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Autore: DaughterOfPollon    14/05/2011    3 recensioni
- Ricordati che ti ho sempre amato Miryam, sempre - disse respirando a fatica.
- Lo so Luke, ti ho sempre amato anche io - si sorrisero entrambi ma uno dei due sorrisi si spense in un secondo.
Caleb Lacroix non è mio mio personaggio ma di Jishiku che mi ha concesso di utilizzarlo per le mie FF, per cui ne detiene ogni diritto.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia infinita.'
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Apollo fa visita alle sue figlie.

 


La giornata iniziò bene, nessuno litigava ormai da settimane e i ragazzi si allenavano duramente. Alexis e Caleb ormai non si parlavano da settimane, anche se Caleb avrebbe voluto.

Lei si stava allenando con l'arco e centrava ogni bersaglio perfettamente, lui al contrario se ne stava sotto un albero rinsecchito, dedicato appunto ad Ade, e la guardava con gli occhi pieni di tristezza.

Erano passati giorni dall'ultima bravata di Ira, ormai si era stancata anche lei.

Tutti in questo momento erano concentrati su come ottenere un'impresa di ricupero, per ritrovare Miryam.

Anche Percy e Annabeth non si parlavano più, erano duri giorni. Il figlio di Poseidone andò da Caleb, con timore, e si mise a braccia conserte davanti a lui. - Che cosa vuoi? - domandò Caleb senza guardarlo.

- Dei delfini mi hanno dato alcune informazioni su Luke... -

Alzò leggermente lo sguardo. - Davvero? -

Si – rispose convinto tirando fuori uno straccio dalla tasca dei pantaloni.

- E quello cos'é? - chiese l'altro inarcando un sopracciglio ed alzandosi.

Percy strizzò "lo straccio" e glielo diede. - Un pezzo della camicia di Luke -

L'altro spalancò gli occhi. - Che cosa?! Come l'hai trovato? -

- Beeh... - mormorò lui guardando per terra, - i delfini -

Si mise a ridere. - I delfini? Stai scherzando spero. Dei delfini hanno trovato un pezzo della camicia di Luke? -

- A quanto pare... si... hei, sono il figlio del Dio del mare! Cosa ti aspettavi? Che è stato un fiore? -

- Non hai tutti i torti – mormorò Caleb – Dove l'hanno trovata? -

- Washington, non è molto lontano... non pensi? -

- Già... - sibilò tirando fuori una cartina – ma penso che Luke non è a Washington, forse... ci vuole condurre li per un motivo – rifletté osservando i vari luoghi.

Magicamente la cartina prese vita, come un ologramma facendo vedere bene monumenti, posti, montagne e tutto.

Percy rimase scioccato. - Come...Come hai fatto? -. - Dono di mio padre, mostra soprattutto dove ci sono i mostri -

Percy sorrise senza dire nulla.


Intanto sulla riva del lago...


- Buongiorno "ragazza pericolosa" - disse un uomo ridendo.

Ira si guardò alla sua destra, vide un uomo biondo, abbastanza giovane con un capellino con su scritto Los Angeles. - Papà? -, i suoi occhi si illuminarono.

- Come sei cresciuta Ira, sei tutta tua madre, lo sai? -

Ira alzò gli occhi al cielo, e di nuovo si rabbuiò. - Devi dargli una lezione, lo sai vero? -

Apollo rise. - Vendicativa. Proprio come me -

Le sue guance diventarono rosee, i suoi occhi contornati di nero luccicavano come come mille diamanti.

Il Dio sorrise dolcemente alla figlia, e la guardò. - Ira, Ira, Ira -

- Papà... che ci fai qui? -

- Un povero Dio non può starsene a parlare con la propria figlia? -

- Beh... a dire la verità no -

Apollo pensò a quello che aveva appena detto e annuì. - Hai ragione... Sono venuto qui non per punire Caleb ma per parlargli, ma sei spuntata tu -

- E' la papà, parlagli se vuoi..-

- No, ora voglio parlare con te – disse lui restando serio.

In quel momento si unì alla "festa" anche Alexis. - Papà? -

- A questo punto un Haiku ci starebbe proprio bene quindi... - propose lui.

- No papà! No! - urlarono in coro le due sorelle

Il Dio fece una smorfia. - Come volete, comunque. Sono venuto qui per aiutarvi per la vostra missione -

Alexis guardò in basso, poi guardò il lago. - Per ritrovare Miryam? -

- Si proprio così, la sorella di Caleb -

Annuì. Ira, non conoscendola, non disse nulla.

- Sentite ragazze, ho poco tempo, dovete andare a Washington, prende la quarantaquattresima verso Ovest e andare sul monte Karma, poi prendete il treno. Chiaro ragazze? Buona giornata! - e in un colpo scomparve in una lube abbagliante.

- Treno, quale... oh. - riuscì a dire Alexis.

Gli occhi di Ira diventarono molto scuri. - Dobbiamo fare come ci ha detto, ma ci serve un'impresa e una squadra -

- Prima dobbiamo consultare l'oracolo, di nascosto. - fece enfasi su quell'ultima parola.

Ira si alzò. - Ci vado io - . La sorella annuì e spostò lo sguardo altrove.

Ira passò di casa in casa senza farsi vedere da nessuno, e finalmente arrivò alla Casa Grande dove salì fino alla soffitta.

Entrò lentamente e si guardò intorno. La stanza era piena di cianfrusaglie, oggetti vinti e battaglie perse morte nella polvere.

Alla fine della soffitta si poteva vedere qualcuno, una mummia. Si avvicinò con cautela ad essa e chiudendo gli occhi fece una domanda.

- Come andrà l'impresa? - chiese come un sussurro.

All'inizio non accadde nulla, poi improvvisamente vide del fumo verdognolo fuoriuscire e notò delle persone. Vide sua madre.

L'impresa tu compierai, e vincerai.

Ma alla fine uno solo si perderà, e morirà nell'eternità.

Salverai la vita di una ragazza cara è così che sarà.

Poi, il fumo scomparve.

Uscì dalla Casa Grande e ritornò da Alesix.

- Allora, che ti ha detto? -

- Faremo l'impresa e vinceremo - rispose senza dire l'ultima parte della profezia.

Alexis inarcò un sopracciglio. - Meglio così, beh, io torno ad allenarmi... ci sentiamo a cena sorellina -

- Certo sorellona, vai. -

 

Alexis tornò all'arco ma si sentì qualcuno toccarle il braccio prima che tirasse. Sobbalzò tirando una freccia nel vuoto.

- Scusami, non volevo -

Lei lo riconobbe. Era Caleb.

- Che cosa vuoi? -

- Volevo chiederti scu... - notò che aveva ancora l'arco e le frecce in mano e gliele abbassò lentamente, poi riprese. - ...scusa di quello che è successo. Perdonami... -

- Perdonarti? Tu hai quasi rischiato la vita per me e ora... mi fai questo. Non ti riconosco più, dov'é il Caleb che ho conosciuto l'anno scorso al campo? Qui non c'é. -

- Beh, sono cambiato in un anno... non rimango sempre lo stesso -

- Io amavo quel ragazzo invece, non quello che sei diventato -

Caleb abbassò lo sguardo come se avesse perso una battaglia. - Scusami...Non volevo disturbarti...- e se ne andò senza alzar la testa.

Alexis lo guardò mentre se ne andava, e si sentì un colpo al cuore come se le mancasse qualcosa. L'unica cosa che la faceva stare bene. Caleb.

- DOP
- D- 

   
 
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