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Autore: Silver_Hex    09/05/2011    2 recensioni
Alone?
{Never More}.
In questa breve long, che parla di Remus e Tonks cercherò di raccontare com'è nata la loro relazione.
Questa storia ha partecipato al contest "Titoli&Pacchetti" organizzato da Nausicaa Black sul forum di Efp, classificandosi quarta.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Alone?
{Never More.}

Soli? Mai più.



"Le vostre labbra, datemele ancora! Poi prometto, mi basterà sognarvi..."
John Keats.



Amarsi.


È la vita che non hai vissuto che ti lascia questo buco dentro, o sono i sensi di colpa di cui non sei riuscito a liberarti?


Le loro vite al momento sembravano definite, lei ad Hogwarts, lui nella tana del lupo. Remus sperava che quel periodo di lontananza forzata facesse rinsavire Tonks.

Quello che non riusciva a spiegarsi era quello strano senso di vuoto che cresceva ogni giorni di più.

Da quando stava tra i suoi pari, come si era messo in testa di chiamarli, aveva sentito crescere dentro di sé il ribrezzo per quel mondo.

Fenrir non faceva che dire che solo il signore oscuro poteva dargli potere, tutto quello che i maghi gli negavano. Era colpa loro se erano dei reietti.

Alcuni erano contrari, altri pensavano che era meglio starne fuori. Integrarsi non era stato facile, e forse, non c'era nemmeno riuscito. Intanto Natale si avvicinava, e con esso anche il termine del primo rapporto a Silente.

Era notte fonda quando giunse a Hogsmeade, riconobbe i primi segni della sorveglianza. Come stabilito, passò dalla Testa di Porco. Si avviò verso la stamberga strillante per entrare a Hogwarts di nascosto. Ripercorse il tragitto che faceva sempre quando da studente si trasformava in lupo.

Stava attraversando il parco quando si scontrò contro qualcuno. Si diede dello stupido, aveva passato le notti a sognare quel corpo, sentiva ovunque il suo odore, e ora era così vicina che non gli sembrava vero.

Quando la vide, così grigia pensò di essere davanti allo specchio. E improvvisamente qualcosa dentro di lui si ruppe. E pensò che doveva fuggire, e che lei doveva ricominciare a vivere.

Tonks credé di avere davanti a sé un fantasma, l'ennesimo scherzo della sua mente. Fece in tempo a sollevare una mano e carezzargli il viso prima che Remus si allontanasse da lei in tutta fretta.

Aveva buoni motivi, anche se tutti gli dicevano che stava facendo una sciocchezza e stava perdendo la sua più grande occasione.

Gli sembrava di rivedere Molly che lo redarguiva, così come faceva con i gemelli.

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Qualche settimana dopo la battaglia al ministero Molly lo aveva praticamente convinto a passare un po' di tempo alla Tana.

Sospettava che ci fosse qualcosa sotto, ma era a pezzi e anche Silente aveva insistito perché non stesse da solo, altrimenti Molly gli avrebbe dato il tormento.

Ma tutto si rivelò meglio di quanto avesse potuto immaginare. Molly non era stata opprimente, aveva interi ettari di terreno libero per stare da solo. Solo l'ultima sera, dopo la riunione Molly si era lasciata sfuggire due o tre paroline su Tonks.

Rifletté velocemente su quale fosse la migliore strategia.

«Molly sono troppo vecchio, malato e povero...» disse senza riuscire a terminare.

«Quanto sei sciocco, Remus» disse Molly con un sorriso gentile. «Non ti dirò cosa fare, non sarebbe giusto. Ti consiglio di pensare a cosa rischi di perdere, e non perché lei rinuncerà a te, ma perché sarai tu a scegliere di rinunciare».

Quelle parole colpirono affondo, Dora non avrebbe mai desistito, non avrebbe mai smesso di sperarci. Poi si ricordò di James, e di Lily. Sette anni passati a farsi tormentare su quanto fosse bella, speciale ed eccezionale. Se Tonks aveva rotto un terzo di quello che aveva fatto James, lui aveva un grande debito con tutti loro.

Fortunatamente avrebbero passato molto tempo lontani, era decisamente un bene.

Peccato che all'idea di non vederla per così tanto tempo, di saperla, forse, in pericolo gli faceva male. Era come un pugno allo stomaco, che faceva dannatamente male.

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Fortunatamente arrivò presto nello studio del preside e riuscì a mettere da parte il passato.

«Remus, tutto bene?» chiese il vecchio mago piuttosto preoccupato.

«Niente che non si possa superare, Albus» rispose lui cercando di darsi un contegno.

L’incontro con Tonks lo aveva messo davanti a tutta la sua debolezza, la desiderava come non mai.

«Sono contento di saperlo» rispose il preside deciso a non indagare oltre, sapeva che Remus non gli avrebbe mai risposto. «Che notizie mi porti?» chiese poi.

«Niente di buono. Come già sospettavamo in molti se ne terranno fuori, ma Greyback ha comunque un seguito molto numeroso».

«Almeno ora lo sappiamo con certezza, e non dovrai tornare tra loro. Non è più necessario, dopo Natale ci troveremo di nuovo e discuteremo su cosa fare» disse poi con un sorriso. «Credo che Molly non veda l’ora di prendersi un po’ cura di te, ti aspettano per Natale. Anche Harry».

«Non mancherò, buona notte» disse andando via.

Passò qualche giorno nel suo piccolo appartamento fuori città, e poi un giorno arrivò un gufo da parte di Molly che lo sollecitava a presentarsi al più presto alla Tana e che non accettava un rifiuto.

Remus non si era mai sognato di rifiutare, anche perché Molly non ci avrebbe messo molto ad andare a prenderlo direttamente a casa sua. Impacchettò poche cose e andò alla Tana.

Finalmente aveva rivisto Harry, il motivo per cui ancora lottava. Senza volerlo anche lui gli aveva fatto pensare a Tonks, a quanto stesse male e quanto fosse una sua colpa.

Avvertì tutto il dispiacere di Harry nella sua voce, appena anche lui aveva cambiato umore. Si diede dello stupito, non poteva continuare in quel modo.

Rivedere Tonks dopo Natale alla riunione dell’ordine gli mise addosso ancora più angoscia della notte che l’aveva incontrata nel parco di Hogwarts.

Cercò di parlare un po’ con lei, non la voleva evitare.

«Come vanno le cose ad Hogwarts?»

«Alla grande, ho dovuto impedire che Harry strozzasse Dung» disse lei giocando con una pallina di gomma.

«Perché?» chiese stupito.

«Niente lo ha beccato mentre cercava di vendere un po’ di roba dei Black, sai quella che Sirius ha buttato».

E continuarono così a chiacchierare in attesa che arrivassero anche gli altri. Non era andato tanto male, si disse Remus.

In realtà era felicissimo di poterle stare così vicino, ma non lo avrebbe mai ammesso.

✎ Info & Co.

Penultimo capitolo di questa breve long. Devo ammettere che è decisamente strano non ricevere nemmeno una recensione, ma non importa... sono sempre qua per sapere cosa ne pensate.

Jalilah♔ .

©Tutti i personaggi sono stati creati da J.K. Rowling.

   
 
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