Questa one-shot l'ho scritta per il "Buona Pasqua Contest" dove si è classificata prima *-* è anche vero che, alla fine, eravamo solo in due perchè molti di quelli iscritti sono spariti, ma sono contenta lo stesso *-* beh, leggete e recensite, in fondo vi metto il giudizio della giudicia *-* Gli elementi che mi son capitati sono James/Dominique e la canzone Il peso della valigia di Ligabue da cui estrarre una citazione ^^


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[...]ti apro io la valigia mentre tu resti li
e piano piano ti faccio vedere
c'erano solo quattro farfalle
un po' più dure a morire [...]

Ligabue, Il Peso della Valigia

Dominique si nascose dietro un albero, cercando di trattenere le risate che rischiavano di farla scoprire.

Si portò una mano alla bocca, certa che non sarebbe più riuscita a trattenersi.

“Eddai, Dom! Perché ti nascondi? Giuro che questa volta non ti faccio nessuno scherzo!” urlò la voce di James, affannata. Dominique fece una smorfia.

Si, certo, come no, James.

Gli anni precedenti, il giorno di Pasqua James le aveva portato sempre un differente uovo. Al primo anno Dominique lo aveva trovato un gesto carino, ma non appena lo aveva aperto, dall'uovo era spuntato un grosso pagliaccio che spruzzava acqua. Per ripicca, Dominique aveva mandato a James una penna comprata da suo zio George ai Tiri Vispi Weasley, che aveva preso a pugni James tanto che era andato in giro una settimana con un occhio nero, prima che Dominique si decidesse a dargli la pomata che cancellava il livido. Poi si erano fidanzati, il giorno di Pasqua al terzo anno: ma nemmeno quel giorno James si era risparmiato dal mandarle il fatidico uovo.

Da quel giorno al primo anno, era ormai una consuetudine: James le portava un uovo contenente uno scherzo, e lei gliene mandava un altro in risposta.

Ma ora, dopo quattro anni, Dominique era decisa a non farsi scovare da James, perché proprio non poteva sopportare ancora quella risata divertita a causa del fatto che lei ci era cascata di nuovo.

“Per favore, Dom! Questa volta è davvero solo un innocente uovo di cioccolato!”

Me lo hai detto anche l'anno scorso, James.

Dominique si azzardò a guardare oltre l'albero per vedere dove fosse James.

Mossa sbagliata.

“Eccoti!” esclamò il ragazzo, correndo verso di lei. “Ti sto cercando da ore.” e le porse l'uovo di cioccolato ricoperto di carta argentea.

Lei lo guardò di sottecchi.

“Come faccio a sapere che questa volta il tuo uovo non contiene uno dei tuoi soliti scherzi?” chiese Dominique. James le rivolse il sorriso più innocente che riuscì a trovare.

“Non ti fidi di me, Dominique?”

La ragazza si accigliò. Avrebbe tanto voluto rispondere che no, in quel caso non si fidava di lui, ma, insomma, un rapporto era anche basato sulla fiducia, no?

Così, Dominique, titubante, prese l'uovo argentato e lo scartò, lanciando a James strane occhiate, come a dire “se c'è un altro scherzo, finisci nel Lago Nero”.

Ma quando Dominique aprì finalmente l'uovo di cioccolato in due, rimase di stucco.

All'interno, c'era una valigia marrone, che somigliava vagamente al baule della scuola in formato ridotto, chiusa con un piccolo pezzo di spago. James prese il baule in miniatura, mentre Dominique lo osservava con la bocca spalancata dalla sorpresa.

James sciolse lo spago e aprì la valigia, e Dominique quasi si aspettò di veder comparire un enorme pugno che le colpiva l'occhio.

Invece, dentro c'erano quattro piccole farfalle di vetro, una per ogni anno che erano stati insieme. Avevano tutte una sfumatura argentata, che ricordava vagamente il colore dei capelli di Dominique, dovuti alla sua parte Veela.

James ne prese una e portò ai capelli di Dominique, come fosse una piccola molletta.

“Buona Pasqua, Dominique.” disse James, per la prima volta senza quella risata che dava tanto sui nervi a Dominique.

La ragazza lo guardò con gli occhi che brillavano. Sorrise e si lanciò al collo del ragazzo, baciandolo con foga.

Quando quella sera Dominique tornò nel suo dormitorio, trovò un altro uovo sul letto, senza bigliettino.

Lo osservò per bene, incerta se aprirlo o no. Alla fine, decise di scartare la carta dorata e vedere cosa ci fosse dentro.

Ma non appena il cioccolato fu diviso, dall'uovo uscì un grosso pugno che colpì la ragazza sull'occhio, seguito subito dopo da una vocetta acuta che diceva “occhio per occhio, Dominique!”

la professoressa McGranitt si spostò appena in tempo per non essere investita da un ragazzino dai capelli neri arruffati e gli occhi marroni uscire di corsa dal buco del ritratto per scappare da una ragazza dai capelli argentati e un occhio pesto, che gli urlava dietro come una forsennata:

“James Sirius Potter, prega che io non riesca a prenderti, Perché se ci riesco ti faccio a pezzi e ti do in pasto alla piovra gigante!”

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