Family Encounter
Lo spettacolo che si parò loro davanti aveva un che di
inquietante.
Erano arrivati proprio alla fine dello scontro, e per la
decimmilenovantesima volta in una sola ora regnava un silenzio di tomba – il
tutto stava effettivamente diventando un po’ ripetitivo.
Ad ogni modo, dicevamo: la scena che si parò loro davanti
era irripetibile - per fortuna.
La sala da pranzo era in condizioni pietose, tutta
cosparsa del cibo che Estelle aveva lanciato in giro; la bambina era ora tra le
grinfie del padre, che la fissava con una aria da signora Weasley all’ennesima
potenza; Fleur e Molly si fissavano in cagnesco, la prima in disordine come mai
nessuno al mondo l’aveva vista – probabilmente se qualcuno in passato l’avesse
guardata nelle condizioni in cui era ora, Fleur l’avrebbe ammazzato sul colpo –
e l’altra con la faccia paonazza.
Charlie stava sorreggendo il signor Weasley, che era
scivolato su dell’acqua caduta per terra, mentre Fred e George erano nascosi in
un angolino, presumibilmente per guardare lo spettacolo senza esserne coinvolti
in prima persona. Peter guardava il tutto come se non si fosse mai divertito in
vita sua, un sorrisino mezzo trattenuto sulle labbra. Jane sembrava sull’orlo
del collasso mentale e fisico.
Di Ginny non c’era traccia.
Harry fu il primo a muoversi, lasciando perdere Hermione
che gli lanciava occhiate della serie non-muoverti-di-lì. Ma il nostro
coraggioso eroe, a dispetto di tutti i pericoli, si avvicinò al tappeto, si
piegò e raccolse un pezzo quel che rimaneva di un vaso rotto, dicendo: - Uhm...
do...vremmo... mettere a posto...?
Non ottenne risposta. Fece un passo indietro impaurito, ed
Hermione stavolta aveva un’espressione terrorizzata, come se da un momento
all’altro un mostro mutaforma spuntasse da sotto il tavolo, prendesse Harry per
le gambe e lo trascinasse in un universo parallelo, senza che nessuno potesse
farci niente. Si avvicinò a Ron e gli strinse il braccio: - E’ perso. – disse,
con la voce di chi sta spiegando un fatto logico.
Ma Harry non si diede per vinto: - N...no?
Peter si riscosse, dalla sua trance: - Sì, certamente non
possiamo lasciare tutto così...
Si guardò attorno come per valutare i danni e il tempo che
avrebbero dovuto impiegare per mettere tutto a posto, ma Arthur si fece avanti:
- Faccio io, si figuri! - Alzò la bacchetta ed in un batter d’occhio tutto
tornò come prima.
Dopo un altro silenzio, Charlie disse: - Bè...
riprendiamo...?
E proprio mentre si stava riavvicinando alle sedie, Jane,
ancora in disordine e con l’aria di chi ha visto il suo mondo sgretolarsi poco
a poco – effettivamente, era così – alzò la mano: - Fermi. – disse, e aveva una
voce straordinariamente ferma e decisa.
Charlie si bloccò, allarmato.
-
Devo parlare un attimo a mia figlia. – continuò Jane; e
prima che Hermione, con una faccia indecifrabile, potesse protestare, la madre
le aveva afferrato il braccio e l’aveva trascinata di sopra velocemente,
entrando in una stanza e chiudendola a chiave. Dopo un attimo, la testa
riccioluta della donna riemerse dalla porta e chiamò il marito, che sembrava
avere più voglia di buttarsi dal balcone che di entrare con loro.
Quando la porta si chiuse nuovamente, Ron crollò su un
gradino della scalinata.
-
Ommioddio. – sussurrò. – Ommioddio. Cosa ho fatto. Cosa.
Ho fatto. Non me la faranno più vedere. La segregheranno in questa stupida casa
per il resto dei suoi giorni per proibirmi di vederla e la faranno sposare ad
un Babbano barboso di cui si innamorerà lentamente, e io mi suiciderò nel
Tamigi quando verrò a sapere che si è completamente scordata di me. La mia vita
è finita.
Alzò lo sguardo, e fissò la sua famiglia con odio.
-
Voi. – disse, - è colpa vostra.
Molly lo fissò offesa: - Nostra? Oh, andiamo, Ronald. E
poi guarda che stai facendo tutto da solo, ha solo chiesto di parlarle un
attimo...
Ma Ron continuò, imperterrito, come se nessuno l’avesse
interrotto: - ... voi, voi, mi avete sempre rovinato la vita! Uno ha la
speranza che quando raggiunge un’età più o meno adulta, la sua famiglia non si
intrometta più nella sua vita tranne che a Natale e a Pasqua, e invece no!
In quel momento spuntò Ginny dalla porta della cucina, i
capelli completamente in disordine e i vestiti impolverati, con un sorriso
trionfante sulla faccia e in mano Arnold che tentava di divincolarsi: - Oh,
l’ho trovato, stupido animaletto, non si poteva nascondere per molto... –
-
E tu! – disse Ron, dirigendo la sua rabbia sulla
sorella, - Tu, e la tua stupida Puffola!
-
Ehi! – protestò Ginny indignata, stringendosi al petto
Arnold e sussurrando una cosa come ‘non dice sul serio, tesoro, non sei
stupido...’
Arthur si fece avanti e posò una mano sulla spalla di Ron:
- Ron, figliolo... capisco che tu sia arrabbiato, ma...
-
Blablabla, ma quanto parlate...
-
Tu, dovresti essere già là sopra a scoprire cosa sta
dicendo quella povera sciagurata alla figlia...
Fred e George gli si erano avvicinati, porgendogli quello
che sembrava un Orecchio Oblungo.
Molly sbuffò, esasperata: - No, Ronald non lo farà, sono
cose private... no, Ronnie? ... Ronnie?!-
Ron si stava già scapicollando per le scale.
Continua...
Eccomi quiiii ^^ non ho molto tempo, quindi passiamo
subito ai ringraziamenti...
Grazie a
Topomouse
Call
Lenne88
SiJay
Skyline
*_*
MandyJJ
Kamomilla
Recensiteee ^^