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Autore: candidalametta    10/05/2011    10 recensioni
“dico davvero, voglio una fidanzata”.
Emma sospirò, chiedendosi perché la vita le avesse appioppato una piattola del genere nella sua estenuante carriera.
“beh, esci fuori e cercatene una, cosa vuoi da me? che ti stili la lista delle più belle ragazze di L.A. e te la presenti domani mattina insieme al caffè?”.
Jared rise, nonostante il sapore amaro della frase Emma non riusciva ad uscire dal suo ruolo professionale.
“una lista andrebbe bene, ma questa città non mi basta”.
“Dio Jared, sei il solito megalomane, neanche il mondo ti basterebbe” rispose polemica.
Il cantante le sorrise seducente e stavolta Emma trattenne il fiato per qualche secondo di troppo prendendo colore.
“oh si, il mondo mi basta”.
-
Immaginata, scritta e dedicata alla nostra Principessa Monica.
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Monica, come sempre.
Perché anche se tutto dovesse finire, tra uno, dieci o cento anni
Leggendo questa storia tu possa ricordarti di me con un sorriso.
;)
Buon compleanno!!!

E' un bel giorno, il cielo è a portata di mano
e tu ti senti come se fosse un bel giorno
E' un bel giorno
non lasciarlo trascorrere

-A beautiful day- U2

Monica non riusciva a crederci, per la seconda volta nella sua vita aveva realmente avuto una fortuna sfacciata.
La prima punzecchiatura della dea della fortuna bruciava ancora, dato l’epilogo tragico della risoluzione. Ma in fondo c’è da aspettarsi una mancanza di bersaglio da una dea cieca.
In ogni caso, vincere un concorso per poter andare ad un concerto degli u2 in California era davvero un evento senza precedenti.
Probabilmente si era giocata la sua buona stella per il resto della vita, ma sinceramente ne valeva la pena, tanto più che era tutto pagato dalla compagnia del concorso.
Lo spettacolo era davvero il migliore dalla sua vita, ed era così presa dalla musica, dalla scenografia e dall’entusiasmo generale che non ebbe neanche il pensiero di essere da sola in un posto totalmente sconosciuto.
C’era la musica, e lei era felice, come non lo era da parecchie settimane.



Non era bastato il ritorno in Italia, il lavoro in pasticceria e gli amici sinceri che cercavano in tutti i modi di farle sapere quanto era mancata a tutti loro.
Non era bastato tornare a casa, tra le sue cose che sapevano così direttamente di lui.
Ma poi … dopo qualche settimana c’era stata la notizia della vincita del concorso, anche se non si ricordava neanche di aver partecipato.
Ma in fondo il viaggio in Irlanda aveva cancellato molti ricordi dei mesi prima di incontrare Jared.


Sospirò tra se, contenta che la pausa di metà concerto fosse terminata e applaudì felice quando Bono tornò sul palco, pronto a ricominciare.
"ok people!" salutò entusiasta il cantante alla folla davanti a lui, Monica, ben protetta nell’area vip si godeva la folla agitare le mani nella gioia del momento.
"la prossima canzone è dedicata ad una persona molto speciale, una principessa per così dire …"
La ragazza trattenne il fiato, stava sicuramente parlando d’altro.
"Monica", scandì lentamente il cantante, "questo è per te."
Il cuore di Monica fece una capriola nel suo petto mentre la base di una canzone conosciuta accompagnava la prima frase del cantante.
Con un gesto involontario si girò verso destra, catturata da un profumo, trovando immediatamente una mano a stringere la sua.
"tu sai che impazzirò se questa notte non farò pazzie *" le sussurrò Jared, il sorriso aperto sul suo viso sottile.
Monica cercò qualcosa da dire, ma il grosso nodo che le stringeva la gola per l’emozione le proibì di proferire parola.
I suoi occhi incastrati nei suoi mentre Jared le cingeva delicatamente le spalle facendola aderire al suo corpo, la voce di Bono come un sottofondo strano e perfetto mentre Jared mormorava basso le stesse parole con più sentimento.
"come puoi essere così vicina alla verità e non vederla? Come ho potuto averti così vicino e non accorgermi di quello che sei?" aggiunse sovrastando le parole del cantante, cambiando il suo testo per esprimersi meglio.
E Monica si ritrovò a sentire un paio di lacrime scorrerle lungo le guance, senza poterle trattenere, mentre Jared la stringeva più forte e anche lei ormai completamente priva di volontà si aggrappava alle sue spalle come se il mondo avesse improvvisamente perso importanza e solo grazie a lui tutto avesse senso.
"è vero che l’amore perfetto caccia ogni paura" le sorrise stringendola a se, senza alcun punto di domanda**, "perché anche a costo di rendermi ridicolo io devo dirtelo …"
Le labbra di Jared sfiorarono le sue in una carezza dolce.
"il mio cuore sta cambiando lentamente … solo per te".



Monica si lasciò scappare uno sbadiglio enorme, senza neanche avere la forza di intrappolarlo con la mano.
Era distrutta.
E le poche forze che ancora le restavano dovevano servire a tenere gli occhi aperti.
Perché Jared, coperto appena da un lenzuolo e illuminato dai raggi del sole dell’alba era uno spettacolo che non voleva perdersi per nulla al mondo.
"Dio, mi costringerai a diventare insonne se è questo che fai quando non riesci a dormire", gli confidò sbalordita mentre teneva conto di quante volte fossero riusciti ad unirsi e completarsi nelle ore brevi della notte.
Jared rise stringendole più forte la mano, non aveva bisogno di altro.
Un letto, loro due, il sole.
Forse sarebbe riuscito anche a fare a meno del letto.
E quasi sicuramente anche del sole.
" vorresti davvero farmi fare gli straordinari tutte le notti? Monica, questo è sfruttamento!", la rimproverò ammonendola con un dito.
Monica lasciò che il suo indice le scivolasse dal naso alle labbra per morderlo lievemente a tradimento.
"ancora mi chiedo come tu abbia fatto ad organizzare una cosa del genere" bisbigliò mentre il dito di Jared ora le segnava il profilo della gola per poi scendere ancora verso il solco dei seni.
"Bono mi doveva un favore" gli spiegò semplicemente stringendosi nelle spalle.
"è stato magnifico" lo rincuorò Monica con voce sognante.
"questa notte?" domandò Jared facendo scendere ancora la mano sullo sterno.
Monica gli scoccò uno sguardo risentito, "il concerto!".
Si guardarono accigliati per qualche minuto fin quando entrambi non scoppiarono a ridere.
"vieni qui" gli bisbigliò lui tirandole un braccio per farla scivolare sopra di lui.
"Jare … so che non credevo di doverlo mai dire ma … ti prego, ho bisogno di una pausa, e di qualcosa da mangiare" gli miagolò sul petto senza darsi la pena di alzare lo sguardo se non per un’occhiata supplicante.
Il cantante scosse lievemente la testa, "e va bene" le concesse accarezzandole teneramente la testa mentre recuperava il telefono dell’albergo dal comodino.
"pronto? Si, gradiremo il servizio in camera, colazione per due … no nessuna preferenza, porti su tutto quello che ha …".
Il cantante si fermò un attimo prima che uno strano pensiero gli passasse lieve nella mente illuminandogli gli occhi di una scintilla dorata.
"senta … avete della torta al cioccolato?".



Dopo colazione il mondo sembrò ad entrambi un posto ancora migliore.
E il letto una piattaforma magnifica da cui osservarlo.
Monica si chiese ancora una volta perché non le fosse mai venuto in mente di portarsi del cioccolato a letto con un uomo visto gli straordinari usi che se ne potevano fare.
Sorrise felice.
Era una bella scoperta da fare insieme a Jared, che, del tutto rilassato osservava la grande vetrata della stanza con gli occhi socchiusi.
La ragazza gli si poggiò sul petto, mentre le mani del cantante le sfioravano delicatamente la schiena nuda.
"perché hai organizzato tutto questo? Se volevi … se volevi rintracciarmi avresti potuto semplicemente chiedere il mio indirizzo ad Emma …".
Jared ghignò senza guardarla in viso, scegliendole piuttosto una ciocca di capelli da arrotolare su un dito.
"Emma non mi avrebbe mai dato il tuo indirizzo senza farmi il terzo grado " le ricordò candido, e Monica arrossì nella sua innocenza.
"volevo essere certo di fare la scelta personalmente questa volta … Sono stato io a cercarti" le spiegò sfiorandole involontariamente un orecchio.
Monica tremò al ricordo del loro ultimo incontro.
"e poi è stato divertente …" ammise a se stesso, e la ragazza lo strinse un po’ di più, sfiorando il torace magro mentre le braccia di Jared tornavano a circondarla.
" … e interessante capire che in rete sei esattamente come sembri. Anche se sono sicuro che c’è molto da scoprire in te".
Poteva sentire il cuore calmo di Jared batterle premuto sul petto, come un eco al suo.
"si ma … perché tutto questo?" chiese ancora sorpresa osservando gli occhi chiari di Jared scendere su di lei e sorriderle.
"perché volevo farti felice, e un paio di persone mi hanno suggerito come fare".
Adesso il cuore di Monica non batteva piano e regolare come quello dell’uomo sotto di lei, e le guance sembravano aver preso fuoco.
"tu … tu hai …".
"parlato con le tue amiche?" sorrise divertito Jared.
Monica pensò che una volta tornata in Italia avrebbe dovuto tagliare qualche testa per uno scherzo del genere.
"ovvio. Sembrano simpatiche sai? Dovresti presentarmele" le suggerii trattenendo una risata.

Più di qualche testa, si ricordò Monica.


"anche se c’è n’è qualcuna un po’ strana" constatò rabbuiandosi appena, " una per esempio, non faceva che chiedermi se mi andasse di costruire una mars house in Italia per viverci come in una specie di comune *** …".
Monica scoppiò in una risata mentre Jared continuava a guardarla perplessa.
"sembrava aver pronta anche la pianta della casa, sai che non è molto sano circondarsi di gente così pazza?".
La ragazza si acquietò sul suo petto sghignazzando.
"guarda che non è una cattiva idea" gli sorrise divertita, "potreste venirci tu e tuo fratello, sarebbe splendido".
Jared alzò le sopracciglia preoccupato.
"oh, e anche Tomo naturalmente, gli costruiremo una dependance per stare da solo con Vicki quando vogliono fare i piccioncini".
Anche il cantante si lasciò scappare un sorriso all’idea folle.
"basta che mi lasciate anche uno sgabuzzino per Emma e potrei anche farci un pensierino".
Monica riconoscente si buttò sulle sue labbra in un ringraziamento appassionato mentre Jared ricambiava.
Era così buona … e sapeva anche di cioccolato.
Il pensiero lo emozionò abbastanza da fargli ribaltare le posizioni, rotolò tra le lenzuola sfatte per troneggiare su Monica e seviziarla di baci.

"a proposito di Emma …" bisbigliò Jared mordendole il labbro inferiore.
Monica si imbronciò tenendolo stretto a se, "ti sembra il momento adatto per parlare della tua segretaria?".
Jared le morse anche il mento, per protesta.
"gelosa", cantilenò mentre le accarezzava un seno per scendere fino al fianco.
La ragazza sospirò pronta a perdonargli tutto.
"che cosa ti ha detto prima di andare via, quella notte in Irlanda?" le chiese mentre con la mano libera segnava il contorno delle gambe sfiorandole a tratti il bacino.
"che …" deglutì pesantemente l’italiana, le mani di Jared emanavano un calore troppo piacevole sulla pelle per formulare un pensiero coerente, "che mi avresti …".
Jared scivolò leggermente sul suo collo per assaggiarlo, costringendola a dire la verità che cercava inutilmente di trattenere.
"che mi avresti riconosciuta … ritrovata … amata".
Jared sorrise alla pelle tesa del suo collo, sfiorandolo con le labbra mentre canticchiava tra se.
"aveva ragione".

Jared alzò lievemente il volto per guardarla negli occhi, gli piaceva il suo sguardo curioso quando la vedeva trattenersi per aspettare che si decidesse a parlare.
"ti ho riconosciuta nella mia adolescenza. Nella ragazza dolce che sperava di farmi parlare quando ero solo troppo imbranato per riuscire a fare un discorso coerente. In quella ragazza che da me voleva solo un sorriso tra i banchi di scuola".
Monica arrossì riconoscendo qualche dettaglio.
"ti ho ritrovata sul il set cinematografico di un film che non ho mai girato, in una ragazza che aveva solo bisogno di essere incoraggiata nell’arte dell’amore".
Jared sorrideva mentre gli occhi di lei diventavano lucidi ma tenaci nel non piangere.
Eppure il suo cuore batteva all’impazzata sotto la sua mano aperta.
"ti ho amata, nell’echelon speranzosa, nella ragazza della porta a fianco, persino della vampira testarda °" rise leggero.
"e come puoi vedere ti ho scelta. Tra migliaia, centinai persino. Solo tu …"
Monica si arrese al fatto che, dopo tante parole aveva solo il silenzio da poter donare a Jared.
Nient’altro che labbra mute ad accogliere i suoi baci.
"aveva ragione" riuscì a bisbigliare Monica incredula mentre stringeva Jared a se.
Il cantante le sorrise.
"tu avevi ragione" le sussurrò all’orecchio, "e io ero solo uno stupido che non aveva ancora capito nulla di quello che desiderava davvero dalla vita".
Monica gli baciò le labbra, le guance, la fronte.
Gli accarezzò i capelli come se non potesse fare a meno di toccarlo, per avere la prova costante che fosse davvero li, tra le sue braccia.
"e cosa desideri adesso Jared?" gli chiese con un filo di voce.
"che tu resti con me" gli rispose dolcemente, prendendogli una mano e portandosela alle labbra.
"che tu sia mia, e per sempre te stessa. Non voglio altro".
Monica gli sorrise rubandogli un altro bacio, lungo, e appassionato.
Rise, sentendo che il corpo di Jared aveva decretato la fine della pausa.
"e vorrei anche constatare se tutto quello che scrivi sia fattibile, perché sai … ci sono cose che non credo di aver sperimentato".
Le labbra di Monica si allargarono in un sorriso infantile.
"vado a prendere altra cioccolata".




Monica camminava mano nella mano con Jared per una delle vie più grandi della città.
Il cantante girava con naturalezza grazie ad un paio di occhiali da sole sproporzionati sul viso sottile e un cappellino da baseball calato sulla fronte.
A lei andava bene anche così, tanto l‘avrebbe riconosciuto lo stesso anche travestito da pinguino.
"Jared …" cominciò timorosa, dopo essersi guardata vagamente alle spalle, "non hai l’impressione di essere seguito?".
Jared le strinse la mano più forte nella sua sospirando, "ogni giorno della mia vita da quando sono andato per la prima volta in tv" la rassicurò tranquillo, "ma nell’ipotesi migliore è solo una ragazzina infatuata" la rassicurò riprendendo a camminare.
Monica non si lasciò convincere, sbirciando dietro di lei ancora qualche volta dopo pochi metri, adesso era sicura di aver visto un’ombra dietro dei cassonetti all’angolo.
"e … nella peggiore delle ipotesi?" chiese continuando il discorso.
Jared sbuffando si fermò in mezzo al via vai di persone, si tolse con un gesto secco il cappellino alzandosi gli occhiali sui capelli lasciati liberi.
"nella peggiore delle ipotesi è un paparazzo che non ha di meglio da fare nella vita che inseguirmi quando mi sento libero e felice per pubblicare su loschi giornali foto di cui non mi interessa nulla", le spiegò prendendola per le braccia per avvicinarla a se.
Monica alzò il capo per fissarlo negli occhi.
Jared sorrideva.
"soprattutto se non ho nulla da nascondere" ammise chinandosi verso di lei per baciarla sulle labbra.
Monica si lasciò rassicurare perdendo il senso di tutto, stringendo i capelli di Jared affinché la sua bocca fosse a stretto contatto con la sua.
Per un tempo relativamente breve.
Mentre una voce sconosciuta si schiariva la gola accanto a loro costringendoli a separarsi e osservare l’ombra che li seguiva da mezz’ora.
"ciao Shannon" biascicò Jared annoiato.



Il batterista dei 30 seconds to mars si abbassò impercettibilmente gli occhiali da sole senza emergere dal fazzoletto che gli copriva metà del volto.
"Jared" gli sussurrò il fratello, "devo dirti una cosa, e non ho molto tempo" anticipò accorato abbassandosi lievemente la bandana dalle labbra.
"ma che succede?" domandò il cantante senza lasciare la mano di Monica.
Shannon sospirò controllandosi ancora intorno, "è stata una faticaccia trovarti senza essere scoperto".
"scoperto da chi?" riprovò il cantante.
Shannon lo ignorò bellamente, "è difficile pedinarti lo sai? Dovresti dare più riconoscimenti ai paparazzi" sbuffò guardandosi intorno con aria circospetta.
Monica cominciò a temere che il batterista della sua band preferita stesse perdendo la ragione.
Improvvisamente gli occhi di Shannon nella folla individuarono qualcosa che lo atterri profondamente perché afferrò velocemente il polso di Jared per ottenere tutta la sua attenzione e strattonarlo con forza.
"tu sai cosa devi fare per evitare il peggio" gli ricordò velocemente, il cantante annuì in risposta, "scegli tu, ma fallo in fretta. Stavolta non la passerai liscia" continuò Shannon dando a Monica la certezza che fosse realmente sull’orlo di una crisi di nervi.
"buona fortuna" borbottò impaurito ad entrambi prima di sgattaiolare in una stradina nascosta.
Monica guardò Jared con le sopracciglia corrugate, "ma che diavolo … ?" l’uomo le avvolse le spalle con un braccio per ottenerle l’attenzione.
"sorridi" le chiese con aria stranamente seria.
Monca non fece in tempo a chiedere a chi dovesse mostrare di essere felice perché dalla folla, sgomitando come una schiaccia sassi in azione Constance Leto avanzava a grandi passi per raggiungerli.


"Jared Joseph Leto!" lo richiamò la donna ponendosi davanti a lui con le mani sui fianchi e l’aria da guerrigliera.
"ciao mamma" la salutò allegro Jared, senza però avere il coraggio di avvicinarsi a lei per un bacio.
Sembrava che la donna volesse mangiarselo da un secondo all’altro.
E Monica provò ad intuirne il perché.
Probabilmente aveva scoperto tutta la faccenda, il gioco e tutto quello che era successo in Irlanda.
Sicuramente aveva dedotto che qualunque donna si prestasse ad una cosa del genere non poteva essere una persona seria, ergo, adatta al suo bambino.
Una provocante meretrice dalle segreti arti incantatrici senza dubbio.
Monica tutto sommato si sentì lusingata da un’immagine del genere, anche se non si confaceva molto a lei.
"dovresti tenere sott’occhio le dichiarazioni dei tuoi amici Jared", gli suggerì la donna tirando fuori dalla borsetta un giornale piuttosto consunto, in prima pagina un titolo in rosso indicava la dedica di Jared al concerto degli u2 per la sua nuova fiamma.
Jared le sorrise senza prendersi il giornale, "non ci vedo niente di male" la rassicurò tenendo forte la mano di Monica.
Constance sembrò prendersi del tempo per osservare la ragazza da capo a piedi.
"sei un cretino Jared" si lascò andare amara la donna.
"sei un emerito imbecille, perché perdi la tua vita a consumare i giorni senza un motivo? Senza darti la gioia di essere innamorato e di stare bene, facendo credere a delle povere ragazze di essere interessato a loro per un paio di notti per poi sparire e lasciarle così, come se ti avessero fatto un grave torto per meritarsi una cosa del genere da te".
Monica la guardò a bocca aperta.


Lo stupore alle stelle.


"per non parlare di te stesso! Come ti senti Jared? Sempre solo, senza la possibilità di trovare qualcuno che ti ami e che tu possa amare. È così triste per te Jay… e mi dispiace anche per te cara" la rassicurò Constance con un gesto della mano.
"mamma" esordì il figlio dopo essersi schiarito la voce, "capisco che tu ti sia fatta un’idea un po’ … libertina della mia vita ma … ti posso assicurare che sto crescendo. E migliorando … spero".
Jared prese entrambe le mani di Monica e se le coprì con le sue.
"so che sono sempre stato un fiasco nelle mie relazioni, ma credo di aver finalmente capito cosa voglio dalla vita. E credo anche di aver trovato una persona che, come me, abbia voglia di mettersi in gioco e tentare tutto questo".


Monica sentì qualcosa di liscio scivolarle tra le dita, benché le mani da prestigiatore di Jared non lasciassero intuire il movimento.
"una persona che sa tenermi testa, che non perderà mai del tutto la pazienza con me, perché, stranamente mi ama".
Gli sorrise dolce.
Per Monica nulla contava tranne quello sguardo su di lei.
"una persona che rispetta le mie priorità, perché le capisce, e che allo stesso tempo ha ben chiaro il limite tra quello che significa vivere per il lavoro e diventarne schiavo. Una persona che non si lascerà intimorire dal mio egocentrismo, e la mia voglia di salvare il mondo intero e che, sono sicuro, non esisterà a tirarmi sulla terra, con forza se necessario".
La ragazza si ritrovò ad arrossire mentre si chiedeva se fosse il caso di chiudere la bocca spalancata di Constance prima che qualche mosca ci volasse dentro.
"ma soprattutto, una persona unica. La sola che posso scegliere di amare senza la paura che sia un’illusione, perché lei è vera, è reale … e io … io ne sono innamorato".
Jared lasciò il volto di Monica per fissare sua madre.
Sul volto un sorriso radioso, tra le sue mani la sinistra della ragazza al suo fianco che esibiva un cerchio d’argento intorno all’anulare.


"mamma" esordì euforico, "posso presentarti la mia fidanzata?"

….
….
….


Shannon si sistemò peggio la maglietta sbrindellata sulle sue spalle, davanti a lui nel backstage Monica stava dando le ultime raccomandazioni a Jared.
"grazie Jared, grazie … non puoi sbagliare, l’abbiamo provato mille volte"
Il cantante le sorrise abbracciandola stretto, sfiorandole la guancia con il naso.
"e se la sbaglio anche stavolta?" le sorrise baciandole il collo.
"ti metto in punizione" lo prese in giro la ragazza sfiorandogli i capelli, "niente sesso per dodici ore".
Jared scoppiò a ridere premendo contro il suo corpo contro quello morbido di Monica.
"se la faccio giusta però voglio un premio … una sessione straordinaria ogni ora".
La ragazza arrossì senza smettere di guardarlo negli occhi.
"dovrai ringraziarmi molto allora" gli sorrise complice.
"ragazzi in scena!" urlò Emma tirando via un angolo della manica di Jared lontano dall’abbraccio di Monica per trascinarlo sul palco.
Shannon rassegnato si avvicinò al telone oltre il fondale ritrovandosi per un attimo vicino alla segretaria del fratello mentre questi, immune a tutto, continuava a lanciare occhiate cupide alla sua fidanzata.
"sembrano essersi trovati questi due", commentò ad alta voce.
La donna annuì vagamente compiaciuta.
"senti …" gli propose il batterista a voce insolitamente basa, "non è che ti andrebbe di farmi un favore …"
Emma lo guardò con sospetto prima di scoppiare a ridere.
"potrei sempre recuperare il numero di quella villa in Scozia … ma se è una cosa seria devi dire le parole magiche §"
Shannon sorrise guardando la donna negli occhi.
"Emma … voglio una fidanzata!"

 



*parti del testo in corsivo sono di "i’ll go crazy if i don’t go crazy tonight" degli u2 che è, se non mi sbaglio, il gruppo preferito di Monica. Non so se la canzone le piaccia ma il testo secondo me si adattava bene quindi ho deciso di osare ;P
** nel testo della canzone sovra citata questa frase interrogativa "è vero che l’amore perfetto scaccia ogni paura?"
° sono tutti i personaggi femminili delle storie di Monica. Date un’occhiata al suo profilo se non mi credete ;P
§ astutamente rubata al cartone disney "Alandin" una battuta del genio: ma se è un desiderio serio di le parole magiche!
N.D.A.
Che dire … credo siate la soddisfazione di una vita ragazze mie.
Davvero.
Sicuramente mi sono divertita moltissimo a scrivere questa storia un po’ speciale per Monica.
Lei, insieme ad altre persone non sono più semplicemente scrittrici o commentatrici.
Sono amiche.
Che è in fondo (mi permetto di interpretare) il messaggio che ogni musica e quella dei mars in particolare porta avanti.
Unire.
Davvero sono senza parole per tutti i commenti assolutamente splendidi e incredibilmente divertenti\profondi che mi avete elargito con tanta grazia
*Lori si scappella e fa un’inchino*

Devo, dopo tanto abominiosa mancanza di rispondere ringraziare con nominazione tutte le persone che hanno seguito ...

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questa storia ;))))

 


Vi auguro tutto il bene possibile e una futura chiamata da parte di Shannon quando si deciderà a fare anche lui una ricerca epica della sua fidanzata ;)
A presto spero!

Ps: il presto intende che FORSE verrò a Roma a vedere quei pazzi dei Mars quindi chiunque volesse scambiare due chiacchiere pre\post concerto non ha che mandarmi un messaggio privato o un commento e ci organizzeremo per riconoscerci.
Risponderò giurin giurello ;)

 

  
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