Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
Segui la storia  |       
Autore: albalau    11/05/2011    2 recensioni
Ho provato ad immaginare una storia con i nostri beniamini trasportati un'altra epoca. Ho un po stravolto tutto, ma come sempre Maya e Masumi dovranno combattere contro tutto e tutti per il loro amore. Ci riusciranno?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-State bene?-
La domanda dell’uomo la riscosse. Per un momento le sembrò di aver sentito l’anima di Ayumi liberarsi. No, doveva essere stata una allucinazione, dovuta al caldo. Si girò verso l’uomo dietro a se.
-Non dovete temere per me.- gli rispose.
Masumi guardò la fanciulla, ma non le credette. Era da quella mattina che cavalcavano sotto il caldo sole del deserto e lei sicuramente non ci era abituata. Sicuramente stava risentendo delle dure condizioni climatiche. L’aveva avvertita abbandonarsi di colpo a lui e aveva paura che fosse svenuta. Doveva trovare un posto dove farla riposare e al più presto. Scrutò l’orizzonte con lo sguardo e una costruzione in lontananza attirò la sua attenzione. Sorrise. Sapeva dove erano arrivati e tra poco anche la ragazza avrebbe potuto riposare.
-Siamo quasi arrivati, dovete resistere ancora per poco.- le disse con dolcezza.
Quel suono fece tremare nuovamente il cuore di Maya. Abbassò lievemente il capo, ma era molto agitata. Non capiva ancora come potesse reagire in quel modo ad un’uomo che praticamente non conosceva e che per di più era fidanzato. Inoltre lei non poteva provare tutto questo, le era proibito. Cedere agli istinti carnali degli uomini era contro ogni dottrina da lei appresa e sarebbe stato un’insulto a Iside.
Masumi, invece, si sorprese ancore nel constatare quanto piacevole fosse averla tra le braccia. Nessuna fanciulla, neanche Shiori, aveva scatenato in lui tali emozioni. Era attratto da lei e non per la sua innavicinabilità. Era la donna che lo interessava, che lo attirava, che riscaldava il suo cuore e la sua anima solo con il suono della voce. Aveva scoperto, in quella giornata trascorsa da soli, di desiderarla, ma non solo fisicamente. Voleva tutto di lei, soprattutto l’amore. Si, l’amore. Lo stesso sentimento che aveva compreso provare per lei, dal primo istante che i suoi occhi avevano incrociati quelli della ragazza. Ma a questo si era aggiunta la consapevolezza che non sarebbe mai potuto accadere. Lei era inavvicinabile , lo sarebbe sempre stata. A quel pensiero, sentì una fitta dolorosa stringergli il cuore. Non l’avrebbe mai avuta e lui si sarebbe accontentato solo di quei brevi istanti, per il resto della vita.
Giunsero nei pressi delle rovine di un tempio abbandonato, ricoperto da una rigogliosa vegetazione. Maya si stupì nel vedere tutto quel verde.
-Questo è un’antico tempio, consacrato alla dea Anuquet, protettrice delle acque del sacro Nilo. Una leggenda antica narra che un giorno, quando lei e i suoi fratelli furono separati, si fermò in questo luogo e per placare la sua sete fece sgorgare un piccolo ruscello. Quell’acqua proveniva direttamente dal Nilo. Fu così che la vegetazione poté rifiorire.-
Maya ascoltava estasiata le sue parole. Non era a conoscenza di questa storia.
-Ora capisco il motivo di tanta abbondanza.- gli disse con un sorriso.
La ragazza si incamminò in mezzo a quel piccolo paradiso e l’uomo la seguiva con lo sguardo. Era bellissima. La sua espressione, i suoi movimenti, tutto era in armonia con l’ambiente circostante.
Ma era meglio pensare ad altro. Doveva preparare un giaciglio per la notte, che sarebbe giunta in poco tempo. Assicurandosi che Maya non avrebbe corso rischi, si avvicinò alle rovine. Dopo una breve ricerca, trovò il posto adatto. Non era molto ampio, ma coperto e il fuoco non sarebbe stato notato da nessuno.
Tolse il necessario dalla sua sella e disse alla fanciulla di raggiungerlo. Insieme prepararono i giacigli, lanciandosi, senza quasi accorgersene, continue occhiate furtive. Quando ebbero finito, Masumi accese il fuoco e tirò fuori le provviste.
-Sedete qui e aspettatemi. Vado a prendere dell’acqua.- le disse.
Maya, d’istinto, si aggrappò al suo braccio.
-Non lasciatemi sola troppo a lungo. Non mi sento sicura.-
La paura che sentì nella sua voce, lo intenerì. Senza rendersene conto, le sfiorò il viso con una carezza.
-Starò via pochissimo.- la rassicurò dolcemente.
Appena si fu allontanato, Maya comprese l’impulsività del suo gesto, ma non ne era pentita e soprattutto non poteva dimenticare il calore della sua mano. Arrossì di colpo e le gambe le cedettero, costringendola a sedersi. Il cuore gli batteva all’impazzata nel petto. Cosa le stava accadendo. Non era solo il frutto dell’illusione subita, non una sensazione passeggera, c’era qualcosa di più profondo. Quell’uomo le sconvolgeva i sensi, la sua stessa esistenza. Persa nei suoi pensieri, non si accorse del suo ritorno. Masumi si sedette di fronte a lei, il fuoco li divideva. Aveva scelto di proposito quella posizione. Le sarebbe stato lontano, ma poteva guardarla senza essere visto. Con lo sguardo percorse interamente il suo viso, notando ogni minimo particolare.
Maya all’improvviso lo riscosse.
-Com’è la vostra vita di principe?-
La domanda lo spiazzò un poco, ma in fondo la capiva. La fanciulla aveva conosciuto solo il mondo dentro al tempio.
-Non è tutto bello come si immagina. Ho molte responsabilità e mio padre mi mette sempre sotto pressione. Ma lo capisco. Un giorno, il più tardi possibile, dovrò succedergli al trono e vuole che io sia pronto per il ruolo che ricoprirò.- spiegò con calma.
L’uomo notò l’ombra di dolore che offuscò quei bei occhi marroni.
-Che vi succede adesso.- le chiese, preoccupato.
-Mi addolora pensare alla morte.- gli disse.
Masumi provò un’immensa tenerezza per lei.
-Non dovete. La morte fa parte della vita. È normale che sia doloroso, ma esiste. La cosa che può rincuorarci è vivere al meglio, per aver accesso al regno della luce.-
Maya pensò alle sue parole. Era vero e lei poteva comprenderlo molto bene, visto il ruolo che ricopriva.
-Avete ragione, ma ciò non toglie che sia doloroso.-
Fecero un’attimo di silenzio.
-E la vostra futura sposa, com’è?- gli era costato porre questa domanda, ma le serviva per tornare alla realtà.
Lo sguardo di Masumi si rabbuiò. Da quando aveva incontrato Maya, non aveva quasi mai pensato a Shiori. La fanciulla dinnanzi a se aveva assorbito ogni suo pensiero. Strinse i pugni. Maledizione a Yuu e ha quando le ne aveva parlato.
-è una donna molto dolce, comprensiva e proviene da una famiglia importante.- disse con distacco.
-Ed è…è molto…bella?- chiese con voce tremante.
-Si, lo è.- rispose a bassa voce, quasi avesse paura di farsi udire.
Maya abbassò il capo. Ma che risposta credeva di ottenere. Lo era certamente per far innamorare di se il principe. Si diede della stupida, che pensieri faceva adesso? Non doveva pensare ad altro che il suo dovere. A lei non era concesso provare sentimenti simili. Sarebbe stato deleterio se il suo animo fosse stato turbato, Iside non avrebbe più trovato accesso per trasmettere la sua parola.
Masumi decise di chiudere ogni argomento.
-Ora è meglio che andiamo a dormire. Domani ci aspetta un’altra dura giornata.-
Maya annuì e andò al suo giaciglio. Faticò non poco aprendere sonno, conscia della presenza dell’uomo non molto lontano da se.

Fu svegliata nel cuore della notte da dei rumori. Si alzò e guardò al suo fianco, decidendo di chiamare il Masumi. Ma spalancò gli occhi notando che il suo posto era vuoto. Prese coraggio e si diresse fuori dal loro riparo. S’incamminò nella verde macchia, attraverso le palme. Giunse dietro alle rovine e…..si bloccò.
Masumi si stava allenando con la spada. Affondava, girava, parava. Ogni movimento era perfetto. Il suo corpo era perfetto. Mai aveva visto niente di più bello. Indossava solo un corto gonnellino, che non arrivava neppure a metà coscia e che metteva i risalto le gambe modellate, fasciate solo da un paio di saldali legati con delle stringhe di cuoio al polpaccio. Impugnava la spada con maestria e abilità. I muscoli delle braccia, della schiena, il suo stesso torace, tutto era in tensione per lo sforzo. I candidi raggi lunari illuminavano la sua pelle, disegnando le linee del suo corpo.
Maya faticava a respirare. Non riusciva a distogliere lo sguardo. Ma doveva andarsene, prima che la vedesse. Si voltò, cercando di ritornare sui suoi passi, ma urtò un piccolo cumolo di sassi.
Masumi, a quel rumore si voltò e rimase impietrito. La fanciulla davanti a se lo fissava con uno sguardo che aveva paura a comprendere. Abbassò la spada e mosse qualche passo verso di lei.
-Come mai siete sveglia?- le domandò con voce calda.
Maya deglutì a fatica, ma non poteva stare in silenzio.
-Io, si ecco, ho sentito dei rumori, non vi ho visto, mi sono preoccupata, non lo so.- concluse, quasi balbettando.
Masumi notò il suo stato confusionale, ma lo imputò al fatto di essersi ritrovata sola.
-Perdonatemi, solo che non riuscivo a dormire e ho pensato di allenarmi un po.- le spiegò.
-E perché faticavate a dormire?-
L’uomo la guardò ancora. Non poteva certo dirle che il motivo era lei, la sua vicinanza, ciò che scatenava in lui.
-Sarà la tensione di questa deviazione imprevista.- divagò.
Maya riuscì ad abbassare la testa, non doveva continuare a fissarlo.
-Ora che so che siete ancora qui torno a riposare.- disse sospirando.
Fece per allontanarsi, ma inciampò in un sasso. Masumi mollò prontamente la spada e corse da lei, impedendogli di cadere. Fu così che si ritrovarono abbracciati. Maya aveva il capo appoggiato al petto muscoloso dell’uomo, poteva udire chiaramente i battiti del suo cuore. Le braccia strette ai fianchi, le mani appoggiate alle schiena grande e forte. Un forte brivido le percorse il corpo e un calore immenso si impossessò del suo essere, salendo dal profondo.
Masumi la teneva dolcemente tra le braccia. Con le mani, attraverso la leggera stoffa dell’abito, poteva sentire chiaramente la morbidezza della sua pelle. Piegò la testa verso il capo della ragazza, sentendo il profumo dei suoi capelli e inebriandosene. Con una lenta carezza risalì la sua schiena, fino a giungere la nuca . Tuffò le mani in quella morbida seta. Maya aveva chiuso gli occhi, per meglio assaporare quella sensazione. D’improvviso sentì il capo sollevarsi dolcemente e incatenò il suo sguardo con quello dell’uomo. Non ci furono parole, niente era calcolato. Tutto scaturiva solo dall’attrazione che provavano. Masumi si chinò su di lei, sfiorandole le labbra. Maya non si mosse, non poteva, non voleva. Si abbandonò a quel leggero e casto contatto. Ma subito si rese conto che non le sarebbe bastato. E lo capì anche lui. Approfondì il bacio, schiudendole le labbra e assaporando il suo aroma di donna. La ragazza smise di stringerlo e portò le mani al suo petto. Con dita leggere cominciò a sfiorarlo fino a giungere al collo di lui. Passò le braccia intorno ad esse, infilando le dita tra i suoi chiari capelli. Erano avvinghiati l’uno all’altra, persi in quel profondo contatto che gli avvolgeva i sensi. Masumi non riusciva a controllarsi, il suo desiderio stava crescendo sempre di più. Le accarezzava i fianchi sinuosi, fino a scendere alla base della schiena. Poi riportò la mano più in alto, sfiorandole i piccoli seni perfetti. Maya si lasciò andare ad un gemito di piacere. Mai aveva provato qualcosa di simile e tutto questo stava accadendo con l’uomo che le aveva rubato l’anima. La passione aveva quasi preso del tutto i sopravvento. Nessuno dei due voleva fermarsi e desideravano approfondire il loro incontro, più che mai.
Fu il nitrito del cavallo a riportare Masumi in se.
Si staccò di colpo dalla ragazza, rimanendo a fissarla incredulo. Cosa stava facendo. Non poteva. Lei era pura, lei era la persona più vicina ad una dea e aveva rischiato di profanare quel corpo che doveva restare intatto.
Anche Maya era sconvolta da quello provato. Si stava lasciando andare, per un’attimo aveva desiderato essere posseduta da lui, fondersi con lui. Come nell’illusione vissuta, ma stavolta sarebbe stato reale.
Rimasero qualche istante così, poi Masumi le diede le spalle.
-Tornate a dormire. Domani partiremmo presto.- le disse solamente.
Maya, ancora confusa, fece come richiesto. Era meglio mettere un po di distanza per permettere anche al suo cuore di calmarsi.
Appena fu sparita dalla sua vista, Masumi, in un’impeto d’ira, scaglio la spada che andò a conficcarsi nel tronco dell’albero li vicino. Maledizione, che gli era preso!
Non doveva assolutamente permettere alle sue emozioni di prendere il controllo. Ora come si sarebbe comportato con lei? Quel viaggio si era complicato e lui non sapeva più che fare.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Il grande sogno di Maya / Vai alla pagina dell'autore: albalau