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Autore: Armida    11/05/2011    1 recensioni
Come nel migliore degli Happy-Ending, la storia di Harry Potter si conclude con la pace. Ma mantenere la propria felicità nella vita reale, non è sempre facile come sembra. Anche i problemi apparentemente più insignificanti possono causare situazioni inaspettate, situazioni spinose. La vita reale è spinosa senza dubbio. Per questo a volte è bello perdersi in un libro... Guardava fuori la finestra della camera di Ron, alla Tana. Non poteva essere possibile, non poteva essere successo davvero tutto questo...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I mesi estivi erano trascorsi veloci e tranquilli. Hermione era partita alla ricerca dei genitori, li aveva trovati e si era concessa una vacanza in Australia con loro per recuperare il tempo perso. Gli affari del ministero e di Hogwarts procedevano splendidamente, come previsto. Anche alla Tana si respirava un'aria migliore da quando Arthur aveva ricevuto diverse ricompense per i servigi resi alla comunità magica... anche se era possibile sentire ancora la signora Weasley singhiozzare mentre cucinava o piegava i panni o vederla bloccarsi quando guardava il magico orologio dei Weasley senza la lancietta di Fred.
Il giorno degli esami per Harry, Ron e Hermione era arrivato in un baleno.
Indescrivibile l'emozione nel vedere le torri della loro amata scuola svettare contro il cielo terso di quel 26 agosto. Indescrivibile anche il loro sguardo che si posava sugli arazzi e le armature, o la sensazione provata nel salutare ancora i fantasmi, nel rivedere i professori. Ogni cosa era vista con affetto sincero.
Gli esami erano andati benissimo a tutti e tre, ma nessuno di loro badava al possibile esito: trovarsi di nuovo nella loro Casa, nel posto che li aveva accolti e cresciuti e doverlo salutare di nuovo era quanto di più struggente potessero aspettarsi. Con loro c'erano altri ragazzi che avevano dovuto recuperare le sessioni di esame per vari motivi, così la scuola appariva ancora tremendamente viva.
Nella tarda mattinata si riunirono tutti quanti sul prato davanti il lago: erano una numerosa comitiva di ragazzi che chiacchieravano tranquilli fra di loro. Harry si sentiva però distante, lontano. Non era più parte di quel mondo. Odiava lasciare Hogwarts. Una mano si posò sulla sua spalla. La McGranit era in piedi dietro di lui, e, meraviglia, aveva i capelli sciolti.
"P-Professoressa?!" era palesemente sconvolto.
"Stupito, Potter?" Minerva sorrise "Seguimi un secondo in presidenza."
"Come mai?" Sembrava titubante: gli pareva impossibile potesse metterlo in punizione... per cosa? La donna parve capirlo e gli sorrise nuovamente, incoraggiante. Si alzò piano, fece un leggero cenno a Ron e Hermione che sedevano poco distanti, abbracciati e seguì l'insegnante di nuovo dentro la scuola.
Lo studio era molto cambiato. Il pensatoio stava riposto con cura nel solito armadietto, le fiale erano disposte ordinatamente tutt'intorno. Erano state aggiunte anche delle mensole su cui erano posati precisamente tutti i meccanismi dorati appartenuti a Silente. Dove non c'erano scaffali, comparivano libri, ma in generale tutta la stanza era ordinata in modo innaturale.
Ma una cosa e una sola colpì veramente l'occhio di Harry: "LA SPADA DI GODRIC GRIFONDORO" esclamò. La Professoressa sorrise raggiante: "È comparsa nel cappello parlante... con questo." e tese ad Harry un bigliettino. Una calligrafia inconfondibile segnava il bianco imacolato della carta:

"Immaginavo l'avresti persa. L'ho incantata in modo che ricompaia nel cappello parlante, se non avverte la tua "presenza" per molto tempo. Fanne buon uso, inutile dirlo. Silente"
 

Gli occhi di Harry si riempirono di lacrime. "Ormai ti appartiene. Nessuno verrà mai a rivendicarla" anche la McGranit pareva commossa.
"È strano professoressa... vede voglio lasciare questa scuola per affrontare il mio futuro e al contempo provo un'incredibile angoscia al pensiero di abbandonarla..."
"Non avere mai paura del futuro, Harry. Conserva questi anni nel tuo cuore, rivivili quando ne avrai bisogno, sappi che questa sarà sempre la tua Casa, ma vedi che possono accaderti tante altre cose meravigliose. Hai trovato un tuo posto, non lasciare ti sfugga di mano. Hogwarts non scapperà nè oggi nè mai, ma le tue opportunità potrebbero..."
Continuarono a chicchierare per un po' dei loro rispettivi futuri: gran parte dell'imbarazzo di Harry era svanito e anche buona parte della sua ansia: sempre avanti.

Armida dice che:
ho scritto questa storia davvero di getto. Rileggendo mi sono resa conto anche di alcune incongruenze e forse sto mettendo un po' di confusione. Andrò avanti in ogni caso e spero di riuscire a risolvere tutte le incomprensioni che posso aver causato... Intanto recensite, così posso farmi un'idea :) Grazie a tutti!

  
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