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Autore: Witch_Hazel    14/05/2011    0 recensioni
Il sonno è arrivato lento e inesorabile, come tutte le sere, a minare la forza di volontà della ragazza seduta di fronte al camino con un libro aperto sulle gambe incrociate. Non aveva memoria di quanto tempo fosse trascorso da quando aveva iniziato a studiare - 8, 10 ore? - si era fermata solo a mangiare un boccone, giusto perché non sono fatta di puro spirito, si era concessa.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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braccia_morfeoTintinnare di pioggia sui vetri.
Tic- tac di lancette di orologio.
Crepitare del fuoco nel camino della sala comune.
Un paio di palpebre che scorrono sulla pagina.
Un paio di palpebre che a intervalli regolari minaccia di chiudersi senza avere la forza di riaprirsi.
Il sonno è arrivato lento e inesorabile, come tutte le sere, a minare la forza di volontà della ragazza seduta di fronte al camino con un libro aperto sulle gambe incrociate. Non aveva memoria di quanto tempo fosse trascorso da quando aveva iniziato a studiare - 8, 10 ore? - si era fermata solo a mangiare un boccone, giusto perché non sono fatta di puro spirito, si era concessa.
In quel momento, però, davanti al rassicurante tepore del fuoco, con il movimento ipnotico delle fiamme sullo sfondo - perché sì, per quanto si sforzasse continuamente di evitare di guardarlo, rimaneva comunque nel suo campo visivo - le frasi avevano cominciato a sfuggirle, così come il senso logico del tutto. Paziente, ritornava sui propri passi, decisa a comprendere (e apprendere) ma il risultato variava impercettibilmente: alcune parole si incastonavano qua e là lungo il flusso dei pensieri che si muoveva selvatico nella sua mente, disperdendo e confondendo il senso dei lemmi.
Una pagina ancora.
Il volume pesava come un macigno, la leggera polvere lasciava una fastidiosa sensazione sulle dita.
Una pagina ancora.
Una soltanto.
Poi, un pensiero chiaro e palpitante fece capolino:
e se io mi abbandonassi? Cose succederebbe se mi lasciassi avvolgere dalle spire del sonno? Cosa direbbero gli altri trovandomi qui addormentata domattina?
Eppure....aveva tanto bisogno di riposo! Per quanto tempo aveva studiato, cercato, analizzato ogni cosa? Sembravano secoli, come i secondi che l’orologio scandiva. In fondo si meritava di riposare, di poter finalmente dormire sonni tranquilli. Alla fine, pensò, aveva già scritto il tema di pozioni, si era esercitata nella trasfigurazione del piombo in oro* fino a che il risultato non le era sembrato abbastanza brillante e puro. Aveva quasi finito di studiare il programma di quasi tutti i corsi e non erano ancora a metà dell’anno scolastico! Si convinse quindi, mentre le palpebre si chiudevano, quasi come un sipario sul suo monologo interiore, che aveva un disperato bisogno di dormire.
Buonanotte, Hermione.
Il fuoco crepitante erano ormai piccole macchioline danzanti.
No!
Come aveva potuto lasciarsi andare così? Come aveva potuto pensare di fare una pausa? Come poteva non sentirsi una nullità di fronte alla vastità dello scibile che ancora non era riuscita a immagazzinare? Se si fosse concessa tregua in quel momento sarebbe stato solo l’inizio, se ne sarebbe concesse altre fino a non reggere più il ritmo con le proprie aspettative.
Chissà se la scatola cranica aveva l’effettiva capacità di contenere tutto ciò che lei aveva in programma di apprendere. Sperava in cuor suo che non fosse come sosteneva Sherlock Holmes, personaggio di un noto scrittore babbano, che il cervello assomiglia una soffitta: quando non c’è più spazio devi buttare qualcosa per cedere il posto alle nuove conoscenze**.
Orrore!
Era impossibile scegliere quali nozioni scartare! Si appuntò mentalmente di verificare l’esistenza di incantesimi per ampliare la soffitta, non si sa mai.
Si sfregò gli occhi con le mani e si concesse un minuto per svuotare la testa dai pensieri. Appoggiò il libro sul tappeto di fianco a sé, distese le gambe per qualche secondo. Poi riprese.
D’altronde, non lo stava facendo per compiacere nessuno, era solo per sé stessa. Non voleva deludere le proprie aspettative. Quindi continuò a leggere.
Tant’è vero che sono Hermione Granger.





Nuguae:

In questi giorni sono presa dallo studio matto e disperatissimo e il mio mantra, che ho anche appeso al muro della mia stanza(/cella) è diventato "Hermione Granger". Dopo qualche tempo, quindi, mi è venuto naturale immaginare cosa potesse pensare Hermione in un momento come questi, come è successo a me negli ultimi giorni.
Inutile dire che io ho chiuso il libro e me ne sono andata a dormire :D
E' una cosuccia senza pretesa alcuna, ma spero che la appreziate :)

*chiaro riferimento alla pietra filosofale
**Arthur Conan Doyle parla di questa teoria in "A Study in Scarlet", la prima avventura di Sherlock Holmes, il quale, di fronte al compare Watson decisamente basito di fronte alla sua completa ignoranza del fatto che il sistema solare sia eliocentrico, gli spiega che dovette fare una "selezione" delle conoscenze da conservare.

See you soon!
   
 
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