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Autore: sixi    08/05/2011    0 recensioni
Una maga e un assassin... due mondi opposti, due destini diversi, destinati ad incontrarsi e così, per puro caso nacque il loro amore. Sentinel Soul, l'assassin meno adatto a diventare il capo della gilda era stata il capo migliore, colei che aveva cambiato le mentalità di tutti gli assassin. "Gli eletti, i prescelti... gli esclusi"
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VI

Capitolo VI

 

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Silver Rain

 

Rimase immobile a guardare la statua della sorella e tutti gli anni passati con lei riaffiorarono nella sua mente, ogni singolo istante, ogni singola battaglia e ogni singola vittoria… non poteva credere che proprio lei fosse morta. Era il capo degli Artic Song, ma forse era stata la persona meno adatta a sostituire Rihardo: aveva idee rivoluzionarie, tutti gli assassin lo sapevano, ma nessuno osava contraddirla perché era stata allevata da un membro del Consiglio in persona; odiava dover dipendere dal sangue; ma, soprattutto, si era innamorata e il suo cuore di ghiaccio aveva rotto le catene che la legavano agli altri. Si avvicinò esitante e toccò il volto perfetto della ragazza: era morbido, ma congelato… e sarebbe rimasto così per sempre… guardò Kierin e si chiese come avesse fatto a farla innamorare a tal punto da morire per raggiungerlo. I volti erano bianchi e gli occhi azzurri si perdevano in quel biancore. I capelli di Soul le incorniciavano il viso: il ciuffo biondo le copriva parzialmente l’occhio sinistro. Guardò Kierin e anche il suo ciuffo ramato gli copriva l’occhio sinistro. Erano perfetti, anche nella morte i loro volti incantavano chi li guardava… beh come tutti i vampiri, del resto.

Si voltò verso Amethyst e pensò che non avrebbe mai potuto morire con lei… l’avrebbe vista invecchiare, ma lui sarebbe sempre rimasto con quell’aspetto, come un diciassettenne… lei invecchiava perché era umana, lui rimaneva giovane perché era un vampiro, perché fin da quando era nato aveva venduto l’anima al diavolo.

Si avvicinò alla ragazza e l’abbracciò tristemente… perché lei doveva morire? Perché lui avrebbe visto la sua morte?

Si separò da lei e sussurrò: “Devo andare dagli Artic Song, devo informarli che Soul e Kierin sono morti.”

“Non credi che ti uccideranno?”

“No, Rihardo li tratterà… vieni con me?”

“Sì.”

“Sicura? Ricordati che sei in mezzo a vampiri…”

“Vengo con te.”

Sorrise dolcemente. La prese in braccio e corse verso la sua ex-gilda. Arrivò davanti alla porta di ghiaccio, posò Amethyst a terra e aprì l’immenso portone facendo girare gli assassins: avevano tutti facce ansiose, forse erano in attesa del ritorno di Soul, però appena  lo videro la loro espressione divenne sorpresa e poi arrabbiata quando notarono Amethyst.

Vide Rihardo al centro della sala accanto al trono. Strinse a sè la ragazza e camminò verso Rihardo.

“Silver, ti credevo morto…” sussurrò lui incredulo.

“Lo so… Rihardo, Soul e Kierin sono morti.”

Tutti ammutolirono e il clima divenne teso.

“Chi è stato?” l’unico lucido era Rihardo, forse per questo era stato il capo degli Artic Song ad aver controllato la gilda per più tempo.

“Il Consiglio. Da quello che mi ha detto Kierin, il Consiglio li aveva chiamati e…”

“Sì, questo lo so, Soul mi ha informato della convocazione… cos’è successo?”

“Dovevano essere puniti: Soul per avermi lasciato in vita e Kierin per aver mentito. La punizione consisteva nell’umiliazione assoluta: rivelare il volto. Soul si è ribellata ed è scappata; Kierin ha provato a coprire la sua fuga, ma Trouble gli ha tolto la sciarpa e l’ha ferito gravemente, poi ha inseguito Soul.”

“Soul è andata da te?”

“Sì. Poi io sono andato alla sede del Consiglio per prendere Kierin e l’ho trovato quasi morto, così l’ho portato da Soul.”

“Aveva ucciso Trouble?”

“Sì. Stava aspettando la morte.”

Tutti erano ammutoliti, non potevano crederci… Soul e Kierin morti…

“Portami da loro.” Ordinò Rihardo venendogli incontro.

Silver riprese Amethyst in braccio e corse verso la radura; non solo Rihardo li stava seguendo, ma anche tutti gli Artic Song, ma nessuno faceva rumore, tutti silenziosi come gatti.

Arrivarono davanti ai due corpi e Rihardo si avvicinò esitante. Rimase a guardare i suoi amici e s’inginocchiò. “Kierin Fear, sei stato un grande amico e un grande maestro per me, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me e per la gilda. Soul Rain, sei stata la migliore assassin che abbia mai visto in tutti questi anni, sei stata un grande capo e grazie alle tue idee tutti noi abbiamo cambiato mentalità. Da ora sarai ricordata come Sentinel Soul e tutti i capi degli Artic Song avranno un nuovo titolo: Guardian. Riprendo il comando degli Artic Song e porterò avanti i tuoi ideali: il Consiglio verrà distrutto, lasceremo Damnedville e proveremo a coesistere con Holyville. Grazie per i vostri insegnamenti, ragazzi, riposate in pace.”

Tutti gli assassins s’inginocchiarono. Rihardo si rialzò e rimase immobile davanti a Silver. “Se vuoi aiutarci nella nostra guerra sei il benvenuto.”

“Lo farò con immenso piacere.” E s’inchinò con fare teatrale.

“Dobbiamo chiedere l’aiuto delle altre classi.” Affermò Rihardo, probabilmente aveva già in mente un piano perché il suo sguardo indugiò a lungo su Amethyst.

Silver lo notò e avvicinò istintivamente la ragazza a sè. “Dobbiamo rivelare chi siamo davvero, i crusades non ci aiuteranno mai se non li rassicuriamo.”

“Infatti, ho un piano.”

 

Avanzò titubante verso la figura al centro della radura. Era un mago rosso, seduto per terra e intento a pensare… non era una novità, fin da quando era entrata nei Flame of God lui andava tutti i giorni a meditare in quella radura solcata da un piccolo ruscello e circondata da alberi. Si sedette accanto a lui e sussurrò: “Sono tornata.”

Lo vide aprire di scatto gli occhi e voltarsi verso di lei incredulo, forse pensava di aver immaginato quella voce, però appena la vide la sua espressione divenne come quella di un padre quando il figlio torna a casa. “Stavo pensando a te… dov’eri finita? Ti ho cercata dovunque.”

“Ho conosciuto un assassin e me ne sono innamorata.”

“Sai che c’è una legge che vieta a noi e alle altre classi di unirsi agli assassin?”

“Sì, per questo abbiamo deciso di fingerci morti.”

“Quindi anche lui ricambia i tuoi sentimenti.” Affermò pensoso “Perché sei tornata, allora?”

Lo guardò a lungo, quell’uomo era come un padre per lei. “Mi serve il tuo aiuto.”

“Dimmi pure.”

“Dobbiamo aiutare gli assassins.”

“Cos’è successo?”

“Il loro capo e un sostituto sono stati uccisi dal Consiglio.”

Qualche attimo di silenzio. “Gli assassin sono sempre stati la classe preferita dal Consiglio, perché avrebbero dovuto eliminare Soul?”

“Hanno infranto le loro leggi: Soul ha protetto me e l’assassin di cui ti ho parlato e Kierin ha mentito al presidente del Consiglio.”

“Solo per questo sono stati uccisi? Non mi sembrano le leggi di Holyville queste…”

“Infatti non sono quelle di Holyville.”

Silenzio pieno di terrore. “Gli assassin appoggiano Damnedville?!”

“Appoggiavano, dopo quello che è successo hanno deciso di ribellarsi, per questo serve il nostro aiuto e quello di tutte le altre gilde.”

Fire rimase assorto nei suoi pensieri; richiuse lentamente gli occhi, poi li riaprì guardando nella direzione dove si trovavano Silver e Rihardo. “Uscite, voglio dei chiarimenti.”

Uscirono entrambi e l’occhio critico del mago si fermò su Silver. “Suppongo che questo sia il tuo amato.” Affermò rivolto ad Amethyst.

Lei annuì e arrossì lievemente.

“Rihardo, voglio dei chiarimenti, non posso aiutare persone di cui non conosco niente.”

“Sì, capisco perfettamente. Noi assassin siamo sempre stati dalla parte di Damnedville, non per nostra scelta, ma a causa della nostra natura…” silenzio carico di suspense “noi siamo vampiri.” Tacque aspettando la reazione di Fire.

Lui spalancò gli occhi esterrefatto, ma non urlò nè scappò, rimase lì seduto a fissarli, forse pregando che quello fosse un incubo o uno scherzo poco divertente.

Rihardo sembrò capire, infatti si tolse la sciarpa e mostrò i canini ben affilati.

Silver rimase sconvolto a guardarlo, non pensava che fosse disposto ad arrivare all’umiliazione totale per vendicare Kierin e Soul.

Fire rimase immobile per alcuni istanti prima di alzarsi e avvicinarsi a Rihardo. “Il Consiglio è con Damnedville?”

“Sì.”

“Allora noi Flame of God ti aiuteremo. Convocherò un consiglio di guerra, ci servirà tutto l’aiuto possibile.”

Alzò una mano verso il cielo e una meteora solitaria infiammò il grigiore delle nuvole.

Aspettarono una decina di minuti, poi tutti i capi delle gilde arrivarono nella radura. Zephir rimase qualche istante a fissare sconcertato Fire, poi il suo sguardo cadde su Rihardo con il volto scoperto.

“Che succede?” chiese Atomic notando Amethyst.

Rihardo prese la parola: “Man, forse sarai contento della rivelazione che sto per fare,” guardò prepotentemente il crusade “noi assassins abbiamo sempre appoggiato Damnedville, non per nostra scelta, ma per via della nostra natura di vampiri… il Consiglio non vi ha mai appoggiati.”

Attimi di silenzio e il primo a riprendersi fu November: “Perché lo stai rivelando?”

“Sentinel Soul e Kierin Fear sono morti, uccisi dal Consiglio, noi assassins vogliamo vendicarli distruggendo Damnedville e ciò che resta del Consiglio.”

Zephir capì finalmente il perché del volto scoperto: era disposto a tutto pur di vendicare i suoi amici, anche rivelare la propria natura e correre in braccio alla morte. “Voglio sapere cos’è successo, perché Soul è morta?”

“Come avrete notato, Amethyst non è mai morta. Il Consiglio aveva affidato a Silver la missione di ucciderla, perché poteva essere d’intralcio all’ascesa di Damnedville; si sono innamorati a vicenda e Soul ha deciso di risparmiare la loro vita a patto che sparissero dalla circolazione, quindi ha diffuso la voce che fossero morti entrambi. Il Consiglio l’ha scoperto ed è stata convocata insieme a Kierin, che l’aveva aiutata. La sua punizione doveva essere quella di rivelare il proprio volto, umiliazione suprema per un assassin, come alcuni di voi sapranno, quindi lei ha deciso di scappare, Kierin ha provato a coprirla, ma è stato colpito a morte e alcuni membri del Consiglio l’hanno seguita, li ha uccisi, ma credendo Kierin morto aveva deciso di morire assiderata. Nel frattempo Silver aveva recuperato Kierin e l’aveva portato da lei, così è stato fatto un rituale di unione eterna e ora di loro due rimangono solo due statue senza vita.”

Silenzio di tomba.

Nightmare prese la parola: “Noi dark gunners vi aiuteremo nella vostra vendetta, non solo perché non accetto che il Consiglio ci abbia mentiti per tutto questo tempo, ma perché siete animati da sentimenti di devozione e amicizia verso Soul e Kierin.”

Leyla annuì e si voltò verso Atomic che era rimasto qualche istante immobile a guardare Rihardo, voleva chiedere qualcosa, glielo si leggeva in faccia, infatti dopo qualche istante domandò: “Posso vedere queste statue?”

Rihardo sorrise e accompagnò tutti i capi delle gilde dove si trovavano Soul e Kierin. Davanti alle due statue c’erano due assassin intenti a pregare inginocchiati a terra, appena sentirono la mano di Rihardo poggiarsi sulle loro spalle si voltarono e rimasero interdetti notando il suo volto scoperto. Si voltarono sentendo la presenza di altre persone e tornarono a guardare il loro capo. “Perché sono qui?” chiese quello alla sua destra.

“Wing Atomic ha chiesto di poterli vedere.”

Si alzarono lasciando intravedere le due statue. Il biancore della morte aveva invaso tutta la loro pelle e il gelo sembrava renderla trasparente; i corpi erano ricoperti da un leggero strato di ghiaccio che dava un’idea di tristezza e di morte che non si addiceva alle loro persone. Atomic si avvicinò, appoggiò il fucile sulla spalla, puntandolo verso l’alto e congiunse le mani sussurrando qualcosa. Si rialzò dopo qualche minuto e puntò l’arma al di sopra delle statue per sparare un colpo: il sottile strato di ghiaccio si sciolse ridonando così un’idea di vita ai due.

S’inchinò e si voltò verso Rihardo. “Noi destroyers ti aiutiamo con immenso piacere.”

Flick iniziò a piangere senza ritegno, dopotutto era ancora un ragazzo e si era affezionato molto a Soul, quella ragazza l’aveva aiutato più volte e non poteva fare a meno di ripensare a quei momenti; il suo gesto addolcì anche il cuore di Man che gli mise una mano sulla spalla e disse: “Non piangere ora ragazzo, potrai farlo solo quando avremo vendicato Sentinel Soul e Kierin Fear.”

Rihardo lo guardò riconoscente, mancavano solo pochi capi da convincere, ma sapeva che ce l’avrebbero fatta, che tutti avrebbero superato la paura della loro natura e li avrebbero aiutati a concludere quella guerra che ormai da troppi anni distruggeva il paese.

Zephir s’inginocchiò davanti alle statue per poi rialzarsi e affermare con serietà: “Vi aiuterò nella vostra guerra, ma non mi fido di voi, quando tutto sarà finito riparleremo della vostra natura.”

“Non essere così duro, hanno già detto che non scelgono loro da che parte stare. Non hanno colpa se sono nati vampiri, esattamente come tu non hai scelto di essere nato umano loro non hanno scelto la loro natura.” Affermò Fairy proclamando così il suo aiuto.

“Concordo con Fairy, per questo anch’io vi aiuterò.” Annunciò November.

Damned osservò la statua di Soul per qualche istante prima di affermare: “Mi piaceva quella ragazza, peccato se ne sia andata così… vi aiuterò a vendicarla e a riscattare il vostro nome.”

“A questo punto mi vedo sollecitato ad aiutarvi. Vi fornirò i migliori maghi e io stesso combatterò in prima fila.” Concluse Iron.

 

Silver si avvicinò al portone di Damnedville: immenso, nero e dall’aria spettrale. Lo aprì provocando un rumore sinistro; s’incamminò osservato dai demoni che si voltavano verso di lui, alcuni s’inchinarono, altri scapparono impauriti, altri ancora rimasero a fissarlo incuriositi e lui li liquidò con lo sguardo.

Entrò in un vicolo e divenne invisibile, tornò indietro e azionò una leva che aprì una porta a sinistra, un’altra per aprire quella a destra e una terza per aprire il portone dall’altra parte della città. Corse dall’altra parte e uccise due guardie che stavano controllando cosa fosse successo, le buttò nel fossato e mise il pugnale sotto la debole luce del sole provocando un piccolo bagliore: il segnale. Tutto l’esercito entrò. Si andarono a nascondere in strade secondarie, mentre gli assassin divennero invisibili uccidendo silenziosamente tutti i demoni che intralciavano il loro cammino verso le scale, erano solo una decina, così gli altri decisero di pattugliare il corridoio che conduceva verso le scale. Silver tornò indietro e sussurrò all’orecchio di Zephir che potevano andare.

Salirono le scale arrivando al secondo piano: era più buio del primo ed era formato da un groviglio di corridoi tutti uguali. Silver era l’unico a sapere a memoria la strada per arrivare al terzo e ultimo piano, quindi prese una torcia appesa al muro e guidò tutti: destra, sinistra, dritto, destra, destra, dritto, sinistra. Uccisero pochi demoni, quella zona non era controllata, Damnedville pensava che fosse impossibile superare il primo piano. Salirono le scale arrivando così davanti una porta nera come la pece.

 

  
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