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Autore: Woland in Moskau    13/05/2011    2 recensioni
Una volta morti è impossibile tornare in vita. Una lapide fredda è tutto ciò di materiale che rimane a testimonianza della nostra esistenza. Ma nel momento in cui una nuova vita sbocciasse proprio da quell'idillio di morte? La lapide sarebbe ancora la nostra ultima, estrema referenza sulla Terra?
SOSPESA
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello, Near
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo cinque: L'importanza di un'amica
 
 
"L'amicizia non biasima nel momento della difficoltà,
non dice con fredda ragionevolezza: se tu avessi fatto così o così.
Apre semplicemente le braccia e dice: non voglio sapere,
non giudico, qui c'e' un cuore dove puoi riposare."
 
(Malvida von Meysenburg)
 
 
-Poi, quando Matt aveva deciso di andarsene per ritrovare Mello, anche il mio tempo alla Wammy's House era ormai finito.-
Helena si rigirava la ciocca che poco prima aveva in bocca tra le dita, cercando di capire come la madre potesse non sentirsi triste a ricordare quei malinconici momenti della sua vita.
-A quindici anni per tutti è stato meglio così. Le nostre strade si sono divise per un po' e penso di essere cresciuta molto in quel periodo; ho vissuto come una normale studentessa del liceo, un po' fuori dalla norma e non popolare, però le mie amicizie le avevo e stavo bene così.-
 
-Saaaam! Allora 'sti benedetti esercizi di trigonometria?-
Sam sospirò e guardò l'amica bionda che con gli occhi luccicanti e le mani giunte le sorrideva in modo convincente. La solita Penny.
-Ok, ok. Ma non prenderci troppo l'abitudine, eh?-
La guardò di sottecchi consegnandole il suo quaderno e la ragazza in quel momento l'abbracciò, come era solita fare con lei. Sapeva che la bionda era un tipo particolarmente estroverso, a differenza sua.
-Come mai oggi siamo così gentili e concessive? Hai forse accettato di uscire con Alan?-
Sam roteò gli occhi e fece segno di no con la testa, mentre l'amica le dava una pacca sonora sulla spalla come rimprovero.
-Hey, ahia!-
La guardò male e Penny sospirando disse:
-Non vorrai rimanere zitella a vita, spero? Ma perché quei pochi ragazzi gentili che si fanno avanti li scarti così a priori?!-
La mora alzò le spalle, incapace di dare una vera spiegazione all'amica, non se la sentiva di dirle che da quando quell'arrogante di Mello aveva lasciato la sua vita, lei non aveva pensato ad altri se non a lui. Le era particolarmente difficile avere a che fare con altri ragazzi, così lasciava semplicemente perdere.
-Eddai non rompere le palle! Non è il mio tipo, non mi va di avere un ragazzo. Punto.-
Fece un’espressione abbastanza scocciata, prendendo lo skateboard sotto di sè su cui stava andando, mentre Penny sembrava volesse iniziare uno dei suoi soliti e noiosi monologhi monotematici. Dio no, pensò la mora.
-Invece io ieri sono uscita con quel tipo carino di cui ti avevo parlato.-
-Chi? Il barista dell'altro giorno?-
Sam la guardò, almeno un minimo di interesse doveva mostrarlo, infondo si volevano bene lei e Penny.
-Già. Ho scoperto che segue il mio stesso corso di biologia e matematica...-
-Allora potevi chiederli a lui i compiti di trigonometria.-
Sam sorrise sarcastica e la ragazza disse, sbuffando:
-Se, quello è una capra.-
-Peggio di te?-
Penny rise e le tirò un codino per rimprovero, mentre presero entrambe a rincorrersi per raggiungere il pullman poco distante. Salendo Sam notò un ragazzo castano seduto poco lontano dal barista di Penny.
-Dio no, c'è Alan. Siediti qui e nascondimi!-
Penny stava per ribattere contrariata, ma si ritrovò vicino all'amica mora poco distante dal conducente, che aveva una faccia da pitbull che non raccomandava nulla di buono.
-Volevo salutare Jamie.-
-Eh, lo saluterai alla tua fermata.-
La bionda la fulminò, ma Sam non se ne accorse dato che aveva ripreso a pensare, estraniandosi da tutto ciò che la circondava.
Chissà dov'era in quel momento Mello, cosa stava facendo... E Matt? Sperava che almeno fossero insieme, si sarebbero tenuti compagnia. Mordendosi un labbro si accorse di quanto il caso Kira stesse diventando pericoloso, perciò era più conveniente che lei fosse rimasta fuori da tutto.
Ma la mente di quel criminale e tutto il clamore che aveva scosso nel mondo la incuriosiva sempre più, Penny ogni tanto se ne usciva fuori dicendo che suo padre non tornava quasi mai a casa dal lavoro, essendo un membro dell'SPK.
Quando glielo aveva detto a Sam si era accesa una lampadina e si era ricordata che era stato lo stesso Near a fondare quell'associazione.
 
-La zia Penny?-
Helena sorrise e iniziò a rendersi conto di quanto quella storia potesse essere veramente sorprendente.
Penelope Lester era sempre stata la migliore amica di Sam, da quando si erano incontrate al liceo, fino a quel momento.
La ragazza lavorava insieme al padre per Near e ogni tanto si ritrovavano a collaborare per qualche caso particolare, che attirava l'attenzione capricciosa dell'albino.
-Già, la zia Penny. Avresti mai detto che ci fossimo conosciute così giovani?-
La bambina scosse la testa e sorridendo si addormentò fra le braccia della madre.
Sam pensò che la sua storia l'avrebbe sicuramente voluta sentire anche il giorno successivo, d'altra parte non poteva negare delle informazioni simili a sua figlia; era, anzi, felice di poterle condividere con lei.
Stava per assopirsi anche lei, quando sentì il citofono suonare. Rimase un attimo sorpresa, ma prendendo una felpa si alzò dal letto dopo aver sistemato sotto le coperte la figlia e andò nel soggiorno, raggiungendo l'atrio.
Aprì istintivamente il portone dell'ingresso e sentì dei passi leggeri sulle scale e, per non rischiare di svegliare la piccola, aprì la porta e aspettò il suo ospite davanti all'entrata.
Una donna alta, con una gonna e una camicia elegante, coperta da un impermeabile scuro. Occhi chiari, carnagione scura e lunghi capelli mossi biondi.
-Come facevi a sapere che ero già qui?-
Sam sorrise e la donna, senza poche misure, le saltò al collo abbracciandola. Infondo erano mesi che non avevano occasioni di vedersi.
-Near.-
-L'avevo immaginato. Vieni ti offro un caffè.-
Nonostante l'ora sapeva che se Penny era lì significava che aveva da lavorare tutta notte e lei stessa voleva dedicarsi qualche ora al caso per cui era nella metropoli.
La donna sorrise gentilmente e dopo essersi pulita le scarpe entrò nella modesta abitazione dell'amica.
Notò con piacere che Sam era sempre la stessa: abiti semplici, fisico minuto e lunghi capelli corvini che ormai teneva più corti di quando era giovane.
Sembrava ancora una ragazzina nonostante avesse quasi trent'anni. Eppure era cambiata, ma più nel carattere che nell'aspetto fisico.
-Wow. E' molto carino qui, non oso immaginare il prezzo assurdo che ti fanno pagare...-
La bionda si guardò intorno, le piaceva molto quel posto, era semplicemente caldo e accogliente.
-No, invece è stato un affare. Siccome la zona non è delle migliori gli immobili costano di meno, sia da comprare che da affittare.-
Sam parlava mentre aveva messo a bollire il caffè.
-Non avrei mai detto. Comunque è andato bene il viaggio?-
La donna si tolse l'impermeabile e prese posto di fronte all'amica, che stancamente aspettava che la bevanda fosse pronta.
-Abbastanza, inutile dire che sono sfinita. Prima dodici ore di aereo con scalo da Winchester a Londra, poi tre ore di auto per trovare l'appartamento... Però sono soddisfatta, tutto sommato.-
Penny sorrise guardando i disegni che aveva fatto Helena quella sera.
-Ha talento la piccola.-
Sorrise sfogliandoli. Sam li aveva portati dalla sala alla cucina e il giorno dopo li avrebbe restituiti alla figlia.
-Già, penso che appena sarà più grande le farò frequentare una scuola d'arte, potrebbe farle piacere.-
-Sì, credo anche io.-
Penny posò i disegni sul tavolo con cura e finalmente le due donne sentirono il rumore della caffettiera annunciare che potevano gustarsi il caffè in compagnia.
Sam bevve in silenzio mentre Penny le esponeva le direttive dell'ultimo caso a cui stava lavorando insieme a Near, suo padre e quei pochi agenti di cui si circondava il ragazzo.
-Sai, non è così male come dicevi che era.-
Sam sorrise e la guardò alzando le spalle.
-Beh, io me lo ricordo quando era piccolo e ti assicuro che ci avrò parlato sì e no due volte. E' abbastanza chiuso.-
Penny rise piano, consapevole che Helena stesse dormendo poco distante da loro.
-Con me in questi ultimi anni si è aperto molto, ovvio è abbastanza strano come ragazzo... Però devo dire che da quando è morto Matt mi ha aiutato molto.-
Penny si fece scura in viso al ricordo della morte del ragazzo. Sam lo notò; sapeva bene come i due fossero innamorati. La capiva, perché lei voleva bene a Matt ed era innamorata di Mello. Le loro scomparse erano state un duro colpo per loro e sapeva che per entrambe il peso di quelle morti non era ancora del tutto scemato dal cuore, anzi era certa che sarebbe rimasto in eterno.
 
 
 
 
 
 

ANGOLO AUTRICE:

Sono assolutamente conscia che questa storia è rimasta inconclusa e in sospeso per molto tempo e me ne vergogno profondamente. Ma a mio discapito vorrei dire che oltre ai soliti blablabla problemi del tipo scuola, famiglia, tempo mancante e così via me ne si è aggiunto uno molto peggiore: avevo iniziato a concepire un'idea malsana nella mia testa, secondo la quale le fan fictions sarebbero la parte inconclusa di uno scrittore. Se devo essere totalmente sincera penso che si eluda molto a uno scrittore in erba con una fan fiction in quanto i personaggi trattati non sono stati creati dalla sua mente, ma presi in prestito in un certo senso.
Potrei risultare altamente ipocrita, ma semplicemente sono una persona molto razionale e dotata di un'alta predisposizione verso le seghe mentali, miserere me!
Fatto sta che fui presa da una tale ansia di completare la storia che lo feci, che raziocinio coerente e forte, direte eh? Comunque, dato che ora è conclusa preferisco provare a tornare a postare ogni tanto un capitolo (chiaramente senza far passare ere geologiche tra un capitolo e l'altro, altrimenti passerebbe la voglia e il piacere di leggere!) e vedere finalmente il mio piccolo lavoro, di cui sono fiera, concluso!
Oltrettutto sarebbe necessario rivedere interamente i capitoli, dato che è inutile dire che il mio stile di scrittura (se di questo si può parlare) è chiaramente cambiato e giusto un bit evoluto, però non penso di avere il tempo materiale necessario per una simile azione, spero di trovarlo prima o poi e che sia più prima che poi! Un'altra cosa: a breve penso pubblicherò e mi dedicherò a una nuova fan fiction, che però è ancora abbastanza in sospeso, mah, vedremo!

Ringrazio con tutto il cuore chi ha recensito la storia, chi mi ha sempre sostenuta (nonostante ci sia una rete virtuale e uno schermo a tenere le distanze) e soprattutto chi avrà l'ardire di farlo in futuro! Vi mando un bacio immenso e a presto!

NOTA: mi sto servendo dell'editor di EFP dato che il mio computer attualmente non è nello stato di supportare un programma che consenta di generare codici html e anche se usassi blog vari ecc. sarebbe un casino data la memoria e la batteria che sta partendo, essere casinista e inconcludente è più forte di me!

Amaranta

  
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