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Autore: Lady_R    12/05/2011    2 recensioni
E' la mia prima Fiction e non so se vada bene, è un pò demenziale, praticamente parla del soggiorno della sorella dei fratelli Vargas, Sicilia, nella casa di Germania... E se questa ragazza avesse una cotta per Ludwig? Come se la caverà il nostro amato Doitsu a contatto con una donna? ... Non perdetevi la storia e fatemi sapere cosa ne pensate :) grazie.
Genere: Parodia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano in salotto, stavano bevendo tea verde preparato da Giappone, nell’aria si poteva sentire la tensione avvolgere tutti i presenti; Germania e Grecia aspettavano che le porte della stanza venissero aperte da una certa siciliana pronta ad annunciare chi dei due sarebbe rimasto al suo fianco, Ungheria era quella più tesa, si sentiva come se dovesse scegliere lei al posto dell’amica, Centro Sud Italia era nervoso, ma quanto tempo ci doveva mettere la sorella per scegliere uno di quegli idioti? Era davvero irritante, Giappone e Italia del Nord ,invece, erano i più tranquilli, inconsci delle lotte che stavano avvenendo nell’animo di tutte le nazioni. Ad un tratto cominciò a suonare il telefono , tutti si girarono in direzione di quell’aggeggio di fili elettrici che non accennava nello smettere di torturare i loro timpani. Germania, dopo qualche istante, decise di alzarsi e andare a rispondere, sollevò la cornetta e la portò all’orecchio.

-Pronto? – Premurò a dire un po’ irritato da quell’improvvisa chiamata.

-Germania? Sono Austria- Dall’altra parte dell’apparecchio Ludwig sentì una voce, leggera e irritata, molto familiare.

-Oh … Hallo Austria … cosa devo questa telefonata?-

Appena Germania pronunciò quel nome Lizzy saltò sull’attenti come quando un soldato viene richiamato dal superiore.

-Perdona il disturbo … ma volevo sapere se Elizabeta era li da te, non la vedo da ieri pomeriggio-

Ludwig si girò in direzione dell’Ungherese la quale, in volto, aveva un’espressione incuriosita e preoccupata per quello che l’austriaco potesse riferire al tedesco.

-Ja, è qui, te la passo?-

-No, non ce bisogno, dille solo di tornare immediatamente che le aspetta molto lavoro da sbrigare-

Detto questo si salutarono, Ludwig si girò in direzione di Ungheria riferendole ciò che gli aveva detto Austria, salutò tutti e se ne andò. Lud tornò al suo posto e di nuovo quel silenzio e quella calma inquieta tornarono a travolgere le loro anime. Dopo vari minuti Lovino si alzò di scatto, come se il divanetto fosse diventato rovente, e con un’espressione accigliata si avviò in direzione della porta, qualcuno lo fermò prendendolo per la maglietta.

-Dove credi di andare?- Germania sapeva benissimo cosa aveva in mente l’italiano, lo doveva assolutamente fermare in modo che Etna potesse rimanere sola per poter pensare. Lovino strattonò la maglietta per far mollare la presa al biondo.

-Vado da Etna, voglio che si decida in fretta, non ce la faccio più a rimanere in questo luogo puzzolente e pieno di idioti …. Mi stanno saltando i nervi- Romano era molto nervoso, non sopportava di rimanere in compagnia di simile gentaglia, voleva tornare a casa così si sarebbe rilassato sul divano a guardare la televisione.

-Te l’abbiamo detto … è una decisione che spetta a lei soltanto- Si premurò a dire Heracles, pure lui era nervoso, doveva sapere chi avrebbe scelto, se sarebbe tornato in Grecia solo o finalmente in compagnia della donna che ha amato fino a quel momento e che , molto sicuramente, avrebbe continuato ad amare. Giappone e Nord Italia assistevano alla scena inermi non capendo cosa stesse succedendo.

-Non mi interessa della sua decisione… se ho portato qui quel gattofilo era per farli tornare assieme, quindi non ha bisogno di pensarci su- Cercò di tornare sulla strada che stava percorrendo ma un furioso Germania lo prese e lo gettò a malo modo sul divanetto dove era seduto poco prima.

-Ora tu stai qui seduto e aspetti … E’ colpa tua se ci troviamo in questa situazione- Germania era furibondo, aveva una voglia matta di picchiarlo, come si permetteva di parlare in quel modo di sua sorella, e poi era quello che teneva di più a lei, non dovrebbe comportarsi in quel modo.

-Non è colpa sua … E’ colpa mia- Grecia aveva un’ espressione seria e triste in volto –Se non mi fossi rivelato così debole Sicilia sarebbe ancora tra le mie braccia …-

Germania lasciò perdere Romano, il quale preferì non aprire bocca contro Ludwig, e andò davanti al greco.

-Non torturarti l’anima … vuol dire che l’Impero Romano era più forte… e non saresti stato comunque in grado di sconfiggerlo- Ludwig cercò di non demoralizzare Heracles, anche se era un suo rivale avrebbe preferito non lottare contro un uomo depresso.

-E con questo cosa vorresti dire? Ti credi più forte di me solo perché sei un tedesco? Non ti dare troppe arie da superiore- Grecia prese le parole di Germania come offesa, come se stesse cercando di dirgli che era un debole, che Sicilia non lo avrebbe mai scelto per la sua debolezza.

-Calmati Heracles … non cercavo di dirti questo- Ludwig cominciò a preoccuparsi, aveva paura che tra loro due potesse cominciare una lite o peggio.

Grecia si alzò –Sicilia si è invaghita di te solo perché sei forte, se non lo fossi credi che ti verrebbe dietro? Io non penso proprio- Grecia si sentiva sostituito da quell’ammasso di muscoli, non riusciva a capire cosa ci trovasse di tanto interessante in quel nazista, ma di una cosa ne era certo, lei doveva ritornare ad essere sua.

-Tu non puoi saperlo, cosa ti fa pensare che lei si sia interessata a me solo per la mia forza? Se le piaccio ci sarà un motivo-

 Anche Germania stava cominciando ad irritarsi cercava di rispettare la decisione della ragazza ma se le cose dovevano continuare in quel modo avrebbe preferito sapere subito chi sarebbe stato rifiutato. Nel mentre Romano stava gustandosi la scena, sperava che tra i due cominciasse una scazzottata così non si sarebbe annoiato e la sorella non avrebbe scelto nessuno.

-Su via … non litigate … cercate di essere pazienti … e poi avete stretto un patto giusto? L’unica cosa che potete fare e stare seduti ad aspettare- Si intromise Giappone vedendo che la situazione stava cominciando a prendere fuoco. I due si calmarono, ritornarono ai loro posti guardandosi con un’aria di sfida.

-Hola gente- Antonio fece la sua comparsa in salotto con un gran sorriso in volto.

Lovino appena lo vide sbiancò e andò a nascondere dietro al fratello, le altre nazioni rimasero stupite della sua comparsa.

-"E questo chi ce l’ha portato qua?"- Pensò Romano tremando cercando di farsi vedere il meno possibile da quel mangia pomodori.

-Ciao Antonio … e tu cosa ci fai qui?- Lo accolse calorosamente Feliciano anche lui con un gran sorriso scoprendo il fratello che, premurosamente, andò a nascondersi dietro al giapponese (sembra un elefante che si nasconde dietro un bambù Nd Autrice)(e con questo cosa vuoi dire? Che sono grasso? Nd Romano) (No,no… certo che no … voglio solo dire che ti sei scelto proprio dei bei nascondigli ^^ Nd Autrice) ( grrrr… torniamo alla storia che è meglio Nd Romano)

-Ero andato a casa di Lovi per portargli una cesta di pomodori … sono freschi freschi, li ho raccolti questa mattina- In mano aveva un cesta di canapa stracolma di quei frutti tondi e rossi molto saporiti.

-Sembrano buoni-

-Già! Mi chiedevo se fosse qui- Si guardò in torno per trovare il ragazzo, scorse un piccolo ciuffo arricciato da dietro Kiku, fece un ghigno beffardo e si voltò verso Italia del Nord.

-Ehi Feli … ti va di mangiare uno dei miei pomodori?-

-Veeeeee… posso davvero?-

-Ma certo!- Spagna posò una mano sulla testa di Feliciano accarezzandola amorevolmente, quando Lovino li vide scattò all’in piedi.

-Ehi … giù le mani da mio fratello lurido spagnolo- Romano avanzò verso i due strappando dalle grinfie di Spagna il povero Feliciano un pò confuso.

-Lo sapevo che eri qui-

Romano, alle parole dello spagnolo, sbiancò accorgendosi di essersi fregato da solo. Preso dalla rabbia si scagliò contro Antonio il quale cominciò a correre per evitare le mazzate che presto avrebbe preso dall’italiano.

-Io ti porto una cesta di doni e tu mi ringrazi in questo modo?-

-Statt zitt strunz … Sono incazzato nero e ho bisogno di sfogarmi-

I due uscirono dalla stanza, Antonio in fuga da Romano. Germania si sentiva completamente sfinito, in quella casa stava accadendo di tutto e di più, voleva solo stare con la donna che gli aveva rapito il cuore, invece si ritrova con: un ex geloso, un italiano subdolo, uno spagnolo esuberante e due nazioni completamente ignare di quello che stava accadendo, la quale, molto probabilmente, era meglio spiegare la situazione. Dopo vari minuti rifà la sua comparsa Lovino.

-Dov’è Spagna??- Domandò Giappone non vedendo il ragazzo tomato.

-Sta facendo un riposino-

In tanto nel ripostiglio …

-Ahi, ahi … Qué dolor … - Antonio si ritrovò sul pavimento con la schiena appoggiata al muro, con un secchio sulla testa, uno scopettone sulle gambe e un paio di stracci sporchi che lo coprivano.

In soggiorno …

-Ehi crucco-

Germania si girò verso Sud Italia.

-Quarda qua che cos’ho- Romano stava sventolando delle riviste davanti il volto del tedesco, appena le riconobbe arrossì di colpo, cercò di prenderle ma il ragazzo le portò dietro di se.

-Come le hai trovate? Ridammele!!!!!- Germania era diventato completamente paonazzo in viso, se qualcuno avesse visto quelle riviste non immaginava l’umiliazione che avrebbe provato.

-Prendile se ci riesci crucco mangia patate- Lovino corse fuori dalla stanza inseguito da un Germania in preda all’ira, lo rincorse per tutto l’edificio, quando finalmente arrivati ad un vicolo cieco…

- Ridammi quelle riviste- Disse a denti stretti, Lovino con le spalle al muro si guardava in torno in cerca di una via d’uscita.

-Ecco qua … prendi- Gliele lanciò, Ludwig rimase sorpreso da quel gesto inaspettato.

-Sono felice che ti sia arreso così facilmente … ma mi spieghi il perché?-

-Ovvio! Per distrarti- Sul volto di Romano comparve un sorriso inquietante, Ludwig non riuscì a capire cosa volesse dire quando ad un tratto si ricordò di Grecia rimasto solo in salotto, corse da lui. Appena arrivò notò la sua assenza.

-Dov’è Grecia?- Domandò preoccupato a Kiku che stava bevendo, assieme a Feliciano e Antonio completamente dolorante, una tazza di tea.

-Ha detto che un attimo usciva a prendere una boccata d’aria-

Un ruscello, un salice piangente, erba piatta e pungente, uccellini che canticchiano felici, fiori profumati, nuvole che giocano a rincorrersi, un sole splendente, un’aria primaverile e un anima turbata. La giornata era serena, anche se con qualche nuvola, ma dentro il cuore di una ragazza vi era una tempesta .Sicilia era seduta sul verde prato di casa Beilschmidt sotto un salice piangente che guardava, con occhi vuoti, il limpido ruscello li vicino. Stava ripensando a tutto quello che le era successo in quelle poche ore ,tutte quelle emozioni che provò in pochi secondi appena Lovino portò Heracles, molte le emozioni, i sentimenti che le rifiorirono appena lo vide: rabbia, rancore, tristezza, delusione, ma anche: felicità, stupore, amore … Ed era proprio su quest’ultima che aveva dei dubbi, cosa provava realmente per Grecia? Si hanno una storia dietro che durò molto, ma non riusciva a dimenticare l’umiliazione e il rancore che provò quando seppe della sua sconfitta contro l’Impero Romano, era debole ma pur sempre colui che la salvò dall’oscurità, da un periodo orribile che stava attraversando, ma anche solo rivivere quei ricordi in mente aveva un solo nome: Ludwig. Certo ancora non si conoscevano molto e non avevano creato molti ricordi insieme ma voleva farlo, voleva conoscerlo, voleva abbracciarlo, toccarlo, accarezzarlo, baciarlo, voleva vivere delle avventure con lui, voleva vivere emozioni che solo lui poteva darle. Un sospiro malinconico emise, ancora lo sguardo fisso sull’acqua limpida e cristallina che rifletteva la tristezza nel suo volto. Grecia la osservava da lontano, trattenne il respiro, aveva paura della risposta che gli avrebbe potuto dare ma doveva assolutamente saperlo, prese il coraggio e si avvicinò a lei.

-Etna- Grecia la richiamò facendola ritornare dal suo mondo, la ragazza si girò sorpresa verso di lui.

-Heracles? Cosa ci fai qui? Lizzy non vi ha detto che volevo rimanere sola?-

-Si c'è lo ha detto … ma non riuscivo ad aspettare, devo saperlo Sicilia … devo sapere se mi ami ancora-

Sicilia si alzò, si guardarono negli occhi, Grecia si avvicinò a lei.

-Sicilia …- Le posò una mano sulla guancia, lei abbassò lo sguardo, il calore che le trasmetteva solo toccandola era disumano, gli occhi le si inumidirono, trattenne il respiro. Heracles raccolse il suo volto in entrambe le mani e l’alzò per poterla guardare meglio –Sei bellissima- le disse dolcemente fissandola negli occhi, lei li chiuse, lui posò le sue labbra sulle sue. Germania si fermò a pochi metri di distanza da loro, aveva il fiatone, rimase allibito da quella scena, quel gattofilo di Grecia non aveva rispettato la volontà di Sicilia e senza dire niente era andato da lei, Ludwig non seppe cosa pensare, era rimasto di pietra da quello che vide si sentiva ingannato e deluso. Sicilia aveva scelto lui, secondo i patti non avrebbe dovuto serbare rancore nei suoi confronti ma quello che fece era imperdonabile, aveva approfittato della sua assenza e questo non glie lo avrebbe mai perdonato, maledetto doppiogiochista! Con un’espressione accigliata si incamminò in direzione dei due. Grecia e Sicilia si staccarono da quel bacio, i loro nasi quasi si toccarono, lei sorrise lui ricambiò,Hetacles le accarezzò la guancia con un lieve movimento del pollice per poi riavvicinasi al suo volto per potersi riunire con lei in quel nostalgico tocco dolce e caldo, ma Etna lo fermò suscitando in lui stupore.

-Heracles no …-

-Credevo che mi amassi ancora … allora perché mi hai sorriso dopo che ti ho baciata?-

-Perché con quel bacio mi hai aperto gli occhi … finalmente ho capito..-

Grecia rimase incredulo dalle parole di Sicilia, cos’è che aveva capito? Era confuso.

-Scusa Grecia … ma non è te che amo – E con queste parole il mondo crollò addosso al greco, il cuore gli si frantumò in mille pezzi –Prendilo come un bacio di addio- Etna notò l’arrivo del tedesco verso di loro, corse da lui per potergli dare la lieta notizia. (che poi lieta lo era solo per lui T___T Nd Heracles) (Ora però non fare il permaloso … ricordati del patto ù_ù Nd autrice) (… Nd Heracles)

-Doitsuuuuuuuuu…- Sicilia si buttò tra le braccia di Germania ridendo, felice di essersi finalmente liberata del peso che portava, Germania si sentiva confuso, un attimo prima stava baciando il greco e un attimo dopo lo abbracciava.

-Sizilien … credevo avessi scelto lui?!-

-Cosa? No! Lui mi ha baciata ma è stato questo gesto che mi ha fatto capire che tra di noi era ormai finita … io amo te!- Si abbracciarono, finalmente potevano stare insieme, l’unica cosa che mancava era il ba…

-Ma che caz … LURIDO BASTARDO LIEV STI MAN A COPP A SOR’IM- Lovino si precipitò dai due per separarli –Ma deficiente di un gattofilo … si può sapere che combini? Dovevi essere tu quello che sceglieva- Si voltò verso Grecia ormai andato per quello che gli disse la siciliana “Non è te che amo” continuò a ripetere a bassa voce mentre un aura nera lo avvolgeva, Lovino per un attimo provò un senso di compassione per lui, appena si voltò gli venne un colpo ritrovandosi faccia a faccia con un demone con le sembianze di Sicilia, lo afferrò per la giacca.

-Ora tu mi ascolterai, e mi ascolterai bene … Non voglio più che ti metti in mezzo alla mia vita privata, soprattutto quella sentimentale, non voglio che ti avvicini a Ludwig, puoi bestemmiarlo e insultarlo quanto ti pare in MIA ASSENZA ma quando ci sono io ti cuci la bocca … e niente scenate di gelosia, SONO STATA CHIARA???? – Sicilia aveva gli occhi rossi dalla rabbia, Romano era intimorito dalla sorella, cercava di non darlo a vedere.

-O-ok … a patto però che non facciate i “piccioncini” in mia di presenza- Disse rassegnato e seccato, Etna accetto.

Finalmente le questioni in risolte si erano concluse in meglio; Sicilia aveva scelto Germania e quel poveretto di Grecia rimase malissimo per la notizia ma era comunque contento che la sua amata avesse trovato qualcuno che la potesse rendere felice (quello potevo essere io ç___ç Nd Heracles) (Mi dispiace ma non lo sei … quindi chiudi il becco è__é Nd autrice),Lovino si rassegnò sulla relazione tra Etna e Ludwig, Feliciano e Kiku erano felici che i due stessero insieme. Si fece sera, dopo un gran banchetto, ovviamente preparato da Giappone, ognuno si ritirò nella propria abitazione, a parte un certo italiano che insistette per rimanere la notte per evitare una possibile “invasione delle regioni vitali” della sorella da parte del tedesco.

-Dai Lovi … ti accompagno io a casa- Antonio caricò sulle spalle Lovino che continuava a prenderlo a calci e a pugni tra una bestemmia all’altra.

-Ehi Sicilia … quando ti sarai stancata di Germania- Le si avvicinò con fare malizioso all’orecchio -Chiamami- le disse con tono sensuale facendole l’occhiolino beccandosi un’occhiataccia da parte del biondo, Etna ridacchiò.

-Lurido bastardo, figlio di &%@*°!?£%&$£”=*°@§()!.;,:!?-

Sicilia, dopo che ebbero varcato la soia, chiuse la porta e le si appoggiò di schiena.

-E questa è fatta- Sorrise a Kiku e Feliciano, notò l’assenza di qualcuno.

-Ma dov’è Ludwig?- Chiese sorpresa, un attimo prima era accanto a lei e l’attimo dopo scompare.

-Non lo sappiamo, se nè andato senza dire niente-

-Sarà andato a dormire … E’ meglio che andiamo anche noi-

Detto questo si diedero la buona notte per poi avviarsi ognuno nella propria stanza. Sicilia stava percorrendo il lungo corridoio quando ad un tratto fu afferrata per un braccio e tirata dentro una stanza. Era buio, non vedeva niente, c’era solo della luce notturna che filtrava dalla finestra illuminando una piccolissima parte della stanza. Era appoggiata al muro, qualcuno la stava tenendo per i posi, non riusciva a vedere in volto la persona che l’aveva catturata quando sentì l’odore inconfondibile di un dopo barba che avrebbe riconosciuto tra mille.

-Ludwi…-

Germania le tappò la bocca con la sua, si unirono in un bacio profondo e passionale, a Sicilia quasi le cedettero le gambe.

Si staccarono per prendere fiato –Finalmente! Era da tanto che lo volevo fare- Le sussurrò dolcemente per poi riprendere il contatto che tanto bramava.

-Non sai da quanto lo volevo fare io-

Ludwig le lasciò i posi, lei avvolse le braccia attorno al collo di lui, la prese in braccio e la poggiò sul letto, le si sdraiò accanto guardandola negli occhi e accarezzandole i capelli lunghi e castani.

-Doitsu … tu mi ami?- Germania rimase sorpreso da quella domanda.

-Se non ti amassi credi che starei qui a dirti che ti amo?- A Sicilia le si illuminò il viso, abbracciò forte l’uomo, non riusciva a credere di essere finalmente riuscita a far innamorare di lei quella nazione tanto seria. Ludwig non riusciva a credere che Etna avesse scelto lui a Heracles, credeva che dopo quello che ci fu tra loro sarebbe tornata con l’altra nazione e invece …

-Lud ti prego ripetilo … dimmi che mi ami- Sicilia aveva le lacrime agli occhi, era così felice di poter stare finalmente con Ludwig, lui le accarezzò una guancia facendole un mezzo sorriso.

-Ti amo-

-Ancora-

-Ti amo-

-Dillo ancora-

-Ti amo-

Si avvicinavano sempre di più all’altro fino a baciarsi, un bacio che ne seguì tutta una serie tra carezze, sussurri, sospiri e gemini di piacere. Quella notte non fu l’unica nè l’ultima che passarono insieme. Finalmente si poteva dire che la Sicilia aveva conquistato la Germania.

FINE.

 

 

Note dell'autrice:

Sono in mega ritardo lo so e chiedo perdono, ma mi mancava sia la voglia che l'ispirazione XP ... Spero che questo ultimo capitolo sia stato di vostro gradimento UwU ... che tutta la fiction lo sia stata :) ... E se credete che le avventure dei nostri cari Sicilia e Germania siano finite qui vi sbagliate ^^ ... Farò altre fiction inerenti a questa coppia Pairing, sicuramente demenziali XP, mi raccomando fatemi sapere le vostre opinioni :) commentate in tanti e al più presto ^^ <3

  
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