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Autore: Lilith Lancaster    08/05/2011    0 recensioni
Alexandra Moore è una giovane ragazza di diciassette anni. Ha perso il padre e la sorella e non rivolge più la parola a sua madre. Ma non è questa l’unica storia di Alexandra. Da quando morirono suo padre e sua sorella lei riesce a vedere spiriti, fantasmi. All’inizio erano solo quelli di sua sorella e suo padre…poi loro scomparvero e arrivarono altri…li vede camminare per strada, passare accanto alla gente comune, che ne ignora la presenza. a causa di questi fantasmi si ritrova tagliata fuori dal mondo. e le rimarrano solo una possibilità: imparare a convivere con i propri demoni
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi era il mio primo giorno di ferie e tanto valeva iniziare subito a mettersi all’opera. Presi la giacca che mi aveva prestato il ragazzo e la mia borsa e uscii dal locale, salutando Antonio con un cenno della testa.

Decisi che per prima cosa mi sarei dovuta recare a casa per prendere quei pochi risparmi che avevo.
Il vento freddo mi faceva rabbrividire, ma mi sentivo stranamente sollevata. Era come se mi fossi tolta un gran peso. Adesso bisognava solo sistemare i dettagli della partenza, poi avrei aiutato Will a salvare la sua famiglia.

Arrivai a casa e spalancai la porta d’ingresso con un calcio. Mi accolse il solito squallore e la solita monotonia, ma non persi tempo a rammaricarmi della mia vita. avevo ben altro da fare. Tolsi la giacca del ragazzo  e la posai sul divano, poi andai a prepararmi un caffè in tutta fretta. Ci vollero cinque minuti buoni perché la mia antiquata caffettiera si decidesse a produrre qualcosa di vagamente simile ad un caffè nero bollente.

Mi riempii una tazza e andai a sedermi sul mio letto, stringendo tra le mani fredde la bevanda fumante.
“Will….lo so che ci sei….devo parlarti” dissi incrociando le gambe e aspettando che il mio amico invisibile si avvicinasse.
“qualche problema?” domandò sbucando da dietro di me e facendomi sobbalzare.
“dannazione non venirmi alle spalle” dissi arrabbiata, vedendo che mi aveva fatto rovesciare addosso e sul letto metà del contenuto della tazza.

Presi il piumone e lo buttai a terra prima che macchiasse anche lenzuola e materasso e dopo aver posato la tazza sul comodino striminzito mi tolsi i vestiti sporchi e li appallottolai insieme al piumone.
“Mi dispiace” mormorò mortificato. Ma come faceva a farmi sentire sempre in colpa se lo sgridavo?
“un incidente” borbottai contrariata, andando all’armadio. Trovai un maglione più vecchio e sbrindellato degli altri e lo indossai sopra un vecchio pantalone della tuta. Come pigiama poteva andare più che bene.

“passiamo al sodo…da domani io sono in ferie….abbiamo due mesi per aiutare la tua famiglia, poi io tornerò qui. Chiaro? Domani andremo a prendere il biglietto aereo.” Gli gridai mentre andavo in bagno per gettare i vestiti e il piumone nella vasca da bagno, dove già giacevano parecchi indumenti da lavare. Non avevo la lavatrice e quindi avrei dovuto fare tutto a mano.

Sbuffando presi una sedia dalla cucina e la misi vicino alla vasca, apprestandomi a svolgere il noioso compito. Will mi raggiunse e si vedeva lontano un miglio che era felice che mi fossi data finalmente una mossa. Aprii l’acqua fredda e inizia a sciacquare con il detersivo i vestiti macchiati di caffè.
“ci faremo bastare due mesi” disse con un largo sorriso, mentre osservava le mie braccia che facevano sempre più sforzo nel sollevare e strofinare gli indumenti bagnati.
“vorrei tanto darti una mano..” sospirò tristemente osservando le sue mani impalpabili. Anche io mi sentii pervadere una profonda inquietudine e da una malinconia sconfinata.
“puoi farlo in un modo diverso” mormorai spezzando il silenzio che si era creato e rischiava di schiacciarmi con il suo peso di dolore e sconforto.

Prima che potesse dire nulla scostai una ciocca di capelli dal viso, portandola dietro l’orecchio, e iniziai a parlare.
“stamattina…mi sono sentita male….mal di testa, nausea, pressione al cervello…non lo so era strano….ma non ho mai avuto problemi di salute. Mi sembrava di non riuscire neanche a respirare” Chissà perché sospettavo che il mio malore avesse a che fare con i miei “amici” invisibili.

Gli davo le spalle, continuando ad immergere e sollevare i panni inzuppati, che si andavano facendo sempre più pesanti, ma avvertii il suo imbarazzo e la sua esitazione come se potessi leggerli a chiare lettere sul suo volto.
“voglio sapere cosa mi sta succedendo” la mia voce suonò più forte ed autoritaria, più calma e glaciale. Non sembrava neanche la mia.

“è la magia” sussurrò avvicinandosi appena a me e sfiorandomi. La cosa mi procurò un brivido. Non mi sarei ai abituata al tocco gelido delle loro dita….era qualcosa di raccapricciante e di incredibilmente affascinante al tempo stesso. Come la morte. Seducente, allettante…ma terribile.
non dissi niente….non avrei parlato finchè non fossi riuscita a capire qualcosa della situazione. Parve intuire le mie intenzioni e dopo un lungo sospirò continuò.

ti ho già detto che sei speciale….ma tu non vuoi esserlo…il tuo dono, il tuo potere…deve essere usato. Non puoi respingerlo, non hai scelta. Devi incanalare la tua forza e la tua vitalità da qualche parte….il tuo cervello e il tuo cuore sono troppo deboli per il tuo spirito e per la forza che esso emana.”

“cosa vuol dire di preciso? Senti partiamo da zero….perchè sono speciale? Perché io? In cosa consiste questo potere?” chiesi sempre più confusa. Era ora di fare chiarezza una volta per tutte.
“preferirei parlarne con più calma, seduti da qualche parte…faccia a faccia” incrociò le braccia con un modo di fare molto umano, ostinato e cocciuto che mi fece sorridere.
“queste le finisco dopo….” Indicai i vestiti bagnati, ancora immersi nell’acqua.
“andiamo sul divano e spiegami tutto da capo. Niente più  mezze risposte, frasi a metà o frecciatine misteriose” ci tenni a mettere in chiaro le cose…era il momento di girare le carte e scoprire se avevo un poker oppure se ero completamente a mani vuote.

Mi sollevai e senza aspettarlo andai a sedermi nel mio vecchio divano. Per un momento fui tentata di accendere la tv ma lascia perdere…..preferivo puntare tutta la mia attenzione sul racconto del mio fantasmino personale.
Mi raggiunse e si sedette sul pavimento a gambe incrociate, fissandomi. La gara di sguardi durò qualche secondo, poi lui abbassò il capo.

“non so esattamente come è cominciata…so poco e niente su quelli come te. Quello che so è che tu sei speciale perché hai potere. Di persone come te ne nasce una ogni mille anni circa…anche di più. Non so perché, ma credo perché è molto raro che qualcuno abbia un’anima talmente buona e forte, talmente potente, da superare i confini della carne.
Tu ci vedi…questo è il tuo potere…ma non sono i tuoi occhi a vederci…è la tua anima. Sei tu che ci percepisci perché il tuo corpo non può nulla contro la forza del tuo spirito. Le leggi che regolano il mondo degli umani non valgono per te perché tu non sei fatta solo di carne…la parte più importante di te è la tua anima..che comanda il tuo corpo. Gli altri umani….la loro anima resta assopita nel corpo fino alla morte, quando si separa dall’involucro terreno e vola verso ciò che l’attende….il mondo degli spiriti. Non ne so molto su di esso perché non ci sono neanche andato.
Comunque..dicevo…la tua anima invece è diversa…è troppo forte e il tuo corpo non riesce a farla dormire dentro di esso….è lei a controllare.
A parte la teoria….il tuo potere è quello di vederci e di comandarci. In teoria non dovremmo essere così tanti sulla terra….di solito resta solo chi deve compiere qualcosa o chi non è degno di andare nel mondo delle anime.

il compito di quelli come te è farli redimere e, quando hanno completato la loro missione congedarli da questo mondo per dargli la pace eterna. Ecco in teoria non è semplice…qualcuno non sa cosa deve fare e nonostante l’aiuto dei guardiani, di quelli come te, impazzisce e inizia a causare danni agli umani. In quel caso i guardiani devono eliminare la minaccia.


È un compito relativamente facile….in questo stesso momento, se tu usassi il tuo potere, potresti costringermi ad uccidere qualcuno….noi spiriti siamo completamente nelle tue mani.

Ecco ti dicevo….il tuo potere è grandissimo e se non lo usi il tuo corpo non riesce a contenerlo perché si accumula sempre di più…..devi farlo uscire fuori ed incanalarlo verso il regno dei morti.
Tu rifiuti il tuo potere e lo trattieni dentro di te…e questo sovraccarica di potere il tuo corpo.

A parte questo, il nostro problema è che le anime non riescono più a trovare la via per l’altro mondo. Questo perché il portale è stato aperto…e ci sono anche alcune anime che dal mondo dei morti migrano, chi per errore chi per propria volontà, verso la terra…..

Devi trovarli e congedarli tutti….così tu starai bene, porterai a termine la tua missione e farai il tuo dovere…e devi anche sconfiggere la compagnia….riportare l’equilibrio te i due mondi.
Questo è il tuo compito. 
 
  
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