotti.
-Che ne dici di andare al parco questa mattina?- le chiese Letizia mentre porgeva un biscotto a Becca. La bambina ne fu entusiasta. Così dopo essersi vestita Letizia chiamò la sua amica Meg al telefono per avvertirla che quella mattina sarebbe arrivata più tardi a lavoro. La bambina era già pronta, e le due si diressero verso il parco. La bambina rimase stupita dalla bellezza del parco, che nel suo paese era poco più di una piccola area verde. Letizia si sedette su una panchina, mentre sua figlia giocava davanti a lei. Una signora anziana si sedette accanto a Letizia, che osservava sua figlia giocare con un bambino dal viso dolce.
-Sembra che sua figlia si diverta con mio nipote- disse la signora.
-Ne sono felice, sa non ha ancora amici! Siamo arrivate ieri dall’Italia disse Letizia sorridendo. Il bambino si diresse verso la donna, seguito da Becca, dicendo:
-Zia possiamo invitare Becca a casa nostra?- gli chiese con i suoi dolci occhi marroni.
-Dobbiamo chiedere prima a tuo padre, sai che non possiamo invitare chi vuoi!- gli rispose la zia. Letizia osservava con occhi dolci la scena.
-Signora se vuole le posso lasciare un recapito, in modo che mi possa chiamare nel caso il padre voglia! I bambini sembrano divertirsi insieme!- la donna annuì, e Letizia le scrisse il numero di casa e quello del negozio su un pezzo di carta. Rimasero per un’altra mezz’oretta al parco, e poi Letizia e Becca si recarono al negozio.
Il negozio di Letizia e Meg si chiamava ‘’L’n’M Music’’, nome banale che aveva scelto Meg ispirandosi alla canzone ‘’Rock ‘n’ Roll Music’’. Era ben fornito di strumenti, di dischi, di spartiti e di quant’altro potesse riguardare la musica; nella vetrina che dava sulla strada, era esposto un set di strumenti uguali a quelli dei Beatles, naturalmente era stata allestita da Meg. Rimasero in negozio per tutto il giorno, con la bambina che gironzolava osservando il via vai dei clienti. Poco prima della chiusura squillò il telefono, rispose Letizia:
-Buonasera ‘’L’n’M Music’’, sono Letizia!-disse con voce solenne.
-Buonasera signorina, non so se si ricorda di me, sono la signora di questa mattina le volevo dire che domani pomeriggio siete invitati per il the- disse la donna dall’altro capo del telefono.
-Certo non si preoccupi! Saremo molto felici di recarci a casa vostra. Arrivederci!- Letizia riattaccò. Quando tornarono a casa, comunicò la bella notizia a Becca, che ne era entusiasta. La bambina andò a letto molto presto perché era davvero stanca, mentre Letizia si chiuse nella stanza dei ricordi, nella quale al centro c’era un pianoforte nero e lucido, che Letizia suonava nei momenti di tristezza. Quella sera aveva cominciato a ripensare al giorno in cui andò al concerto dei Beatles, non riusciva a togliersi dalla mente tutto ciò che era successo, e non riusciva a perdonarsi il fatto di aver perso uno dei regali più preziosi che suo padre le aveva fatto. Cominciò a suonare ‘’Here, There and Everywhere’’, ma smise subito quando pensò che forse quelle dolci note avrebbero svegliato la sua piccola. Decise di andare a letto e di riposare.
Il mattino seguente Letizia si recò di nuovo a lavoro, affidando Becca a Meg che l’avrebbe portata a comprare un nuovo vestito. Quando tornarono, la bambina estrasse un piccolo vestitino giallo, mostrandolo orgogliosa alla madre e attirando gli sguardi divertiti dei clienti. Dopo aver pranzato Letizia lavò, vesti e fece due codini alla sua bambina. Era così carina, e sua madre ne era molto fiera. Le due arrivarono davanti a Kenwood a St. Georges Hill. Era una grandissima casa con un grande giardino, eppure a Letizia sembrava di conoscere quel posto. Suonarono al citofono e il cancello si aprì. Letizia aveva l’incostante pensiero che quella fosse la casa di un riccone, e che lì erano fuori luogo. Il bambino uscì da casa e corse verso la sua nuova amichetta, seguito da una donna bionda.
-Salve! Questa deve essere la Becca di cui Julian mi ha tanto parlato!- disse sorridendo a Becca. Alzò poi lo sguardo e si rivolse a Letizia:
-Piacere io sono Cyntia, prego entra in casa.
-Grazie! Io sono Letizia.
Entrarono tutti in casa. La casa era davvero grandissima, sembrava una reggia. Si sedettero in salotto mentre i bambini giocavano.
-Allora siete italiane?
-Si, ma io vivo qui da più di mia figlia, lei si trasferirà quest’anno.
-Bene! Almeno Julian avrà un’amica! Sai non può uscire quasi mai.
-Come mai? –chiese Letizia con aria innocente,
-Davvero non sai chi siamo?
-Sinceramente? NO
- Diciamo che le fan di mio marito ci assalgono ogni volta che mettiamo piede fuori, anzi strano che oggi non ci fossero.
-Fan?- chiese Letizia che cominciava ad aver il sospetto di capire chi fossero,
-Si! Mio marito è John Lennon, conosci i Beatles?
-Certo! A volte li ascolto anch’io!
La donna sorrise. Quando una donna portò il the nel salottino.
-Cyn! Hai fatto il the?- chiese un uomo entrando alle spalle delle due donne. Letizia non si girò per paura di vedere ciò che pensava ci fosse.
-Beatles!- urlò la piccola Becca quando vide l’uomo. In quel momento Letizia sarebbe voluta sparire.
-Oh! Abbiamo ospiti! E chi è questa bella bambina?- si avvicinò alla bambina, non curandosi delle due donne sedute sul divano.
-Sono Rebecca, o Becca come mi chiama la mia mummy!- disse la bambina in italiano. Era una frase troppo complessa da riferire in inglese. L’uomo si girò guardando la madre.
-Mi scusi! Non sa ancora parlar bene l’inglese. Ha detto che si chiama Rebecca o Becca come la chiamo io!- Letizia sorrise. Si accorse che però quell’uomo, anzi John Lennon, la stava fissando come se l’avesse riconosciuta.
-Ehi Lennon, non continuiamo?- disse un altro uomo entrando nella stanza. Letizia riconobbe quella voce e si voltò trovandosi davanti Paul McCartney. Paul osservò la donna che gli si presentava davanti! Sapeva di averla già vista ma non ricordava dove. Allora si diresse verso il suo amico e verso i bambini.
-Che bella bambina- disse carezzando i capelli neri di Becca. Letizia sorrise timidamente.
-Allora Letizia- al suono di quel nome qualcosa nella mente di Paul si accese –sei sposata?- intanto i due uomini si erano seduti sulle due poltrone, di fronte alle due donne.
-Ero sposata! James ed io ci siamo lasciati qualche mese fa- disse Letizia con un accenno di amarezza. In quel momento Cynthia lanciò uno sguardo a John.
-Tuo marito si chiamava James?- chiese Paul; Letizia annuì. Il pomeriggio passò piacevolmente in quel salotto, con le rare apparizioni dei due Beatles. Verso sera Letizia decise che fosse ora di tornare a casa.
-Scusaci Cynthia ma penso sia arrivato il momento di tornare a casa-
-Si! Ti accompagno alla porta.-
In quello stesso istante John e Paul si dirigevano, anche loro, verso la porta.
-Grazie e arrivederci, è stato un vero piacere!- disse sorridendo ai due coniugi e al loro amico.
-Senti non potete andare da sole, vi posso accompagnare a casa, se vuoi?- Letizia era titubante, ci riflesse e poi accettò il passaggio. Becca si sedette nel sedile posteriore, mentre Letizia in quello anteriore.
-Allora dove vi porto? –Chiese gentilmente l’uomo.
-Belsize Road!- rispose Letizia mentre la macchina si muoveva.
-è vicino ad Abbey Road!- disse con entusiasmo Paul.
-Si! Dove c’è il vostro studio di registrazione- gli sorrise Letizia.
-Sai penso di doverti restituire una cosa!- ci fu un po’ di silenzio –Pensavi non ti avessi riconosciuta?- rise Paul. Quella risata che Letizia adorava.
-Vieni domani sera ad Abbey Road- disse Paul fissando la strada.
- Va bene! Appena chiudo il negozio, lascio Becca a Meg e vengo!- disse Letizia emozionata, pensando già alla sera successiva. Arrivarono davanti alla porta del palazzo.
-Quindi questa è casa tua!
-Non è Kenwood, ma è un’umile casa!- risero entrambi – se un giorno non ti seguono le tue fan impazzite, fa un salto al mio negozio di musica!- disse indicando la serranda chiusa e l’insegna spenta. Paul annuì dicendo che sarebbe passato. Letizia scese dalla macchina e ringraziò Paul; quando poi anche Becca scese, saluto il nuovo amico con un bacio sulla guancia, che fece molto felice l’uomo. Salutarono di nuovo Paul mentre si allontanava con la sua macchina. Quella sera dopo cena Becca cominciò a raccontare ogni cosa a sua madre, ogni minimo dettagli della giornata, anche se la madre conosceva già la storia, ascoltava felice la sua bambina che cercava di trovare le parole giuste. Poi accesero il giradischi e, con una canzone dei Beatles, cominciarono a ballare in pigiama, prima di andare a letto. Quella sera Becca volle dormire con sua madre.  



Ciao a tutti!
Eccomi con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia è un pochino lungo, ma è uscito così!
Aspetto delle recensioni, buone o cattive che siano!
Un bacio a tutti!
MMC

Questa è Kenwood... Questa è la bellissima casa di John..Kenwood! :D
  
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