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Autore: luxu2    12/05/2011    4 recensioni
Lucy suona il basso ed il suo sogno è sempre stato quello di suonare con una grande band. Dopo l'abbandono di Tim, la ragazza partecipa alle selezioni per il nuovo bassista della band e viene scelta per il suo talento. Partirà in tour con i 30 Seconds to Mars condividendo con Jared, Shannon e Tomo l'adrenalina dei concerti. Il suo rapporto con Jared, all'inizio, non è molto tutto rose e fiori come con Shannon. Lucy ha un brutto carattere e le sue litigate con Jared sono da manuale. Ma, come recita un vecchio detto, chi disprezza ama e la passione non tarderà a scoppiare.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Vorrei proprio capire perchè hai deciso di bidonare l'intervista alla radio e venire con me." brontolò Lucy rivolta verso un irriconoscibile Jared che la seguiva.
"Voglio conoscere tuo fratello." rispose lui.
Lucy sbuffò per l'ennesima volta quella mattina.
Dopo che se ne era andato all'alba dal suo letto, Lucy non era più riuscita a dormire. Avevano fatto l'amore appena svegli e poi lui era sgattaiolato fuori per non farsi sorprendere.
Quando si era alzata dal letto, si era preparata per l'incontro con suo fratello e la sua famiglia. Era uscita dalla stanza convinta che i ragazzi fossero già alla radio per l'intervista, quando si era ritrovata Jared che l'aspettava dietro un angolo intenzionato a seguirla. Aveva inventato una scusa con Shan e Tomo e si era dileguato.
Ora stavano entrando assieme nel centro commerciale dove Lucy aveva l'appuntamento con il fratello. La ragazza si guardò intorno e Jared fece lo stesso. La vide sorridere e rivolse lo sguardo nella stessa direzione di quello di Lucy. Vide una donna con i capelli biondi e corti, non particolarmente avvenente, che esibiva un bel pancione. Stava dicendo qualcosa ad una bambina piccola e grassottella con due incredibili orecchie a sventola. Accanto a loro, un uomo, anch'esso giovane, con corti capelli scuri, le guardava con affetto.
"Ehi! Rik!" alla voce di Lucy l'uomo alzò la testa, trinse gli occhi per mettere a fuoco la figura femminile che lo salutava, e sorrise immediatamente riconoscendo la sorella.
Lucy si avvicinò seguita da Jared e salutò il fratello. Jared notò come non si abbracciarono: Lucy era sempre un po' fredda nei rapporti interpersonali e così doveva essere pure il fratello. Si era lasciata andare a tenerezze solo con la nipotina.
"Ciao cucciola della zia." aveva detto prendendo in braccio la piccola e dandole un bacio sulla guanciotta. La piccola aveva sorriso e poi aveva guardato nella direzione di Jared, incuriosita.
Lucy si era, allora, ricordata della sua presenza "Richard ti presento Jared, il cantante del gruppo in cui suono. Jared, lui è mio fratello Richard e lei sua moglie Sarah."
Jared si tolse gli occhiali da sole e strinse la mano a Richard. "Piacere."
"Il piacere è mio. Finalmente mia sorella ha trovato un gruppo vero con cui suonare." disse l'uomo.
Jared sorrise "E' molto brava e molto professionale, nel suo lavoro: un'ottima collaboratrice."
Lucy stava ascoltando il fratello e Jared che chiacchieravano di lei come se non fosse presente. Si schiarì la gola per attirare la loro attenzione "Vorrei ricordavi che io sono qui."
Richard la guardò e sorrise "Sei sempre la solita sorrellona."
Lucy gli fece una smorfia "Perchè non ci sediamo al bar a bere qualcosa?" propose.
Suo fratello la guardò con un sorrisino ironico "Secondo te staremo seduti per molto con la piccola?"
Lucy alzò le spalle perplessa e guardò sua nipote che si avvicinava a Jared studiandolo attentamente. La bambina lo squadrò per qualche secondo e poi si decise ad attirare la sua attenzione tirandogli una gamba dei pantaloni.
Jared girò la testa verso il basso, quasi spaventato e vide la bambina che gli sorrideva. Si girò a guardare Lucy "Che vuole?" domandò perplesso.
Lucy sorrise "Vuole giocare. Ti consiglio di assecondarla: è una piccola diva piuttosto esigente."
Jared guardò perplesso la piccola che gli porgeva la manina e lo guardava annuendo in modo incoraggiante. Jared le prese timidamente la manina e lei iniziò a trascinarlo verso le giostrine a gettoni in mezzo al corridoio.
"Agnes, ci sei già andata sulle giostrine, adesso basta." la rimproverò sua madre.
Lucy si avvicinò alla cognata "Lasciala fare."
"Sì, ma se ne approfitta troppo." rispose Sarah. Richard e Lucy risero e si sedettero tutti al tavolino del bar a guardare divertiti la piccola Agnes che, anche se non spiccicava parola, era perfettamente riuscita a far capire a Jared che doveva tirare fuori una banconota e metterla nella macchinetta dei gettoni.
"Non dice proprio niente ancora?" domandò Lucy al fratello.
"Dice mamma, papà, nonna, nonno, ma per il resto va a segni e si incazza come una iena se fai finta di non capire cosa vuole." spiegò Richard.
Lucy sorrise prendendo un sorso di succo di frutta dal suo bicchiere e si girò a guardare Agnes che, a cavallo di un asinello che assomigliava a Ciuchino, protestava sonoramente per il fatto che Jared non trovava dove infilare il gettone.
"E' proprio testarda." osservò guardando la nipotina.
"Già." rispose Richard prendendo un sorso di caffè dalla sua tazza "Proprio come te."
Lucy si girò a guardare suo fratello "Io non sono così cocciuta."
"Ah no?" domandò guardandola dal bordo della tazza.
"No." cercò di concludere lei.
"Allora, se non sei testarda, perchè te ne sei andata da casa per voler a tutti i costi sfondare nella muscia?"
Lucy sbuffò e si arrese: quando suo fratello aveva ragione, non c'erano santi che tenessero. "Va bene: sono cicciuta. Però hai visto dove sono arrivata?"
Richard sorrise, sempre guardando sua figlia che tiranneggiava Jared "Se non avessimo la piccola, mi piacerebbe molto venire a sentire il vostro concerto di stasera."
Lucy lo guardò pensierosa "Beh, magari non il concerto, ma il sound check di oggi pomeriggio lo potreste sentire e potreste portare anche Agnes."
Sarah la guardò "Mi piacerebbe davvero, ma non faranno storie perchè ci siamo anche noi?" domandò preoccupata.
Lucy scosse le spalle "Nah! Jared aveva avuto la stessa idea mentre venivamo qui."
Richard guardò ancora Jared alle prese con Agnes "Se non ha cambiato idea dopo che gli abbiamo appioppato la mostriciattola." Lucy scoppiò a ridere assieme al fratello ed alla cognata.

Era stato un bellissimo concerto quello di Helena. Il fratello di Lucy e la sua famiglia erano stati a sentire il sound check al pomeriggio e si erano divvertiti molto. Agnes, la nipotina di Lucy, aveva fatto disperare Shannon quando aveva scoperto la sua adorata batteria e si era messa a picchiare sul tamburo con la delicatezza tipica di un caterpillard. Shannon, nei giorni seguenti, aveva commentato che la piccola aveva la stessa delicatezza di sua zia.
Avevano lasciato il Montana ed ora erano tutti sul tourbus in viaggio verso un'altra città, un altro concerto ed un'altra folla di Echelon adoranti.
Lucy era seduta su un divanetto con le gambe distese ed il pc in grembo collegata a Facebook. Jared si avvicinò curioso e guardò lo schermo "E quello che cos'è?" domandò.
"Un giochino. Sono un mostro che gestisce un giardino in cui pianta strani alberi che poi raccolgo e vendo ad un robot rompiscatole. Si chiama Moster World." spiegò Lucy tranquilla.
Jared guardò nuovamente perplesso il gioco "E tu saresti il mostro blu con il cappello da baseball?"
Lucy annuì con il capo. Jared stava morendo di curiosità "E quello grosso e pom?"
"Il mio aiutante. Annaffia le piante ed io gli do da mangiare, altrimenti mi mangia il raccolto."
Jared parve capire e poi guardò nuovamente il monitor e rise "Ah! Ma c'è anche un mostriciattolo con il ciucciotto ed il pannolino che scorrazza per il giardino!"
Lucy sorrise e portò il puntatore del mouse sul mostriciattolo aprendo una vignetta "E' una mostriciattola. Guarda come l'ho chiamata."
Jared si sedette ed iniziò a ridere di gusto "Agnes! Come tua nipote! Hai proprio scelto il nome giusto. Giusto Shan?" e si girò a guardare il fratello che annuì sospirando di sollievo.
"Avevo proprio il terrore che mi sfasciasse Christine. Quella bambina è una vera peste: neppure Jared da piccolo era così terribile." osservò il batterista.
I presenti scoppiarono tutti a ridere mentre Jared faceva una smorfia contrariata e brontolava qualcosa in risposta al fratello.
Lucy lo guardò, sempre ridendo, e gli carezzò i capelli come si fa con un bambino per consolarlo. "Non te la prendere. Se mia nipote diventa come te da grande, la uccido." disse con un sorrisino sadico.
Jared si alzò e, mandandoli tutti al diavolo, se ne andò ad importunare la povera Emma che si stava godendo qualche minuto di tranquillità.

Altra città, altro concerto, altro mese passato troppo velocemente. Lucy uscì dal bagno con un colorito che avrebbe eguagliato il trucco che aveva nella serata zombie della settimana prima e si rimise nel letto dove Jared dormiva tranquillamente. Lo guardò respirare lentamente, ignaro del fatto che lei aveva appena vomitato anche l'anima e che questo accadeva ogni mattina, ormai, da una settimana.
Si sdraiò e cercò di regolarizzare il respiro e di non concentrarsi sul profumo dozzinale che impregnava la stanza d'albergo e che le avrebbe, altrimenti, provocato un'altro conato.
Doveva prendere una decisione al più presto. Aveva capito, ormai da qualche giorno, che non era una banale influenza e neppure lo stress a farla sentire così stanca. Aveva persino rischiato di cadere dal palco, durante un concerto, per colpa di un improvviso calo di pressione: per fortuna nessuno ci aveva fatto caso.
Jared si rivoltò nel letto e, con un braccio circondò la vita di Lucy. "Sei già sveglia?" domandò con un sorriso e gli occhi ancora chiusi.
"Sì. Dormi pure, è molto presto." sussurrò lei con voce rotta da una strana voglia di piangere.
Jared aprì gli occhi e si puntellò su un gomito per guardarla preoccupato "Che succede?" domandò.
Lucy gli diede le spalle "Niente." disse affondando il viso nel cuscino.
Jared l'abbracciò da dietro "Ti prego, non piangere e dimmi che cosa succede." le sussurrò sul collo.
Lucy non rispose e scrollò la testa.
Jared cominciò a baciarle una spalla "Dai amore, non fare così. Ancora una settimana e poi ci riposiamo prima di partire per il tour in Europa."
Lucy si girò di scatto scansandolo "Non chiamarmi amore!"
Jared si arrese a questo scatto e si allontanò sospirando "Va bene, istrice."

Lucy si infilò gli stivali ed aprì la custodia del suo Flea estraendolo delicatamente. Accarezzò con un sorriso triste il piccolo istrice stilizzato che le aveva diseganto Jared una settimana prima sulla cassa acustica. Quella era l'ultima data del tour americano, poi il gruppo avrebbe fatto una piccola pausa prima di partire per l'Europa. Lucy aveva preso la sua decisione e l'avrebbe comunicata a tutti dopo il concerto: non voleva rompere l'atmosfera gioiosa che c'era sempre prima con una bomba come quella che avrebbe sganciato.
Si sistemò meglio l'auricolare nell'orecchio e si preparò dietro le quinte di fianco a Shannon che le sorrise incoraggiante. Jared saltellava impaziente davanti a Tomo. Le luci si spensero e loro salirono sul palco prendendo posizione. Lucy imbracciò Flea e fece un cenno affermativo a Shan con il capo prima che un grosso faro bianco illuminasse il telo bianco che li celava alla vista dei loro Echelon. Al segnale convenuto Shan battè il tempo con le bacchette, il telo cadde e Night of the hunter iniziò in un crescendo mentre la folla gridava e cantava assieme a Jared. Lucy sentì una stretta alla bocca dello stomaco ed una lacrima tentò di scenderle dall'occhio destro: le sarebbe veramente mancato tutto questo, ma non poteva proprio continuare.
Il concerto terminò e Lucy scappò, come sempre, per prima nel camerino. I ragazzi entrarono poco dopo ridendo e scherzando. Lucy li attendeva seduta su un divanetto.
"Ragazzi, dovrei parlarvi." esordì con aria seria.
Shannon la guardò preoccupato e prese una sedia mettendosi di fronte a lei per poterla ascoltare mentre si tamponava il sudore con un asciugamano.
Tomo lo imitò dopo aver riposto la sua chitarra nella custodia e Jared si lasciò cadere sul divanetto accanto a lei con un sorriso. "Dicci tutto mia cara!" disse allegro.
"Non farò il tour europeo. Torno a casa mia." Il sorriso di Jared si spense immediatamente e rimase con un braccio per aria. A Shannon cadde l'asciugamano e Tomo si portò gli occhiali da sole (che ancora indossava) sulla punta del naso per poterla guardare con aria stupita.
"Come... come sarebbe?" domandò Jared.
"Questa vita non fa per me. Ho deciso che ritorno nel Montana. Mi manca la mia famiglia." alzò la testa e li guardò con affetto "Mi mancherete moltissimo tutti e tre."
Si alzò, nel silenzio shoccato del camerino e, presa la custodia del suo basso, uscì.
   
 
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