Erano
passati alcuni
minuti da quando Hermione aveva pronunciato quell'ultima fatidica
frase, ma la
situazione non era cambiata. I due ragazzi erano ancora uno di fronte
all'altra, immobili come due statue, senza sapere che cosa dire.
Ron aveva distolto lo sguardo dalla ragazza e fissava con insistenza il
muro
alle sue spalle, sul volto aveva la stessa espressione concentrata
delle rare
volte in cui tentava di seguire la professoressa McGrannit. Hermione
invece
osservava il volto del ragazzo e intanto malediceva se stessa.
Si malediceva per
quell'ultima frase pronunciata,
per quello scatto di rabbia che non era riuscita a controllare, per
aver
dimenticato quella stupida borsa nello spogliatoio e per avere avuto la
brillante idea di andarla a recuperare, ma sopratutto si
malediceva per
essersi innamorata del suo migliore amico.
Probabilmente però non avrebbe più potuto
considerarlo tale. Con quell'ultima
frase gli aveva rivelato i sentimenti che da anni tentava di
nascondere e
ora stava per perdere in un colpo solo il suo migliore amico e la
persona che
amava.
Niente sarebbe stato più come prima, il loro rapporto
sarebbe cambiato. Ron
l'avrebbe allontanata dal momento che non poteva più
considerarla un amica e
lei si sarebbe ritrovata sola.
Presa da quei pensieri stava quasi per rimettersi a piangere, ma
proprio in
quel momento Ron ruppe il silenzio.
"Non avevi detto che Krum non c'entrava niente?" sputò
fuori. La sua
voce era bassa e rabbiosa.
Hermione rimase per un attimo spiazzata, erano le ultime parole che i
sarebbe
aspettata di sentire in quel momento. Non riusciva proprio a capire
perché
avesse messo in mezzo Viktor, soprattutto dopo quello che lei gli aveva
appena
detto.
"Allora?"
insistette Ron.
"Infatti.. lui non c'entra niente.." rispose la ragazza con un
po’ di
esitazione.
A quel punto Ron smise finalmente di fissare il muro e si
concentrò sul volto
della ragazza.
Hermione
arrossì per quel
ritrovato contatto visivo. Per un attimo si concesse di perdersi nel blu dei suoi occhi, ma
quasi subito si impose
di tornare alla realtà non sapendo più cosa
aspettarsi da quella assurda
situazione.
Si
concentrò sul volto di
Ron cercando di non arrossire. Voleva capire cosa gli stava passando
per la
testa in quel momento, ma era difficile a dirsi. Sul volto aveva una
strana
espressione, sembrava spaesato, inebetito, era come se non la vedesse
nonostante lei fosse a pochi passi da lui.
La
ragazza stava
iniziando a preoccuparsi per le strane reazioni dell’amico,
era quasi sul punto
di andarlo a scuotere, ma si trattenne dal farlo.
Dopo
alcuni minuti, che
alla riccia sembrarono ore, Ron sembrò tornare in se.
Fissò
il volto di
Hermione, stavolta non con sguardo assente, ma con un
intensità tale che fece
arrossire nuovamente la ragazza. Il suo volto era serio, come non lo
era mai
stato. Passò un attimo a fissarla e poi finalmente
parlò.
"Non
avevi litigato
con Krum.. non era di lui che stavi parlando."
Hermione abbassò lo sguardo non sapendo se doveva
rispondere. Possibile che Ron
si fosse reso conto solo in quel momento che in quel diario non si
parlava di
krum, ma di lui?
In
effetti Ron non era
famoso per la sua perspicacia, ma ormai doveva esserci arrivato anche
lui.
“E’
così, vero?” chiese
ancora, mentre un sorriso gli compariva sulle labbra.
Hermione
non rispose, fece
solo un debole cenno d’assenso con il capo.
Il
sorriso di Ron si fece
più ampio.
Per
un attimo Hermione
rimase a contemplarlo e il suo cuore eccellerò furiosamente
quando si concesse
di pensare che forse il sorriso era per lei. Forse non tutto era
perduto, forse
non era solo la sua immaginazione a giocarle brutti scherzi e Ron era
felice
per quello che aveva scoperto perché ricambiava i suoi
sentimenti.
Tutte
quelle fantasie che
aveva tentato di reprimere durante gli ultimi anni per paura di
rimanerci troppo
male iniziavano a farsi largo nella sua mente.
Davanti
agli occhi
iniziarono a comparirle immagini di loro due insieme. Si vedeva mentre
camminavano mano nella mano per i corridoi di Hogwarts, abbracciati
sulla riva
del lago a chiacchierare, accoccolati su una poltrona davanti al camino
della
sala comune.
Si
ritrovò a pensare che
forse quella giornata sarebbe finita meglio di come era cominciata.
Intanto, mentre Hermione
continuava a pregustarsi
immagini di un radioso futuro, Ron rimaneva fermo a sorridere guardando
l’amica.
D’un tratto le sue guancie iniziarono ad arrossarsi e in
breve coinvolsero
anche le orecchie.
“Ci
siamo”
pensò la riccia notando il cambiamento sul suo viso.
Infatti
il ragazzo prese
fiato e alzò lo sguardo verso il soffitto.
“Hermione..quindi..”iniziò
Ron “tu non hai..”
Ma
la frase non terminò.
Invece che parole dalla sua bocca venne fuori una risata.
La
riccia rimase
letteralmente basita, guardò per un momento il rosso mentre
un ombra fredda e
oscura le avviluppava il cuore.
La felicità che
aveva provato poco prima
apparteneva ad un altro mondo, era lontana anni luce da lei. Ora tutto
quello
che provava erano dolore e rabbia mentre dentro le nasceva la
consapevolezza che
Ron stava ridendo di lei.
Era
peggio che nei suoi
peggiori incubi. Ron avrebbe potuto scegliere qualunque altro modo per
respingerla e invece aveva scelto di ridere di lei, come se fosse
ridicolo che
lui potesse interessarsi a lei.
Le lacrime iniziarono a scenderle inesorabili e stavolta non
tentò nemmeno di
trattenerle, le faceva troppo male.
Davanti agli occhi ricominciarono a scorrerle immagini, ma questa volta
erano
immagini del passato, di cose realmente accadute. Flashback degli
ultimi anni
ad Hogwarts, di tutto il tempo che erano stati insieme, di tutti i guai
che
avevano passato e di tutte le volte che lo aveva aiutato.
"Pensavo
che succedesse a chi sta per morire di rivedere tutta la
propria vita"
si ritrovò a pensare la riccia, ma infondo una parte di lei
era realmente
morta.
Hermione sentiva di non poter rimanete un momento di più in
quella stanza; senza
degnare il rosso di uno sguardo si girò e si diresse di
corsa verso il campo da
Quidditch.
Corse
veloce come non
aveva mai fatto, desiderosa di trovarsi da sola
nell’oscurità della notte.
Arrivata
al centro del
campo non aveva più fiato e si lascio cadere
sull’erba umida cominciando a
singhiozzare.
In
quel momento non erano
solo il rifiuto e la crudeltà con la quale lo aveva ricevuto
che la facevano
stare così male. La cosa che la faceva star peggio era che
in tutti quegli anni
non aveva capito come era veramente Ron. Se lo avesse immaginato capace
di
tanta cattiveria non si sarebbe mai innamorata di lui ne tantomeno
sarebbe
stata sua amica. Anche se ormai non era nemmeno convinta che loro due
fossero
mai stati amici. Un' amico non l'avrebbe trattata così,
forse per lui era
sempre stata solo una utile risorsa per fare i compiti., una brutta
secchiona e
nient'altro.
Persa
nei suoi pensieri e
con le orecchie piene dei suoi singhiozzi si accorse del rumore di
passi
sull’erba solo quando furono molto vicini. Alzò il
volto e vide Ron che si
avvicinava rapido a lei.
D’istinto
si rialzò e
ricominciò la sua corsa.
“Hermione,
fermati, che
fai?” gridò il ragazzo aumentando il passo.
“ Perche scappi?”
La
riccia continuò a
correre senza nemmeno rispondere, consapevole che non sarebbe riuscita
a
resistere ancora a lungo. Infatti pochi attimi dopo senti I passi di
Ron farsi
più vicini e si sentì trattenere il braccio da
una mano grande e forte.
Il
ragazzo la fermò e la
costrinse a voltarsi per guardarla in faccia.
“Hermione”
cominciò “
perché stai..”
SCHIAFF
Nemmeno questa volta la
frase terminò anche se
stavolta non per sua volontà. Ron si portò una
mano sul volto dove
i segni dello schiaffo di Hermione
iniziavano già a farsi vedere.
Nessuno
dei due disse più
nulla. L’unico suono che si sentiva era quello dei respiri
affannati dei
ragazzi mentre i due si guardavano.
Ad
un tratto si sentì un
suono secco, come uno schiocco e entrambi si voltarono nella direzione
da cui
proveniva.
“Eccovi
amici di Harry
Potter. Harry Potter signore vi sta cercando, era molto
preoccupato.” Dobby,
l’elfo domestico era in piedi a pochi metri da loro.
“Oh,
Dobby, per fortuna
che sei arrivato” disse Hermione avvicinandosi subito
all’elfo. “Puoi
riportarci al castello?”
“Certo,
Dobby è qui per
questo” rispose lui sorridendo.
“Grazie
mille” La riccia
si mise alle sue spalle e prese la mano che l’elfo le stava
porgendo.
“Andiamo?”
chiese Dobby
tendendo una mano verso Ron che era rimasto immobile a guardare la
scena.
Allora
il ragazzo
finalmente si lasciò la guancia e allungò la
mano. Non appena la sfiorò si
sentì il solito rumore e in meno di un battito di ciglia il
trio si ritrovò
nella sala comune di Grifondoro.
La
stanza era ormai
deserta, fatta eccezione per Harry e Ginny che in piedi affianco al
camino
stavano aspettando il ritorno dell’elfo.
“Ecco
Harry Potter
signore, Dobby le ha riportato i suoi amici.”
“Grazie
Dobby, sei stato
bravissimo” rispose il ragazzo. “ Allora si
può sapere dove eravate finiti?”
chiese poi rivolto ai suoi amici.
Nessuno
dei due rispose
però. Hermione si era girata di spalle, per non guardare in
faccia i due amici.
“Eravamo
preoccupati, non
avevate le vostre bacchette” disse Ginny porgendo una borsa
ad Hermione e la
bacchetta al fratello.
“I-io..n-noi”
iniziò a
balbettare Ron ma Hermione lo interruppe.
“Siamo
rimasti chiusi nel
campo da Quidditch.” disse “Ora scusate ma sono
stanca.” Concluse e afferrata
la borsa che Ginny le stava ancora porgendo si diresse di corsa nello
spogliatoio delle ragazze.
“Hermione
aspetta..”
provò a fermarla il rosso ma la ragazza era già
sparita.
Ginny
ed Harry si
scambiarono uno sguardo preoccupato.
“Si
può sapere questa
volta che hai combinato” chiese la rossa al fratello.
“Io..
ad essere sincero
non ne ho idea.”
La
ragazza gli lanciò uno
sguardo di disapprovazione e dopo aver salutato il suo fidanzato si
diresse
verso il dormitorio delle ragazze per parlare con l’amica.
“Hai
voglia di parlarne?”
chiese Harry all’amico.
“Non
ora” rispose Ron
“anche perché non saprei da dove
cominciare.” E senza dire più nulla si diresse
al dormitorio cercando di capire cosa fosse successo quella sera.
Ciao
a tutti. Questo è il penultimo capitolo. L’ho
scritto
di getto durante una notte insonne quindi siate clementi con me.
Il
capitolo è un po’ corto, ma il prossimo,
l’ULTIMO
è già in cantiere e
presto lo pubblicherò sperando che sia di vostro gradimento.
Un
bacio e grazie a tutti quelli che hanno letto e
recensito.
A
presto! XXXeOOO