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Autore: ethelincabbages    14/05/2011    12 recensioni
Tre flashfic/missing moment che attraversano il corso della saga e lo superano, ignorando completamente l’epilogo, in pratica sono canon per due terzi. I primi due momenti hanno luogo rispettivamente durante il secondo, e il quinto anno; il terzo nel post-Hogwarts. Per una volta, non è Hermione che si prende cura di Harry, ma il contrario.
1.Madama Chips ha detto che fa bene: In cui la tredicenne Hermione Granger cerca di spiegare al dodicenne Harry Potter il suo piccolo problema mensile e poi … scappa.
2. Animo libero, fiero e onesto: In cui Harry Potter convince Hermione Granger ad ignorare prove pre-esame e Peldicarota perditempo.
3.È cambiato il vento: In cui il divano al secondo piano di Grimmauld Place diventa un posto stranamente accogliente. E poi boh, non mi vengono frasi divertenti per questo. :D
Raccolta classificatasi settima al Principesse Disney Contest, indetto da Erigre.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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3. E’ cambiato il vento

Il vento tirava forte sugli infissi delle finestre in Grimmauld Place. Non avrei mai considerato quel numero dodici come una casa vera e propria, ma sicuramente in quel momento sembrava molto più accogliente e sicura di Londra e della sua infernale bufera.

“Bel tempaccio, non trovi?” La voce di Harry mi riscosse dalla mia contemplazione degli schizzi della pioggia sulla finestra – creava degli strani arazzi. Stavamo analizzando insieme il fascicolo aggiornato su  Alexius Tiger– Harry era finalmente riuscito a rinchiuderlo ad Azkaban e io dovevo fare in modo che ci restasse per l’eternità. Era appena rientrato in salotto per una capatina verso il bollitore del tè. “Tieni.” Mi offrì una tazza, riprendendo la sua posizione accanto a me. Mi bastò un sorso per riconoscere l’ormai classico ‘rimedio segreto’ di Madama Chips.

“Cannella, miele, camomilla, fiori di mimosa, ed essenza di elleboro. Questo non è tè, Harry.”

“Certo che non …” lasciò la enne a metà “Tu lo sapevi!” Mi accusò. In effetti, era vero. “Hai sempre saputo quali fossero gli ingredienti,” non riuscii a trattenere un risolino compiaciuto alla sua espressione assolutamente stupita, leggermente delusa, e pure un po’ buffa. “Mi hai fatto pregare Madama Chips in ogni corridoio di Hogwarts per sei lunghissimi anni, e per gli altri quattro, mi hai fatto assaggiare quella cosa appiccicosa giallastra e stomachevole.” Nel linguaggio criptato di Harry Potter: il miele.

“Mi dispiace?” Chiesi, non proprio seriamente dispiaciuta. Avevo scoperto gli ingredienti della tisana di Madama Chips per caso leggiucchiando in biblioteca durante il quarto anno. Non gliel’avevo mai detto perché, beh, era più divertente così.

“No, che non ti dispiace. Approfittatrice!” Mi strappò la tazza dalle mani, e con una rapidità che posso concedere fosse dovuta al suo addestramento da Auror, incominciò a solleticare, leggermente ma inesorabilmente, ogni più piccola parte del mio corpo che riusciva a raggiungere. Era un mostro. Il mostro del solletico. Le mie proteste risultarono assolutamente inutili.

“Neanche a te sembrava dispiacesse.” Brontolai tra una risata e l’altra. Si fermò. Una mano sul mio fianco destro, l’altra dietro la nuca. Il suo corpo pigiato sul mio, contro il divano. Una posizione decisamente compromettente, ed estremamente confortevole.

“Certo che non mi spiace. Non mi è mai dispiaciuto.” Sussurrò, prima di tirarci su entrambi. “Tu ci sei sempre stata per me. Volevo riuscire a ricambiare il favore, almeno per un po’. Amo prendermi cura di te.” Aveva abbassato lo sguardo, e stava guardando le nostre dita giocare come avessero una vita propria. Le intrecciai.

“Sì, lo so.” Non c’era davvero bisogno di tante altre parole.

“Harry. Me la dici una cosa? Come fai ad accorgertene? Non mi sbircerai mica l’agenda?”

“Ah. Quei puntini stanno per quello?!” Gli tirai un buffetto sul viso. “Ahi!”  Non gli avevo fatto minimamente male, ma gli era sempre piaciuto lamentarsi dei miei schiaffetti senza conseguenze. Erano sempre meno pericolosi di quando usavo le unghie. “Non me ne accorgo sempre.” Continuò.

“Spesso.” Risposi, sicura.

“Beh, ti conosco da più di dieci anni.”

“Anche Ron mi conosce da più di dieci anni, siamo stati insieme un anno e mezzo, e non se ne mai, e sottolineo mai, accorto da solo.” Meglio non rivangare quell’esercito di momenti imbarazzanti con Ronald, dovuti alla nostra incapacità di parlare chiaro. Per fortuna era finita, con buona pace di entrambi. Con Harry non era mai stato imbarazzante parlare del mio ciclo, tranne quella prima volta, o forse proprio grazie a quella prima volta. Con Harry era tutto più semplice.

“Quando stavate insieme Ron diceva sempre che non riusciva a capirti fino in fondo. E’ perché non ha mai fatto lo sforzo di osservarti.  Non si è mai accorto che una volta al mese, per quattro o cinque giorni, sei più tesa e suscettibile del solito, diventi indistintamente incline alle urla o al pianto. Sei più stanca, sembri più fragile. Ti accucci in continuazione attorno uno a caso dei tuoi cuscini preferiti, ti massaggi distrattamente le tempie e gli occhi,” chissà perché mentre mi elencava i miei piccoli mutamenti mensili, sembrava trovar divertente far vagare le sue enormi mani sul mio viso, sul braccio, sulla schiena … “e la schiena. Non dimentichiamo le continue lamentele sulla tua povera schiena! E poi vai sempre in bagno.” Ecco. ‘Come uccidere l’atmosfera’ di Harry J. Potter.

“Vai al diavolo, Potter.” Ed era il secondo scappellotto in dieci minuti.

“Ti amo anch’io, Granger.” Rideva. Ridevamo insieme. Correvamo come sempre sul filo dell’equilibrista, al confine tra quello che eravamo, e quello che saremmo potuti essere. Ti amo. La bufera si era calmata.“E’ cambiato il vento.”

“Sì, lo so.” Non c’era davvero bisogno di tante parole. Potevo affondare il volto nel suo collo. Era abbastanza. Poteva cingermi possessivamente la vita. Era dovuto. Potevamo addormentarci abbracciati insieme, sul divanetto al secondo piano del numero dodici di Grimmauld Place. Era perfetto.


Giudizio di Erigre, per il Principesse Disney Contest

Settima classificata: jaybree88 
Parametri di giudizio 
- Grammatica e Forma: 9 /10 
- Originalità: 14/15 
- Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 
-Punti Bonus: 2/5 
- Gradimento personale 4/5 
Totale: 39/45 

Devo essere sincera, appena ho letto “una fluffata Harry/Hermione”, l’espressione del mio viso è cambiata…in peggio. Ho sempre odiato le storie su questa coppia! Loro due non possono stare insieme, sono amici, migliori amici e basta… è una cosa innaturale, ho pensato; ma andando avanti con la lettura sono rimasta piacevolmente sorpresa (nota il voto del gradimento personale). 
Credevo fosse la solita storia dove Hermione da un momento all’altro si scopre innamorata di Harry, che, ovviamente, l’ha sempre amata, ma per rispetto di Ron non si è mai fatto avanti; ma mi sono dovuta ricredere (mai giudicare un libro dalla copertina xD) 
Gli errori presenti nella storia sono veramente pochi ( qualche virgola non inserita, per esempio qui “Quando mi ritrovai seduta alla mia consueta scrivania in biblioteca mi accorsi che della mia ordinatissima ricerca sugli incantesimi libranti non era rimasto null’altro che un fogliettino spiegazzato e martoriato dalle dita di una ragazzina ansiosa” e “mi infilò” che è preferibile apostrofare. 
La caratterizzazione dei personaggi mi è piaciuta: sono Harry e Hermione, senza dubbio. Nonostante la loro “amicizia speciale”, sei riuscita a non sconvolgere i veri loro caratteri e a mantenerli IC. 
La cosa che mi è piaciuta di meno è stato l’inserimento della frase: non che non sia adatta al contesto, ma mi sembri stoni un po’ con il resto della storia. 

NdA: Eccoci, giunti alla fine. Il mio primo lieto fine, senza tradimenti, senza morti, senza figli illegittimi e drammi da telenovelas brasiliane. Questa volta ho giocato sulla quotidianità, sul detto-non detto, sull’ ‘amici e basta?’, su quelle parole che ‘tanto non c’è bisogno di dirle’. Spero possiate apprezzare anche quest’altro pezzettino. Grazie mille a tutti, in ogni caso.

Avviso per i lettori di Mai Nata: sia chiaro. Non ho mollato la storia, ho solo perso il ritmo. Presto avrete i vostri nuovi capitoli. Nel frattempo ho un’idea da sottoporre al vostro giudizio: pensavo di iniziare una serie, intitolata Chriseys’ Tales; sarebbe una serie di song-fic o simili con svariati protagonisti dal ‘universo’ di Mai Nata (Ted, James, Hermione, Harry, Macdonald, Rosie, e tutti gli altri), con un minimo comun denominatore: la musica di Chris. Idea stupida?

   
 
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