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Autore: elsa    12/05/2011    14 recensioni
Blaine è davvero così sicuro come sembra quando canta i suoi fantastici assoli? Forse dovrà fare i conti con qualche suo limite...la stessa cosa varrà per Kurt!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola premessa: E’ la mia prima fan fiction su Glee (e la seconda in assoluto che pubblico) quindi non siate troppo severi e come direbbe Kurt… “Non mi giudicate!” XD
La storia nel totale non è molto lunga ma ho deciso di dividerla in tre capitoli che sono tutti pronti…ma se volete che li pubblichi di volta in volta, vi prego, recensite almeno un pochino per farmi vedere se apprezzate la cosa!
Non è per vedere belle cose scritte e basta (e non dò per scontato che possano essere solo belle!)…mi servono davvero i vostri commenti per trovare il coraggio di far leggere ad altri qualcosa di mio!
Detto ciò… “Ora potete giudicarmi!” Lo direbbe sempre Kurt…non io.
Scherzo!! Mi associo! XD
 
Buona lettura.



 
 
                                                                                                1-  INSECURITIES


 


Andava tutto bene.
Non doveva farne una tragedia…vero?
Kurt era tornato, finalmente al sicuro ( o almeno si sperava), al McKinley.
Era davvero felice per lui ma questo significava che non si sarebbero più visti tutti i giorni alla Dalton Academy; che anche oltre l’orario scolastico, ognuno avrebbe avuto i propri impegni e si sarebbero incontrati con maggiori difficoltà durante la settimana e che probabilmente le occasioni in cui loro due si sarebbero ritrovati a passare un po’ di tempo “vicini” si sarebbero ridotte ulteriormente rispetto al passato.
E non che in passato queste occasioni fossero poi molte.
Era proprio quello il problema.
Blaine stava riflettendo involontariamente su quell’argomento da circa tre quarti d’ora.
Involontariamente perché, sdraiato sul proprio letto, alle tre e mezza del pomeriggio, in realtà stava cercando di schiacciare un riposino prima di cominciare la sua dose quotidiana di compiti,a quanto sembrava senza ottenere risultati.
Ormai da un po’, aveva notato che quando rimanevano da soli, e l’imbarazzo di Kurt diventava evidente, spesso il ragazzo tirava in ballo il solito cucciolo di pinguino e la sua scarsa esperienza, per giustificare in qualche modo il suo impaccio.
Ma come superare l’ostacolo se non stando il più possibile insieme e procedere a piccoli passi?
In più, a peggiorare le cose e a incupire il suo stato d’animo, infieriva il ricordo di una frase in particolare…
“Non ti dirò mai addio.”
Detto in quella maniera, ossia con stampata in faccia quell’espressione e dopo un abbraccio come quello che c’era stato tra loro, Blaine aveva davvero i suoi seri dubbi.
Quindi, date le premesse, il rapporto che avevano instaurato bastava, così com’era, a superare tutti gli ostacoli futuri? Avrebbe retto oppure no?
Il moro si battè una mano sulla fronte.
Magari il problema non era in Kurt…ma in lui!
Fino a quel momento aveva voluto vedere la cosa da un solo punto di vista!
Kurt in realtà, anche nelle piccole cose, sapeva dedicargli deliziose attenzioni, nonostante quella parte più disinibita di lui che Blaine aveva dato per scontato esistesse, contro ogni aspettativa e con suo grande dispiacere, non stava venendo a galla.
Per non parlare del fatto che era stato  proprio Blaine (con suo grande sforzo) a dichiararsi e a baciarlo per la prima volta e che anche in molte altre occasioni era proprio lui a cercare un contatto con l’latro, a rompere il ghiaccio con una carezza sul viso, un leggero bacio sul collo rubato nei momenti in cui Kurt non si rendeva conto di essere terribilmente vulnerabile ed esposto (e per questo dannatamente attraente e sexy!).
Ma stava di nuovo andando fuori strada…
Magari il punto era che aveva “semplicemente” valutato male l’effetto che poteva avere su di lui.
Forse non esercitava sull’altro una così grande attrazione…
Blaine si mise le mani tra i capelli imprecando contro sè stesso per essere giunto ad una così terribile conclusione.
Era davvero deprimente pensare di non piacere abbastanza al proprio ragazzo! A Kurt!
Non voleva assolutamente crederci.
Si alzò di scatto dal letto e si piantò davanti al grande specchio che ricopriva tutta un’anta del suo spazioso armadio-guardaroba.
Ok, magari i riccioli a volte sfuggivano al gel e sapevano essere davvero irritanti, e guardandole meglio le sue sopracciglia avevano una forma troppo strana o forse i suoi occhi erano esageratamente grandi…
Addirittura sproporzionati!
Del naso non ne parliamo…una patata; e le labbra? Forse troppo volgari per Kurt?
Magari…come al solito era colpa dell’altezza! Forse non le aveva mai dato troppo peso.
E se a Kurt non piacessero i ragazzi più bassi di lui? In fondo non glielo aveva mai chiesto…
Quando si convinse di non poter fare proprio niente, almeno per quell’ultimo “difetto”, passò in rassegna le sue espressioni migliori.
Si avvicinò ancor di più allo specchio e sorrise raggiante. “Discreto” pensò “Ma niente di chè.”
Provò con un’espressione pensierosa/affascinante, ma a suo giudizio non ottenne altro che mettere in evidenza le rughe che gli si creavano sulla fronte… “Orribile”.
Poi passò al suo più collaudato sguardo ammiccante seguito a ruota dal fenomenale occhiolino finale ma…quel giorno non sembravano altro che smorfie!
“Che cos’era quello? Un tic nervoso per caso?” Pensò infastidito.
Fulminò con uno sguardo degno del più efferato serial killer il suo riflesso e gli diede le spalle, frustrato.
In quel momento avrebbe pagato oro per ricevere semplicemente delle certezze piuttosto che mettere in discussione tutto, stupidamente, rischiando di minare alle basi sia la sua autostima che il rapporto con Kurt.
 
Prese il cellulare ed istintivamente fece partire la chiamata.
Subito dopo, dall’altra parte del telefono, fu pronta la risposta.
“Ciao Blaine!”
Tuffo al cuore; come ogni altra volta che lo sentiva d’altronde.
“Ti disturbo?” Chiese timidamente, non proprio da lui.
Una piccola risata raggiunse il suo orecchio “Ma no, che dici? Tu non disturbi mai!”
“Senti…non è che ti andrebbe di vederci?”
“Blaine ma per caso è successo qualcosa?” Chiese Kurt subito allarmato
“Perché hai una voce strana. Qualcosa non va? Stai male? Giornataccia a scuola? I Warbles ti hanno cacciato?”
“Hei hei frena! Non è successo niente!” Si affrettò a rassicurarlo il moro.
Poi riflettendo sulle sue ultime parole…
“Aspetta un attimo. Perché i Warbles avrebbero dovuto cacciarmi?” Domandò incuriosito.
“Ma perché sei troppo bello e bravo per loro, ovvio. Non avevano fatto altro che sopportarti per tutto questo tempo e adesso si sono semplicemente stufati di vederti sventolargli in faccia la tua superiorità ogni volta che canti…ecco tutto.” Rispose l’altro con naturalezza.
Blaine esplose in una sonora risata.
“Kurt, sei eccezionale nell’elaborare trame assurde! Hai mai pensato di scrivere la sceneggiatura per un film?”
“Niente affatto, visto che il mio unico obiettivo in questo momento è farti stare bene. E se una risata era quello che ci voleva…allora sì che mi sento soddisfatto!”
Il cuore di Blaine si riempì di gioia a quelle parole.
Era proprio quello un esempio delle deliziose attenzioni di cui non poteva più fare a meno.
“Ehm…sì…però forse…mi servirebbe qualcos’altro. Posso venire da te o sei impegnato?”
“N-no. Non ho cose in particolare da fare. E Finn è fuori quindi la mia camera è completamente disponibile…”
Momento di silenzio imbarazzato da entrambi i capi del telefono.
“Oddio. Ho appena detto una cosa sconveniente vero?” Chiese Kurt nel panico
“Perché insomma…anche tu mi confondi un po’ Blaine. Cioè, mi hai mandato in tilt il cervello…non so…dirmi certe cose all’improvviso…”
“Non intendevo farti intendere…che…volessi fare certe cose con te, così…ora!”
Chiarì in fretta Blaine non appena capì in che modo le sue parole fossero state fraintese.
“Ahhhh.”
Era un sospiro di sollievo quello che aveva appena sentito?
“intendevo solo che ho bisogno di vederti, e averti un po’ vicino. Ma se a te dà fastidio…”
“Blaine, ma sei davvero tu? Perché dovrebbe darmi fastidio? E’ naturale che anche io voglia vederti!
Non è che mi stai facendo qualche scherzetto?”  Aggiunse dopo un attimo, sospettoso.
“No, no fidati. Magari ti racconto tutto dopo…”
“Benissimo. Allora sbrigati tesoruccio!”
Disse enfatizzando in modo particolare quell’ultima parola, nel tentativo di alleggerire la strana situazione.
Ci riuscì pienamente.
“Ok. Bene. Sono già lì.” Disse Blaine sorridendo.
“Allora vado ad aprire la porta!” Concluse Kurt civettuolo prima che entrambi ponessero fine alla chiamata.
 
Anche se il solo sentire la voce e le parole di Kurt lo avessero rassicurato, come non poteva soffermarsi a riflettere su ciò che poco prima aveva avvertito in maniera così palese?
O stava davvero diventando paranoico, o la realtà era che a Kurt, ,l’idea anche solo ipotetica di fare sesso con lui, non andasse affatto a genio. Non che fosse quello il suo scopo ma il fatto che l’altro escludesse quella possibilità, con un sollievo così tangibile, lo offendeva e mortificava allo stesso tempo.
Comunque stessero le cose decise di mettere da parte quei pensieri negativi, associandoli alla giornata nera che stava vivendo e si diresse verso la propria auto con una certa inquietudine ma contemporaneamente felice alla prospettiva di poter essere smentito, di lì a poco, dalla persona a cui più teneva al mondo. 

  
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