XI
Lunia chiede ad Anakin: Come mai andiamo su Tatooine?
Quando diventai un sith il mio maestro mi raccontò la nostra storia e mi disse che esisteva questo Darth Plagueis in grado di compiere cose straordinarie. Era il suo maestro e probabilmente era mio padre. Non nel senso naturale del termine, ma è stato lui a crearmi ed è per questo che sono così potente.
Lunia gli chiede: Lo vuoi incontrare? Per fare cosa?
Si, lo voglio incontrare.
Alla seconda domanda non vuole rispondere. Non vuole che Lunia decida di non aiutarlo più.
Lunia gli dice: Ecco il pianeta Tatooine.
Anakin è inquieto e pensa a molte cose. Presto incontrerà l’uomo responsabile della sua nascita, ma non è questo che lo turba. Potrà davvero cambiare il passato? Qui-Gon ha detto che la Forza è, quindi ogni suo tentativo sarà un fallimento. Deve comunque provarci. Se non può alterare il passato, perché non è andato da Obi Wan come voleva fare e chiedergli scusa per quello che gli aveva fatto? Perché ancora si sente in colpa nonostante il suo maestro lo abbia perdonato tanto tempo fa, perché si vergogna del suo passato e di tutte le azioni che ha commesso. Deve rimediare. Secondo molti, uccidendo l’imperatore l’ha fatto ma lui non vuole più sentirsi responsabile delle vite che ha falciato. E farà di tutto per non essere un assassino.
Intanto su Tatooine Darth Plagueis in un attacco di rabbia ha distrutto ogni cosa che si trovava nel suo laboratorio, Shmi attirata dal frastuono entra e gli chiede: Mio signore, come mai è così arrabbiato?
Plagueis l’afferra dalle spalle e le dice: Perché non sta funzionando maledizione! Ho creato un embrione, ma non riesco a farlo crescere. Ho provato di tutto, ma nessun nutrimento riesce a farlo crescere.
Shmi nella sua innocenza gli dice: Per forza non è attaccato alla madre tramite l’ombelico come fa a crescere?
Plagueis si accarezza il mento e poi dice: Sai che probabilmente hai ragione…bisogna innestare l’embrione all’interno di un corpo femminile.
Plagueis guarda Shmi e le chiede: C’è qualche donna tra i fedeli che mi vuole rendere qualche servigio particolare?
Shmi gli risponde: Vado a vedere.
Shmi esce e chiede: C’è qualche donna che vuole rendere qualche servigio particolare al maestro?
Gli uomini sposati portano al loro petto le donne mentre quelli scapoli scoppiano a ridere. Una donna si fa avanti e le dice: Sono pronta a servire il mio maestro in ogni suo desiderio.
Shmi la porta nel laboratorio e dice: Mio signore, una donna si è fatta avanti.
La donna si avvicina a Plagueis e gli dice: Mio signore, ho saputo che ha bisogno dei miei servigi, prima ero una prostituta e posso soddisfare tutti i suoi desideri.
Shmi per la vergogna abbassa lo sguardo, mentre Plagueis le dice: Siediti su quel lettino e allarga le gambe.
La prostituta pensa: Lo immaginavo, gli uomini sono tutti uguali sia santi che criminali, voglio tutti una cosa sola.
La prostituta fa quello che gli dice Plagueis che inizia a esaminarla e poi con la telecinesi prende il campione e usando i suoi immensi poteri riesce a introdurlo all’interno della donna e a collegarlo al suo organismo.
Dopo dieci minuti la donna inizia a urlare dal dolore, Plagueis osserva tutto e quando la vede cadere per terra e morire dice: Maledizione! Me lo dovevo aspettare.
Shmi terrorizzata gli chiede: Che cosa è successo?
Plagueis gli risponde: Avevi ragione, l’embrione ha iniziato a crescere purtroppo lo ha fatto troppo velocemente e assorbendo tutta l’energia della madre. L’ha divorata dall’interno e l’ha uccisa. Adesso che non ha più da sfamarsi, morirà anche lui…forse è stato un innesto troppo radicale, dovrai probabilmente fecondare l’ovolo con uno spermatozoo e aspettare che diventi un embrione…probabilmente sarà più debole del previsto ma sarà comunque l’essere più potente dell’universo…Shmi, trovami un’altra ragazza…
Quando vede che la ragazza non gli risponde, Plagueis si volta a guardarla ma lei non c’è. Era da qualche minuto che era scappata spaventata. Il suo adorato maestro di era rivelato un assassino, aveva ucciso una donna anche se involontariamente, però ciò che la turbava era il fatto che era rimasto impassibile davanti alla sua morte. Chi può rimanere impassibile davanti alla morte di una donna avvenuta per colpa sua? Solo un mostro! Per così tanti anni aveva servito un mostro che si faceva passare per un santo. Non poteva sopportarlo. Esce nel tempio e inizia a urlare: Il maestro è malvagio, ha ucciso una donna, andatevene se non volete fare la sua fine.
Tutti i discepoli si guardano tra di loro e poi iniziano a scappare. Si fidano di Shmi e sanno che se la discepola più vicina al loro maestro dice loro di scappare, loro lo devono fare. Shmi si mette in testa e li guida fuori dal tempio. Usciti iniziano a correre verso la salvezza, lontani dal tempio, ma Plagueis atterra davanti a loro arrestando la fuga.
Plagueis dice: Miei discepoli dove andate? E’ cosi che ripagate il vostro salvatore? Non sono io che vi ho guarito? Che vi ho restituito la vita? Che vi ho restituito la speranza? Tornate al tempio e nessuno vi farà male, sarò io a proteggervi. Non abbiate paura e apritemi i vostri cuori.
I discepoli come ipnotizzati gli danno le spalle e tornano al tempio, Shmi cerca di farli desistere ma non ci riesce.
Plagueis estrae la spada laser e le dice: Così ripaghi il tuo salvatore, Shmi? Ti amavo tanto, ma tu sei scappata e mi hai dato del mostro, dell’assassino…credevo che capissi che i miei esperimenti sono fatti per poter migliorare questo mondo. Credevo che tu fossi molto più intelligente di loro, che fossi speciale. Sei più intelligente di loro, ma non troppo. Non riesci a capire il mio grande disegno…
Shmi gli urla: Capisco che lo fai a fin di bene, ma non puoi uccidere un centinaio di persone solo per raggiungere il tuo obiettivo.
Plagueis le dice: Ne salverò a miliardi in questo modo.  Adesso hai due possibilità o muori per mano della mia spada o mi darai il tuo utero per far nascere l’essere più potente di questo mondo.