Serie TV > Una mamma per amica
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Autore: tatarella20    12/05/2011    2 recensioni
La storia di Rory dopo il rifiuto dato a Logan.
La sua storia d'amore più controversa, dopo il ritorno dall'Europa e dopo la campagna elettorale di Obama.
Rory diventa imprenditrice di se stessa, diventa un editore e a causa di questa sua nuova realtà sulla sua strada incontrerà persone nuove, e persone che credeva di avere perso per sempre.
Novità e vecchi problemi torneranno a travolgere la sua vita.
Una storia che spero che piacerà a tutti coloro che amano Jess e Rory, proprio come me.
Leggete in tanti vi prego...e recensite!!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jess Mariano, Rory Gilmore
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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-”Ciao Rory”

-”Ciao Papà!”

-“Ehm come stai?”

-”Bene tu?” - mio padre accidenti da quanto tempo non sentivo mio padre.


Circa tre anni fa una parte del mio sogno si era realizzata, i miei genitori erano tornati insieme, poi tra loro era successo il caos non è andata come speravamo anche se io e la nonna avevamo lottato fino alla fine, sapevamo che mia madre non riusciva a vedere lui come l'uomo della sua vita e ora che aveva relizzato il suo sogno non potevamo fare altro che essere felici ad attendere che tutto ciò continuasse così senza scossoni senza la paura che mio padre tornasse nelle nostre vite.

Pur di non soffrire ulteriormente ho tagliato i ponti con lui, ero stata troppo male quando tra loro era finita definitivamente, ora avevo un padre vero a cui appoggiarmi, a cui chiedere aiuto e consigli, avevo il padre che nessuno mi avrebbe più tolto, colui che c'era sempre stato nella mia vita, e non mi sono mai pentita di aver perso quello vero.


La cornetta che avevo in mano stava tremando con essa:

-”Come hai fatto ad avere questo numero?” - la voce ridotta ad un sussurro

-”Me lo ha dato tua madre!”

-”Bene, quindi hai parlato con lei?” - il timbro stava salendo pericolosamente, la rabbia stava prendendo il sopravvento

-”Senti Rory io non so cosa sia successo, ma sono sempre tuo padre mi avrebbe fatto piacere sentirti ogni tanto!Sono tre anni che non ci vediamo. Anche Gigi ti vorrebbe vedere! E poi mi piacerebbe fare due chiacchiere con te, magari davanti ad una tazza di caffè...Vorrei anche chiederti un piacere..ecco...”

-”Davvero? Un piacere...- gli chiesi ormai spazientita - Hai ragione, sai papà hai proprio ragione ma in questi tre anni sono successe molte cose e io non ho mai avuto l'intento di dirle a te, hai idea della sofferenza che mi hai causato? Tu sai che io ho sempre pensato che tu fossi fantastico, bene ora non la penso più...sai cosa mi disse una volta la nonna?” - stavo urlando e mi accorsi della lacrima solitaria che scendeva sulla guacia, cercai di riprendere il controllo invano, mi asciugai la lacrima e andai avanti, ignorando il disappunto di mio padre.

-”La nonna mi disse che il tuo vero padre non è chi ti ha dato la vita, ma è chi ha fatto si che tu possa crescere, chi ti ha protetta contro tutto e tutti!Bello vero? E sai quando me lo ha detto questo?” - urlavo talmente forte che Anne entrò nell'ufficio per capire cosa stesse succedendo, mi fissò per alcuni istanti e usci in silenzio

-”Rory ti prego?” - mi supplicò mio padre

-”No, fammi finire! - urlai più forte – Me lo ha detto il giorno in cui la mamma e Luke si sono sposati! Tu dov'eri quel giorno? Dov'eri quando mi hanno arrestato? Dov'eri quando sono stata ricoverata all'ospedale un anno fa? Il giorno che sono tornata dall'Europa chi mi ha abbracciato venendo a prendermi all'aeroporto, dov'eri...? Non ci sei mai stato, cosa vuoi ora? Cosa pretendi da me? Che sia tutto normale, che torni a fare il bravo padre, che non sia successo niente, tu non c'eri e non ci sarai mai...Luke si!!Se ho bisogno del parere di mio padre io non vengo a cercare te, vado da colui che per me morirebbe...Tu no!!”

-”Sei ingiusta Rory!”

-”La conversazione finisce qui! - dissi dopo lo sfogo e ritrovando la calma apparente - non cercarmi, non chiamarmi, lascia stare la mia famiglia non ti azzardare a intrommeterti di nuovo nella mia vita e in quella di mia madre...Sono stata chiara!!Io ho chiuso con te!” - detto questo gli sbattei il telefono in faccia senza dargli il tempo di replicare...


La rappia, il rancore, il disappunto veleggiavano su di me come la spada di Damocle, non ero riuscita a controllarmi e nonostante continuassi a dire in giro che se un giorno lo avessi risentito per telefono avrei fatto di tutto per poterlo rivedere, così non è stato.

Nel mio inconscio sapevo che non potevo più fare finta di nulla, sapevo benissimo che tutto ciò che mi aveva fatto passare sarebbe riaffiorito più velocemente di un proiettile, e così è stato.

Ma ora che stato d'animo ho??

Felicità? Sollievo? Disappunto? Amarezza??...

No...

Tranquillità, ecco qual'è il mio stato d'animo...


Dopo l'episodio tornai al mio lavoro, avevo dei libri da visionare e mi concentrai talmente tanto che quando Anne busso alla porta ed entrò non me ne accorsi neppure...

-”Rory?? - nessuna risposta

Anne busso leggermente sul tavolo e mi spaventai...

-”Scusa se ti ho spaventata...

-”No, nulla tranquilla ero concentrata...dimmi??”

-”Sono le otto, e tu qst sera hai la serata di inaugurazione ricordi??E' meglio se vai altrimenti viene tardi...”

-”Oh mio dio, l'avevo scordato...” - mi alzai di fretta lasciando tutto sul tavolo...

Presi il cappotto salutai Anne e me ne andai di corsa in mezzo al traffico, avevo 40 minuti per preparmi, sistemarmi e fare tutto ciò che dovevo fare e alle 9:00 essere in sala per presentare il nuovo libro di una delle mie prime scrittrici.


Le nove arrivarono e se ne andarono in fretta, arrivai a presentazione già iniziata uno dei miei collaboratori più fidati stava tenendo occupati gli spettatori e quando mi vide tirò un leggero sospiro di solievo e per farmela pagare mi gettò drittto dritto in pasto ai leoni.

-”Dopo questo mio breve ma spero divertente discorso, vi voglio presentare l'editore che ci parlerà del nuovo libro di Susan Bayle....Signori e Signore Lorelai Emily Gilmore....Un applauso!”

La sala si animò con un fragoroso applauso e io salii sul palco, un po' impacciata come al solito con il cuore in gola e la faccia tesa e stanca. Susan mi guardava con gli occhi che brillavano e attendeva con ansia il mio discorso:

-”Grazie George... Buona sera a tutti. Come diceva George poco fa, il nuovo libro di Susan è un agglomerato di emozioni, non è un romanzo come gli altri, è il racconto di una vita vissuta in tutto e per tutto trascritta in parole che regala emozioni dal primo istante, la prima volta che lessi il libro rimasi quasi immobile riuscì a leggere le 359 pagine in due ore, di getto non annotai nulla, era perfetto così e così è rimasto, non ho voluto cambiare niente perchè non è una storia inventata per creare emozioni, è una storia reale riscritta, ma reale, e tutto ciò che dice e che succede in queste pagine sono la realizzazione, la fatica e il coraggio di vedere i propri sogni diventare veri, concreti. “La ragazza dai capelli neri” è un libro che non va descritto, va letto e leggerlo significa capirlo, commentarlo e immaginarsi una vita così difficile e dura ma così bella. Ma come tutti i libri perfetti che ha scritto Susan, la vera persona che può parlarvi di loro non sono io, che sono solo l'editore, e la scrittrice, colei che ha messo nero su bianco, che ha fatto della sua vita uno dei romanzi più belli, difficili ed emoziananti che abbia mai scritto...Quindi mi faccio da parte, e vi lascio tra le sue mani, vorrei che la ascoltaste attentamente, signori e signore Susan Bayle...”

La sala si trascinò in piedi e accolse Susan con il miglior applauso che avessi mai sentito, mi emozionai per lei e vederla intenta a raccontare e leggere alcune parti della sua vita davanti a così tanta gente era fantastico.


I spostai in fondo alla sala appoggiata al muro della porta principali, da lì assistei al suo discorso al suo racconto e rimasi lì anche quando i giornalisti delle maggiori testate del mondo si complimentavano per il mio lavoro e per quello di Susan, la sala era un agglomerato di pezzi grossi del giornalismo e i più spietati recensori delle varie testate giornalistiche stavano già, chi tessendo le lodi del libro, chi trovando i punti deboli dello stesso.

Non so quanto rimasi lì a stringere mani e salutare persone ogni tanto allungavo la mano verso il cameriere che passava e al volo prendevo il bicchiere di Champagne gelato che mi refrigerava l'anima e il corpo.

E non so neppure da quanto tempo mi accorsi della presenza alle mie spalle che mi fissava, mi girai:

-”Ciao!”

-”Oh....” - e riuscii a dire solo quello.

  
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